Io ti vedo
Autore: Sara Wood
Genere: Romance
Laura e Nicholas si sono separati dopo una breve ma intensa relazione d’amore a Copenaghen. Lei è una giovane italiana laureata in ingegneria e adesso vive a Doha, in Qatar, dove sempre più sola si dedica intensamente al lavoro. Lui, invece, si è trasferito a Hong Kong e, oppresso dai rimorsi per il modo in cui si è lasciato con Laura, parte alla ricerca della ragazza, che è rimasta coinvolta in un grave incidente stradale. Attraverso il diario della sua ex fidanzata, Nicholas riuscirà a ricomporne l’esistenza: la vita da expat, i pregiudizi verso una donna in carriera che non vuole figli, la solitudine e la depressione, gli sport estremi, la discriminazione razziale, il contrasto tra le diverse culture.
Salve, lettrici.
Oggi vi parlo di un libro totalmente inaspettato per me e totalmente nuovo.
Tempo fa l’autrice Sara Wood mi ha donato il suo “Io ti vedo”, ma per mancanza di tempo era rimasto sul mio comodino per un po’.
Questa settimana, però, l’ho notato e visto che avevo un po’ di tempo libero mi sono lasciata andare a questa lettura che ho concluso poche ore fa.
Così, dopo averlo esaminato per bene, ho deciso di non scrivere una recensione classica, sarebbe stata banale, e l’autrice non ne sarebbe stata contenta, quindi tralascerò la trama e mi dedicherò soprattutto alle emozioni che ha suscitato in
me.
In “Io ti vedo” tutto mi è stato nuovo e tutto mi è entrato dentro. È un diario, una full immersion nella vita di Laura, la protagonista.
Laura è una ragazza completamente sola, lo è sempre stata. Soffre di depressione e, nonostante sia circondata da mille e mille persone, lei si sente sola. La copertina racconta benissimo quella sensazione di solitudine: vediamo raffigurata una ragazza bionda, colorata, in un mondo tutto nero. È così che si sente Laura, sola, controcorrente. Ma questa è la sua malattia e nonostante lei provi a fare finta che non sia così, la depressione vive in lei.
Quando incontra Nic, però, si sente per la prima volta vista, guardata, accettata. Ma l’amore non è sempre perfetto e Nic aveva bisogno di perfezione, di ordine, ma Laura non riusciva a darglielo. Lei, la ragazza più organizzata del mondo, non riusciva a mettere ordine nella sua testa, tantomeno in quella confusa di Nic.
Così entrambi diventano nomadi e iniziano il loro viaggio. Uno verso una direzione e l’altro verso un’altra. Mai assieme, eppure la vita riunisce sempre le anime affini, a volte per un solo istante, altre per l’eternità.
Diventano così viaggiatori.
Se in Nic questo innesca un meccanismo di finzione, in Laura invece innesca un meccanismo di solitudine. Senza Nic lei si sente di nuovo sola, vuota, e non riesce a trovare il suo posto nel mondo.
Nic ogni tanto però si fa vivo, le scrive, e nel momento in cui capisce che il suo posto è accanto a lei, prepara la valigia e la raggiunge. Viaggia per ore e ore e quando arriva fa una scoperta che gli spezzerà il cuore. Laura ha avuto un’incidente.
Da questo momento il diario di Laura arriva nelle mani di Nic. Lui lo legge e fa tesoro di ciò che troverà, della storia che gli verrà raccontata. Laura ha raccolto tutta la sua vita in quelle righe, senza di esso Nic non sarebbe mai stato capace di capire come si sentiva Laura quando stava con lui. Come si sentiva senza di lui e come si sentiva adesso che finalmente aveva trovato il suo posto in varie zone del mondo.
Insomma lettrici, questa è una storia molto diversa da quelle che leggo di solito, ma sono molto contenta di aver accettato di leggere questo libro per voi. È un romanzo molto dettagliato, scritto divinamente e ricco di particolari che ci fanno capire la profondità di questa storia.
L’autrice, che ho sentito tempo fa, mi ha subito colpito con il suo spirito libero e in lei ho trovato molto di Laura. Nonostante io abbia scambiato solo poche parole con lei, quando ho iniziato la lettura ho percepito di entrare nel suo mondo privato.
Ho percepito di entrare in una zona per me off limits perché raccontava una storia vera, una storia personale. Non so se in realtà sia così, ma le sensazioni che l’autrice mi ha regalato leggendo la storia di Laura, leggendo il “libro di noi”, come lo chiama lei, sono state reali. Mi hanno toccato molto. Ho percepito la sua solitudine e la sua depressione. Ho toccato il suo dolore e la sua sofferenza. Il suo bisogno di sentirsi parte di qualcosa, quando lei era già parte del mondo. Lei era una nomade, un’avventuriera, ma era pur sempre parte di qualcosa, parte di qualcuno.
Nella lettura troverete frasi molto profonde che vi faranno riflettere, così come hanno fatto riflettere me. Si parla di diversità, di un mondo che nonostante tutti esigono sia bianco e nero, è a colori. E non importa se tu sia bianco o rosso, tu esisti. Sei viva e tutti dovrebbero vederti. Purtroppo, troppo spesso non è così. Purtroppo, spesso, non siamo visti, siamo invisibili, ma l’amore è questo: trovare qualcuno che ci vedi. Non tutti, però, ne sentono la necessità. Alcuni sono spiriti liberi, come Laura, ma la vita ci mette sempre di fronte una persona per cui siamo a colori, e quando quella persona ti vede, è tua. Ti appartiene.
Nic vede Laura, ma la vede troppo tardi, o forse troppo tardi si accorge di vederla. E quando la vede davvero, lei non esiste più. Non è più visibile, se non con il cuore. Perché lui continua a vederla, continua a sentirla, così come continuerò a vederla io. Ogni volta che per strada mi sentirò sola, ogni volta che incontrerò una persona sola, ogni volta che incontrerò una nomade con il cappotto rosso, io in lei vedrò Laura. La sentirò e con lo sguardo le dirò: "Io ti vedo”.
Voto libro - 4 Bellissimo
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