Girl power. La rivoluzione comincia a scuola


Autore: Jennifer Mathieu

Genere: Young Adult

13 marzo

Viv non ne può più: è stanca delle rigide regole sull'abbigliamento che vigono nel suo liceo, e che sembrano punire soltanto le studentesse, è stanca del clima che si respira nei corridoi, dove i membri della squadra di football giocano a palpa-e-fuggi, prendendo di mira le ragazze e trattandole come oggetti. Ed è stanca dell'indifferenza degli altri. E così lancia un grido di lotta: crea una fanzine femminista anonima, "GRRRinta!", ispirandosi a sua madre, vera ribelle punk negli anni Novanta. A poco a poco Viv trova nuove alleate ribelli, amicizie inaspettate e persino un amore, proprio mentre la protesta femminista cresce e la rivoluzione sta per avere inizio…


Buongiorno lettori,
ogni tanto mi metto a sfogliare la mia “to-read list” su Goodreads per farmi un’idea dei libri che ho ancora da leggere.
L’altro giorno “Girl power. La rivoluzione comincia a scuola” di Jennifer Mathieu mi ha chiamato e ho deciso che era arrivato il momento di leggerlo.
È un libro per ragazzi uscito già da un po’ per Mondadori, che mi aveva subito ispirato ma di cui avevo sempre rimandato la lettura.

Vivian è una giovane ragazza orfana di padre, che è stata cresciuta dalla madre e dai nonni nella piccola cittadina di East Rockport, nel Texas.
Ha un bellissimo rapporto con sua madre, anche se sono molto diverse: Viv è una ragazza giudiziosa, che non ha mai dato problemi; la madre, invece, soprattutto da giovane, era una ribelle e sognatrice, che andava contro alle ingiustizie della società e alle chiacchiere di una piccola città chiusa. Ma le due si scopriranno più simili di quanto pensano quando Vivian si accorge che non riesce più a stare zitta ed impassibile di fronte ai comportamenti maschilisti dei suoi compagni di scuola e dell’indifferenza dei professori; i ragazzi, impuniti e sicuri di rimanere tali, sfociano in vere e proprie violenze, verbali e non, nei confronti delle ragazze.

È a questo punto che nasce “Ragazze GRRRintose”, una rivista amatoriale creata di nascosto da Viv, ispirata proprio dalla scatola dei ricordi del passato ribelle della madre e, ciò che era partito senza nessuna aspettativa, si rivelerà proprio ciò di cui quella scuola aveva bisogno.
Viv e la sua fanzine hanno creato un vero e proprio movimento femminista appianando ogni differenza e unito tutte le ragazze, e non solo, contro i dettami di una mentalità maschilista come era quella che sopportavano da troppo tempo.

“Mi rendo conto di cosa significa essere femminista: non umanista, egualitaria o altro. Femminista e basta. Non è una brutta parola. Anzi, a partire da oggi potrebbe diventare addirittura la mia parola preferita. Perché in sostanza si tratta di una mutua solidarietà tra ragazze che chiedono solo di essere trattate con rispetto in un mondo che si ostina a non riconoscere loro la dignità di esseri umani.”

Questo è uno dei libri che consiglierei alle ragazze e ai ragazzi più giovani.
Non è un capolavoro e non ha neanche la pretesa di esserlo, ma è ciò che abbiamo bisogno che si legga. Col suo stile semplice e scorrevole è la perfetta lettura simpatica che invoglia alla lettura e che allo stesso tempo dà profondi spunti di riflessione.
Tra i vari insegnamenti importanti che il libro cerca di trasmettere, uno di quelli che mi ha colpito di più è che spinge ogni singolo lettore che ha tra le mani questo libro all’azione. Spesso pensiamo che una singola azione non possa fare nulla di fronte alla società e irrimediabilmente giriamo le spalle di fronte alle ingiustizie credendo di essere impotenti, questa è una delle cose più sbagliate che possiamo fare.
Forse non faremo la differenza, o forse sì, come è stato per Viv e la sua scuola di provincia, ma cosa succederebbe se ogni persona che crede di non poter fare la differenza invece facesse quel piccolo gesto? Diventerebbero tanti piccoli gesti che sommati farebbero una cosa grande.

Questo libro è perfetto? È il libro migliore che abbia mai letto? No, assolutamente no. Ma lo consiglio tantissimo a tutti, anche ai più grandi che non rientrerebbero nel target. Perché a volte capita che abbiamo una Viv che si batte per le nostre battaglie, ma il più delle volte purtroppo ce la dobbiamo cavare da soli, e questo è una lettura che trasmette una carica pazzesca.
Perché forse, se lo vogliamo, potremmo cambiare il mondo.

Voto: 4

 

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