La ragazza scomparsa


Genere: Thriller

Autore: Brenda Novak

6 Giugno 

È un caldo pomeriggio di primavera in un tranquillo quartiere residenziale di Sacramento, California, quando Samantha, tredici anni, all'improvviso scompare nel nulla. Sua madre Zoe è attonita, preoccupata, distrutta. Teme che le possa essere successo qualcosa di terribile. Qualcosa che in passato è accaduto anche a lei, e che le ha cambiato la vita. Zoe è disposta a perdere tutto ciò che con fatica ha costruito pur di ritrovarla: il lavoro, la casa, il compagno. Ma la prima ipotesi formulata dalla polizia è quella di una banale ripicca adolescenziale, perché a quanto pare la ragazzina detesta l'uomo che Zoe ha deciso di sposare per regalare a Samantha un'esistenza meno travagliata della sua. Ma se non fosse così? Se Anton fosse sì un maniaco dell'ordine e del controllo, un arrivista interessato a una famiglia di facciata, ma non c'entrasse nulla con la sparizione di Sam? Sono queste le domande che tormentano Jonathan Stivers, l'investigatore privato a cui Zoe ha chiesto aiuto per ritrovare Samantha. È un caso che lo mette in seria difficoltà, e non solo perché ha pochissimi indizi su cui basare le ricerche e ancor meno tempo a disposizione. A complicare la situazione c'è anche la sconvolgente attrazione che prova nei confronti di Zoe, e un sospetto che con il passare delle ore si rafforza sempre di più: Sam è stata rapita da qualcuno che conosceva. Qualcuno che vive vicino alla famiglia e ne ha studiato le abitudini. Qualcuno che non è chi dice di essere.

Salve lettori!
Oggi vi parlo di un thriller pubblicato all’inizio del mese da HarperCollins: “La ragazza scomparsa” di Brenda Novak. Sebbene non sia un’accanita lettrice di questo genere, ogni tanto mi piace leggere una bella storia che sappia sorprendermi e tenermi con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, intrecciando il mistero e la suspense a un pizzico di paura, e la trama di questo libro è riuscita a incuriosirmi. Il romanzo di Brenda Novak tuttavia non è stato affatto la storia che mi aspettavo di leggere. Tanto per cominciare la particolarità di questo thriller è che noi sappiamo fin dal primo capitolo chi è il cattivo.
Questo fatto mi ha sorpresa, lasciandomi anche qualche dubbio sul modo in cui sarebbe potuta proseguire la storia, senza quella tensione dovuta all’ansia e alla curiosità di scoprire il colpevole e la verità su quello che è successo alla ragazza scomparsa. Ma andando avanti nella lettura mi sono ritrovata sempre più risucchiata dagli eventi e dai personaggi, come se fossi caduta dentro a una spirale da cui non riuscivo più ad uscire. Siamo a Sacramento, in California, in un ricco quartiere residenziale dove la vita sembra perfetta. In una di queste ville vive Samantha, una ragazzina di tredici anni costretta a casa da un paio di settimane a causa della mononucleosi. Nonostante abiti in una bella casa dotata di ogni comfort, Samantha non condivide la decisione della madre Zoe di andare a vivere con il suo compagno, Anton, un uomo rigido e severo, ossessionato dall’ordine e dal rispetto delle regole, che sembra tollerare malvolentieri la sua presenza nella propria casa. Perfino la madre non sembra più la stessa da quando si sono trasferite lì, tanto da decidere di dare via il suo amato cane solo perché Anton non sopporta avere animali in giro per casa. Tutto però è destinato a cambiare quando Samantha scompare nel nulla, senza lasciare traccia.
Questo tragico evento mette a dura prova il rapporto tra Zoe e il suo compagno, spingendola a riflettere su se stessa e sulle decisioni che ha preso nella convinzione di fare la cosa giusta per sua figlia, nel tentativo di offrirle la vita che lei non ha mai avuto. E se invece la sua scelta di andare a vivere in quel quartiere all’apparenza tranquillo e perfetto fosse stata la prima di tante mosse sbagliate?
La narrazione in terza persona ci permette di avere un quadro completo di tutta la storia, facendoci conoscere il punto di vista, i pensieri e le azioni di ogni personaggio. Da un lato abbiamo Zoe, una giovane madre dal passato difficile e doloroso, la cui vita viene nuovamente stravolta dalla scomparsa improvvisa della figlia. La sparizione di Samantha si rivelerà, inaspettatamente, l’occasione giusta per fare pace con il suo passato, ritrovare se stessa e capire che cosa vuole davvero per sé e per sua figlia. Ad aiutare Zoe nella ricerca disperata della figlia subentra Jonathan Stivers, un investigatore privato che inizia a occuparsi del caso di Samantha. Fra i due si instaura all’istante un legame intenso e particolare che, unito a un’attrazione a cui diventa sempre più difficile resistere, li aiuterà a mettere insieme i vari pezzi del puzzle e a riprendere in mano la propria vita con maggior consapevolezza e la voglia di rimettersi in gioco. 
Dall’altro lato abbiamo una coppia di vicini che non è quello che dice di essere. Colin e Tiffany Bell sono i primi personaggi che conosciamo e ci vengono presentati subito senza maschere e senza filtri. Il romanzo infatti ha inizio con Tiffany che sta trasportando un cadavere nel bagagliaio con l’intento di andarlo a seppellire il più lontano possibile. Ma qualcosa va storto: la persona chiusa nel bagagliaio è ancora viva. Tiffany non riesce a impedirle di scappare, commettendo un errore che, a lungo andare, costerà un caro prezzo non solo a lei ma, in modo diverso, a tutti i personaggi. Samantha, quella ragazzina curiosa che è a casa da scuola da settimane e chissà quali cose può aver visto, sembra offrirle il modo migliore per sottrarsi alla furia di Colin e distrarlo dall’errore che ha commesso. Ma questo gesto dà il via a una catena di eventi e situazioni che si ingarbuglierà sempre di più, fino a sfuggire da ogni controllo e portare a un inevitabile e sofferto epilogo. Il fatto di sapere perfettamente dove si trovi Samantha e di conoscere passo per passo le mosse e le intenzioni del colpevole non è stato un problema come temevo all’inizio. È vero che in questo modo la tensione e il mistero che caratterizzano di solito questo genere vengono un po’ a mancare, ma questo succede perché il fulcro della storia non è la scomparsa di Samantha, non è scoprire che cosa le è successo e perché. 
Il rapimento della ragazzina è in realtà il pretesto per raccontare la storia di tutti questi personaggi che si ritrovano legati gli uni agli altri e che si fanno simboli e portatori di tematiche importanti. Depravazione sessuale, delirio di onnipotenza, insicurezza, mancanza di affetti e di punti di riferimento, rapporto teso e conflittuale con la propria madre, la ricerca della perfezione, il bisogno assoluto di controllo, i mille modi in cui può piegarsi la mente umana a seconda degli eventi e dei traumi a cui viene sottoposta, sono alcuni dei temi che vengono affrontati e raccontati in questo romanzo.
Per una volta siamo noi lettori ad avere in mano ogni aspetto della situazione e a essere sempre un passo avanti rispetto ai personaggi, che al contrario di noi sono all’oscuro l’uno dei piani dell’altro. In questo modo è facile lasciarsi trasportare dall’incalzare degli eventi, sperando che i buoni giungano presto alle giuste conclusioni e non cadano invece nelle trappole organizzate alla perfezione per ingannarli. È una corsa contro il tempo che si fa sempre più serrata, capitolo dopo capitolo, tanto che da metà romanzo in poi diventa quasi impossibile smettere di leggere perché è troppa la voglia di scoprire che cos’altro succederà e quali saranno le sorti dei nostri cari personaggi. La narrazione non è mai pesante o noiosa, le pagine scorrono in modo fluido e incalzante e i personaggi si mostrano a noi attraverso le loro azioni e le loro parole, quasi mai attraverso flussi di coscienza o flashback sul loro passato. “La ragazza scomparsa” è un romanzo avvincente che consiglio anche a chi non ama le storie che mettono troppa angoscia o paura, perché questo è un thriller adatto a tutti, senza dettagli troppo crudi o scene particolarmente spaventose.
Purtroppo una pecca evidente di questo romanzo è la quantità di refusi che ho trovato. Un paio di errori o di sviste ci possono stare, ma quando queste mancanze si presentano più volte nell’arco di un romanzo è impossibile non accorgersene e, a tratti, sono anche fastidiose da leggere. Per il resto mi sarebbe piaciuto conoscere meglio il passato di Colin e Tiffany, soprattutto quello di quest’ultima, perché per me è stato il personaggio più interessante, nonché quello che mi ha sorpresa e colpita di più.

LAURETTA

Voto libro - 4




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