The Hazel Wood
La serie è composta da:
1. Oltre il bosco
1.5 The Boy Who Didn't Come Home
2. Il paese del buio
2.5 Tales From the Hinterland
Genere: Fantasy
Autrice: Melissa Albert
Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.
Se non avete letto “Oltre il bosco” questa recensione conterrà inevitabili spoiler.
Alla fine del primo romanzo, le strade di Alice-Tre-Volte e Ellery Finch si separano. Alice è diventata una Ex-Storia, ha rotto la tela tessuta dalla Filatrice ed è tornata nel mondo normale da Ella, la donna che l’ha salvata dalla sua tragica storia e le ha fatto vivere una vita normale, sua madre.
Finch, invece, ha realizzato il suo sogno, ha visitato l’Oltremondo, ha scoperto dell’esistenza di molti altri mondi ed è intenzionato a visitarli tutti.
Alice torna sulla terra, dopo due anni nell’Oltremondo, mentre Finch resta nel mondo delle fiabe, diventando un Viaggiatore.
Alice-Tre-Volte è diventata solo Alice, vive a New York con la madre, si è diplomata, ha trovato un nuovo lavoro e frequenta le riunioni delle Ex-Storie come lei, persone che hanno vissuto la sua stessa situazione, che comprendono le sue paure di non appartenere a nessun mondo, perché non è più un personaggio dell’Oltremondo, ma non è neanche completamente umana.
Molte Ex-Storie iniziano a sentirsi fuori posto, limitate; un leader molto persuasivo li convince di aver bisogno di un cambiamento e una serie di cruenti omicidi scuotono i vecchi personaggi delle fiabe oscure e violente di Althea Proserpine.
Alice si ritrova di nuovo in una realtà instabile e pericolosa. Qualcuno minaccia la sua vita normale, minaccia di conseguenza sua madre, il ghiaccio trova di nuovo spazio in lei, anche se non ne è del tutto consapevole. Inoltre l’assassino sta approfittando delle sue debolezze per far passare gli omicidi come i suoi.
Nonostante non sia più Alice-Tre-Volte, Alice non si tira indietro. Non sa chi sia e cosa desideri, ma non lascerà che un mostro semini panico e morte tra persone che ne hanno passate già troppe.
Anche se non sa quanto possa fidarsi di quelle persone; le Storie sono instabili e non tutte dall’animo buono. Sin troppe non si sono adattate bene a una vita senza magia e senza potere e stanno diventando irrequiete.
Nel frattempo anche nell’Oltremondo sta succedendo qualcosa di strano.
Finch se ne rende conto e scopre per sé un nuovo ruolo, oltre a trovare il modo e la compagnia per diventare finalmente un vero Viaggiatore. Durante i suoi viaggi da un mondo all’altro, però, inizia a sentire la mancanza di qualcosa, o meglio di qualcuno, il desiderio di ammirare le stelle, il mare e il cielo con la ragazza che desiderava salvare, ma che alla fine si è salvata da sola.
Cosa sta succedendo ai mondi?
Chi c’è dietro tutto questo?
E perché vuole ferire Alice?
Mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere questa recensione, perché… perché “Il paese del buio” non è stato quello che mi aspettavo né quello che avrei voluto leggere. Ma capisco la scelta ai fini della storia e per i personaggi. Quindi, mettendo da parte questo mio personale dispiacere, devo dire che il romanzo chiude bene la storia iniziata in “Oltre il bosco”.
Alice ha rinunciato all’Oltremondo, ma è tormentata dal dubbio che la sua scelta non sia stata quella giusta. La stessa cosa la teme Ella; la figlia due anni prima ha scelto lei, ma adesso che deve crearsi una vera vita, sembra non riuscire a decidere cosa essere, se una Ex-Storia o semplicemente Alice.
Alice è combattuta; da una parte ci sono le altre Ex-Storie che la spingono a ritrovare il suo potere, a non rinunciare alla sua cattiveria, dall’altra c’è la vita che pensava di desiderare con sua madre.
Ma quando l’Oltremondo e la sfortuna, che l’ha sempre tormentata, continuano a invadere il suo mondo, rendendo impossibile dimenticarsi delle sue origini, Alice deve decidere se girare le spalle all’Oltremondo e alle sue minacce, mettendo a tacere una parte di sé a cui non è pronta a dire addio, oppure scoprire cosa sta succedendo e fermare chiunque stia minacciando la sua nuova vita.
Nonostante i numerosi riferimenti all’Oltremondo, New York è al centro dei pensieri di Alice e, nonostante questo mi sia dispiaciuto molto, ne capisco il motivo.
Alice ha deciso di vivere a New York, quindi, nonostante il forte legame con l’Oltremondo (sia per il suo essere Ex-Storia che per la persona che ha deciso di rimanere lì), deve combattere per proteggere il mondo in cui ha deciso di vivere.
Mentre nel primo libro il suo viaggio serviva a trovare il suo potere e la vita a cui era destinata, stavolta deve capire che il suo potere non determina la sua forza, essere una Ex-Storia non significa non poter andare avanti o cambiare (nonostante quello che pensano gli altri personaggi). Deve trovare la sua forza, la forza di Alice e non di Alice-Tre-Volte, e lottare per il mondo e per la vita che davvero vuole.
Non sarà un percorso facile, sia per i dubbi che la assillano che per le Ex-Storie che approfittano della sua debolezza per farle dubitare delle sue scelte.
Alice sarà abbastanza forte da continuare a scegliere Ella, o il ghiaccio avrà la meglio?
Finch è diventato un Viaggiatore, eppure dei mondi che visita sappiamo davvero poco… e questo mi è dispiaciuto.
Avrei preferito un’attenzione in più al world-building, qualche informazione in più rispetto a poche semplici descrizioni e spiegazioni, ma mi rendo conto che l’obiettivo dell’autrice era puntato sulla crescita dei personaggi e la consapevolezza di sé, quindi non voglio segnarlo come punto a sfavore.
Anche Finch compie un bel percorso. Lui seguirà strade di diversi mondi, eppure, nonostante l’anima da Viaggiatore, il richiamo del mondo originario è il più forte di tutti… forse più per uno dei suoi abitanti che per il mondo stesso.
Nonostante la delusione, per i motivi prettamente personali sopracitati, non posso negare che “Il paese del buio” sia scritto davvero bene. Mi ha catturata e mi ha incuriosita, per due giorni sono stata costantemente con il Kindle in mano per scoprire cosa sarebbe successo.
Lo stile di Melissa Albert è semplice, le descrizioni sono precise e i dialoghi non si perdono in fronzoli, appassiona e tiene incollati alle pagine.
Credo che questo sia il suo pregio maggiore, perché nonostante la storia non stesse andando nella direzione che desideravo, mi ha comunque coinvolta e mi è piaciuta molto. È stato un degno finale, mi è piaciuto il percorso fatto dai protagonisti, le loro battaglie, speranze e paure.
Non vedo l’ora di leggere “Tales from the Hinterland”, una raccolta illustrata di racconti dall’Oltremondo. I titoli li conosciamo tutti, le storie alcune ce le hanno già raccontate, altre le scopriamo per la prima volta. Ho solo dato un’occhiata ma le illustrazioni sembrano molto belle. Vi farò sapere ovviamente.
Per adesso non posso che consigliarvi “Il paese della notte” per salutare Alice e Finch!
Baci
Salve lettori!
Oggi, 23 febbraio, nevica. Mai successo nella mia città! E in questa giornata così particolare, vi parlo di un libro strano e originale che mi ha tenuto compagnia in questi giorni.
Grazie alla casa editrice Rizzoli, ho avuto la possibilità di leggere “Oltre il bosco” di Melissa Albert, un fantasy affascinante, dalle tinte un po’ dark, uscito il 12 febbraio.
Alice e sua madre Ella non si sono mai fermate. Hanno vissuto in mille posti diversi, senza fermarsi mai troppo a lungo, poiché, ogni volta che si sistemavano, la sfortuna le raggiungeva costringendole a fuggire.
Tutta questa sfortuna è colpa di Althea Proserpine, scrittrice femminista, la cui opera più imperante, “Racconti dall’Oltremondo”, le ha garantito il successo.
“Racconti dall’Oltremondo” è una raccolta di favole, quelle da “c’era una volta”, ma più macabre e violente.
Ella è la figlia di Althea ed è cresciuta ad Hazel Wood, la tenuta isolata di cui si hanno poche informazioni in cui la scrittrice si è auto esiliata con la famiglia.
Intorno alla tenuta, la scrittrice e il suo libro, c’è un’enorme aura di mistero e davvero poche notizie. Nessuno entra a Hazel Wood, nessuno parla con Althea, l’unico articolo sulla donna è vecchio di anni, ma i suoi fan non diminuiscono, nonostante il libro sia introvabile.
Alice non ha mai conosciuto sua nonna Althea, sua madre si rifiuta di parlare di lei, figuriamoci portarla a Hazel Wood, non ha mai neppure letto “Racconti dall’Oltremondo”, eppure Alice ne è sempre stata affascinata e una delle sue fantasie di bambina era proprio quella di trovare un modo per arrivare a Hazel Wood e riunirsi con la nonna.
Lo desiderava talmente tanto che da bambina ha anche seguito uno sconosciuto in macchina, un fan di sua nonna che le aveva promesso di portarlo da lei.
Ma nel corso degli anni, a causa del terrore della madre alla sola menzione di Althea o Hazel Wood, l’enorme sfortuna che le perseguita e la rabbia a stento trattenuta di Alice, la ragazza rinuncia ai suoi sogni di bambina.
Finché non arriva una lettera da Hazel Wood che avverte della morte di Althea. A quel punto Alice e Ella fanno qualcosa che non avevano mai fatto: si fermano.
Ella era convinta che la madre fosse la causa dei loro problemi, per questo, una volta saputo della sua morte, si sposa e si sistema a New York. Alice non ne è molto entusiasta, sente ancora la sfortuna alle calcagna e ne ha la conferma quando tornando a casa sente una puzza immonda e nota l’assenza della madre.
Ella è stata rapita da un gruppo che si fa chiamare l’Oltremondo ed Alice sa che per salvarla, dopo anni di tentativi per lasciarselo alle spalle, dovrà finalmente trovare e oltrepassare i cancelli di Hazel Wood.
Intraprenderà questo viaggio con Ellery Finch, un ragazzo ricco e incompreso, fan di Althea, che abbandona tutto per aiutare Alice, ma soprattutto per raggiungere Hazel Wood.
Riusciranno i due ragazzi a raggiungere ed entrare a Hazel Wood? Ma soprattutto, saranno pronti a scoprire e affrontare verità brutali?
Lettori, “Oltre il bosco” inizia con un’adolescente che ci racconta la sua vita e come questa sia stata influenzata dalla fama di sua nonna e dei suoi particolari racconti, delle continue fughe con Ella e di come stia cercando di essere una ragazza normale a New York dopo il matrimonio della madre.
Ma niente di tutto questo è banale come può sembrare, perché ad accompagnare questi avvertimenti ci sono sempre la rabbia costante che Alice prova e la strana sfortuna che perseguita madre e figlia ogni qual volta cercano di sistemarsi.
Ben presto i misteri e l’oscurità di Hazel Wood prendono il sopravvento sulla storia e verremo trascinati in un mondo macabro, crudele, inquietante.
L’ombra di Hazel Wood e dell’Oltremondo, luogo che dovrebbe essere immaginario, ma che è invece molto reale, incombono su Alice e Ella come l’ombra di un albero talmente massiccio da non far passare nemmeno un briciolo di luce. E sono proprio la tenuta e ciò che nasconde dei personaggi importantissimi della storia. L’Oltremondo è il cuore pulsante del libro, un mondo crudele che ha trovato il modo di trascinare i suoi macabri abitanti sulla Terra.
Ella è convinta sia Althea il ponte che colleghi questi mondi, ma può una semplice umana controllare tutta la sua forza o qualcos’altro ha attraversato quelle porte e permette all’Oltremondo di intromettersi?
“Oltre il bosco” è un libro interessantissimo ed è raccontato in maniera eccellente.
Il punto di vista è quello di Alice, ma alla sua voce di adolescente confusa e fuori luogo, si unisce quella di Finch, un ragazzo che trova speranza in un luogo crudele e senza morale.
Intrecciati al fantasy, quindi, si possono leggere note dei problemi di tanti adolescenti: il non avere un posto nel mondo, l’incertezza, i problemi familiari, l’instabilità.
Un particolare che ho adorato sono stati racconti nel racconto, Finch che narrava ad Alice alcune storie del libro di Althea, per farle capire effettivamente a cosa andavano incontro.
Altra cosa che ho amato è il potere di “Racconti dell’Oltremondo”, sia dal punto di vista fantasy, che da quello umano.
Per Finch, come per le tante persone che l’hanno letto e continuano ad acclamarlo nonostante le copie siano introvabili, questo libricino ha significato più di una semplice raccolta di favole. Il loro essere imprevedibili, amorali, violente e inquietanti, oscure, ha dato a tutti loro la visione di un mondo in cui perdersi senza desidera di tornare più indietro, in cui i problemi non sono mai pericolosi quanto gli avvenimenti di cui sono protagonisti i personaggi di questo mondo.
Oggi, 23 febbraio, nevica. Mai successo nella mia città! E in questa giornata così particolare, vi parlo di un libro strano e originale che mi ha tenuto compagnia in questi giorni.
Grazie alla casa editrice Rizzoli, ho avuto la possibilità di leggere “Oltre il bosco” di Melissa Albert, un fantasy affascinante, dalle tinte un po’ dark, uscito il 12 febbraio.
Alice e sua madre Ella non si sono mai fermate. Hanno vissuto in mille posti diversi, senza fermarsi mai troppo a lungo, poiché, ogni volta che si sistemavano, la sfortuna le raggiungeva costringendole a fuggire.
Tutta questa sfortuna è colpa di Althea Proserpine, scrittrice femminista, la cui opera più imperante, “Racconti dall’Oltremondo”, le ha garantito il successo.
“Racconti dall’Oltremondo” è una raccolta di favole, quelle da “c’era una volta”, ma più macabre e violente.
Ella è la figlia di Althea ed è cresciuta ad Hazel Wood, la tenuta isolata di cui si hanno poche informazioni in cui la scrittrice si è auto esiliata con la famiglia.
Intorno alla tenuta, la scrittrice e il suo libro, c’è un’enorme aura di mistero e davvero poche notizie. Nessuno entra a Hazel Wood, nessuno parla con Althea, l’unico articolo sulla donna è vecchio di anni, ma i suoi fan non diminuiscono, nonostante il libro sia introvabile.
Alice non ha mai conosciuto sua nonna Althea, sua madre si rifiuta di parlare di lei, figuriamoci portarla a Hazel Wood, non ha mai neppure letto “Racconti dall’Oltremondo”, eppure Alice ne è sempre stata affascinata e una delle sue fantasie di bambina era proprio quella di trovare un modo per arrivare a Hazel Wood e riunirsi con la nonna.
Lo desiderava talmente tanto che da bambina ha anche seguito uno sconosciuto in macchina, un fan di sua nonna che le aveva promesso di portarlo da lei.
Ma nel corso degli anni, a causa del terrore della madre alla sola menzione di Althea o Hazel Wood, l’enorme sfortuna che le perseguita e la rabbia a stento trattenuta di Alice, la ragazza rinuncia ai suoi sogni di bambina.
Finché non arriva una lettera da Hazel Wood che avverte della morte di Althea. A quel punto Alice e Ella fanno qualcosa che non avevano mai fatto: si fermano.
Ella era convinta che la madre fosse la causa dei loro problemi, per questo, una volta saputo della sua morte, si sposa e si sistema a New York. Alice non ne è molto entusiasta, sente ancora la sfortuna alle calcagna e ne ha la conferma quando tornando a casa sente una puzza immonda e nota l’assenza della madre.
Ella è stata rapita da un gruppo che si fa chiamare l’Oltremondo ed Alice sa che per salvarla, dopo anni di tentativi per lasciarselo alle spalle, dovrà finalmente trovare e oltrepassare i cancelli di Hazel Wood.
Intraprenderà questo viaggio con Ellery Finch, un ragazzo ricco e incompreso, fan di Althea, che abbandona tutto per aiutare Alice, ma soprattutto per raggiungere Hazel Wood.
Riusciranno i due ragazzi a raggiungere ed entrare a Hazel Wood? Ma soprattutto, saranno pronti a scoprire e affrontare verità brutali?
Lettori, “Oltre il bosco” inizia con un’adolescente che ci racconta la sua vita e come questa sia stata influenzata dalla fama di sua nonna e dei suoi particolari racconti, delle continue fughe con Ella e di come stia cercando di essere una ragazza normale a New York dopo il matrimonio della madre.
Ma niente di tutto questo è banale come può sembrare, perché ad accompagnare questi avvertimenti ci sono sempre la rabbia costante che Alice prova e la strana sfortuna che perseguita madre e figlia ogni qual volta cercano di sistemarsi.
Ben presto i misteri e l’oscurità di Hazel Wood prendono il sopravvento sulla storia e verremo trascinati in un mondo macabro, crudele, inquietante.
L’ombra di Hazel Wood e dell’Oltremondo, luogo che dovrebbe essere immaginario, ma che è invece molto reale, incombono su Alice e Ella come l’ombra di un albero talmente massiccio da non far passare nemmeno un briciolo di luce. E sono proprio la tenuta e ciò che nasconde dei personaggi importantissimi della storia. L’Oltremondo è il cuore pulsante del libro, un mondo crudele che ha trovato il modo di trascinare i suoi macabri abitanti sulla Terra.
Ella è convinta sia Althea il ponte che colleghi questi mondi, ma può una semplice umana controllare tutta la sua forza o qualcos’altro ha attraversato quelle porte e permette all’Oltremondo di intromettersi?
“Oltre il bosco” è un libro interessantissimo ed è raccontato in maniera eccellente.
Il punto di vista è quello di Alice, ma alla sua voce di adolescente confusa e fuori luogo, si unisce quella di Finch, un ragazzo che trova speranza in un luogo crudele e senza morale.
Intrecciati al fantasy, quindi, si possono leggere note dei problemi di tanti adolescenti: il non avere un posto nel mondo, l’incertezza, i problemi familiari, l’instabilità.
Un particolare che ho adorato sono stati racconti nel racconto, Finch che narrava ad Alice alcune storie del libro di Althea, per farle capire effettivamente a cosa andavano incontro.
Altra cosa che ho amato è il potere di “Racconti dell’Oltremondo”, sia dal punto di vista fantasy, che da quello umano.
Per Finch, come per le tante persone che l’hanno letto e continuano ad acclamarlo nonostante le copie siano introvabili, questo libricino ha significato più di una semplice raccolta di favole. Il loro essere imprevedibili, amorali, violente e inquietanti, oscure, ha dato a tutti loro la visione di un mondo in cui perdersi senza desidera di tornare più indietro, in cui i problemi non sono mai pericolosi quanto gli avvenimenti di cui sono protagonisti i personaggi di questo mondo.
“Non ci sono lezioni lì.
C’è solo quel mondo orribile e crudele con un meraviglioso tocco di
magia, dove accadono eventi tremendi. E non accadono per una ragione
particolare, o a tre a tre, o secondo una modalità che appaia frutto di
giustizia. Sono fiabe ambientate in un luogo che non ha regole e non ne
vuole. E la voce dell’autrice - la voce di tua nonna - è perfettamente
priva di compassione. È come un reporter di guerra che se ne freghi.”
“Oltre il bosco” è davvero una storia magica e affascinante, ricca di avventura e plot twist degni di un fantasy, e a tratti molto macabra.
Non avevo mai letto nulla dell’autrice, ma sono curiosa di leggerla in lingua originale. Ha uno stile semplice, giovanile, che scorre senza intoppi.
Inoltre la scrittrice ha delle idee davvero originali, accompagnate da quel pizzico di macabro che rende il tutto ancora più interessante.
Purtroppo c’è un ma. A volte mi risultava difficile empatizzare con Alice. Diciamo che dal punto di vista emotivo non ho sentito molto trasporto, quindi anche se succedeva qualcosa che avrebbe dovuto almeno un pochino sconvolgermi, ero comunque abbastanza distaccata, interessata più allo svolgersi fantasy della ricerca che quello umano.
Un altro fattore che stava per abbattere il mio entusiasmo era il senso di incompiutezza che lo sviluppo della storia e il finale, nonostante sia d’impatto, lasciano. Ho detto stava perché sono corsa su Goodreads e ho scoperto che c’è un secondo libro in uscita a settembre, “The Night Country”, e anche una raccolta di short stories!
Ultima cosa, un plauso alla magnifica edizione che Rizzoli ha portato in Italia, davvero stupenda, a partire dalla cover.
Baci
Non avevo mai letto nulla dell’autrice, ma sono curiosa di leggerla in lingua originale. Ha uno stile semplice, giovanile, che scorre senza intoppi.
Inoltre la scrittrice ha delle idee davvero originali, accompagnate da quel pizzico di macabro che rende il tutto ancora più interessante.
Purtroppo c’è un ma. A volte mi risultava difficile empatizzare con Alice. Diciamo che dal punto di vista emotivo non ho sentito molto trasporto, quindi anche se succedeva qualcosa che avrebbe dovuto almeno un pochino sconvolgermi, ero comunque abbastanza distaccata, interessata più allo svolgersi fantasy della ricerca che quello umano.
Un altro fattore che stava per abbattere il mio entusiasmo era il senso di incompiutezza che lo sviluppo della storia e il finale, nonostante sia d’impatto, lasciano. Ho detto stava perché sono corsa su Goodreads e ho scoperto che c’è un secondo libro in uscita a settembre, “The Night Country”, e anche una raccolta di short stories!
Ultima cosa, un plauso alla magnifica edizione che Rizzoli ha portato in Italia, davvero stupenda, a partire dalla cover.
Baci
Voto libro - 4
Genere: Fantasy
Autrice: Melissa Albert
2 novembre 2021
Il bosco era solo l'inizio.
Alice è scappata dal mondo fiabesco di Hazel Wood, e ora lei e gli altri abitanti dell'Oltremondo sono sbarcati a New York, alla ricerca di una vita non magica. Ma condurre un'esistenza totalmente umana non è semplice per Alice. Come si dice, si può togliere Alice dall'Oltremondo, più difficilmente l'Oltremondo da Alice. Ci riuscirà? Non sarà facile: dovrà scoprire chi è a uccidere e mutilare i profughi del suo vecchio mondo, affrontare un potentissimo vecchio nemico, fare i conti con la propria doppia (anzi, tripla) identità, e ultimo ma non ultimo salvare – con il sempre provvidenziale aiuto di Ellery Finch – il nostro povero mondo reale.
Salve lettrici e lettori!
Da quando ho saputo dell’uscita de “Il paese del buio” di Melissa Albert, seguito di “Oltre il bosco”, in italiano, ero impaziente di leggerlo.
Ringrazio, quindi, la casa editrice Rizzoli che mi ha permesso di leggerlo in anteprima.
Prima di leggere “Il paese del buio” ho riletto “Oltre il bosco”, sia perché ricordavo poco e niente, ma soprattutto perché volevo ricordare cosa mi avesse fatto innamorare.
“Oltre il bosco” era una storia di viaggio, di crescita, di favole macabre e oscure, sanguinose e crudeli.
“Il paese del buio” segue la scia del macabro e sanguinolento, ma la magia fiabesca si perde all’inizio per ritornare verso la fine… forse un po’ troppo tardi. Ma andiamo con ordine!
Da quando ho saputo dell’uscita de “Il paese del buio” di Melissa Albert, seguito di “Oltre il bosco”, in italiano, ero impaziente di leggerlo.
Ringrazio, quindi, la casa editrice Rizzoli che mi ha permesso di leggerlo in anteprima.
Prima di leggere “Il paese del buio” ho riletto “Oltre il bosco”, sia perché ricordavo poco e niente, ma soprattutto perché volevo ricordare cosa mi avesse fatto innamorare.
“Oltre il bosco” era una storia di viaggio, di crescita, di favole macabre e oscure, sanguinose e crudeli.
“Il paese del buio” segue la scia del macabro e sanguinolento, ma la magia fiabesca si perde all’inizio per ritornare verso la fine… forse un po’ troppo tardi. Ma andiamo con ordine!
Se non avete letto “Oltre il bosco” questa recensione conterrà inevitabili spoiler.
Alla fine del primo romanzo, le strade di Alice-Tre-Volte e Ellery Finch si separano. Alice è diventata una Ex-Storia, ha rotto la tela tessuta dalla Filatrice ed è tornata nel mondo normale da Ella, la donna che l’ha salvata dalla sua tragica storia e le ha fatto vivere una vita normale, sua madre.
Finch, invece, ha realizzato il suo sogno, ha visitato l’Oltremondo, ha scoperto dell’esistenza di molti altri mondi ed è intenzionato a visitarli tutti.
Alice torna sulla terra, dopo due anni nell’Oltremondo, mentre Finch resta nel mondo delle fiabe, diventando un Viaggiatore.
“Un piccolo gesto di gentilezza a dimostrare che gli abitanti dall’Oltremondo non avevano sempre cattive intenzioni. Ma non appartenevano a questo mondo, era questa la verità. Le crepe che producevano erano sottili, ma le crepe possono far crollare una città. E se loro non appartenevano a questa realtà, be’, nemmeno io. Eravamo predatori sguinzagliati in un mondo che non era fatto per resisterci. Fino all’estate in cui diventammo prede.”
Alice-Tre-Volte è diventata solo Alice, vive a New York con la madre, si è diplomata, ha trovato un nuovo lavoro e frequenta le riunioni delle Ex-Storie come lei, persone che hanno vissuto la sua stessa situazione, che comprendono le sue paure di non appartenere a nessun mondo, perché non è più un personaggio dell’Oltremondo, ma non è neanche completamente umana.
Molte Ex-Storie iniziano a sentirsi fuori posto, limitate; un leader molto persuasivo li convince di aver bisogno di un cambiamento e una serie di cruenti omicidi scuotono i vecchi personaggi delle fiabe oscure e violente di Althea Proserpine.
Alice si ritrova di nuovo in una realtà instabile e pericolosa. Qualcuno minaccia la sua vita normale, minaccia di conseguenza sua madre, il ghiaccio trova di nuovo spazio in lei, anche se non ne è del tutto consapevole. Inoltre l’assassino sta approfittando delle sue debolezze per far passare gli omicidi come i suoi.
Nonostante non sia più Alice-Tre-Volte, Alice non si tira indietro. Non sa chi sia e cosa desideri, ma non lascerà che un mostro semini panico e morte tra persone che ne hanno passate già troppe.
Anche se non sa quanto possa fidarsi di quelle persone; le Storie sono instabili e non tutte dall’animo buono. Sin troppe non si sono adattate bene a una vita senza magia e senza potere e stanno diventando irrequiete.
Nel frattempo anche nell’Oltremondo sta succedendo qualcosa di strano.
Finch se ne rende conto e scopre per sé un nuovo ruolo, oltre a trovare il modo e la compagnia per diventare finalmente un vero Viaggiatore. Durante i suoi viaggi da un mondo all’altro, però, inizia a sentire la mancanza di qualcosa, o meglio di qualcuno, il desiderio di ammirare le stelle, il mare e il cielo con la ragazza che desiderava salvare, ma che alla fine si è salvata da sola.
Cosa sta succedendo ai mondi?
Chi c’è dietro tutto questo?
E perché vuole ferire Alice?
“Anche dentro un incubo, l’Oltremondo poteva essere splendido.”
Mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere questa recensione, perché… perché “Il paese del buio” non è stato quello che mi aspettavo né quello che avrei voluto leggere. Ma capisco la scelta ai fini della storia e per i personaggi. Quindi, mettendo da parte questo mio personale dispiacere, devo dire che il romanzo chiude bene la storia iniziata in “Oltre il bosco”.
Alice ha rinunciato all’Oltremondo, ma è tormentata dal dubbio che la sua scelta non sia stata quella giusta. La stessa cosa la teme Ella; la figlia due anni prima ha scelto lei, ma adesso che deve crearsi una vera vita, sembra non riuscire a decidere cosa essere, se una Ex-Storia o semplicemente Alice.
Alice è combattuta; da una parte ci sono le altre Ex-Storie che la spingono a ritrovare il suo potere, a non rinunciare alla sua cattiveria, dall’altra c’è la vita che pensava di desiderare con sua madre.
Ma quando l’Oltremondo e la sfortuna, che l’ha sempre tormentata, continuano a invadere il suo mondo, rendendo impossibile dimenticarsi delle sue origini, Alice deve decidere se girare le spalle all’Oltremondo e alle sue minacce, mettendo a tacere una parte di sé a cui non è pronta a dire addio, oppure scoprire cosa sta succedendo e fermare chiunque stia minacciando la sua nuova vita.
Nonostante i numerosi riferimenti all’Oltremondo, New York è al centro dei pensieri di Alice e, nonostante questo mi sia dispiaciuto molto, ne capisco il motivo.
Alice ha deciso di vivere a New York, quindi, nonostante il forte legame con l’Oltremondo (sia per il suo essere Ex-Storia che per la persona che ha deciso di rimanere lì), deve combattere per proteggere il mondo in cui ha deciso di vivere.
Mentre nel primo libro il suo viaggio serviva a trovare il suo potere e la vita a cui era destinata, stavolta deve capire che il suo potere non determina la sua forza, essere una Ex-Storia non significa non poter andare avanti o cambiare (nonostante quello che pensano gli altri personaggi). Deve trovare la sua forza, la forza di Alice e non di Alice-Tre-Volte, e lottare per il mondo e per la vita che davvero vuole.
Non sarà un percorso facile, sia per i dubbi che la assillano che per le Ex-Storie che approfittano della sua debolezza per farle dubitare delle sue scelte.
Alice sarà abbastanza forte da continuare a scegliere Ella, o il ghiaccio avrà la meglio?
«Non sei una vittima né una damigella. E nemmeno una ragazza che scappa.» Mi afferrò le mani. «Sei Alice-Tre-Volte.» «Non mi ricordo come esserlo.» Strinsi le sue a mia volta. «Me lo sono dimenticato. Ho dovuto farlo.»
Fortunatamente l’Oltremondo non ci è precluso del tutto, perché stavolta abbiamo il doppio punto di vita. L’adorabile Finch prende parola all’improvviso e ci racconta di quello che sta succedendo nel mondo delle Storie, un mondo in rivolta, in attesa della comparsa della Filatrice e della sua vendetta. Finch è diventato un Viaggiatore, eppure dei mondi che visita sappiamo davvero poco… e questo mi è dispiaciuto.
Avrei preferito un’attenzione in più al world-building, qualche informazione in più rispetto a poche semplici descrizioni e spiegazioni, ma mi rendo conto che l’obiettivo dell’autrice era puntato sulla crescita dei personaggi e la consapevolezza di sé, quindi non voglio segnarlo come punto a sfavore.
Anche Finch compie un bel percorso. Lui seguirà strade di diversi mondi, eppure, nonostante l’anima da Viaggiatore, il richiamo del mondo originario è il più forte di tutti… forse più per uno dei suoi abitanti che per il mondo stesso.
Nonostante la delusione, per i motivi prettamente personali sopracitati, non posso negare che “Il paese del buio” sia scritto davvero bene. Mi ha catturata e mi ha incuriosita, per due giorni sono stata costantemente con il Kindle in mano per scoprire cosa sarebbe successo.
Lo stile di Melissa Albert è semplice, le descrizioni sono precise e i dialoghi non si perdono in fronzoli, appassiona e tiene incollati alle pagine.
Credo che questo sia il suo pregio maggiore, perché nonostante la storia non stesse andando nella direzione che desideravo, mi ha comunque coinvolta e mi è piaciuta molto. È stato un degno finale, mi è piaciuto il percorso fatto dai protagonisti, le loro battaglie, speranze e paure.
Non vedo l’ora di leggere “Tales from the Hinterland”, una raccolta illustrata di racconti dall’Oltremondo. I titoli li conosciamo tutti, le storie alcune ce le hanno già raccontate, altre le scopriamo per la prima volta. Ho solo dato un’occhiata ma le illustrazioni sembrano molto belle. Vi farò sapere ovviamente.
Per adesso non posso che consigliarvi “Il paese della notte” per salutare Alice e Finch!
Baci
Voto libro - 4
1 comments
Ciao!Ho una domanda: il seguito di Oltre il bosco quando uscirà in italiano?
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