Threads that bind
La serie è composta da:
1. Threads that bind. Fili che legano
2. Hearts that cut. Cuori che tagliano
Genere: Fantasy
Scritto da: Kika Hatzopolou
10 agosto 2024
In un mondo abitato dai figli degli dei e in una città segnata da oscuri segreti, Io è una delle tre discendenti delle Moire, la "tagliatrice" che recide i fili delle vite, ma è anche un'investigatrice il cui ultimo incarico l'ha condotta a un'orribile scoperta: qualcuno rapisce le donne, recide i loro fili della vita e libera i loro spettri per compiere omicidi. Per trovare il colpevole, Io deve lavorare al fianco di Edei, il ragazzo con cui condivide un filo del destino, che li lega dalla nascita come anime gemelle. Tra segreti che emergono dal passato e i sentimenti crescenti nei confronti di Edei, Io si ritrova a seguire piste nei vicoli più oscuri della città semi sommersa di Alante...

Salve salve!
Oggi vi parlo di “Threads that Bind. Fili che legano” edito Giunti, romanzo d’esordio di Kika Hatzopoulou.
Il romanzo è uno young adult distopico, retelling della mitologia (prevalentemente) greca, ma ci sono anche riferimenti a quelle egizia e norrena.
Io Ora è una discendente delle Moire, terza di altre due sorelle, e il suo compito è quello di tagliare i fili.
Lavora come investigatrice privata; di solito viene assunta per seguire compagni che tradiscono o persone dipendenti da qualcosa e, in casi estremi, per tagliare il filo che li lega a quella cosa.
Durante uno dei suoi incarichi si ritrova immischiata in un caso di omicidio: sembra assurdo, ma l’assassina, una donna anziana, aveva un solo filo, quello della vita, ed era sfrangiato. Inoltre, continuava a parlare di giustizia, peccati e punizioni.
A quanto pare, quello a cui Io ha assistito non è l’unico caso del genere e tutti riguardano Speciali (persone discendenti dalle divinità).
A Io verrà ordinato di indagare sugli omicidi da Bianca Rossi, la capo-banda più forte e importante di Alante e protettrice delle Piane.
Ad affiancare Io nell’indagine è Edei, il ragazzo del filo del destino di Io.
In una corsa contro il tempo, Io dovrà scoprire chi c’è dietro alla creazione degli Spettri per poter salvare quelle donne. Dovrà fare i conti con i sensi di colpa che la attanagliano e con i traumi lasciategli dalla sorella maggiore.
“Ora che aveva sentito se stessa raccontarla ad alta voce, capiva che la sua era una storia infelice. Si sentiva triste per sé, per Ava, e anche per Thais.”
Io vive nella città sommersa di Alante, una città importante, ma gestita secondo la “legge del più forte”.
La città è divisa in due quartieri fondamentali: la Collina, dove risiedono i ricchi e potenti, e le Piane, dove vive il resto della popolazione e gli Speciali. La polizia non si immischia negli affari delle Piane, che sono comandate e protette da Bianca Rossi, la Madrina.
Alante ha una storia e una geografia complessa e sanguinaria che vengono presentate nel corso delle indagini.
Gli omicidi, infatti, sono strettamente legati alla Rivolta che definì la vita delle Piane e di tutti gli abitanti della città.
Il worldbuilding del romanzo è molto interessante e particolare; non solo si parla della storia recente, ma ci sono anche riferimenti alla morte degli dei e a uno Schianto, cronache di un mondo molto più antico di quello che ci presenta Io.
“I libri di storia non entravano nei dettagli, ma era opinione comune che gli dèi fossero morti molto prima dello Schianto, che aveva segnato la fine del vecchio mondo.”
Al centro del romanzo, poi, ci sono le sorelle Ora: Io, Ava e Thais. Discendenti delle Moire, possono entrare nell’Arazzo e vedere i fili che uniscono le persone a ciò che amano, ognuna con un compito ben preciso: Thais fila, lei può creare nuovi fili; Ava tesse, lei può rafforzare i fili; Io, invece, taglia.
Le sorelle rimangono orfane da piccole e Thais, la maggiore, rinuncia a tutto per prendersi cura di loro. Thais è sempre alla ricerca di una buona causa che possa anche procurare loro una buona vita e purtroppo si lascia incantare spesso dalle parole dolci di persone inaffidabili; a pagarne le conseguenze è spesso Io, fondamentale negli schemi della sorella. Io farebbe di tutto per Thais, e l’ha fatto, per renderla felice, almeno finché non le chiede di tagliare un filo e ferire una persona troppo importante.
Non voglio scendere nei dettagli perché anche quello che succede tra le sorelle è fondamentale per la storia ed è stato interessante scoprirlo nel corso del volume.
“I fili del destino erano una testimonianza di ciò che si amava, e dunque di chi si era.“
A proposito dei personaggi, abbiamo la questione “filo del destino” e dell’amore determinato dal fato che, devo dire, è stato gestito molto, molto bene.
Io è una ragazza fortemente coscienziosa, che prende molto seriamente i fili e il suo compito di Tagliatrice. Non fa nulla invano né con leggerezza. Anzi, ogni filo che recide è un macigno in più sulle sue spalle, appesantite dai sensi di colpa.
Io mette gli altri prima di sé e lo dimostra il fatto che si fa carico della risoluzione degli omicidi anche quando tutti le dicono di lasciar perdere, perché sente che è importante, ma soprattutto perché vuole fare giustizia per delle vittime innocenti.
È una storia che affronta anche temi sociali come l’ineguaglianza, il razzismo e la segregazione degli Speciali; è una storia pregna di sangue e dolore.
Gli Speciali sono coloro che discendono dagli dei e ne esercitano i poteri. Ci sono i discendenti delle Moire, come le sorelle Ora, ma anche delle Muse, delle Chere, delle Furie. Non c’è un sistema dietro la trasmissione dei poteri; i bambini ci nascono, ma raramente nascono nella stessa famiglia come le tre sorelle Ora.
Il sistema magico è particolarmente interessante perché riprende non solo la mitologia greca, ma anche quella di altre culture. In questo libro visitiamo solo Alante, ma ci viene detto che ci sono altre città-stato con culture differenti (ispirate ad esempio alle mitologie norrena ed egizia) e ci vengono presentati personaggi provenienti da lì.
“Tutte quelle persone come lei, gli Speciali, i migranti e i poveri che nessuno voleva assumere, non avevano certo permesso che ciò che avevano di buono gli fosse sottratto, no? […] Pensare che fossero stati loro a permetterlo era come ritenerli responsabili per un sistema che era già marcio molto prima che nascessero.”
Un ottimo romanzo d’esordio per Kika Hatzopoulou, che fa un retelling interessante della mitologia greca inserendolo in un mondo distopico e in una trama davvero avvincente.
Lo stile mi è piaciuto, a volte l’ho trovato più complesso di quel che avrebbe potuto essere, ma è comunque fluido e l’autrice riesce a mantenere alti l’attenzione e l’interesse di chi legge.
Ci sono dei difettucci, alcuni penso possano essere dovuti anche alla traduzione, perché ho avuto l’impressione che alcune cose non suonassero proprio benissimo.
Tutto sommato, però, mi è piaciuto un sacco, ho trovato il romanzo originale, coinvolgente. Mi ha incuriosita e intrattenuta, tanto da sognarlo la notte. Sono sinceramente curiosa di scoprire come prosegue la storia di Io.
Baci
Genere: Fantasy
Scritto da: Kika Hatzopolou
29 gennaio 2025
L'episodio conclusivo della saga di Io e dei figli degli dèi! Sono trascorse cinque settimane da quando Io ha lasciato Alante per seguire il filo d'oro, e non è ancora riuscita a trovare il dio dall'altro capo. Trascorre le sue giornate in continui ed estenuanti viaggi, e le notti a preoccuparsi del filo del destino che condivide con Edei e che sembra sfilacciarsi. E più Io indaga, più si rende conto che il passato nasconde vicende orribili e che il futuro potrebbe essere nelle sue mani. Ma rimane da capire quanto il futuro dipenda dalle sue scelte e quanto dal destino... La suspense del thriller e l'intricato puzzle di misteri uniti alla magica atmosfera del fantasy e a un'ambientazione vivida e distopica.

Salve salve!
“Hearts that Cut. Cuori che tagliano” è il secondo e ultimo volume della dilogia di Kika Hatzopoulou iniziata con “Threads that Bind. Fili che legano”. Scopriamo come va a finire la storia di Io Ora.
*Attenzione agli spoiler.*
“Tutto puntava laggiù. Poteva essere qualcosa di preordinato, e in grado di portare solo cattive notizie. Eppure.
«Ci andiamo anche noi, allora, socia?»”
Dopo il tradimento delle sorelle, Io si mette in viaggio per le Terre Desolate con l’alleata più inaspettata: Bianca Rossi.
Io è costretta ad abbandonare Edei, ferito, ma non può lasciarsi scappare la pista che ha trovato con tanta fatica e che può portarla alla mente del piano che Thais stava mettendo in pratica.
Il filo dorato che le sta facendo spostare da una città all’altra delle Terre Desolate è l’unico indizio che hanno, ma sembra che le stia portando in una caccia senza senso e senza fine… finché non si ritrovano a Nanzy, la città d’oro, la sede del potere… ma sarà anche la sede della verità?
“Il passato era carico di rifiuti e tradimenti, e nemmeno il futuro sembrava granché radioso, con la maledetta profezia delle Nove ancora sospesa come una falce sopra il suo collo.”
“Hearts that Cut” è un volume ricco di colpi di scena, momenti adrenalinici e corse contro il tempo (letteralmente).
Distopia e mitologia continuano ad unirsi, in questo volume, per regalarci una storia interessante, diversa e completa, che dà molte soddisfazioni.
Il worldbuilding viene approfondito, sia dal punto di vista geografico, che storico che mitologico.
Non solo viaggiamo per le Terre Desolate, ma visitiamo persino un’altra città-stato: qui ci viene raccontata finalmente la verità sulla rivolta del Novilunio e cosa l’ha resa necessaria; conosciamo Speciali con poteri diversi e scopriamo da quali divinità discendono.
Trovo che una mappa e/o un glossario avrebbero reso il volume ancora più speciale, ma anche senza riesce comunque a incantare e convincere.
Ho apprezzato molto lo stile di Kika Hatzopoulou, che ha creato degli ottimi climax ascendenti. La tensione sale e sale, per poi detonare sempre in momenti perfetti e particolarmente d’impatto.
C’è stata un’ottima costruzione della trama e della lore, così come del personaggio principale di Io e di alcuni personaggi secondari.
Io è il personaggio più completo e sfaccettato della storia, perché gira tutto intorno a lei.
A quanto pare è la prescelta del destino, allo stesso tempo rifugge e accetta questo ruolo. Lo accetta perché, in fondo, vuole sapere la verità e vuole fare giustizia per le povere donne uccise per un progetto che non sembra avere nulla di giusto.
Non perde tempo e intraprende un viaggio pieno di insidie e di difficoltà perché ha bisogno di chiarire la situazione, anche se la mette al centro di una trama che non vorrebbe accettare.
Io continua a ragionare, per tutto il libro, sulla sua vita, sul passato con le sorelle, sul futuro che desidera con Edei e su quello mostrato dalla profezia.
“La tagliatrice, la lama invisibile, la signora del Fato, guarda l'argento come un segno, piange l'argento come un canto funebre, impugna l'argento come un coltello. Lei taglia il filo e il mondo finisce.”
Continua a ragionare, poi, sul rapporto con le sorelle, che influenza l’atteggiamento di Io più di tutto.
Io dovrà capire se, dopo tutto quello che Thais le ha fatto, potrà continuare a volerle bene solo perché è sua sorella.
Sono cresciute con l’idea che, essendo sorelle, dovevano avere un cuore e un’anima e dovevano seguirsi l’un l’altra senza fare domande, ma quando una persona è negativa lo prescinde dal legame familiare. Questa scoperta è qualcosa con cui Io farà i conti fino alla fine.
“Il presente, però, non era mai libero dal passato, un andare e venire di ricordi che potevano ridurlo in polvere.”
Se dovessi pensare a una parola per definire questa dilogia direi “soddisfazione”. Mi ha lasciata con una bellissima sensazione perché è costruita benissimo, non mi sono annoiata un attimo e, alla fine, tutto ha avuto una risposta e una chiusura.
Super consigliata!
Baci
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