La casa
Genere: Thriller
Autore: Mats Strandberg
3 Luglio
Quando la paura più grande diventa realtà, non hai più controllo sul tuo corpo, sulla tua mente, sulla tua vita. Un romanzo da brividi.
Joel ha quarant’anni, una carriera da musicista naufragata malamente tra droghe e alcol, e adesso deve tornare a Skredsby per occuparsi di sua madre, Monika, affetta da demenza senile.Quando finalmente si libera un posto a Tallskuggan, la prestigiosa casa di riposo, Joel non ha altra scelta che accompagnarla là, dove qualcuno potrà prendersi cura di lei 24 ore su 24.Tra le esperte infermiere del centro c’è anche un viso conosciuto: si tratta di Nina, l’amica che vent’anni prima aveva condiviso con lui il sogno di vivere di musica e poi lo aveva abbandonato. L’incontro tra i due risveglia ricordi a lungo sepolti, ma la loro attenzione è catalizzata da Monika: l’anziana donna ha reazioni violente, parla di cose che non può sapere, sembra non essere più se stessa; condizione che tristemente la accomuna a molti altri ospiti del centro. Eppure Nina e Joel, che la conoscono davvero, vedono che c’è qualcos’altro oltre la demenza, qualcosa che la rende cattiva, quasi una presenza che la invade e non vuole andare via come quella strana macchia che continua a riformarsi sulla parete... Ma gli esami dicono che è tutto a posto; che sia solo suggestione?Una cosa è certa: nessuno aiuterà Monika, se non lo faranno loro.
Salve Confine!
Se amate il brivido, quello vero, che corre lungo la schiena e fa sollevare i peletti sulla nuca, allora dovete assolutamente leggere questa mia recensione di oggi, perché il romanzo di cui sto per parlarvi fa questo e molto di più.
Si tratta de "La casa" di Mats Strandberg, uscito lo scorso luglio per Giunti, che ringrazio per l'invio della graditissima copia cartacea.
Joel, musicista fallito, ex alcolista e drogato, deve tornare a Skredsby per prendersi cura di sua madre, Monika, affetta da demenza senile precoce. Quando finalmente si libera un posto a Tallskuggan, casa di cura per anziani affetti da malattie simili, Joel si sente sollevato dall'enorme peso di dover badare a lei e di dover restare in una città che conserva ricordi pesanti.
Non gli resta che depositare la madre nella sua nuova dimora, vendere casa e tornarsene a Stoccolma, dove non ha nessuno ad attenderlo.
A Tallskuggan incontra Nina, la sua migliore amica degli anni dell'adolescenza. Quella Nina che lo ha spronato e ha partecipato all'avvio della sua carriera da musicista, la stessa Nina che non ha voluto firmare insieme a lui il contratto offerto da una casa discografica che li avrebbe portati lontano, tra le stelle.
Anche se Joel prova del risentimento nei suoi confronti, è contento di lasciare la madre nelle mani di una persona che le ha tanto voluto bene: sa che Nina si prenderà cura di lei in questo ultimo momento della sua vita.
Monika non è contenta di rimanere in quel luogo. Pensa di dover tornare a casa sua, dove lo spirito del marito, morto tanti anni prima, la sta aspettando e Joel quasi tentenna davanti alla disperazione dell'anziana.
Il comportamento di Monika, però, cambia qualche giorno dopo quando, tutta contenta, racconta al figlio che il padre l'ha trovata anche lì e che adesso può stare tranquillo, ha tutto ciò che le serve.
I giorni passano e Monika comincia a dire cose strane, a comportarsi in maniera ambigua, a spaventare gli altri anziani di Tallskuggan e le infermiere, dicendo loro cose che non può sapere.
Pare particolarmente agguerrita nei confronti di Nina e di Joel, riversando su di loro cattiverie indicibili e insinuando di sapere cose che solo loro possono sapere.
I due non riconoscono più la donna, ma è davvero possibile trasformasi in una totale sconosciuta a causa della malattia?
O c'è qualcosa che disturba l'anziana?
I suoi strani comportamenti e il suo stato di veggenza hanno altre cause, magari oscure?
Signor Strandberg, lei mi ha fatto correre lungo il corridoio di casa mia per arrivare al bagno, alle 2 e 34 di una notte altrimenti come le altre. Le confido anche che, nel percorso, ho acceso tutte le luci disponibili e, una volta tornata a letto, controllavo che non ci fosse nessuno ad osservarmi mentre cercavo di prendere sonno.
Mi riferisco soprattutto ad una scena che è stata descritta in maniera così fedele alla realtà, visto che mi è capitato in passato, che mi ha lasciata sconcertata e scossa.
La propongo a voi lettori per darvi un'assaggio di questo romanzo a cavallo tra l'horror e il paranormal, che mi ha fatto rizzare i peli in tutto il corpo.
"Apre gli occhi. La camera da letto è illuminata dalla luce sbiadita e smorta dell'alba. C'è un'ombra ai piedi del letto. Non ha volto, ma Nina sa che la sta osservando. Accanto a lei Markus russa piano. Nina cerca di aprire la bocca, ma non riesce. Può solo muovere gli occhi. Quando guarda l'ombra, questa sembra dissolversi, ma se distoglie lo sguardo compare di nuovo. Sente il proprio corpo aderire pesantemente al materasso. Come se fosse morta. Sono morta? Vorrebbe svegliare Markus, farsi aiutare. Urlare per svegliarsi, per non rimanere imprigionata. Si sforza di emettere un suono dalla gola. Escono mugolii. L'ombra sembra divertita. Lo si capisce dall'inclinazione del capo. È immobile. Una macchia di sporco nel mondo. Nina cerca disperatamente di rianimare il proprio corpo. Riesce a muoversi un paio di volte. O così le sembra, ma non ne è certa. Ora Markus ha smesso di russare. Nina inspira l'aria tra i denti serrati. Riesce a cacciar fuori un altro mugolio. E finalmente lui si volta. La guarda. L'ombra li fissa entrambi. Ma lui non la vede.
<<Nina? Nina cos'hai?>>
Quando Markus le tocca la spalla, Nina rientra nel proprio corpo, sente che ne è nuovamente padrona. Apre gli occhi, che erano rimasti chiusi fino a quel momento. Si guarda intorno smarrita: ancora la stessa luce pallida dell'alba, ma l'ombra è sparita. C'era davvero. Era qui con noi, nel letto. È il suo ultimo ammonimento prima di stasera.
<<Vieni qui>> dice Markus e la stringe a sé in un abbraccio. Odora di sonno. Solo in quel momenti Nina si accorge di piangere.
<<Hai avuto un incubo?>> le sussurra lui. Lei annuisce. Chiude gli occhi mentre lui l'abbraccia.
Non c'è un posto dove fuggire."
Questa scena incriminata è solo una delle tante che mi hanno fatta venire i brividi. Il romanzo ne è pieno e l'autore sembra averle introdotte gradualmente in una escalation che conduce piano piano al terrore.
I personaggi principali sono Joel, Nina, Monika e tutti i vecchietti del settore D di Tallskuggan, che non nomino tutti soprattutto per via dei nomi difficili, ma che svolgono tutti quanti ruoli fondamentali nella narrazione.
La narrazione, appunto, è in terza persona e ci fornisce i POV di tutti i personaggi, creando un romanzo corale e capace di far vivere al lettore le emozioni di ognuno di loro, di percepirne a pelle la paura, il terrore, il coraggio.
Il romanzo comincia in maniera forse un po' lenta, ma a ben pensarci è una condizione necessaria per introdurre la storia di Joel e quella di Nina che sono, nonostante gli anni passati lontani, ancora legate in maniera indissolubile.
Piano piano il ritmo incrementa, con lui gli avvenimenti sempre più inquietanti che girano intorno a Monika e, ben presto, attorno agli altri anziani della casa di cure.
La paura comincia ad insinuarsi in noi in maniera così sottile che non ce ne accorgiamo subito, la nutriamo in maniera graduale ad ogni pagina, fino a cominciare a dubitare di essere veramente spiati nell'ombra.
Lo so che vi sembra impossibile, persino io non riesco a credere di essermi fatta influenzare così, di solito nemmeno i più cruenti film dell'orrore mi scalfiscono, ma credo che sia stato questo il punto di forza del romanzo: farci entrare pian piano nella storia e nelle atmosfere cupe dei luoghi descritti, tanto da farle passare quasi inosservate fino a vedercele esplose in faccia.
Non voglio raccontarvi altro, ma spero di avervi incuriosito abbastanza, tanto da farvi decidere di intraprendere questo viaggio nella foresta svedese, per visitare una casa abitata da anime fragili e smarrite in balia di qualcosa a cui non saprete dare un nome.
Buona lettura da brivido!
voto libro - 4.5
1 comments
Mi hai convinta.
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