Il rilegatore


Genere: Narrativa

Autore: Bridget Collins

2 Maggio


Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto.
È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l’arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non c’è ne più traccia. 
Per anni l’anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore. Lui per cui i libri sono sempre stati proibiti. Ne ha paura anche se non sa cosa c’è di sbagliato in quello che nascondono.  
Eppure giorno dopo giorno quella diventa la sua vita e il suo compito quello di raccogliere segreti, colpe e confessioni. E il luogo in cui quel mistero ogni volta si compie è ormai la sua casa.
Casa che crede di conoscere in ogni suo angolo fino al giorno in cui scopre una stanza di cui nessuno gli aveva parlato. Una libreria immensa la riempie. Tra quelli scaffali Emmet trova un libro con scritto il suo nome. Al suo interno è celato un ricordo che gli appartiene. Non c’è nessun  dubbio. Ma il ragazzo non sa di cosa si tratta. Non può saperlo. Ed è ora di scoprirlo.
Perché per sapere chi è veramente ha bisogno di conoscere ogni cosa, anche quello che ha voluto o dovuto dimenticare.




Salve Confine, 
avete anche voi un ricordo che vi tormenta e vi fa stare male ogni volta che vi viene in mente?
Nel romanzo di cui vi parlo oggi è possibile cancellarlo per sempre dalla nostra memoria, peccato che si tratti solo di fantasia.
"Il rilegatore" di Bridget Collins è stata una lettura davvero inaspettata che mi ha lasciata combattuta da una parte e meravigliata dall'altra, quindi ringrazio la Garzanti per avermi inviato il file.

Emmet Farmer sta cercando di riprendersi fisicamente da un lungo periodo di malattia durante il quale è stato devastato da una febbre delirante. Gli incubi che ancora lo tormentano gli rendono difficile tornare alla sua vita fatta di campi e animali da cortile da accudire nella fattoria dei genitori.
Quando il padre, turbato e combattuto, gli comunica che dovrà andare come apprendista nella casa nella palude della vecchia rilegatrice Seredith, Emmet non riesce a crederci né a capire perché il padre vuole che lui diventi un rilegatore. Nel suo mondo, infatti, i libri sono vietati, non vanno letti né posseduti, perché contengono ricordi, brevi stralci di vita di gente che vuole dimenticarli, e per farlo si rivolge al rilegatore che, con un'abilità particolare, è in grado di cancellarli dalla loro mente per sempre.

“Noi prendiamo i ricordi e li rileghiamo. Qualunque cosa la gente non sopporti di ricordare. Qualunque cosa con cui non riescano a convivere. Noi prendiamo quei ricordi e li mettiamo dove non possono più fare del male. Solo questo sono i libri.” 

Nella casa della rilegatrice, Emmet comincerà ad apprendere il mestiere e a farsi domande, scoprirà di essere un rilegatore naturale e di avere un forte potere che non riuscirà ad utilizzare né a comprendere, fin quando, alla morte di Seredith, non andrà a lavorare in città, a Castelford, per un ex allievo della donna, de Havilland. 
Qui Emmet entrerà in contatto con un giovane, Lucian Darnay, già conosciuto a casa della rilegatrice e che sembrava, al tempo, disprezzare Emmet, invece adesso non dà sintomo di riconoscerlo. 
Soprattutto, accadrà qualcosa che darà una svolta alla vita del giovane e che aprirà un sipario che per troppo tempo aveva tenuto oscurati alcuni angoli della sua memoria.

“C'è un momento, quando inizi una rilegatura, in cui il rilegatore e la persona rilegata diventano una cosa sola. Tu ti siedi e aspetti. Lasci che la stanza diventi silenziosa. Loro hanno paura, hanno sempre paura... Sta a te ascoltare, aspettare. Poi succede qualcosa di misterioso. La tua mente si apre alla loro, e loro si lasciano andare. E' in quel momento che arrivano i ricordi. Noi lo chiamaiamo "Il bacio". Tu diventi ogni persona che rileghi, Emmet .. Solo per poco tempo, ti fai carico di loro.” 

Devo dire che ciò che ho raccontato fin ora è solo la minima parte, l'inizio del romanzo, fino a quando gli eventi diventano importanti. La trama de "Il rilegatore" è ben più articolata e fitta di quello che ho potuto raccontare, ma ho voluto evitare spoiler che avrebbero reso il tutto meno eccitante.
Abbiamo un romanzo di narrativa contemporanea con un tocco di fantasy, che tratta anche di una bellissima storia d'amore.
Il tempo e i luoghi in cui si svolgono le varie vicende sono imprecisati, ma dalle descrizioni e da alcune suggestioni, io ho immaginato un'Inghilterra indietro di un paio di secoli.
I personaggi principali, soprattutto i due protagonisti, Emmet e Lucian, sono definiti in maniera accurata, con particolare attenzione al carattere e alle caratteristiche psicologiche.

Il romanzo è diviso in tre parti. La prima parte racconta il presente, in prima persona, la storia dal punto di vista di Emmet, l'inizio, il momento in cui Emmet si sta riprendendo dalla malattia, il suo trasferimento in casa della rilegatrice a cui seguirà quello a Castelford, nella rilegatoria di de Havilland, fino all'incontro con Lucian Darnay.
La seconda parte è ancora competenza di Emmet, ma è il racconto di un periodo del suo passato recente, i fatti importanti che lo hanno portato dove si trova, forse quelli più emozionanti di tutto il romanzo.
La terza parte si svolge di nuovo nel presente ed è raccontata da Lucian Darnay, questa ci condurrà fino all'epilogo del romanzo lasciandoci a bocca aperta a chiederci cosa abbiamo letto.
Eh sì, perché "Il rilegatore" non è il romanzo che ci aspettiamo di leggere secondo quanto scritto nella trama, è molto di più, solo che, purtroppo devo dire, non lo scopriremo subito, anzi saremo messi a dura prova dalle pagine iniziali.
E qui veniamo alla nota dolente di questa recensione, l'unica ma molto importante, che riguarda lo stile e il ritmo narrativo del romanzo.
Ho trovato lo stile dell'autrice adeguato al tipo di racconto ma esagerato, eccessivamente scrupoloso, quasi letargico nelle parti descrittive, soprattutto della prima parte del romanzo, tanto che me ne sono lamentata con le mie colleghe.
Queste descrizioni minuziose, e spesso inutili ai fini narrativi, hanno reso la lettura lenta e poco scorrevole.
Con l'inizio inoltrato della seconda parte del romanzo finalmente si comincia a ragionare, il ritmo diventa più vivace e gli avvenimenti si susseguono velocemente e finalmente risvegliano il lettore.

Io non ho mollato perché sentivo che il romanzo aveva qualcosa in serbo per me, sapevo che la trama che mi aveva affascinato non poteva ingannarmi così, e meno male che sono famosa per la mia tenacia!
Perché, lo devo dire, superato lo scoglio iniziale, il cuore comincia a battere davvero veloce, le emozioni diventano sempre più forti e il coinvolgimento diventa totale.
In un mondo dove ci si può liberare dei ricordi, cancellare dalla mente intere stagioni della nostra vita, la memoria del cuore rimane intatta perché ciò che lo ha fatto battere e palpitare più forte non può essere dimenticato.
Non vi dico nulla di specifico in proposito, non voglio rovinarvi le rivelazioni reali di questa storia, quelle che mi hanno fatto apprezzare l'intero romanzo anche se la parte iniziale mi aveva scoraggiato un po’. 



voto libro - 4.5



You Might Also Like

0 comments