Una ragazza come lei
Genere: Narrativa
Autore: Marc Levy
6 Novembre
Su Fifth Avenue c'è un palazzo speciale, con un ascensore ancora tutto manuale e un addetto discreto e premuroso sempre pronto ad accompagnare i suoi passeggeri in un favoloso salto nel tempo. Perché salire su quell'ascensore — pareti in legno laccato, una manovella d'ottone tanto lucida da potercisi specchiare, e sul soffitto un affresco rinascimentale — equivale a un breve viaggio su un vagone dell'Orient Express. Ma l'allegro tran tran che da trentanove anni scandisce le giornate del civico 12 viene irrimediabilmente compromesso quando la minaccia dell'installazione di un ascensore moderno si fa sempre più reale. Ma Deepak, il vecchio indiano che da sempre porta su e giù i condomini, non può andare in pensione ora: ha il sogno di una vita da realizzare, e per farlo gli servono ancora un anno, cinque mesi e tre settimane di servizio. A riaccendere le sue speranze è l'arrivo del nipote, Sanji, che si ritrova a fare uno stage come apprendista di Deepak. Nessuno, al 12 di Fifth Avenue, immagina che quel ragazzo sempre in ritardo e assonnato sia a capo di un'immensa fortuna a Mumbai. Neanche Chloé, "la signorina dell'ottavo piano", a cui il destino ha tentato di cancellare, senza successo, il sorriso; quel sorriso radioso che ha stregato Sanji fin dal loro primo incontro. Tra equivoci seriali, intuizioni d'amore e sprazzi di comica umanità, riusciranno Sanji e Chloé a colmare le distanze tra loro?
Buongiorno, lettrici del Confine, eccoci con una nuova lettura tutta ambientata a New York. Ho avuto il piacere di leggere per voi “Una ragazza come lei” di Marc Levy, pubblicato da Rizzoli.
Deepak è un vecchio indiano che vive a New York da quasi quarant’anni. La sua vita scorre lenta e pacata, divisa tra il tempo passato con l’amata moglie Lali e quello speso a lavoro come lift in un antico ascensore manuale sulla Fifth Avenue. Questo non è solo un lavoro per Deepak. ma quasi una vocazione; essere in grado di manovrare questo pezzo di storia e accompagnare in modo professionale e discreto i vari condomini su e giù per il palazzo è ciò che sa fare meglio e di cui va fiero. Purtroppo però la modernità bussa anche alla porta del numero 12 di Fifth Avenue e si parla sempre più spesso di installare un nuovo ascensore moderno che lascerebbe senza lavoro Deepak proprio ad un passo dalla pensione e, ancora più importante, a un passo dalla realizzazione del suo sogno: percorrere a bordo del suo ascensore tremila volte l’altezza del Nanda Devi, la montagna più alta dell’India. In modo provvidenziale arriva ad aiutarlo il nipote della moglie, Sanji, direttamente da Mumbai a New York, per cercare investitori americani per il suo progetto milionario. Per una serie di piccoli imprevisti e coincidenze, Sanji finisce per fare da stagista a suo zio e conosce Chloé, una ragazza ricca di entusiasmo che vive all’ottavo piano del palazzo e che cerca di affrontare le difficoltà che la vita le ha riservato con ottimismo. La differenza tra loro è solo di 8 piani o sarà l’oceano a separarli?
Rieccoci, amiche. Dopo aver letto qualcosa in più sulla trama del libro, non so se avete avuto le mie stesse sensazioni. Ho accettato questo libro sulla fiducia per l’autore che ho apprezzato in diverse sue opere precedenti, primo fra tutti “Se solo fosse vero”, da cui è stato tratto il celebre film. Conoscendo lo stile di Marc Levy non avevo dubbi che anche questo libro sarebbe stato unico e piacevole da leggere, con quel suo modo di raccontare i personaggi in maniera profonda ma semplice, arrivando a farceli percepire come familiari. Ho apprezzato inoltre l’allure d’epoca che si respira ovunque. La vicenda prende vita nella New York moderna, quella dei social network e delle vite che scorrono di corsa, ma entrando in quel palazzo signorile si ha quasi l’impressione di trovarsi insieme a Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. È una New York elegante dove l’addetto all’ascensore è più un concierge di lusso, discreto e votato al segreto di coloro che porta da un piano all’altro. L’arrivo di Sanji a New York sembra quasi sancire un cambiamento nella vita monotona dei due coniugi indiani. Lali, infatti, sebbene estremamente innamorata del marito, sembra vivere con un po’ di gelosia la passione di Deepak per il suo lavoro e accoglie con grande entusiasmo l’arrivo inaspettato di Sanji, tra l’altro unico contatto con l’India da quando l’hanno lasciata più di quarant’anni prima. Lali e Deepak sono una di quelle classiche coppie di anziani innamorati e deliziosi senza arrivare mai a essere melensi, anche perché i loro battibecchi continui rendono sicuramente la lettura più interessante e realistica. Dall’altra parte vediamo Sanji e Chloé, così diversi ma che si sono trovati subito, entrambi pronti a prendere di petto la vita e viverla in maniera indipendente. Tutti i personaggi sono carismatici e interessanti, e non parlo solo dei protagonisti principali, ma anche di tutti quelli che fanno da contorno alla storia, che la colorano con un pizzico d’ironia.
In conclusione direi che è stata una lettura piacevole, dove non solo non è difficile essere attratti dalla storia e dal clima delicato che si respira tra le sue pagine, ma si viene trasportati proprio in una New York lontana, non solo nello spazio ma anche nel tempo. Ho gradito inoltre come la fantasia sia stata in qualche modo aiutata grazie alla presenza, lungo tutto il romanzo, di disegni abbozzati che mostrano i vari luoghi che fanno da sfondo alla vicenda. L’ho trovato originale e vecchio stile, in piena linea con il contesto.
Consigliato se cercate un libro leggero che vi tenga compagnia in queste serate prenatalizie, per quanto non ambientato in questo periodo festivo troverete l’allure retrò coinvolgente e rilassante.
voto libro - 4 Bellissimo
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