L'uomo che scrive ai morti
Autore: Lincoln Child, Douglas Preston
Genere: Giallo e Thriller
9 aprile
Alle sette e quarantacinque di un mattino azzurro pallido, il grido di una donna lacera la quiete del cimitero di Miami Beach, Florida. Agli agenti intervenuti sul luogo, la donna mostra l'orribile scoperta: un cuore umano, trovato sulla tomba di una certa Elise Baxter insieme a un delirante messaggio di cordoglio. "Cara Elise, mi dispiace tanto per quello che ti è successo. Spero accetterai questo dono insieme alle mie più sentite condoglianze. Ora andiamo, tu e io… altri sono in attesa dei propri doni." Uno psicopatico che ama fare macabri regali e promette vittime: un caso perfetto per l'agente speciale Aloysius Pendergast. Solo che, questa volta, il cane sciolto dell'FBI non potrà muoversi come di consueto, al di fuori delle regole e in solitaria: c'è stato un cambio ai vertici del Bureau, e Pendergast adesso è affiancato da un collega. Mentre la caccia all'uomo lo spinge da una parte all'altra degli Stati Uniti - dalle affollate strade di Miami alle claustrofobiche paludi delle Everglades, dalle cime innevate del Maine a un campus universitario di New York - il numero delle vittime continua a crescere. Pendergast deve affidarsi alle proprie capacità deduttive per scoprire cosa collega i recenti omicidi in Florida a una serie di suicidi avvenuti dieci anni prima. Contemporaneamente, deve capire in fretta chi sia l'agente Coldmoon, il partner che gli è toccato: può fidarsi di lui, oppure Coldmoon è un temibile e scaltro avversario?
Salve Confine,
quest'oggi vorrei parlarvi di un thriller con i contro fiocchi che ho letto di recente grazie a Rizzoli.
Il titolo è già di per sé molto accattivante, almeno per me, "L'uomo che scrive ai morti", e gli autori, Preston & Child, a quanto pare sono una garanzia del thriller.
Un mattino a Miami viene ritrovato sulla tomba di una donna morta dieci anni prima, Elise Baxter, un cuore umano ancora sanguinante accompagnato da un biglietto scritto a mano, con una grafia chiara ed elegante, un messaggio di scuse per Elise corredato da una colta citazione letteraria.
L'FBI si mobilita e a prendere le redini delle indagini è l'agente Aloysius Pendergast, un personaggio eclettico con un certo gusto per i vestiti di sartoria e l'ottimo cibo, elegante, con l'aria da dandy, ma anche un cane sciolto dalla reputazione pessima all'interno del suo ufficio, un solitario e scontroso che se la cava meglio da solo che in coppia.
Ecco perché non gradisce che il suo capo gli abbia affibbiato un compagno per le indagini, l'agente Coldmoon.
Ma gli omicidi del serial killer continuano ad avvincendarsi e non c'è tempo da perdere, tanto più che si brancola nel buio, in quanto non ci sono collegamenti apparenti tra le vittime del serial killer e i morti per suicidio su cui quest'ultimo adagia i cuori sanguinolenti e i biglietti di scuse.
Inoltre l'efferatezza dell'assassiono non ha confini e Pendergast, seguito da Coldmoon, è costretto a viaggiare da una parte all'altra degli Stati Uniti per seguire la scia di sangue che questi si lascia dietro.
Ma cosa si nasconde dietro le azioni apparentemente senza motivo di questo pazzo?
Cosa lega le giovani ragazze morte suicide dieci anni prima a quelle assassinate dal killer?
Un difficilissimo rompicapo per l'agente Pendergast che, col fiato sul collo dal capo del dipartimento, la marcatura stretta da parte dell'agente Coldmoon, che sembra essergli stato assegnato per controllarlo, e l'aiuto del medico legale, la giovane dottoressa Fauchet, dovrà destreggiarsi tra indizi e difficoltà per entrare nella mente del serial killer.
Diciottesimo libro per questa coppia di fantastellari scrittori di thriller, e io non ne avevo ancora letto nemmeno uno!
Errore a cui dovrò rimediare quanto prima, ovviamente!
Sì, perché posso assicurarvi che la lettura di questo romanzo è stata una vera e propria scoperta.
Innanzitutto mi preme dirvi che, anche se "L'uomo che scrive ai morti" fa parte della serie che vede protagonista l'agente Pendergast, può essere letto come uno stand alone, perché la non conoscenza dei precedenti romanzi non inficia la godibilità e la comprensione di questo.
La lettura è scorrevole, dal ritmo pressante quando ce n'era bisogno. I diagloghi sono brillanti e intelligenti, pertinenti alla situazione e ai personaggi.
Lo stile di questi due autori è meraviglioso. Utilizzano una scrittura chiara e diretta, senza fronzoli e abbellimenti, ma riescono ugualmente ad arricchire il romanzo con le loro descrizioni che sono accurate ma non noiose, anzi aiutano il lettore a calarsi nell'atmosfera del momento.
La storia narrata è davvero molto "acchiappante", perché sono rimasta intrappolata tra le pagine del romanzo, motivata dalla curiosità e, devo dirlo, affascinata dall'agente Pendergast.
Aloysius Pendergast è un personaggio davvero speciale.
Non lo conoscevo e me ne rammarico ma, come ho già detto, correrò ai ripari.
“Ci sono molte abilità poliziesche essenziali che non ti insegnano all'Accademia ", disse Pendergast. "Coprirsi il culo, come è affettuosamente definito, è il più importante."
Pendergast è un uomo molto eclettico. Nel suo lavoro è una garanzia, ma non è proprio ben visto a causa dei suoi metodi investigativi e dei suoi modi poco consoni.
È una specie di lupo solitario, lavoraa meglio solo che in compagnia perché ha bisogno dei suoi spazi, di poter utilizzare i suoi metodi, di mettere in moto il suo istinto.
Ha quest'aura misteriosa che lo accompagna, che lo rende attraente e pericoloso. Affascina con i suoi modi eleganti, la sua cultura e il suo buongusto.
Potrei dire, senza sconvolgere o voler mancare di rispetto al mitico Sir Arthur Conan Doyle, che Aloysius Perndergast per stranezze e metodi poco ortodossi, assomigli ad un moderno Sherlock Holmes, solo senza Watson, più burbero e meno incline alla diplomazia.
Non so voi, ma io andrò a comprare qualche altro romanzo con protagonista Aloysius. Intanto voi provate a leggere questo!
Voto libro - 4.5
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