Il Sognatore


Autore: Laini Taylor

Genere: Fantasy

5 Luglio

In un mondo indefinito, devastato dai postumi di una guerra fra dèi e uomini, il piccolo Lazlo Strange, orfano, viene allevato da monaci arcigni che tentano con la forza di strappare il germe della fantasia dalla mente del bambino. Ma Lazlo è nato sognatore. Rimane impressionato dai racconti di un anziano monaco, che parlano di una misteriosa città, un luogo di cui si è persa la memoria ma nel quale è accaduto qualcosa di tragico, qualcosa di enorme. Conoscere questa città, chiamata Pianto, diventa il suo sogno, la sua ossessione. Anni dopo, ormai ventenne, Lazlo lavora come bibliotecario; passando tutto il suo tempo fra libri e documenti, appaga la sua sete di ricerca e di storie. Finché un giorno arriva nientemeno che una delegazione di guerrieri proveniente
proprio dalla mitica Pianto, guidata da un comandante soprannominato il Massacratore degli Dei, il quale spiega che sta girando per tutto il territorio alla ricerca di uomini e donne in possesso di capacità intellettuali e manuali che possano servire a ricostruire la città, devastata dalla guerra. Lazlo chiede di essere arruolato e ottiene il posto. Inizia così un viaggio avventuroso verso la meta cui ambisce fin dall’infanzia…



Cari lettori,
Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni. Siamo immateriali e volubili, viaggiamo attraverso universi mentre i nostri corpi di sangue e carne cercano di contenerci e ci legano alla gravità di questa terra. Ma cosa sono i sogni? La porta d’entrata nei misteri della nostra mente. Sono realtà, sono i nostri desideri.

Ognuno ha una sua definizione; per me il momento dei sogni arriva quando posso immergermi tra le pagine di un libro. 

Ed oggi, cari lettori, vi parlo di un libro speciale che ha fatto emergere la vena poetica che è in me, un fantasy di cui mi sono letteralmente innamorata, “Il sognatore” di Layni Taylor, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima grazie alla Fazi editore, che ringrazio molto per averlo portato anche in Italia.

Tutti acclamano a gran voce questo libro e adesso tra quelle voci c’è pure la mia che, spero, riuscirà a rendergli giustizia e ad invogliare tutti a leggerlo. Ma vi avverto che cercherò di parlare il meno possibile della trama per poter dare la possibilità a tutti di scoprire pian piano, pagina dopo pagina, e poter assaporare genuinamente il libro, proprio come ho deciso di fare io che l’ho letto a scatola chiusa senza neanche leggere la trama.
Lo stile poetico ed evocatore dell’autrice ci trasporta immediatamente al fianco di Lazlo, colui che ci accompagnerà in questa fantastica avventura tra i sogni. Lazlo Strange è un orfano cresciuto in un monastero della città di Zosma, ma la sua mente viaggia al di là delle fredde mura dove i monaci cercano di tenerlo a bada. Lui è un sognatore e all’anima non si può dare un freno. Crescerà tra regole rigide, ma libero nello spirito e nella fantasia, e presto scoprirà un mondo fantastico: quello dei libri e della lettura, appassionandosi ad una leggenda semisconosciuta di una città lontana dal nome dimenticato, Pianto.
Questa sua passione lo avvince, lo cattura in una voglia irrefrenabile di scoprire sempre di più e cercare di andare a fondo tra i miti e le leggende che racchiudono questa magica città.
Lazlo è il personaggio con il quale ho legato di più e in cui tutti noi lettori-sognatori possiamo rispecchiarci. È una persona semplice e quasi invisibile, ha vent’anni e lavora come bibliotecario, quando inaspettatamente arriva a Zosma una delegazione di guerrieri provenienti proprio da Pianto. Loro stanno cercando grandi menti con grandi capacità a cui promettono un mistero da risolvere. Lazlo non può lasciarsi sfuggire questa opportunità. Ora che la sua più grande passione e tormento è venuta a bussargli alla porta, farà di tutto, anche ciò che non si sarebbe aspettato da se stesso per riuscire a far parte della delegazione e finalmente scoprire i misteri che avvolgono la città di Pianto.

“Lui era Strange il Sognatore, e quello era il suo sogno.”

Nella seconda metà del libro entreremo nel pieno della storia e faremo conoscenza con nuovi personaggi che faranno parte del mistero di Pianto. Sarai è fra questi il personaggio che l’autrice approfondirà maggiormente. Lei è una ragazza di diciassette anni normalissima, se non fosse per la sua pelle blu e per il suo incredibile dono di poter entrare nei sogni altrui.

Appena si conosceranno, Lazlo e Sarai instaureranno immediatamente una sintonia e, nonostante i problemi e gli ostacoli che hanno davanti, creeranno un legame che va oltre tutto. 
  
La fine è aperta e lascia tutti noi in trepidante attesa del secondo e ultimo volume della duologia che spero arriverà presto a riempire il vuoto che mi ha lasciato l’aver finito il romanzo. 

I personaggi, la storia e la fantasia sconfinata dell’autrice, hanno reso questa lettura una delle migliori di quest’anno, ma l’aspetto che più mi ha catturato è stato lo stile di Layni Taylor. È il primo libro che leggo dell’autrice e mi ha colpita profondamente la poeticità delle descrizioni, la potenza narratrice di ogni parola, che me lo ha fatto amare. Non c’è un singolo aspetto che non mi sia piaciuto o che non abbia soddisfatto le mie aspettative. Voglio consigliare a tutti questo libro che vi saprà catturare fin dalle prime righe e trascinare in uno dei mondi fantasy più evocativi di sempre. A presto.



Voto libro - 5 Wow! Meraviglioso







Autore: Laini Taylor

Genere: Fantasy

14 Febbraio 


In seguito a una terribile esplosione, la fortezza dei Mesarthim ha rischiato di precipitare sulla città di Pianto. Ma la tragedia è stata miracolosamente evitata da Lazlo, il quale, proprio in quest’occasione, ha scoperto di possedere dei poteri magici in quanto anch’egli figlio dei divini Mesarthim. L’unica vittima dell’incidente è stata Sarai, sbalzata fuori dall’oscillare della fortezza per andare a schiantarsi sulla città sottostante. Nel nuovo capitolo della storia del Sognatore Strange, Lazlo e Sarai si ritrovano a dover vivere la loro storia d’amore sotto sembianze che non gli appartengono: lei fantasma, lui dio dalla pelle blu. Entrambi dovranno battersi per la propria sopravvivenza e quella della stessa Pianto, mentre una nuova minaccia si profila all’orizzonte e i misteri dei Mesarthim riaffiorano dal passato: da dove sono arrivati, davvero, gli dèi e perché? Che fine hanno fatto le migliaia di bambini nati nella nursery della fortezza? E, soprattutto, i veri eroi devono per forza massacrare mostri per essere tali, oppure possono, al contrario, salvarli? 

 

Cari lettori,
cosa succede quando un sognatore, anzi IL sognatore per eccellenza, che ha passato tutta la vita sognando meraviglie incontra La Musa degli Incubi, che da sempre invade la mente altrui per scatenare tremendi incubi e tormentarli nel sonno? Per quanto mi riguarda, succede che ho tra le mani un libro magnifico e magico, perfettamente nelle mie corde e che so già che sarà speciale.

Oggi sono davvero felicissima di parlarvi di “La Musa degli Incubi” di Laini Taylor, in uscita proprio oggi, edito dalla Fazi Editore nella collana LainYa, che ringrazio per avermi inviato una copia ebook in anteprima.
Parliamo niente di meno del secondo e ultimo volume della duologia “Strange the Dreamer”. Se avete letto la mia recensione del primo libro potete immaginare le mie altissime aspettative per questo volume e il desiderio di immergermi nuovamente nel magico mondo che abbiamo già scoperto ne “Il Sognatore”. Spero di essere all’altezza per potervi trasmettere tutto ciò che questo libro e la saga in generale mi ha trasmesso perché, ragazzi, così come è stato con il suo predecessore, sarà difficile per me trovare un libro che lo batta in bellezza, in world building, in personaggi, in emozioni, in tutto.

Non mi soffermerò sulla trama a lungo, ma ci potrebbero essere spoiler del primo libro, quindi vi consiglio assolutamente di recuperarlo il prima possibile ed evitare di rovinarvi la sorpresa.
Il primo capitolo si apre direttamente dove l’autrice ci aveva lasciati, dal colpo di scena che noi conoscevamo dalla prima pagina dello scorso volume ma che abbiamo cercato con tutte le nostre forze di accantonare in un angolino della nostra mente per tutto il romanzo. Siamo in un vortice di mille domande, mille supposizioni e non possiamo che empatizzare con il grande dolore che prova Lazlo. Lui, che d’un tratto si è trovato nuovamente stravolto dalla vita, scoprendo di essere molto di più del semplice umano che credeva da tutta la vita, deve anche sopportare la tremenda vista del corpo di Sarai senza vita. Proprio adesso che potrebbero finalmente incontrarsi.
La città di Pianto, la leggendaria città dimenticata, diventa ancora oggi scenario di storie e “sogni selvaggi e improbabili, belli e pieni di mostri” come aveva quasi predetto Lazlo tempo prima. I figli degli Dei, rimasti per lunghi anni isolati nell’enorme Serafino di Mesarzio che domina il cielo della città, e i cittadini che ancora ricordano gli orrori che quei Dei orribili hanno inferto loro, hanno finalmente un punto di giunzione: una persona proveniente da entrambi i mondi e che potrebbe appianare le loro divergenze. Ma ovviamente le complicazioni non si risolveranno facilmente e tutta la vicenda sarà un’intricata matassa quasi impossibile da sbrigliare.
Ci viene introdotto anche un altro aspetto del puzzle che non conoscevamo prima, che inizialmente non sappiamo bene dove collocare e in che modo influirà sulla trama principale. Kora e Nova porteranno con loro nuovi interrogativi e nuove peripezie nella storia fino ad arrivare ad un finale mozzafiato. Ma non voglio dire altro.

Come suggerisce anche il titolo, in questo libro l’attenzione verte principalmente su la Musa degli Incubi, Sarai, che è la cosa più importante per Lazlo e che cercherà in tutti i modi di salvare e tenere al sicuro. L’ho potuta apprezzare molto di più in questo volume e ho ammirato la sua bontà immensa e il suo desiderio che tutto e tutti possano andare oltre il passato che li teneva imprigionati. Ha fatto una crescita importante durante tutta la storia per raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessa.
“Per quattromila notti aveva esplorato le lande oniriche di Pianto, assistendo a orrori e creandone. Lei era la Musa degli Incubi. Le sue cento falene sentinella si erano posate sulle fronti di chiunque.”

Lazlo è cresciuto dal libro precedente, ora non è più solo un ragazzo pieno di sogni, ma un uomo che deve lottare in quello che crede e per chi ama. Devo dire che mi sento nostalgica rispetto al Lazlo che avevamo conosciuto prima, ma sono contenta che l’autrice ha delineato e dato vita ad un personaggio come lui, che dalle pagine arriva direttamente a noi e ci trasmette la sua forza.
Anche gli altri personaggi secondari qui hanno avuto molto più spazio per farsi conoscere e io li ho amati tutti dal primo all’ultimo, ma in particolare mi sono riscoperta ad apprezzare particolarmente alcuni che non avevo considerato troppo e che si sono rivelati non sono solamente personaggi ‘di arredo’.
Minya è l’esempio concreto di come dovrebbe essere il cattivo di una storia, complicata e indimenticabile, mi ci sono legata in un modo che non credevo possibile. Ma non voglio dirvi di più su di lei che è un personaggio tutto da scoprire.
Thyon era quasi un antagonista nel libro precedente, ma sapevo che nascondeva sorprese e sono stata felicissima della consapevolezza che ha appreso e della sua maturazione.
E potrei continuare così con tutti i personaggi che incontriamo, perché Laini Taylor, non so come, ha fatto sì che mi legassi a tutti. Non so scegliere se ho adorato di più tra la trama, lo stile di scrittura o i personaggi. Quando un libro è semplicemente perfetto così com’è è difficile descriverlo e trasmettere ciò che mi ha dato.

Se devo essere sincera al cento per cento, il primo libro mi era piaciuto ancora di più, ma credo che la causa sia da attribuire al mondo nuovo e lo stile di scrittura così affascinante che avevo appena scoperto. Nel complesso sono sicura nel dire che “La Musa degli Incubi” è stata la degna conclusione a questa indimenticabile duologia. La consiglio a tutti con tutto il cuore.

Voto libro - 5 Wow! Meraviglioso 




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