Dangerous Game


Svelata la cover di AFFERRAMI, primo romanzo della duologia DANGEROUS GAME di Margaret Mikki, realizzata Dedalo Made.


Titolo: Afferrami

Autore: Margaret Mikki

Serie: Dangerous game

Genere: Erotic - Romance

Editore: Self publishing

Data di uscita: 9 Dicembre 2016

Prezzo: €1,99

*Nota: Il romanzo contiene scene con sfumature dark, quindi consiglio la lettura solo a un pubblico consapevole.

TRAMA:

La mia vita è cambiata. Dall'essere una semplice studentessa mi sono ritrovata a fare la prostituta. Perché? Per un debito. Ora la mia vita appartiene a Jack Walker, un uomo ricco e spietato. Ogni mio respiro è suo, ogni mio movimento gli appartiene, la mia vita è nelle sue mani e non so come liberarmi da lui. Solo uno stramaledetto colpo di fortuna avrebbe potuto salvarmi la vita e il mio si chiama Neeyd Myers.


ESTRATTO SPECIALE:

1 CAPITOLO

LEI 

L'aria fredda di New York mi pizzica il viso. Avvolta nel mio cappotto di Chanel cammino tra i passanti con il vuoto dentro. Le uniche immagini che mi tornano alla mente ritraggono lui, nient'altro. L'umidità della sera si fa sentire, ma non m'importa, il mio corpo vuole scaricare la tensione camminando e dimenticando. Svolto l'angolo di Times Square e mi fermo all'istante, i miei occhi cadono prigionieri di una piccola porta sul retro di un locale. Una luce blu dall’interno incanta i miei occhi e la mia mente e la curiosità s’impadronisce di me. Con passo felpato e occhiate furtive, per assicurarmi che nessuno mi noti entrare dal lato sbagliato del locale, m'infilo all'interno. La luce che mi ha rapita arriva dal palco. Immobile con gli occhi vitrei guardo affascinata lo spettacolo che si svolge a pochi metri da me. Il locale è buio tranne per le poche luci che arrivano dal bar e dal palco.  
«Mi scusi signorina, non può stare qui. Deve sedersi ai tavoli». 
Con aria smarrita e anche un po' impaurita guardo l'omone che mi sovrasta con la sua altezza. Con un piccolo sorriso forzato mi sposto dal retro del locale per avviarmi al bar. Stringendomi di più nel mio cappotto come se potesse nascondermi, guardo le persone con aria sfuggente. 
Raggiunto il bar, il barista biondo tutto muscoli mi si avvicina con uno sguardo ammiccante. «Buonasera, signorina. Benvenuta al Dixoy. Cosa posso servirle?».  
«Un gin-tonic, grazie». Quasi stento a riconoscere la mia stessa voce. Ho paura. Mi guardo intorno alla ricerca degli occhi che mi terrorizzano e che mi provocano brividi lungo la schiena. Mi troverà, questo è certo, posso solo sperare che non succeda subito. Ho bisogno di ritornare per qualche giorno alla vita di sempre, parlare con Clara e spiegarle quello che mi è accaduto, o meglio inventarmi una scusa, e spogliarmi da questi panni di ricca donna newyorchese che non mi appartengono. Nulla è più lontano e diverso da quello che sono realmente: una semplice ragazza americana che si è laureata da poco, facendo sforzi disumani e lavorando in uno squallido bar di periferia per far fronte alle spese. 
Bevo il drink tutto d'un fiato. Non amo gli alcolici, ma questa notte ne ho bisogno per scacciare via i pensieri e le paure. Alzo la mano verso il cameriere per ordinarne un altro. Ci andrò giù pensate. Ho capito una cosa in questa settimana di "semi prigionia": l'alcool allevia i dolori e mette per un po' a tacere i pensieri. 
Al quarto drink inizio a chiedermi come tornerò a casa. La testa gira e la pelle brucia grazie al calore che mi provoca, nonostante fuori la temperatura sia rigida. Devo cercare di ricompormi per non dare nell'occhio, perché so che i suoi uomini sono già sulle mie tracce. Avrà smosso la sua intera cerchia di fedeli per cercarmi. Non si arrenderà finché non mi riavrà con lui. 
Vado alla toilette e per fortuna non c'è nessuno. Getto il cellulare in uno dei water per non essere rintracciata, poi bagno il collo e i polsi con acqua gelida, cercando di rilassarmi. È difficile. Impossibile. 
Con la coda dell'occhio vedo un'ombra muoversi di fianco a me. La paura sale, il cuore inizia a palpitare forte e l'ansia prende il sopravvento. Alzo lentamente il viso verso lo specchio di fronte a me. Brividi mi corrono lungo la schiena. Non ho dubbi. I miei occhi incontrano i suoi riflessi nello specchio: verdi come pochi, glaciali come nessuno. Raccolgo tutto il coraggio che riesco a trovare e mi giro lentamente, assicurandomi di tenere le mani strette attorno ai fianchi. I miei occhi saettano in cerca di un'uscita, ma invano. Sono nel panico.  
«Buonasera, bambola. Finalmente ti ho trovata. Avevo paura che fossi scappata troppo lontano, ma come al solito le lepri si prendono senza correre». 
Vorrei davvero sputare su quella lurida faccia, ma sono consapevole che anche il minimo passo falso mi metterebbe in pericolo. Rimango in silenzio, con gli occhi puntati nei suoi e con la speranza che prima o poi qualcuno entri nella stanza per approfittarne ed usarlo come diversivo.  
«Non ho nessuna intenzione di tornare in quella topaia assieme a te. Te lo puoi anche scordare». Appoggio le mani al bordo del lavandino nel tentativo di sostenere il mio peso. In queste situazioni vorrei davvero conoscere qualche mossa di karate, potrei metterlo al tappeto senza che nemmeno se ne accorga.  
«D'accordo bambolina, non ho intenzione di scalfire il tuo bel faccino e spero che tu sia così intelligente da non farmi arrabbiare». 
La musica spinge contro le pareti come se stesse tentando di smontarle, ma l'unico rumore che riesco a percepire è il martellio del mio cuore. La sola strategia che conosco per difendermi e togliermi da questa brutta situazione è l'attacco. Mi avvicino molto lentamente all'uomo viscido che mi trovo di fronte, facendo ticchettare i tacchi e muovendo i fianchi in modo sensuale. Gli accarezzo il braccio coperto, salendo sino al petto e poi su per la gola. Avvicino la mia bocca al suo viso, con molta cautela, e gli lascio un bacio bagnato sul lobo destro.  
«Non hai davvero pensato che volessi lasciarti in balia di quelle streghe, vero?», gli sussurro all'orecchio nel modo più sensuale che conosco. Per mia fortuna non è così furbo ed abbocca all'amo come farebbe un bambino con un cioccolatino. 
La porta del bagno si apre di colpo e sbatte contro il muro bianco, facendo cadere dei pezzi d'intonaco. Entrambi sussultiamo per il rumore inaspettato e Jack mi stringe il braccio così forte che ho paura voglia staccarmelo.  
«Non mi freghi, bambolina». Mi strattona verso l'uscita e per poco non cado addosso ad un uomo che nell'esatto momento in cui incrocia il mio sguardo sembra accorgersi di ciò che sta accadendo. Dopotutto, forse la fortuna è dalla mia parte. 


LUI 

La puzza di muffa che si sente nella stanza mi irrita. Non sopporto questo ufficio del cazzo e non sopporto questo demente che stasera mi sta rompendo i coglioni con l'ennesima ramanzina. La musica del locale rende l'atmosfera ancora più tesa. «Cosa pensi di fare con lei?». Non sono cazzi che gli riguardano! Josy deve restare qui sotto il mio controllo anche se questo vuol dire che dei maniaci mentali la guardano mentre fa vedere il suo corpo splendido. Qui posso tenerla al sicuro, lì fuori no.  
«Non penso di fare un bel niente. Josy è maggiorenne, se ha deciso che vuole fare questo non sarò di certo io a farle cambiare idea». Faccio finta che la decisione sia sua, Will penserebbe che sono fuori di testa se sapesse che sono io che le ho chiesto di farlo. Con gli occhi quasi fuori dalle orbite mi guarda confuso e con rabbia.  
«Cosa cazzo dici, Neeyd. Tua sorella mostra le chiappe a dei pervertiti che Dio solo sa cosa passa in quella mente depravata e tu te ne esci dicendo che non pensi di fare niente? Dov'è finito il tuo buon senso, amico?». 
Respira velocemente. È talmente agitato che si alza con uno scatto sbattendo la mano sulla scrivania di mogano. Si avvicina con aria minacciosa al mio viso.  
«No! Non ti permetterò di trascinare lei in questa merda. Non merita una vita da parassita, soprattutto non merita questa vita che le sta facendo fare suo fratello». 
Mi alzo anche io, imbestialito, e lo spingo con forza sulla sedia.  
«Will, tu non sai un cazzo!». Sbotto, non ce la faccio a trattenermi. Devo parlarne almeno con lui o impazzirò.  
«Josy si è immischiata in affari più grandi di me e te messi insieme. E non mi viene una fottuta idea per tirarla fuori». Giro per la stanza esasperato, mi avvicino al mobiletto dei liquori e mi verso uno scotch, sperando che allenti un po' questa tensione. «Non voglio che Josy balli qui al locale, ma è l'unico luogo in cui posso tenerla d'occhio. Non vuole dirmi con che razza di gente si è messa nei guai. Posso solo supporre e tutto questo mi provoca confusione e tanta rabbia». 
Will rimane con gli occhi spalancati, incredulo, cercando di digerire ciò che gli ho appena detto. 
«Vado di là a darle un'occhiata, torno subito». 
Esco da quest'ufficio soffocante e vado al bagno, ho bisogno di sciacquare via la tristezza dal mio viso. 
All’interno della stanza m'imbatto in un uomo e una donna. La situazione non mi piace. Gli occhi color cioccolato della ragazza mi guardano sofferenti e il mio sguardo si posa sulla stretta possente dell'uomo su di lei.  
«Che succede qui?».
«Sto aiutando la mia signora, amico. Non è vero, Roxanne?». 
La ragazza sembra di fronte ad un bivio ed entrambe le strade la terrorizzano. Ha bisogno d'aiuto.  
«Non conosco questo tipo. Mi sta pedinano da tutta la sera». 
La stretta sulla ragazza aumenta e prima che me ne renda conto tolgo le luride mani di quell'essere meschino dalla pelle candida della donna. L'uomo mi spinge contro la parete e subito torna con le mani sulle braccia esili della ragazza. Senza pensarci due volte lo giro con forza verso di me e lo afferro per il colletto, sollevandolo di qualche centimetro dal pavimento.  
«Se solo la sfiori di nuovo stai certo che ti uccido». Non so da dove mi siano uscite queste parole. Inspiegabilmente sento di dover proteggere questa sconosciuta.  
«Amico, tu non sai in che guaio ti stai cacciando». L'uomo mi lancia un avvertimento che fingo di non ascoltare.  
«Nemmeno tu immagini in cosa ti stai cacciando venendo nel mio locale ad importunare una mia amica».  
«Una tua amica», ripete quasi sconvolto.  
«Adesso vattene prima che ti spacchi la faccia». Senza un secondo di esitazione va’ via, senza voltarsi indietro. Quasi come se mi fosse tornata in mente all'improvviso, mi volto verso la donna impaurita, piegata in un angolo. Mi avvicino a lei e le scosto i capelli dal viso, scoprendo dei lineamenti perfetti e gli occhi profondi color terra colmi di lacrime.  
«Va tutto bene», dico rassicurandola, mentre le accarezzo la guancia catturando qualche lacrima silenziosa. Con mia grande sorpresa mi ritrovo stretto in un abbraccio, che vuole essere un ringraziamento o più probabilmente un modo per riprendere il controllo. 
Riconoscerei una ragazza sola tra mille volti diversi e questa sconosciuta che piange come una dolce bambina sulla mia spalla è di sicuro sola nel combattere le sue battaglie. Qualcosa mi spinge a ricambiare quella stretta, forse il fatto che a tratti mi ricorda mia sorella. Non riesco a sciogliere questo momento, sento il bisogno di dimostrarle che non è sola, che può contare su qualcuno ora. Può contare su di me. È  una sconosciuta, ma sento di doverla aiutare. Il mio cuore di ghiaccio mi ripete che non posso abbandonarla. 
Lentamente la sollevo tra le mie braccia e percorro il corridoio che porta al mio ufficio con il suo viso nascosto tra la mia spalla e il collo. Vorrei accarezzarla, sfiorarle i capelli, baciare quella bocca umida. Con una scrollata elimino l'ultimo pensiero inopportuno, prima di entrare nella stanza e stenderla delicatamente sul divano di pelle nera. Noto che Will è andato via. Verso due bicchieri di whiskey e ne porgo uno alla ragazza che accetta senza esitare. 
Faccio attenzione a non distogliere lo sguardo da quei due abissi che mi fissano. Occhi negli occhi buttiamo giù nello stesso istante il liquido che ci invade la gola, bruciando. Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore dei miei jeans, ne offro una alla ragazza che rifiuta con un gesto del capo. Inspiro profondamente quel fumo che riesce in qualche modo a tranquillizzarmi, mentre mi volto verso la finestra alle mie spalle. Guardare il cielo di notte mi ha sempre regalato un senso di pace. Non voglio metterle pressione e chiederle cosa volesse quell'uomo da lei. Sono sicuro che lo conosca benissimo. Dai suoi occhi tormentati potrei leggere la sua storia, ma voglio che sia lei a raccontarmela. 
«Immagino che tu sia Roxanne, giusto?». I miei occhi rimangono fissi verso il cielo scuro. Non voglio metterla in soggezione o spaventarla ulteriormente.  
«Sì. Per gli amici Roxxi». 
Il suo tono flebile mi arriva direttamente al cuore, facendomi vibrare tutto il corpo. Non pensavo che un essere umano potesse avere una voce così suadente.   
«Conoscevi quell'uomo?». Se è davvero intelligente come sembra non mi dirà mai la verità.  «No, mi ha importunata mentre ero al bagno. Voleva che lo seguissi». Brava bambina.  
«Ti puoi fidare di me. Io sono il proprietario di questo bordello e devo sapere che genere di gente vi mette piede. Se mi assicuri che è un pazzo maniaco, non aspetterò un secondo a comunicare ai miei dipendenti che deve essere bandito». 
Mi giro verso di lei e noto la sua espressione impassibile. Abbiamo una leonessa qui, a quanto pare. Un sospiro le scappa dalla bocca semichiusa e il mio basso ventre freme. Che diavolo mi succede?  
«Ti consiglio di non immischiarti in faccende che sono più grandi di te». La mascella contratta ed il tono di voce amaro mi suggeriscono tutto ciò che non vuole dirmi. Vuole fingersi forte, ma è sin troppo vulnerabile. 
«Tesoro, credimi, io sono ciò da cui le persone scappano. Io sono ciò che chiamano "roba grossa". Non ho paura di qualche tirapiedi che usa le donne come se fossero degli oggetti». 
Un sorrisetto beffardo le incornicia il volto. Mi sta prendendo in giro. Così non va bene piccola, non va bene.  
«E allora le ballerine mezze nude che si stanno muovendo sul palco? Non è anche quello trattare le donne come oggetti?». 
Questo non lo accetto. Mi avvicino a lei e le riempio di nuovo il bicchiere. Prima di rispondere prendo tempo, assaporando la tensione che aleggia nell'aria. Prendo un'altra sigaretta e aspiro avidamente il fumo. Sotto le mie mani quella ragazzina disobbediente sarebbe già stata punita.  
«Non sai di che cosa parli. Io ho salvato queste ragazze da un futuro che nemmeno ti immagini. L’hanno deciso loro, te l’assicuro, quindi non paragonarmi più a quel pezzo di merda». Sospira di nuovo. Forse si sta sciogliendo.  
«D'accordo. Allora sappi che non ti conviene farlo entrare di nuovo qui dentro, altrimenti potrebbe finire molto peggio con qualche altra ragazza». Lo sapevo.  
«Perfetto, grazie. Tu dove l'hai conosciuto? Mi sembri una brava ragazza». E che ha sofferto più di quanto vuole far credere. 
Non risponde subito, ma con lo sguardo segue ogni mia mossa. Devo ammettere che se l’avesse fatto qualsiasi altra persona mi avrebbe infastidito, ma i suoi occhi su di me riescono solo a scaldarmi di più.  
«Non sono affari tuoi. Ora devo andare. Grazie per quello che hai fatto prima». Si sta alzando. No, non può andarsene.  
«Hai un posto dove stare?», la blocco, stringendole un gomito. Lei guarda prima la mia mano stretta su di lei, poi me. Se non fossi in un luogo a me così familiare, giurerei di essermi perso.  
«Non ti preoccupare, so cavarmela da sola». 
Non faccio in tempo a fermarla di nuovo che è già fuori dal mio ufficio. Cazzo. Questa ragazza sarà il mio incubo. Esco come una furia dall'ufficio e vado nell'ufficio di Dylan. Voglio assolutamente che faccia una ricerca su di lei. Devo ritrovarla. Devo scoprire chi è e da dove viene. E quando io voglio qualcosa, la ottengo sempre. 


Ciao readers, ho appena finito di leggere in anteprima il libro di una self a noi già conosciuta che torna con una nuova serie, "Dangerous Game". Oggi vi parlo del primo libro: "Afferrami" di Margaret Mikki. Fino ad ora abbiamo letto di questa autrice una dolcissima serie: "Soul Mate". 



Il libro che vi presenterò oggi, invece, è un genere un tantino più complesso. Roxanne è una ragazza che della vita ha visto solo il peggio: lei è una prostituita. Non per scelta, purtroppo la sua vita è nella mani di qualcuno che non intende per nessuna ragione lasciarla libera. Quando decide di prendersi una pausa da questa vita, scappa ed entra in un locale, ma viene subito riacciuffata per tornare a "casa". Proprio mentre sta uscendo un uomo le salva la vita portandola con sé. L'impatto fisico con lui è fortissimo e la chimica non riesce a tenerli lontani. Lui è Neeyd, il titolare di un nightclub e il suo unico obiettivo è proteggere la sorella Josy. A quanto pare anche lei sembra girare intorno all'uomo che "possiede" Roxi e l'unico modo per proteggerle entrambe è tenerle sotto la sua ala. Roxi, però, non riesce a fidarsi subito e, in un momento di distrazione, viene rapita e punita. Appena Neeyd scopre la sua scomparsa, anche se non sa precisamente perché, prova a rintracciarla e quando la trova si accorge di aver perso la sorella. 

"Devo tirarla fuori da questo casino, capire come ci è entrata e prendermi cura di lei. Non so perché mi stia così a cuore. Forse perché mi ricorda mia sorella, forse perché l'ho vista sola e indifesa o forse perché quello sguardo mi è entrato dentro. So solo che devo aiutarla."

 Riuscirà Neeyd ad aiutare le uniche due donne che gli scatenano un senso di protezione? Come mai Josy è interessata al capo di Roxi, un uomo senza scrupoli? Premeditazione o coincidenza? Be', dovrete leggerlo per scoprirlo. Inizio col dire che non mi aspettavo questo libro. Come ho anticipato, la nostra Margaret Mikki ci ha mostrato sempre un amore puro, con le sue difficoltà, ma tante speranze. Questo libro mi ha spiazzato, è completamente un nuovo registro per questa autrice. Si intrecciano due generi opposti che in questo libro funzionano a meraviglia. Vengono affrontati temi importanti come la droga, la prostituzione forzata, la violenza fisica e amori malati che sfociano in follia. Non sono troppo forzati quindi non rendono la lettura pesante, anzi non sono riuscita a smettere se non alla fine. Il modo di scrivere è completamente cambiato. In "Soul Mate" lo stile si adatta al tema e ai protagonisti adolescenti ed anche questa volta è così. 


Ci ritroviamo in un mondo adulto, dove quasi niente è "rose e fiori", quindi la scrittura si alterna dalla drammacità di alcune scene crude alla dolcezza dei due amanti. L'ho trovato un cambiamento adeguato dato il cambio di genere. Di norma non amo i Dark perché, per me, sono troppo crudi, ma specialmente troppo descrittivi. Questo invece mi ha invogliato a saperne sempre di più. Non posso che complimentarmi con la maestria della scrittrice. Vi innamorerete dei protagonisti ma specialmente di Neeyd. La sua impotenza nel salvare le uniche due donne di cui gli importa, mi ha scaturito molta tenerezza. I suoi sforzi dimostrano quanto darebbe per la sua famiglia, ma esistono cose troppo grandi contro cui lottare e a volte bisogna lasciar perdere. Il finale è aperto quindi ciò che in questo libro può sembrare una sconfitta, nel secondo potrebbe rivelarsi una vittoria. I capitoli hanno il flusso di coscienza alternato tra i due protagonisti, con un solo capitolo speciale dedicato a Josy. Penso di avervi mostrato ogni tratto di questo libro senza rivelare troppo, quindi, se siete coraggiose, affiancate Neeyd nella sua battaglia per salvare Roxi. Buona lettura.


Voto libro - 4 Bellissimo


Voto erotico - 4 Molto Sexy





Genere: Romance
Autore: Margaret Mikki
Serie: Dangerous Game vol. 2 (Duologia)
Data d’uscita: 28 Giugno
Prezzo: €1,99

Trama:


Ciò che vogliamo è sempre lontano da ciò che otteniamo. 
Che cosa volevo io? Tutto. 
Che cosa ho ottenuto? Niente. 

Mi è stato strappato il cuore dal petto quando mia sorella mi è stata portata via. E forse non solo quello. Cerco vendetta, ho sete di sangue, le ossa delle mie mani scricchiolano al pensiero del prossimo volto che sentirà i miei pugni se solo oserà frapporsi per fare in modo che io non ottenga ciò che voglio. Mi sono comportato anche troppo galantemente, ora è arrivato il momento di giocare sporco. 

Non cerco solo di risanare le ferite al petto, cerco anche un modo per nutrirlo e solo lei ne è capace. Lei, una bugiarda manipolatrice che ha giocato con i miei sentimenti ma, nonostante ciò, il mio cuore le appartiene. Lei è mia in questo gioco pericoloso e, non appena avrò mostrato a tutti le carte in gioco, dimostrerò che con Roxanne Harris non sto bluffando.


Prologo

Le dita camminano lente sulle lenzuola stropicciate, arrivando fino ai riccioli perfetti del mio colore preferito: rosso. Li avvolgo tra le dita con fin troppa energia e sento il suo corpo sussultare. Osservo quei mille puntini sul viso, che quasi disegnano una mappa, arrivando con lo sguardo ai suoi occhi, truccati di un colore troppo scuro. Ci passo le dita sopra, sfregando per togliere il colore perché non sta bene con la sua pelle chiara. I colori scuri stonano su di lei. Mordo la sua spalla e mi trattengo in quel punto per sentire il suo gusto esplodermi nella bocca. Un sapore metallico accarezza la mia lingua, colorando i miei denti di rosso. Troppo presto la bolla del mio sogno ad occhi aperti scoppia, disgustandomi con una realtà logorante.
«Lasciami, ti prego. Non sono Josy. Non sono la tua piccola!», urla con tutta l’aria che ha in corpo, sopraffatta dal peso del mio corpo sul suo. «Mi fai male, ti prego».
L’offuscamento abbandona la mia vista e il mio stomaco si stringe. Lei è ovunque, è dentro me, intorno a me. Questi capelli tinti e crespi non si avvicinano lontanamente a quelli luminosi e incandescenti di lei. Questa pelle, la bocca volgare e l’orrido odore della sostanza scarlatta che le ricopre la spalla mi disgusta. Costretto a guardare la triste realtà, mi sveglio dall'incantesimo. La sberla le colpisce il viso, spaccandole il labbro. Il sangue le cola lungo il mento e io seguo la scia con il dito, per poi stringere quella pelle tra le mani. «Lo so che non sei lei. Sei solo una PUTTANA. Ora taci».
Lacrime tinte di nero invadono il suo volto, mescolandosi con il sangue che continua a scivolare dalle sue ferite. Con la lingua traccio la linea irregolare che le attraversa la guancia. Neanche le sue lacrime hanno il sapore di quelle di Josy, nemmeno sforzandomi con tutto me stesso questa donna potrebbe mai avere qualcosa di lei. Arrabbiato, mi siedo a cavalcioni su di lei, lasciando le sue mani legate alla sbarra di ferro arrugginita. Tiro con forza i suoi capelli con una mano e con l’altra le copro il viso con un cuscino, soffocando i suoi gemiti dietro la stoffa. Non voglio ucciderla, ma non voglio nemmeno vedere la sua faccia.
«No, ti prego. Farò quello che vuoi, ma non farmi del male».
Le sue parole sono suoni lontani, confusi. «Voglio solo giocare con te, Josy. Me lo devi. Ricorda, io sono il tuo padrone».
Apro il reggiseno, esponendo due seni sodi, gonfi, finti. Passo il pollice su, giù e intorno al capezzolo e anche se questa esibizione non è gradita, al contatto si induriscono come piccole pietre.
«Non sono come i suoi, ma posso accontentarmi».
Quando cerco di prenderne uno tra le labbra, un rumore sospetto fuori dalla vecchia casa abbandonata attira la mia attenzione. Ne segue un altro ancora più lieve, poi un’asse del vecchio portico scricchiola.
In fretta, sposto il cuscino dal viso della sconosciuta e mi muovo verso il suo orecchio. «Mi sono divertito con te, tesoro. Ora però devo proprio andare. Conta fino a dieci, facendo silenzio. Se farai anche un minimo rumore prima, sarò più che felice di tagliare vie queste due bamboline con l’aiuto del coltello sulla sedia», la avverto, accarezzandole il seno.
Annuisce terrorizzata, intanto abbottono i pantaloni, metto il giubbotto e afferro il casco. La moto è sul retro, coperta da un telo. Esco dalla porta secondaria e, come sospettavo, c’è un uomo di Walker dall'altro lato.
Appena la donna inizia a urlare, l’uomo abbatte la porta ed ecco la mia occasione di fuga. Non scapperò per molto, devo solo nascondermi da questi energumeni fin quando non avrò trovato lei. Poi tutto finirà.

Pagina Facebook dell'autrice:
Ciao readers, 
sapete cosa ho appena finito di leggere? 
Il continuo di un libro che ci ha lasciate tutte con il fiato sospeso. "Travolgimi", di Margaret Mikki, è il secondo volume della Dangerous Game series. 
Abbiamo lasciato la nostra protagonista, Roxanne, e Josy nelle mani del pericolosissimo Jack Walker. Neeyd non può accettare che entrambe le donne della sua vita sono in pericolo, ma non riesce a rintracciarle. 
Questo, fino a quando una donna misteriosa lo contatta, mettendolo sulla buona strada. Intanto, nella vita di Roxi si affaccia un nuovo uomo, Eric Watt, un socio in affari di Jack, che sembra non solo più pericoloso del suo aguzzino ma anche interessato a lei. Come se non bastasse, la presenza di Xavier aleggia ancora sulle loro vite e nulla è mai tranquillo. Riusciranno i nostri protagonisti ad uscire da questa vita piena di pericoli e ad essere finalmente felici? 
Se nel primo libro Roxi è una donna stoica, che accetta ciò che le accade, in questo volume sembra ormai stanca di tanto dolore. Non ce la fa più ad essere carne fresca per Jack, amare senza poter avere Neeyd e vivere senza avere la certezza della libertà. Arriva a pensare che forse la morte sarebbe più vantaggiosa della vita. Nonostante questi pensieri lugubri, continua a preoccuparsi delle persone che ama, cercando di tenerle al sicuro. Questo personaggio è veramente umano, perfino io ero angosciata per le cose che le capitano, non riesce mai a stare tranquilla. Neeyd non fa altro che pensare di salvare sua sorella e la sua amata. Quando viene avvicinato da una donna, che viene per conto di un uomo poco raccomandabile, non ci pensa due volte a collaborare pur di salvarle. Sempre affiancato dal suo amico Will, si lancia in un'avventura che non ha idea di come finirà, ma almeno avrà provato a riaverle con sé. In questo volume Neeyd è molto più vulnerabile, sembra impotente davanti a quello che gli accade. Ho avuto il desiderio di aiutarlo e ho sperato fino alla fine che anche lui potesse tornare a sorridere. I personaggi viscidi aumentano e non ci saranno solo Jack e Xavier, ma anche Eric Watt. A quanto pare, dalla prima volta che vede Roxi, non riesce più a toglierle gli occhi di dosso, vuole averla. Riusciremo ad avere più punti di vista della narrazione grazie ai capitoli con flussi di pensiero diverso, ma principalmente si baseranno sui nostri protagonisti. Entreremo addirittura nella mente malata di Xavier, e vi assicuro che anche in questo libro non ci risparmierà con la sua pazzia. Leggeremo di scene cruente e devo dire che mi hanno lasciata basita. 
Non essendo il mio genere, in alcuni momenti, sono rimasta molto impressionata ma, per chi predilige questo tipo di libri, sono sicurissima che lo amerà. La scrittrice non lascia nulla all'immaginazione ma ci descrive per bene le scene più toste per permetterci di "vederle", così come le ha "viste" lei al momento della creazione. Il libro scorre fluido e senza intoppi, i momenti di suspence vanno in crescendo con l'avanzare della lettura. 
Forse avrei preferito un attimo di tregua per questi personaggi ma, probabilmente, il finale non avrebbe avuto lo stesso gusto senza tanto dolore. 
Se volete sapere che fine faranno Roxi, Neeyd e Josy di certo non sarò io a dirvelo, quindi correte a comprare questo libro. Buona lettura.



Voto libro - 4 ½  Stupendo


Voto erotico - 4 Molto Sexy






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