Bride
Genere: Paranormal romance
Scritto da: Ali Hazelwood
13 febbraio 2024
Misery Lark, l'unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un'emarginata. I suoi giorni nell'anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio. I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione... Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l'unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico... da sola con il lupo.
Salve salve!
Come di consuetudine, ho divorato la nuovissima opera di Ali Hazelwood, “Bride”, il debutto dell’autrice nel paranormal romance.
Nel mondo in cui è ambientato il romanzo, oltre agli umani, esistono anche Vampiri e Licantropi. Ci sono paesi in cui le tre specie convivono pacificamente, seppure con le loro diversità. In America, Vampiri e Licantropi, in particolare, sono in conflitto. Ognuno ha il proprio territorio, i pregiudizi e i preconcetti si sprecano e la violenza è spesso all’ordine del giorno, soprattutto ai confini tra i territori.
I Vampiri, tra le tre specie, sono di meno e in pericolo di estinguersi; per anni hanno mantenuto il potere grazie a un’alleanza con gli umani attraverso il sistema del Collaterale.
Il Collaterale sono bambini, uno Vampiro e uno umano, che si “scambiano di posto” e finiscono in prima linea nella fragile tregua tra le specie. In caso l’alleanza si sgretoli, i Collarerali sarebbero i primi a pagarne le conseguenze.
Misery Lark è stata il Collaterale nel mondo degli umani finché non è diventata adulta. Sradicata dal mondo dei Vampiri da piccola, non si è mai trovata a suo agio tra i suoi simili, quindi è tornata nel mondo degli umani “in incognito”, dove si trova l’unica persona che lei ama e che tiene a lei, Serena, la sua sorella umana.
Dopo anni, però, Misery ritorna ad essere un Collatorale, stavolta tra i Licantropi, dopo aver sposato l’Alfa di uno dei branchi più grandi in America.
Gli equilibri tra le tre specie stanno cambiando e questo matrimonio di convenienza è il tentativo dei Vampiri di non venire assuefatti…
Non che a Misery interessi il destino dei Vampiri. C’è un motivo ben preciso per cui ha accettato di sposare Lowe Moreland, il suo nemico naturale, un uomo che trova il suo odore rivoltante.
Non che a Misery importi, di nuovo; la sua presenza nel territorio dei Lupi ha un obiettivo ben preciso: trovare Serena.
“Mi piacerebbe potergli rivolgere un sorriso rassicurante, senza dargli l’impressione di voler macellare tutto ciò che gli sta a cuore, magari.”
Primo, sono triste perché come al solito ho divorato il libro; secondo, posso fare subito una rilettura?!
Mi sono innamorata di tutto, dei personaggi, del mondo, del romance e della trama.
Un plauso voglio farlo alla costruzione del world-building, l’autrice ha introdotto piccoli dettagli e brevi spiegazioni in momenti strategici per trasmettere informazioni che non sempre sono fondamentali ai fini della trama, ma sono squarci di un mondo che potrebbe evolversi al meglio.
Ho amato Misery con tutto il cuore. È una Vampira che non si sente a casa tra i suoi simili (i quali, nonostante il ruolo importante che ha avuto per la loro sopravvivenza, la escludono e insultano); le piacciono gli umani e il loro mondo, ma non può passare per una di loro.
Grazie alle sue esperienze è diventata una Vampira del tutto unica, con una visione del mondo peculiare.
La sua esperienza da Collaterale, i numerosi tentativi di omicidio che ha subito, l’odio e la paura intrinseca che sia umani che Vampiri provano verso di lei, le hanno lasciato cicatrici che ha riempito e coperto con strati belli spessi di sarcasmo, autoironia e un leggero black humor.
La sua sincerità disarmante è una ventata di aria fresca ed è impossibile non amarla, persino per quelli che dovrebbero essere i suoi nemici naturali.
Dà spesso per scontato la sua incolumità, ma farebbe di tutto per le persone a cui tiene, anche quando non sa bene quali siano i sentimenti che prova.
È dolcissimo il rapporto che sviluppa con Ana, la sorellina di Lowe, una forza della natura che guarda oltre le orecchie appuntite e le zanne, e si insinua nel lento cuore di Misery a forza di nomi sbagliati, trecce e insistenza.
È commovente vedere una persona, che per natura non dovrebbe provare emozioni forti, mangiata dal terrore ogni volta che Ana combina qualcosa.
“I Lupi si stanno rivelando sorprendentemente amichevoli, nonostante sappiano che sono una Vampira. E io sono stranamente rilassata con loro, forse proprio perché sanno che sono una Vampira. È un’esperienza del tutto nuova essere considerata per quella che sono.”
Ogni personaggio, non solo Misery, ha numerosi livelli legati soprattutto alle diversità tra le tre specie.
I Vampiri, ad esempio, sono distaccati, non formano legami affettivi profondi, il loro interesse è la sopravvivenza della specie e vivono in quella prospettiva. Il loro cuore batte molto più lentamente e non sono inclini a provare emozioni travolgenti.
Questo è una difficoltà che Misery si trova ad affrontare: cosa sarebbe più strano per lei, vivere nell’apatia o dare un nome alle sensazioni che le formicolano nello stomaco?
Misery però è onesta con sé stessa, è coraggiosa e affronta tutto quello che si ritrova davanti a testa alta, con una spruzzata di freddo sarcasmo e commenti taglienti che fanno scoppiare dalle risate.
È facile intuire cosa si nasconda davvero dietro le reazioni di Lowe, ma è incredibile affrontare questo viaggio alla scoperta delle emozioni con Misery.
È un percorso costruito magistralmente, coerente e super coinvolgente.
Lowe è sexy, la sua presenza è travolgente e ha quell’aria da “martire che si prende la colpa di qualsiasi cosa e che ha bisogno di qualcuno che gli faccia capire che merita di vivere e di amare” a cui è impossibile resistere.
È un Alfa e questo suo attributo viene utilizzato benissimo dall’autrice, inoltre è un campione del trope “Who did this to you?”.
Allo stesso tempo essere Alfa è anche un suo difetto, lo limita e lo rende un pochino ottuso, ma glielo perdoniamo.
Non è nella mia top dei protagonisti maschili dell’autrice, mi è mancato qualcosina, ma è comunque degno di nota. E poi lo spicy legato al suo essere Lupo… non serve aggiungere nulla.
“Lei lo distrae. I sentimenti che prova per lei lo distraggono.”
Adoro il fatto che la presenza di Vampiri e Licantropi non sia legata al paranormale, ma alla biologia. Le tre specie sono frutto di evoluzione e cellule, l’autrice è riuscita a inserire la scienza anche in questo romanzo, inaspettatamente, rendendolo unicamente suo.
Hazelwood non dimentica gli stereotipi tanto noti o le caratteristiche classiche delle due specie fantastiche, ma le rende parte della sua storia ironizzando sulla loro assurdità, sottolineando come in questo mondo Vampiri e Lupi non sono “magici”, ma persone con una genetica differente la quale comporta abitudini diverse tra le tre specie.
«Perché non dormi in un letto?»
«Perché sono una Vampira.» Sembra accettare la spiegazione. Probabilmente perché accetta me. Come Serena, e nessun altro.”
Non ho dato il voto massimo perché ci sono state un paio di cose che non mi sono piaciute molto e una che non sono riuscita proprio a prendere sul serio.
Nello specifico, non mi è piaciuto il momento di conflitto tra Misery e Lowe, ha stonato e l’ho trovato slegato dal resto della storia.
Inoltre ho trovato l’ultimo capitolo affrettato, ci sono troppe cose in poche pagine e mi è sembrato “forzato”. Secondo me l’autrice avrebbe potuto prendersi un altro paio di capitoli per dare il giusto peso a tutte le risoluzioni, soprattutto tra i due protagonisti, e rendere il finale ancora più dolce e romantico.
La cosa che non ho preso sul serio non posso spiegarla, sarebbe spoiler, sappiate però che ogni volta che veniva nominata mi veniva da ridere e, siccome è legata allo spicy, per me ha rovinato quelle scene, spezzando il coinvolgimento.
Mentre leggevo “Bride” mi è venuta voglia di ascoltare una playlist delle canzoni pop del 2012/2013 e cavolo se non è la playlist perfetta per questa storia! Se vi piace ascoltare musica mentre leggete vi consiglio questo abbinamento.
Ho la netta sensazione che nascerà una serie da questo mondo e sono prontissima a divorare tutti i libri!
Abbiamo già un’idea su quale coppia potrebbe essere il prossimo volume, ma so anche su chi io vorrei una storia: Owen, il fratello di Misery.
Ha le carte in regola per diventare un “malessere” coi fiocchi!
Per fortuna Sperling & Kupfer ha pubblicato il romanzo quasi in contemporanea, nessuna attesa stavolta.
Io vado ad attendere con ansia il prossimo libro dell’autrice, ormai sono diventati una droga!
Baci
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