Long Live Evil


Genere: Fantasy


Scritto da: Sarah Rees Brennan


Quando la sua vita è cambiata, Rae aveva ancora i libri. Morendo, coglie una seconda possibilità di vivere: un accordo magico la fa entrare nel mondo della sua serie fantasy preferita.

Rae si sveglia in un castello sul bordo di un abisso infernale, in un regno sull'orlo della guerra. Casa di mostri pericolosi, cortigiani manipolatori e il suo personaggio immaginario preferito: l'Imperatore Eterno. È incredibilmente affascinante, come solo la finzione può essere. In questo mondo di fantasia scopre di non essere l'eroina, ma la cattiva nella storia dell'Imperatore.

Così sia. I cattivi sono vestiti meglio e hanno battute d’impatto, anche se sono condannati a una brutta fine. Rae unisce i cattivi più disparati della storia sotto la sua malvagia guida, complottando per cambiare il loro destino.

Mentre il numero di cadaveri e la furia dell'Imperatore aumentano, sembra che Rae e i suoi alleati potrebbero non sopravvivere per vedere l'ultima pagina.

(Trama tradotta da Il confine dei libri)



Salve salve!
Tra le uscite del 2024 aveva catturato la mia attenzione “Long Live Evil” di Sarah Rees Brennan.
Finalmente sono riuscita a leggerlo, quindi… parliamone!

Rae era la capo cheerleader, la ragazza più figa della scuola… poi è arrivato il cancro e adesso la sua vita è fatta di debolezza, ospedale e abbandono.
Il padre se n’è andato, il ragazzo l’ha lasciata e la sua migliore amica l’ha tradita, e la cattiva è stata Rae perché ci è rimasta male. Accanto a Rae è rimasta la sorellina Alice, che le legge capitoli su capitoli della loro storia preferita: “Time of Iron”.
Poi, una sera succede qualcosa di inaspettato. Una donna si siede al suo capezzale e le offre un’alternativa: entrare nel suo libro preferito, rubare il fiore “della vita e della morte” e, così, guarire.
Rae accetta, un po’ confusa. Al risveglio si ritrova nel corpo della formosa, bellissima e cattivissima Rahela… che ha appena ferito con le sue parole la sua cameriera ed è in procinto di essere giustiziata. Non un grande inizio, ecco.

“Non era compito di Rae salvare una damigella in pericoloso. Voleva parlare con il manager della storia”.

Rae, nei panni di Rahela, dovrà trovare il modo di farsi perdonare dal re e resistere per un mese, finché non sboccerà il fiore. Ma come fare a salvare la cattiva della storia? La soluzione è diventare ciò che l’hanno sempre accusata di essere: affidarsi alla cattiveria e creare il suo gruppo di “vipere”. In fondo lei non ha alcuna intenzione di diventare l’eroina della storia, meglio essere la cattiva che esce in grande stile. E poi, chi più di lei può ambientarsi in questo mondo di cui conosce tutta la storia?

“Questo mondo è reale quanto il nostro, ma coloro che entrano nella storia hanno un vantaggio perché conoscono le regole.”

“Long Live Evil” è una storia divertente, movimentata, caotica (in senso positivo). La premessa è interessante: una vita in pericolo e la possibilità di salvarsi se si entra in un mondo fantastico. Un’ottima base per un portal fantasy.
Il mondo fantastico è ciò che di più classico si può immaginare, è stereotipato ed è proprio quello il bello.
È un mondo ispirato a tutte le storie high fantasy che ci hanno formato, e le critica, soprattutto per il modo in cui vengono trattate le donne: abbiamo eroi, eroine dall’anima pura, magia nera, divinità crudeli e benevole, un consigliere saggio ma freddo, una serva diventata guerriera e la seduttrice dal corpo voluttuoso che è ovviamente la cattiva gelosa della protagonista, disposta a tutto per eliminarla.
Non solo viene data voce ai “villains” (che poi così cattivi non sono, è tutta questione di prospettiva), ma vengono anche criticati un sacco di stereotipi, soprattutto femminili.
Ogni personaggio, eroe o cattivo, è composto di sfumature: l’eroina dal cuore puro potrebbe calcolare ogni pianto per provocare pietà e assicurarsi un buon posto in corte; la cattiva è stata costretta a stare con il re perché le è stato ordinato e rifiutarsi al sovrano non era un’opzione.
Nessuno pensa alle sfumature, alle ragioni dietro determinati comportamenti.

“Un antieroe è solamente un cattivo con buona pubblicità. L’imperatore deve simpatizzare per Rae. Lei ha sempre simpatizzato per lui.”

È una storia molto divertente che però parte da una base buia, che è la malattia di Rae. Da come ci racconta, Rae è sempre stata una persona diretta che non si è mai persa in chiacchiere, e con la malattia questa sua caratteristica si è acuita, rendendola una “cattiva”.
Quando finisce in “Time of Iron” è consapevole che l’unico modo per salvarsi (sia per arrivare a fine mese che per arrivare alla fine della giornata) è con astuzia. Deve essere scaltra e giocare bene tutte le sue carte, inclusi il suo corpo e l’influenza che ha sul re. Non può farsi scrupoli, altrimenti sarà la prima ad essere sacrificata.
Per non impazzire si auto convince che le persone intorno a lei nel libro non sono reali, sono solo personaggi, quindi la loro morte, il sangue, la violenza non possono scalfirla (in fondo la sua realtà non era molto diversa). Eppure, nonostante tutti i discorsi, neanche la più cattiva del regno ha il cuore di pietra…

“I cattivi vincono di nuovo!”
“Quand’è che i cattivi hanno vinto l’ultima volta?”

Il romanzo è un adult fantasy, ma sa molto di young adult, dovuto al modo di pensare e agire di Rae.

Durante la storia ci sono momenti molto alti, emozionanti, interessanti, divertenti, ma ci sono anche momenti in cui non riuscivo proprio a rimanere concentrata, come le descrizioni. Il libro è piuttosto lungo e una tagliatina qui e lì avrebbe fatto molto bene. La storia è comunque godibile e sicuramente particolare. Sono molto curiosa di leggere il seguito!
Baci

Voto libro - 3.5






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