Tutto su mio padre



Autore: Sylvia Kant

Genere: Romance

7 Agosto

Sandro e Maura sono sposati da circa dieci anni, ma non possono certo definirsi due santi. Tradimenti, differenze sociali e incomprensioni di una storia nata già sbagliata mettono in crisi il loro matrimonio. Solo l’affetto per la figlia Eva è forte e profondo. Ma persino questo sentimento, l’unico per cui riuscire a trovare il modo di non fare della separazione un sanguinoso campo di battaglia diventa, invece, la miccia, il pretesto, il luogo dell’odio che totalizza e tutto spazza via. Una vicenda familiare feroce e appassionante, una guerra in nome dell’amore dove il verbo amare viene coniugato solo all’imperfetto del tempo sprecato e del futuro perduto.



Buongiorno, care amiche/i del blog! Ho appena finito di leggere il nuovo libro della Kant, “Tutto su mio padre”, edito Newton Compton editori, che stavolta si cimenta in uno stile ben diverso dal solito. 
Chi ha letto i suoi libri, sa che Sylvia Kant ci regala storie d'amore passionali e intense, con sfumature ad alto tasso erotico; stavolta la storia d'amore è altrettanto intensa, ma anche tanto difficile: l'amore di un padre verso una figlia. 
Sandro è sposato con Maura, matrimonio complicato, infarcito di incomprensioni e tradimenti, litigi e tensioni, che portano a un inevitabile divorzio. Maura è una persona profondamente astiosa e scurrile, ignorante e altezzosa che vuole far pagare a Sandro una vita matrimoniale insoddisfacente e le sue scelte lavorative. Sandro è un vigile del fuoco che ama il suo lavoro, intrapreso a discapito della tranquilla occupazione nel negozio del suocero, situazione che aggrava ancora di più il precario equilibrio tra i due coniugi. Come è prevedibile, a fare le spese di tutto ciò è Eva, una bambina dolce, innamorata di suo padre, curiosa e allegra, che condivide con Sandro l'amore per le piante, passione ovviamente osteggiata da Maura. Attorno ad Eva si scatenerà una diatriba per l'affidamento, che porterà dolore e rammarico. Purtroppo, come spesso succede quando un matrimonio finisce, una delle due parti tende a ferire l'altra, a voler vincere la guerra per ottenere l'affidamento dei figli e il mantenimento di essi, con quale risultato? Non vince nessuno, mai, anche chi la spunta sull'altro inevitabilmente perde qualcosa. Quando un genitore viene privato della vicinanza di un figlio, si sente demoralizzato e sconfitto.
Chi ha la fortuna di avere il figlio in casa si sente vincente e appagato, ma come si fa a sentirsi così quando una famiglia cessa di essere tale e sai che l'altro è dilaniato al pensiero di non poter vivere le proprie giornate con un figlio amato e voluto? Sandro vive un profondo disagio e un dolore sordo che sente nel petto ogni giorno, che aumenta nel tempo proporzionalmente a quanto la figlia viene allontanata sempre di più da lui ad opera di una madre che la plagia e la rende sempre più cupa e scostante nei confronti di un padre che non si arrende, che vive per quella bambina che presto inizia a non riconoscere più. È un racconto difficile e intenso, talmente vero che è facile immedesimarsi nei sentimenti di Sandro. Durante la lettura ho provato emozioni contrastanti: astio verso una donna cattiva, empatia verso un padre dolcissimo e tenerezza verso una bambina succube di una madre tiranna. E ho incitato Sandro a non cedere alle pressioni di Maura, alle richieste e privazioni assurde da parte sua, ho tifato per lui quando finalmente trova Sabrina, una donna che lo comprende, lo ama e lo sostiene in questa battaglia legale, che, come vedremo, nel corso degli anni si complica sempre di più. Sandro riesce a realizzarsi sentimentalmente e lavorativamente, ma sentirà sempre la mancanza di quel pezzo di cuore che gli è stato strappato, che non riesce a trattenere a sé nonostante tutti gli sforzi e la condiscendenza che inizialmente prova ad avere nei confronti della ex moglie. È una situazione che mi auguro di non vivere mai; credo che per tenere unito un matrimonio, oltre all'amore, sia essenziale una buona dose di comprensione che permette di incontrarsi a metà strada per il proprio bene e per quello di un figlio che è la manifestazione fisica di due anime che si sono incontrate, cercate, unite. Alla fine, senza ovviamente raccontarvi più di quanto sia necessario, hai una sensazione simile a un pugno nello stomaco, perché l'epilogo è talmente intenso che ti lascia proprio così: quasi senza respiro. E vorresti poter girare ancora una pagina, leggere che quella fine non è la fine, ti chiedi se sarebbe potuta andare diversamente, magari con un gesto fatto in maniera opposta o dicendo parole non dette. Eppure quell'altra pagina non c'è, rimangono quelle lette nelle quali si trovano tanti personaggi che fanno da contorno e poi diventano essi stessi protagonisti di una vicenda incredibilmente reale. Mi rimane il rammarico di non poter avere Eva di fronte per scuoterla da quell'apatia nei confronti della vita e di suo padre, di non poterle dire che anche se una famiglia si divide, bisogna continuare a tenere per mano entrambi i genitori, anche se separatamente, perché abbiamo bisogno di loro. E sembra una frase fatta, ma quando non ci saranno più capiremo quanto tempo abbiamo sprecato nel non dirgli quanto li abbiamo amati e quanto gli siamo grati per quanto ci hanno dato, per quanto hanno combattuto per noi, per l'amore infinito e imprescindibile che provano per noi anche quando purtroppo ci capita di ferirli. Io sono una persona fortunata, perché nonostante i problemi di ogni giorno, ho una famiglia che mi ama in maniera viscerale, che mi sostiene, e per come sono fatta, se avessi vissuto il dolore di un divorzio, l'impatto sarebbe stato talmente devastante da provarmi in maniera indescrivibile. Eppure, avrei combattuto io stessa per non perdere la forza di mia madre e la volontà di mio padre. E quell'affetto che mi fa sentire sicura e protetta. 
Non è un libro da leggere sotto l'ombrellone, in questo frangente un racconto più spensierato ci starebbe decisamente meglio, ma vi assicuro che è una storia da leggere. Assolutamente. E un plauso va alla sua autrice, che spero scriva ancora storie dallo stesso impatto emotivo.

voto libro - 4 Bellissimo







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