La ladra di neve
Autore: Danielle Paige
Genere: Fantasy
17 Ottobre
Snow vive nell’istituto psichiatrico di massima sicurezza di Whittaker da quando è solo una bambina. Ora ha sedici anni e un’unica certezza: lei non è pazza. È prigioniera. Lo sente nel suo cuore, nei suoi sogni, e ne è più che sicura quando guarda negli occhi Bale, il miglior compagno di sventure che le potesse capitare. Nel momento in cui Snow lo bacia, però, accade qualcosa di terribile: Bale cade in stato catatonico e scompare all’interno di uno specchio stregato. Senza di lui Snow non ha più certezze, né motivi per restare. Aiutata da un’amica, fugge dalla sua prigione. Più veloce che può, più lontano che può, oltre i cancelli dell’ospedale. Qui incontra Jagger, un ragazzo misterioso che promette di aiutarla a salvare Bale. Snow accetta di seguirlo e in quell’istante il mondo attorno a lei cambia. Sotto i suoi piedi il terreno si trasforma in ghiaccio, e tutto diventa neve e magia. Jagger l’ha portata ad Algid, un regno incantato sul cui trono siede un tiranno sanguinario. Così, in un mondo condannato a un eterno inverno, Snow si troverà a combattere per l’amore e la giustizia. Diventerà ladra, strega e spia, disposta a tutto pur di trovare una risposta alla domanda che più la spaventa: chi è lei davvero?
Salve lettori!
In questa recensione vi parlerò di un libro che attendevo da molto, ma che mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Parlo di "La ladra di neve" di Danielle Paige, edito dalla casa editrice DeAgostini.
Questo romanzo mi aveva colpito non solo per la copertina e il titolo, ma soprattutto perché è un retelling di "La regina delle nevi" di Andersen. E io amo i retelling!
Questo poteva essere un libro bellissimo, se non fosse stato per...
Andiamo a scoprirlo insieme.
Da quando ha sei anni, Snow è rinchiusa in un ospedale psichiatrico. La sua colpa? Aver provato ad attraversare uno specchio.
Un anno dopo un altro bambino è arrivato all'ospedale, Bale. Lui ha dato fuoco alla casa in cui è cresciuto dopo essere stato abbandonato dai genitori.
Snow e Bale sono amici per la pelle. Snow non è la più facile delle bambine e Bale continua a voler dare fuoco a tutto, ma in un certo modo si capiscono e si calmano a vicenda.
Col passare degli anni questo rapporto passa dall'amore innocente tra due bambini all'amore adolescenziale. Fino ad arrivare al fatidico bacio che cambia tutto.
Bale impazzisce e non spiccica più parola. E Snow rimane sola.
Snow sa che la sua non è una vera vita, imbottita di pillole ogni minuto, ma sa che non potrà mai averne nemmeno una normale fuori dall'ospedale. Non senza il suo Bale.
Dopo un anno di separazione, decide di andargli a parlare e liberarlo, ma all'improvviso si apre un portale da cui fuoriescono delle braccia bianchissime che lo rapiscono.
Potrebbe sembrare un effetto delle pillole, se non fosse che da qualche giorno Snow non le prende. Se non fosse per la neve che continua a cadere ad agosto, per il fatto che Snow ha paralizzato una ragazza tirandole i capelli. Se non fosse per quel bellissimo ragazzo che vede nei suoi sogni che la chiama "principessa" e che le dice di attraversare un albero.
Un albero che continua a comparire nei suoi disegni.
Snow si convince a scappare dall'ospedale e trovare l'albero. E attraverso di esso Snow troverà una vita che mai avrebbe pensato potesse appartenerle. E di sicuro non comporta la normalità che tanto desidera.
Snow è la principessa di Algid e può controllare la neve. Figlia del malvagio re Lazar, che ha portato un gelo perenne ad Algid, e della potente strega Ora, Snow è la protagonista di una profezia.
Snow, una volta che avrà sbloccato il suo enorme potere, sarà la persona più potente di Algid e colei che potrà spodestare il re oppure aiutarlo a conquistare ancora più potere. Nelle sue mani giace il destino di Algid.
Ma Snow non vuole affatto questo compito. Non vuole alcun potere, né compiere alcun destino.
L'unica cosa che desidera è salvare Bale, tornare nel loro mondo e vivere una vita normale insieme.
Ma per ottenere ciò che si vuole bisogna fare qualche sacrificio, scendere a compromessi, stringere alleanze e tradire persone.
Nella sua ricerca disperata di Bale, Snow dovrà accettare il suo potere e ciò che esso comporta.
In più consocerà anche tantissime persone che declamano di volerla aiutare, ma anche l'aiuto ad Algid ha un prezzo.
Di chi può fidarsi Snow? Di Kai, Gerde, Nephente... O di Jagger? Il bellissimo ladro che l'ha convinta ad attraversare l'albero?
Lettori, sono abbastanza delusa da questo libro sinceramente. Sono sicura potesse essere una storia fantastica, ma ci sono parecchi elementi che hanno rotto le ali per questo decollo.
Il primo è la protagonista. Snow non cresce. Ci si aspetterebbe che dopo essere arrivata in un altro mondo, aver scoperto di poter essere la persona più forte di questo suddetto mondo con dei poteri incommensurabili, avresti fatto di tutto per poterli allenare, conoscere sempre più cose della profezia, cogliere qualsiasi elemento che possa esserti utile. E dopo aver raggiunto il pieno controllo dei tuoi poteri, avresti aiutato Algid con l'unico scopo di portare a compimento i tuoi desideri egoistici.
Invece Snow ha deciso di rimanere la ragazzina indisponente dell'ospedale psichiatrico e fare tutto di testa sua. Non conosce quel mondo, si presume molto grande, e si incammina verso il castello del re, in un mondo ghiacciato e coperto di neve, ricordate bene, seguendo la mappa fatta di cicatrici sul suo braccio... E lo raggiunge anche!
Voto erotico - 1 Casto
Le origini: La Regina delle Nevi
La Regina delle Nevi (Sneedronningen) è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen,
ed una delle più lunghe. Il suo sottotitolo è una fiaba in sette storie,
poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali descrive una vicenda
avvenuta all’interno della storia.
Prima storia, che
tratta dello specchio e delle schegge
La prima storia
narra dell'antefatto: un troll malvagio ha creato uno specchio capace di far sparire tutto ciò che
di bello si specchia in lui, e di accentuare e di deformare tutto il cattivo.
In seguito, lo specchio si rompe in mille frammenti che vengono dispersi per il
mondo, entrando negli occhi e nei cuori degli uomini corrompendo le loro anime.
Seconda storia.
Un bambino e una bambina
Nella seconda
storia vengono presentati i due protagonisti: il bambino Kay e la bambina
Gerda. Kay e Gerda sono vicini di casa e le loro finestre, all'ultimo piano di
alti palazzi, sono unite da un piccolo giardino ricolmo di rose. Un giorno,
mentre i bambini sono nel giardinetto, un frammento dello specchio malvagio
entra nell'occhio di Kay. Da quel momento Kay diviene cattivo con tutti,
persino con Gerda. Un giorno, mentre Kay gioca con lo slittino nella piazza del paese, si attacca alla slitta della regina delle nevi e viene trascinato via, senza riuscire a staccarsi. La regina delle nevi
lo incanta con un bacio, facendogli perdere la memoria.
Terza storia. Il
giardino fiorito della donna che sapeva compiere magie
Nella terza
parte Gerda, disperata per la scomparsa di Kay, decide di andare a cercarlo.
Sale su una barchetta e chiede al fiume, in cambio delle sue scarpette rosse, di portarla da Kay. La barca si
arena nei pressi di una casetta in mezzo ad un giardino di fiori, dove vive una
vecchia maga. La maga incanta Gerda facendole dimenticare Kay e fa
scomparire tutte le rose del giardino sottoterra, affinché queste non le
ricordino il suo amico perduto. Ciononostante, dopo qualche tempo Gerda vede
una rosa dipinta, si ricorda di Kay e riparte alla sua ricerca.
Quarta storia. Il
principe e la principessa
Nella quarta
storia Gerda incontra una cornacchia, che le racconta di come un ragazzo sconosciuto abbia
da poco sposato la principessa del paese. Nella sua descrizione Gerda crede di
riconoscere Kay e, con l'aiuto della cornacchia, entra nella reggia e nella stanza della principessa e del suo sposo.
Però questi non è Kay, sebbene gli somigli. Commossi dalla sua storia, i
principi regalano a Gerda una carrozza con la quale proseguire la ricerca.
Quinta storia. La
figlia del brigante
In questa
sezione Gerda viene assalita dai briganti, a causa della carrozza e dei ricchi
vestiti che le sono stati donati. I briganti vogliono ucciderla, ma vengono
fermati dalla figlia del capo, che desidera che Gerda diventi la sua compagna
di giochi. La figlia del brigante tiene prigionieri due colombi selvatici e una
renna, i quali, dopo aver ascoltato la storia di Gerda, le
dicono di avere visto Kay in Lapponia, nel palazzo della regina delle nevi. La figlia del
brigante lascia liberi Gerda e gli animali, che partono per la Lapponia.
Sesta storia. La
donna di Lapponia e la donna di Finlandia
Gerda trova
ospitalità in Lapponia presso una povera donna. La donna di Lapponia le affida
un messaggio per la donna di Finlandia, che potrà aiutarla. La donna di Finlandia, una maga,
spiega a Gerda dove sia il palazzo della regina delle nevi, e le spiega che non
avrà bisogno di altri poteri per sconfiggere la regina oltre quelli che ha già.
Settima storia.
Che cosa era successo nel castello della regina delle nevi e che cosa
accadde in seguito
Nella settima
storia viene raccontato innanzitutto come Kay sia stato soggiogato dalla regina
delle nevi e costretto a comporre all'infinito parole con alcuni frammenti di
ghiaccio. Solo se riuscirà a comporre la parola "eternità" potrà
arrivare ad essere padrone della propria vita. Mentre Gerda sta arrivando al
palazzo, la regina lo lascia. Gerda trova Kay, lo abbraccia e con le lacrime
scioglie il ghiaccio nel cuore di Kay. Kay la riconosce e si mette a piangere,
facendo così uscire dall'occhio il frammento di specchio. Mentre Kay e Gerda
festeggiano e danzano, le vibrazioni dei loro passi fanno muovere i frammenti
di ghiaccio sul pavimento, che compongono spontaneamente la parola
"eternità", liberando Kay. I due tornano a casa cresciuti, ma ancora
bambini nel cuore.
“Stavano lì seduti, entrambi adulti, eppure
bambini, bambini nel cuore, e era estate, la calda estate benedetta.”
La Regina delle Nevi è una storia ricca di simboli e significati. Il
viaggio che Gerda intraprende è una metafora del passaggio dalla fanciullezza
all’età dell’adolescenza; un percorso interiore che porta la protagonista ad
abbandonare il mondo protetto dell’infanzia per avventurarsi in quello
conflittuale dell’adolescenza. Attraverso Kay è rispecchiato il sentimento
della solitudine, tipico dell’età adolescenziale; la determinazione a fare tutto da soli che non permette di
esprimere le proprie debolezze e porta a negare le proprie emozioni. Gerda, al contrario, mostra come sia
possibile chiedere aiuto agli altri, inseguire i propri sogni, ragionare con la
propria testa, scoprire e credere nella propria forza interiore.
Le sette
storie in cui è divisa la fiaba rappresentano non solo gli avvenimenti
all’interno di essa, ma racchiudono anche un significato metaforico. Ognuno di
essi aiuterà Gerda a crescere, partendo dalla separazione dai beni materiali
quando getta le scarpette rosse nel fiume per ritrovare il suo amico. A
guardare oltre le apparenze e vedere la realtà, grazie alla figlia del
brigante, apparentemente cattiva, ma in realtà generosa, in quanto le offre un
aiuto per proseguire la sua ricerca. A credere in se stessa e nelle sue
capacità: la signora di Lapponia, una vecchina che incarna la saggezza, ricorda
a Gerda che la forza che sta cercando per poter liberare Kay si trova
unicamente nel suo cuore.
Altri simboli importanti sono la scheggia dello specchio e il
bacio di ghiaccio della Regina. Kay, colpito dalla scheggia, si abbandona al
suo lato cattivo, diventa freddo e malvagio.
Essa è la metafora dell’esistenza umana sempre più votata alla razionalità. Il bacio gelato della Regina
delle Nevi ruba a Kai lo stupore dell’infanzia e permette alla razionalità di
dominare. La fiaba ci pone davanti alla sofferenza degli uomini che, incapaci
di proteggersi, rinunciano ai sentimenti abbandonandosi all’indifferenza
e alla freddezza. Ma la fiaba mostra come sentimenti forti
e pieni di calore come l’amore, il coraggio, la fiducia in se
stessi, possano sciogliere il ghiaccio della fredda razionalità e di un sapere
senza anima.
Sebbene la fiaba si intitoli “La Regina delle Nevi”, essa non
è un personaggio calcato. Costituisce semplicemente l’espediente narrativo che
permette lo svolgimento della storia. La Regina delle Nevi è descritta come una donna bellissima che dopo
una gran sofferenza d'amore, diventa fredda come il ghiaccio. I suoi occhi non
trasmettono alcun sentimento, così come il suo volto.
“…un paio di fiocchi di
neve caddero là fuori e uno di questi, il più grande, restò posato sull'angolo
di una delle cassette di fiori. Crebbe sempre più e alla fine si trasformò in
una donna avvolta in sottilissimi veli bianchi che sembravano formati da
milioni di fiocchi di neve brillanti come stelle. Era molto bella e fine, ma
fatta di ghiaccio, di un ghiaccio splendente e brillante, eppure era viva; gli
occhi osservavano come due chiare stelle, ma non c'era pace né tranquillità in
loro.”
Al contrario di tutti gli altri sovrani antagonisti, nel suo
regno non esiste nemmeno la tristezza. Il suo oggetto più importante e
fondamentale è lo specchio magico, mentre come creature ci sono due cavalli
bianchi come il ghiaccio, che quasi sempre attacca alla sua slitta argentata.
“I fiocchi di neve
diventavano sempre più grandi, alla fine sembravano grosse galline bianche;
improvvisamente la slitta balzò di lato, si fermò e la persona che la guidava
si alzò; la pelliccia e il cappuccio erano fatti di neve, e lei era una dama,
alta e snella, di un candore splendente, era la regina della neve.
«Abbiamo fatto un bel giro!» esclamò «ma che freddo! Riparati nella mia pelliccia di orso!» e se lo mise vicino sulla slitta e gli avvolse intorno la pelliccia, e a lui sembrò di affondare in una montagna di neve.
«Hai ancora freddo?» chiese, baciandolo sulla fronte. Oh! il bacio era più freddo del ghiaccio, e gli andò direttamente al cuore, che già era un pezzo di ghiaccio. Gli sembrò di morire. Ma solo per un attimo, poi si sentì bene; e non notò più il freddo tutt'intorno.”
«Abbiamo fatto un bel giro!» esclamò «ma che freddo! Riparati nella mia pelliccia di orso!» e se lo mise vicino sulla slitta e gli avvolse intorno la pelliccia, e a lui sembrò di affondare in una montagna di neve.
«Hai ancora freddo?» chiese, baciandolo sulla fronte. Oh! il bacio era più freddo del ghiaccio, e gli andò direttamente al cuore, che già era un pezzo di ghiaccio. Gli sembrò di morire. Ma solo per un attimo, poi si sentì bene; e non notò più il freddo tutt'intorno.”
Ladra di neve di Danielle Paige è un retelling di
questa bellissima e profondissima fiaba che in molti conosciamo, ma i cui
insegnamenti sono oscuri alla maggior parte di noi. Molto spesso il vero
significato che queste storie nascondono viene ignorato o dimenticato, ma è
bello pensare che i nuovi romanzi a loro ispirati, come in questo caso, ci
permettono di approfondire e finalmente capire quello che le magiche fiabe che
leggevamo o ascoltavamo da bambini nascondono.
Chissà quali elementi in comune e quali no ritroveremo
leggendo questo nuovo libro!
Salve lettori!
In questa recensione vi parlerò di un libro che attendevo da molto, ma che mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Parlo di "La ladra di neve" di Danielle Paige, edito dalla casa editrice DeAgostini.
Questo romanzo mi aveva colpito non solo per la copertina e il titolo, ma soprattutto perché è un retelling di "La regina delle nevi" di Andersen. E io amo i retelling!
Questo poteva essere un libro bellissimo, se non fosse stato per...
Andiamo a scoprirlo insieme.
Da quando ha sei anni, Snow è rinchiusa in un ospedale psichiatrico. La sua colpa? Aver provato ad attraversare uno specchio.
Un anno dopo un altro bambino è arrivato all'ospedale, Bale. Lui ha dato fuoco alla casa in cui è cresciuto dopo essere stato abbandonato dai genitori.
Snow e Bale sono amici per la pelle. Snow non è la più facile delle bambine e Bale continua a voler dare fuoco a tutto, ma in un certo modo si capiscono e si calmano a vicenda.
Col passare degli anni questo rapporto passa dall'amore innocente tra due bambini all'amore adolescenziale. Fino ad arrivare al fatidico bacio che cambia tutto.
Bale impazzisce e non spiccica più parola. E Snow rimane sola.
Snow sa che la sua non è una vera vita, imbottita di pillole ogni minuto, ma sa che non potrà mai averne nemmeno una normale fuori dall'ospedale. Non senza il suo Bale.
Dopo un anno di separazione, decide di andargli a parlare e liberarlo, ma all'improvviso si apre un portale da cui fuoriescono delle braccia bianchissime che lo rapiscono.
Potrebbe sembrare un effetto delle pillole, se non fosse che da qualche giorno Snow non le prende. Se non fosse per la neve che continua a cadere ad agosto, per il fatto che Snow ha paralizzato una ragazza tirandole i capelli. Se non fosse per quel bellissimo ragazzo che vede nei suoi sogni che la chiama "principessa" e che le dice di attraversare un albero.
Un albero che continua a comparire nei suoi disegni.
"E
poi, quasi contro la mia volontà, nonostante il fatto che le mani
bruciassero e ogni mo intento mi facesse sanguinare, raccolsi i pezzi e
cominciai a unirli in qualcosa. Ignorando il dolore, mi sistemai il
manufatto sulla testa: mi ero fatta una corona che scintillava come
ghiaccio. Lungo la sua superficie colava un rivolo di sangue."
Snow si convince a scappare dall'ospedale e trovare l'albero. E attraverso di esso Snow troverà una vita che mai avrebbe pensato potesse appartenerle. E di sicuro non comporta la normalità che tanto desidera.
Snow è la principessa di Algid e può controllare la neve. Figlia del malvagio re Lazar, che ha portato un gelo perenne ad Algid, e della potente strega Ora, Snow è la protagonista di una profezia.
Snow, una volta che avrà sbloccato il suo enorme potere, sarà la persona più potente di Algid e colei che potrà spodestare il re oppure aiutarlo a conquistare ancora più potere. Nelle sue mani giace il destino di Algid.
Ma Snow non vuole affatto questo compito. Non vuole alcun potere, né compiere alcun destino.
L'unica cosa che desidera è salvare Bale, tornare nel loro mondo e vivere una vita normale insieme.
Ma per ottenere ciò che si vuole bisogna fare qualche sacrificio, scendere a compromessi, stringere alleanze e tradire persone.
Nella sua ricerca disperata di Bale, Snow dovrà accettare il suo potere e ciò che esso comporta.
In più consocerà anche tantissime persone che declamano di volerla aiutare, ma anche l'aiuto ad Algid ha un prezzo.
Di chi può fidarsi Snow? Di Kai, Gerde, Nephente... O di Jagger? Il bellissimo ladro che l'ha convinta ad attraversare l'albero?
Lettori, sono abbastanza delusa da questo libro sinceramente. Sono sicura potesse essere una storia fantastica, ma ci sono parecchi elementi che hanno rotto le ali per questo decollo.
Il primo è la protagonista. Snow non cresce. Ci si aspetterebbe che dopo essere arrivata in un altro mondo, aver scoperto di poter essere la persona più forte di questo suddetto mondo con dei poteri incommensurabili, avresti fatto di tutto per poterli allenare, conoscere sempre più cose della profezia, cogliere qualsiasi elemento che possa esserti utile. E dopo aver raggiunto il pieno controllo dei tuoi poteri, avresti aiutato Algid con l'unico scopo di portare a compimento i tuoi desideri egoistici.
Invece Snow ha deciso di rimanere la ragazzina indisponente dell'ospedale psichiatrico e fare tutto di testa sua. Non conosce quel mondo, si presume molto grande, e si incammina verso il castello del re, in un mondo ghiacciato e coperto di neve, ricordate bene, seguendo la mappa fatta di cicatrici sul suo braccio... E lo raggiunge anche!
Usa il suo potere sì e no
tre volte, in un "allenamento" con la strega del fiume, e decide di
saperlo controllare alla perfezione sfidando addirittura il Sicario del
Re. Sicario che ha il compito di ucciderla e mentre combattono,
inspiegabilmente, si ferma e la lascia andare via. Per poi andare a
giocare a scacchi con il Re...
Altro elemento che mi ha dato
enormemente fastidio è il fatto che pur declamando il suo grande amore
per Bale, Snow non mette neanche piede ad Algid e già prova attrazione
per Jagger e bacia Kai. Ovviamente Bale è l'amore della sua vita, però
potrebbe anche essere innamorata di Jagger...
Ora, io potrei anche
capirla Snow. È pur sempre cresciuta in un ospedale psichiatrico, che
per quanto possa essere una vita orribile è sicuramente più sicura che
essere perseguitata da bestie di neve che vogliono ucciderla.
Ciò
che mi ha indisposto è la mancanza assoluta di crescita nella
protagonista. Per quanto la narrazione sia dal suo punto di vista,
quindi siamo costantemente nella sua testa, non c'è un risvolto
psicologico che ci faccia capire che questi eventi la stanno facendo
crescere, le stanno facendo capire qual è lo scopo della sua vita.
Niente, zero assoluto.
Pensa solo al suo grande amore Bale, però nel frattempo qualche intrallazzo non se lo perde.
Mi piacerebbe dire che almeno la successione degli eventi sia stata emozionante.
...
Eee no, non posso dirlo. Non che non siano begli eventi, ma non avevano continuità!
È
come se l'autrice stesse scrivendo una scena, all'improvviso gliene
viene in mente un'altra e invece di scriverla e metterla da parte, l'ha
inserita tra quello che stava scrivendo, anche se non c'entrava niente.
Poi ovviamente tornava alla scena lasciata in sospeso.
E continuità narrativa ciao ciao.
Poi
ci sono tanti di quegli elementi buttati lì e lasciati senza una
spiegazione, deduzioni improvvise da parte di Snow spuntate dal nulla
che nemmeno Sherlock, conversazioni tra persone che si trovano agli
angoli opposti del palazzo e ti chiedi come cavolo abbiano fatto a
raggiungersi. Nemmeno i colpi di scena ricoprono il loro ruolo e l'unica
cosa che ti fanno pensare è: "Davvero? Non bastavano le tante assurdità
che già ci sono?"
Ci troviamo in un nuovo mondo fantastico, non dietro l'angolo di casa. Io, lettore, una spiegazione precisa me la merito!
Sono allibita. Allibita è il termine giusto, sì.
Questo
libro è un grande e grosso "bah". Ripeto, sono fermamente convinta che
poteva essere una bellissima storia, con bei personaggi, un cattivo
sconosciuto, l'eroina con un potere meraviglioso, immersi in un nuovo
magico mondo.
Ma come si dice, "con i se e con i ma la storia non si fa".
Speravo
che almeno il finale potesse convincermi, che desse la possibilità a
questa storia di decollare per il seguito, ma, al contrario, ha
affondato del tutto quel briciolo di speranza che avevo.
Nemmeno la
narrazione riesce a dare una nota di positività. Discorsi diretti che
partono senza alcun motivo, esclamative a gogo per le sopra citate
deduzioni di Snow e per qualsiasi evento accadeva. Non c'era quella
continuità che poteva trascinarti nella storia, c'era sempre qualcosa
che ti faceva tornare in te e non ti permetteva di immergerti
completamente. Come se stessi cercando di addormentarti, ma ogni volta
che chiudessi gli occhi un rumore improvviso ti facesse sobbalzare e non ti
permettesse di abbandonarti al sonno. In questo caso, ad immergerti
nella storia.
Lettori, a caldo posso assicurarvi che non ho alcuna
intenzione di leggere il seguito di questa serie, ma chissà magari mi
sentirò in colpa e cercherò di dargli un'altra possibilità.
Baci
Voto storia - 1.5 Si poteva fare di meglio
Voto erotico - 1 Casto
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