Virgin River Series
La serie è composta da:
1. La strada per Virgin River
2. Innamorarsi a Virgin River
3. I ponti di Virgin River - Le stagioni di Virgin River
4. Ritrovarsi a Virgin River - Sognare a Virgin River
5. Destinazione Virgin River - Natale a Virgin River
6. Le campane di Virgin River - Novità a Virgin River
7. Tra i boschi di Virgin River - Un'eredità a Virgin River
8. Chiaro di luna a Virgin River - Una chef a Virgin River
9. Sotto il cielo di Virgin River - Viaggio a Virgin River
10. Mele dolci a Virgin River - Romantiche vacanze a Virgin River
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
31 Ottobre
Melinda Monroe, da poco rimasta vedova, capisce subito che il remoto paesino di montagna di Virgin River è il luogo perfetto per sfuggire al dolore e per gettarsi con nuovo slancio nel lavoro che ama. Le sue speranze, però, tramontano entro un'ora dall'arrivo: il cottage è una baracca, le strade sono impraticabili e il medico locale non vuole avere niente a che fare con lei. Capendo di aver fatto un grosso errore, Mel decide di lasciare la città l'indomani stesso. Ma una bimba piccolissima abbandonata dentro a uno scatolone in veranda modifica i suoi piani... e l'ex marine Jack Sheridan, che ora gestisce l’unico bar del paese, li stravolge del tutto. Perché l'affascinante Jack conosce tutti i sentieri dei boschi di Virgin River, compresi quelli che conducono verso una nuova, insperata felicità.
Salve Confine,
Il romanzo di cui vi parlo oggi è il primo di una lunghissima serie che ha riscosso molto successo in patria. A breve, addirittura, ne sarà tratta una serie TV, che andrà in onda su Netflix a partire dal 6 dicembre.
Sto parlando de “La strada per Virgin River” di Robyn Carr, primo capitolo di ben diciotto libri (più due novelle a quanto ho sentito), edito HarperCollins, che ringrazio per l’invio del file.
Melinda Monroe, infermiera e ostetrica specializzata, ha appena vissuto una delle tragedie più dolorose per una donna, la morte del marito, anche lui dottore, ucciso per sbaglio in una sparatoria.
Melinda ha bisogno di cambiare aria, di trovare un posto lontano dalla città in cui vive, dove tutto le ricorda la sua vita felice.
Risponde ad un annuncio particolare, in cui si cerca una infermiera/ostetrica per la cittadina di Virgin River, tra i boschi del Nord della California, con un compenso adeguato e la possibilità di vivere in un delizioso cottage senza spese d’affitto.
Melinda accetta, avrà la possibilità di svolgere il lavoro che ama lontano da tutto, immersa in un luogo silenzioso e da favola che la aiuterà ad elaborare la morte del marito.
Peccato che appena arriva a Virgin River, in un giorno di pioggia si trova in un paesino isolato di appena seicento anime, con un vecchio dottore che non vuole il suo aiuto e un cottage che sembra più una catapecchia cadente in mezzo al bosco.
Decide di andar via il mattino seguente, ma il giorno dopo il sole splende, il cottage fa sempre schifo, il dottore è sempre scorbutico, però Mel trova sugli scalini dello studio medico una scatola con dentro una bimba appena nata e le sue priorità cambiano.
Deve prendersi cura di quella bambina fino a che la madre non decide di farsi viva, non può aspettarsi che l’anziano dottore se ne faccia carico e non c’entra nulla il fatto che il suo istinto materno, che mai potrà essere appagato visto che lei è sterile, comincia a risvegliarsi fino a non darle scelta.
Inoltre, a tenerla legata a quel luogo per qualche altro giorno è la conoscenza di Jack Sheridan, un ex-marine che gestisce l’unico bar della cittadina.
Jack si dimostra essere un uomo gentile quanto enigmatico e Mel, un po’ in colpa per l’attrazione che sente nascere nei confronti dell’uomo, non riesce a decidere se lasciarsi andare o evitare qualsiasi contatto con lui.
A volte, per quanto pensiamo di essere artefici del nostro destino, il destino stesso ci offre i ganci di cui non sappiamo di avere bisogno ma che, inevitabilmente, ci salvano.
“Poi
cominciò a spogliarla lentamente, lasciando gli abiti di lei sul
pavimento, perché quando non trovava le parole riusciva sempre a parlare
al suo corpo. Lì non c’erano dubbi né confusioni: quando la toccava,
lei era solo sua, e sotto le sue mani e la le sue labbra il corpo di lei
si risvegliava.”
Dopo una serie di letture da brivido, tra horror e thriller sanguinari, ho deciso di prendere in mano un romanzo decisamente diverso per regalarmi una pausa di relax e “La strada per Virgin River” ha fatto proprio al caso mio, ma non solo.
Infatti, pagina dopo pagina, ho capito che era il tipo di lettura di cui avevo bisogno in un periodo che mi sta decisamente mettendo alla prova.
Mi sono rilassata, emozionata, interessata ad ogni vicenda che mi veniva presentata, tanto che non ho potuto staccarmi tanto facilmente dal Kindle nemmeno quando la vista veniva meno.
La lettura è scorrevole e, sebbene non ci siano colpi di scena eclatanti, le vicende che si susseguono invitano il lettore a continuare, un capitolo ancora, una pagina ancora…
Aiuta molto il racconto in terza persona, perché grazie al narratore esterno abbiamo la possibilità di entrare in contatto con tutti i personaggi del romanzo, oltre che con quello principale di Melinda, il cui punto di vista è predominante.
I personaggi principali sono, chiaramente, Melinda e Jack, ma in sottofondo se ne muovono altri che danno al romanzo una sorta di coralità discreta ma essenziale.
Melinda è una giovane donna distrutta da un dolore veramente grande.
Nel momento più bello e appagante della sua vita si vede strappare via il pezzo fondamentale del suo cuore, con la morte di Mark, suo marito, uomo che ha amato da sempre.
La scelta di lasciare tutto per un luogo nuovo in cui dimenticare, non ricominciare, perché lei crede che mai potrà ricominciare, è una scelta di coraggio ma anche di debolezza, perché non riesce più a vivere nei luoghi che hanno visto la sua storia d’amore nascere e fiorire in un matrimonio perfetto, nonostante l’impossibilità di procreare.
L’arrivo a Virgin River, e la conseguente scelta di ritornare a casa, sono sintomo della deriva verso cui va Melinda.
Solo uno stimolo più forte di quello che la porta a nascondersi dalla vita può creare il miracolo e il destino glielo mette davanti, nel vero senso della parola, quando si trova fra i piedi una scatola con dentro una bimba appena nata, proprio davanti alla clinica di Virgin River, mentre sta andando dal dottore a dire che andrà via.
L’istinto materno che ha sempre avuto, ma che ha messo a tacere per ovvi motivi, si risveglia, nonostante lei veda il fatto di rimanere nella cittadina come un dovere dovuto alla sua professione.
Si racconta una bugia, come tutte quelle che si racconterà quando conoscerà Jack e ne rimarrà completamente fulminata. Melinda non può provare nulla per nessun altro uomo che non sia il suo Mark. L’amore la lega ancora al suo defunto marito e qualsiasi distrazione è considerata da lei come un tradimento.
Ma Jack ha le sue armi, assolutamente bianche, quali la gentilezza, la determinazione, la comprensione, e Melinda ha ben poco con cui difendersi.
Anche Jack ha un passato piuttosto recente, molto turbolento e pieno di dolore. Un ex marine in congedo con onore, che ha combattuto in innumerevoli missioni in Medio Oriente, che ha visto la crudeltà della guerra, che ha vissuto perdite tra i suoi uomini in modi che per sempre tormenteranno la sua anima e di cui si sente responsabile.
Decide di prendere in mano la sua vita e sceglie Virgin River per ricominciare, dando nuova vita all’unico bar della cittadina, luogo di ritrovo degli abitanti del luogo e di ristoro dei turisti che ogni anno si cimentano nella pesca al salmone.
Jack non ha intenzione di legarsi a nessuno, vive una relazione di comodo con una donna di un paese vicino, che condivide la sua idea di “sesso senza coinvolgimento”.
Le donne sono attratte da lui, ma Jack con molto tatto e gentilezza trova il modo di respingerle senza offenderle. Quando si trova davanti questo scricciolo di donna con due occhi così provati e tristi che gli catturano il cuore capisce in un attimo che non può lasciarla andare, anche a costo di accontentarsi di prendere da lei ciò che Melinda sceglie o può dargli.
Jack mi ha catturato il cuore. È un uomo così giusto e leale, paziente e premuroso, che non si può fare a meno di tifare per lui.
I temi trattati sono molteplici e non si limitano alla storia d’amore tra i due. Troveremo temi come l’impossibilità di concepire, il degrado in cui sono costretti a vivere i reietti della società, i pericoli della coltivazione e del commercio illegale di cannabis e tanto altro.
È un romanzo di elaborazione e rinascita, di crescita e accettazione, che non mancherà di emozionare e divertire il lettore, accompagnandolo all’ultima pagina e lasciandolo con una nota di nostalgia nel cuore.
Non sto dicendo che “La strada per Virgin River” sia un capolavoro imperdibile, sto dicendo che è stata una lettura che ha saputo parlare la mio cuore nel momento in cui ne avevo bisogno… e non è questo che un romanzo dovrebbe fare?
Robyn Carr ha saputo dare vita a qualcosa che rimarrà col lettore per un bel po’ di tempo, tanto che, visto il successo avuto in America, Netflix ha pensato di tirarne fuori una bella serie tv, che io seguirò senza dubbio.
Buona lettura, quindi.
Voto libro - 4.5
Autore: Robyn Carr
Genere: Narrativa
22 Novembre
Al termine di una piovosa sera autunnale, John Middleton, detto Preacher, ha finito il suo turno nell'unica locanda presente nella tranquilla Virgin River; ma proprio quando sta per chiudere, sulla soglia compare una giovane donna col suo bambino, spaventata e scossa. John, nonostante i modi burberi, riesce a far breccia nelle paure di Paige e a scoprire che è in fuga dal marito violento. Senza la minima esitazione decide di prendere lei e il piccolo Christopher sotto la sua ala protettrice, in modo che nessuno possa più far loro del male. Ben presto, però, stando a stretto contatto, i due si accorgono che tra loro sta nascendo un sentimento e, quando la donna si trova nuovamente in una situazione di pericolo, Preacher non ha dubbi che valga la pena lottare per raggiungere la felicità più profonda.
Salve Confine,
comincio il nuovo anno con la recensione di uno degli ultimi romanzi letti nel 2019.
Si tratta del secondo volume della fortunata e cospicua serie “Virgin River”, nata dalla penna della scrittrice statunitense Robyn Carr.
Mentre “La strada per Virgin River” ci ha introdotto all’isolata e coesa cittadina con i personaggi di Mel e Jack, “Innamorarsi a Virgin River” ci fa conoscere più da vicino John Middleton, per tutti Preacher, e il nuovo arrivo in paese, Page con il suo figlioletto Christopher.
Ma andiamo a vedere insieme la trama e quello che mi ha suscitato.
John Middleton, Preacher, è cuoco e socio dell’unico locale di ristoro di Virgin River. Una sera, a fine turno, durante una tempesta, entra nel locale una donna, una sconosciuta, con un bambino.
Nonostante il locale sia chiuso e Preacher si stia godendo un attimo di pace col suo drink davanti al fuoco del camino, invita la donna a sedersi e mangiare e si prende cura del bambino, che sembra febbricitante.
La donna è spaventata e ha l’aria guardinga, Preacher sente che sta scappando e, quando apprende che non ha un posto dove passare la notte, la invita a prendere la sua ex stanza sul locale, visto che ora lui occupa l’appartamento che era di Jack dietro al locale.
Questa offerta si trasforma, per Page, questo il nome della donna, in una manna dal cielo, e pur non volendo approfittare e cercando di rimanere quanto più possibile anonima, finisce per decidere di rimanere a Virgin River almeno per un po’, dando una mano al locale, considerato che Jack è sempre più occupato con una molto incinta Mel.
Pian piano, Preacher riesce a scalfire l’armatura di Page e a scoprire cosa nasconde e perché scappa. Ma anche Preacher ha qualcosa che lo tormenta.
Adesso c’è solo da capire se due come loro, con il bagaglio che si portano dietro, siano capaci di vivere quel sentimento che comincia a nascere e ad essere sempre più evidente, o se lasciarsi trasportare dalle emozioni sia fin troppo pericoloso e gravoso soprattutto per Preacher, che vuole a tutti i costi tenere al sicuro Page e Chris da una minaccia inevitabile.
Secondo romanzo di una serie che mi sta conquistando pian piano.
Avevo sentito parlare di Virgin River per via della serie TV targata Netflix che era di prossima uscita, ma mai avrei pensato che leggendo avrei trovato tra le pagine di questo romanzo ciò di cui avevo bisogno.
Mi sono sentita subito a mio agio col luogo, i personaggi e le vicende, tanto che ho aspettato con impazienza di leggere tutti gli altri romanzi, che sono ben 18 e tutti stand alone.
Oltre al primo e a questo ne ho letti altri due e nessuno mi ha delusa, ma ve ne parlerò più avanti, per adesso concentriamoci su Preacher e Page, una coppia davvero molto dolce ed emozionante.
Preacher è un omone di colore che fa paura per la sua stazza e per la sua indole silenziosa e riservata. In realtà è una persona dolce e paziente, leale e senza paura. Ha un cuore d’oro e un passato davvero molto coinvolgente, bello in un certo senso e tanto emozionante.
Page è una donna in fuga. È spaventata, ma il coraggio non le manca e non le può mancare, perché ha una piccola vita da accudire e da tenere al sicuro, suo figlio Chris.
Nonostante la scottatura, la cattiva e terrificante esperienza, non riesce a tenere il cuore chiuso alle emozioni che le trasmette Preacher.
Ci prova a resistere, ma vederlo interagire con suo figlio in maniera così inaspettatamente delicata e rispettosa, accende tutti i suoi ormoni e spoglia il suo cuore da qualsiasi difesa.
Ho amato molto questa coppia, soprattutto la parte maschile, perché Preacher dimostra di essere una persona davvero speciale ed interessante.
La caratteristica vincente di questo romanzo, come di quello precedente, è la grande abilità della Carr di essere riuscita a creare una comunità, sebbene piccola, molto interessante e ricca di storie e vicende coinvolgenti.
Le sottostorie sono altrettanto intriganti di quelle principali e aumentano la curiosità del lettore, spingendolo a cercare il volume successivo.
Stile fresco ed elegante ma non pomposo, dialoghi pertinenti, veloci, divertenti o ricchi di emozioni come la maggior parte delle scene, insieme ad una lettura scorrevole e veloce, fanno di questa serie, almeno fino al quarto romanzo che ho già letto, una piccola perla di serenità per il lettore che la ricerca.
Virgin River non è un capolavoro col botto, ma ha delle caratteristiche che attraggono il lettore e lo rendono partecipe delle vicende che accadono nella sua piccola comunità.
Quindi, se volete far parte di questo piccolo ed intrigante paesino in riva al fiume, immergetevi tra le pagine del romanzo che lo racconta e lasciatevi trasportare dalle acque del fiume che lo attraversa.
Buona lettura.
comincio il nuovo anno con la recensione di uno degli ultimi romanzi letti nel 2019.
Si tratta del secondo volume della fortunata e cospicua serie “Virgin River”, nata dalla penna della scrittrice statunitense Robyn Carr.
Mentre “La strada per Virgin River” ci ha introdotto all’isolata e coesa cittadina con i personaggi di Mel e Jack, “Innamorarsi a Virgin River” ci fa conoscere più da vicino John Middleton, per tutti Preacher, e il nuovo arrivo in paese, Page con il suo figlioletto Christopher.
Ma andiamo a vedere insieme la trama e quello che mi ha suscitato.
John Middleton, Preacher, è cuoco e socio dell’unico locale di ristoro di Virgin River. Una sera, a fine turno, durante una tempesta, entra nel locale una donna, una sconosciuta, con un bambino.
Nonostante il locale sia chiuso e Preacher si stia godendo un attimo di pace col suo drink davanti al fuoco del camino, invita la donna a sedersi e mangiare e si prende cura del bambino, che sembra febbricitante.
La donna è spaventata e ha l’aria guardinga, Preacher sente che sta scappando e, quando apprende che non ha un posto dove passare la notte, la invita a prendere la sua ex stanza sul locale, visto che ora lui occupa l’appartamento che era di Jack dietro al locale.
Questa offerta si trasforma, per Page, questo il nome della donna, in una manna dal cielo, e pur non volendo approfittare e cercando di rimanere quanto più possibile anonima, finisce per decidere di rimanere a Virgin River almeno per un po’, dando una mano al locale, considerato che Jack è sempre più occupato con una molto incinta Mel.
Pian piano, Preacher riesce a scalfire l’armatura di Page e a scoprire cosa nasconde e perché scappa. Ma anche Preacher ha qualcosa che lo tormenta.
Adesso c’è solo da capire se due come loro, con il bagaglio che si portano dietro, siano capaci di vivere quel sentimento che comincia a nascere e ad essere sempre più evidente, o se lasciarsi trasportare dalle emozioni sia fin troppo pericoloso e gravoso soprattutto per Preacher, che vuole a tutti i costi tenere al sicuro Page e Chris da una minaccia inevitabile.
Secondo romanzo di una serie che mi sta conquistando pian piano.
Avevo sentito parlare di Virgin River per via della serie TV targata Netflix che era di prossima uscita, ma mai avrei pensato che leggendo avrei trovato tra le pagine di questo romanzo ciò di cui avevo bisogno.
Mi sono sentita subito a mio agio col luogo, i personaggi e le vicende, tanto che ho aspettato con impazienza di leggere tutti gli altri romanzi, che sono ben 18 e tutti stand alone.
Oltre al primo e a questo ne ho letti altri due e nessuno mi ha delusa, ma ve ne parlerò più avanti, per adesso concentriamoci su Preacher e Page, una coppia davvero molto dolce ed emozionante.
Preacher è un omone di colore che fa paura per la sua stazza e per la sua indole silenziosa e riservata. In realtà è una persona dolce e paziente, leale e senza paura. Ha un cuore d’oro e un passato davvero molto coinvolgente, bello in un certo senso e tanto emozionante.
Page è una donna in fuga. È spaventata, ma il coraggio non le manca e non le può mancare, perché ha una piccola vita da accudire e da tenere al sicuro, suo figlio Chris.
Nonostante la scottatura, la cattiva e terrificante esperienza, non riesce a tenere il cuore chiuso alle emozioni che le trasmette Preacher.
Ci prova a resistere, ma vederlo interagire con suo figlio in maniera così inaspettatamente delicata e rispettosa, accende tutti i suoi ormoni e spoglia il suo cuore da qualsiasi difesa.
Ho amato molto questa coppia, soprattutto la parte maschile, perché Preacher dimostra di essere una persona davvero speciale ed interessante.
La caratteristica vincente di questo romanzo, come di quello precedente, è la grande abilità della Carr di essere riuscita a creare una comunità, sebbene piccola, molto interessante e ricca di storie e vicende coinvolgenti.
Le sottostorie sono altrettanto intriganti di quelle principali e aumentano la curiosità del lettore, spingendolo a cercare il volume successivo.
Stile fresco ed elegante ma non pomposo, dialoghi pertinenti, veloci, divertenti o ricchi di emozioni come la maggior parte delle scene, insieme ad una lettura scorrevole e veloce, fanno di questa serie, almeno fino al quarto romanzo che ho già letto, una piccola perla di serenità per il lettore che la ricerca.
Virgin River non è un capolavoro col botto, ma ha delle caratteristiche che attraggono il lettore e lo rendono partecipe delle vicende che accadono nella sua piccola comunità.
Quindi, se volete far parte di questo piccolo ed intrigante paesino in riva al fiume, immergetevi tra le pagine del romanzo che lo racconta e lasciatevi trasportare dalle acque del fiume che lo attraversa.
Buona lettura.
Voto libro - 4
Autore: Robyn Carr
Genere: Narrativa
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
I PONTI DI VIRGIN RIVER
Una telefonata inaspettata e Mike Valenzuela non esita a raggiungere Brie Sheridan, sorella del suo migliore amico Jack, che è stata aggredita da un criminale. Pur essendosi trasferito a Virgin River da poco, sente che quel luogo, circondato da boschi e laghi, ha già operato la sua magia, infondendogli la giusta dose di serenità e il desiderio di vivere una storia d'amore, finalmente. Ma ora che lui è pronto a stare vicino a Brie finché lei non avrà superato le sue paure, la giovane sembra avere qualche dubbio su una relazione tra loro...
LE STAGIONI DI VIRGIN RIVER
La determinazione non manca a Marcie Sullivan, decisa a sciogliere il
ghiaccio intorno al cuore di Ian Buchanan, il migliore amico del marito
da poco scomparso. Lei ha bisogno di un confidente, di un amico che
possa capirla davvero e starle accanto, soprattutto ora che si avvicina
il Natale, ma lui non reagisce bene quando si trova Marcie alla porta.
Anche un lupo solitario, però, non può rimanere indifferente di fronte a
una giovane donna in cerca di aiuto.
I Ponti di Virgin River
Salve Confine,
oggi vorrei continuare a parlarvi di una serie che sto leggendo con piacere anche se, per alcuni aspetti, mi sta un po’ deludendo.
Si tratta della serie “Virgin River” di Robyn Carr edita HarperCollins, da cui è stata tratta una serie televisiva disponibile su Netflix.
Il romanzo di cui vi parlerò oggi è “I ponti di Virgin River”, terzo volume della serie, ma primo volume del primo cofanetto in vendita solo in edicola.
Abbiamo conosciuto Jack e Mel, poi Preacher e Paige, nel terzo libro conosceremo Mike Valenzuela e Brie, sorella di Jack, e tanti altri nuovi personaggi.
La storia dovrebbe essere incentrata su loro due. Lui ex marine coraggioso e decorato, lascia l’esercito per la polizia, dove viene ferito gravemente e mandato in pensione anticipata.
Decide di trasferirsi un po’ a Virgin River per stare con i suoi amici Jack e Preacher, che sembrano aver trovato “casa” in quel luogo.
Qui, grazie all’aiuto di Mel, che si prende cura della sua riabilitazione, e di tutti gli abitanti della cittadina, Mike sembra raggiungere un equilibrio, interrotto da un brutto evento che accade a Brie, sorella di Jack, di cui lui è invaghito.
Brie è procuratore distrettuale, ha da poco avuto il divorzio dal marito che l’ha tradita con la sua migliore amica.
Una notte viene violentata e picchiata, il colpevole è uno stupratore a cui lei ha fatto battaglia in tribunale ma che non è riuscita a far rinchiudere in prigione.
Mike si precipita da lei e, con molta pazienza e tanto rispetto, riesce a fare breccia nel muro difensivo che la donna ha costruito intorno a sé dopo l’orrore che ha vissuto.
“Tutti hanno un fantasma Brie, un incubo ricorrente. Il modo migliore di scacciarlo è affrontarlo di petto.”
Le insegna ad aprirsi di nuovo al mondo, ad ascoltare e ad assecondare le sue paure, a ricominciare a fidarsi delle persone, degli uomini e soprattutto di lui.
Nel frattempo, tornato a Virgin River, viene ingaggiato da Hope, la donna che abbiamo conosciuto nel primo volume e che ha portato Mel a Virgin River con un simpatico inganno, per diventare una sorta di poliziotto senza distintivo, per prendersi cura della gente della città, che non ha polizia e che dipende dal distretto di una cittadina vicina.
Mike si trova, coinvolto da Mel, a cercare di scoprire cosa si nasconde dietro feste innocenti che si rivelano a base di alcol e droghe, dove diverse ragazze vengono probabilmente violentate, previa somministrazione di “droghe dello stupro”.
Motivato da quello che è da poco accaduto alla donna di cui si sta innamorando, ma anche preoccupato di parlargliene per via della sua reazione, Mike farà di tutto per assicurare alla giustizia il colpevole, per tenere al sicuro quelle persone che, ormai, ritiene la sua gente.
Questa dovrebbe, o doveva essere, la storia principale del terzo romanzo, ma così non è stato e la cosa mi ha deluso e disturbato abbastanza, ma datemi tempo di spiegarvi il perché.
Mentre nel primo e nel secondo libro della serie, usciti singolarmente anche se in date vicine, le storie erano incentrate ognuna su una coppia, lasciando gli altri personaggi di contorno, seppur ben inseriti e delineati.
In questo terzo romanzo, Mike e Brie sono dei protagonisti poco protagonisti, che dividono la scena con una miriade di personaggi, vecchi e nuovi, che prendono troppo spazio e ne lasciano pochissimo a loro.
Così, il lettore non riesce ad entrare in sintonia con le storie di Mike e Brie, che sono storie belle e importanti, ma che non sono state sviluppate, soprattutto a livello emozionale.
Vengono inserite troppe trame diverse, troppa carne al fuoco che rimane poco cotta.
Il lettore non può concentrarsi, non riesce a sintonizzarsi con i sentimenti dei personaggi né riesce a conoscerli meglio.
In più, ho notato una differenza sostanziale nella tecnica narrativa adottata nei primi due e in questo terzo.
La differenza è tale che sembrano scritti da due persone diverse, completamente.
I primi hanno un corpo ben strutturato, una presenza solida, mentre questo, a fine lettura, lascia un po’ il tempo che trova.
“A Virgin River le cose funzionavano così, tutti per uno e uno per tutti.”
Detto questo, devo assolutamente continuare a leggere la serie (che sto prendendo solo in formato Kindle purtroppo) perché ormai sono rimasta impigliata nelle strette maglie di questa rete di buoni sentimenti e tanta cordialità e condivisione, che viene lanciata da questa fantastica cittadina, sia sui nuovi arrivati che sui lettori.
Anche se non mi piace molto la forma, vista la differenza di formato e modalità delle prime due uscite con il resto delle altre, adoro il contenuto!
Buona lettura, dunque.
Voto libro - 4
Le Stagioni di Virgin River
Salve Confine,
oggi si ritorna a Virgin River, vi ricordate quanto mi aveva appassionato questa cittadina?
La romantica serie di Robyn Carr continua con il secondo volume del primo cofanetto, “Le stagioni di Virgin River”, che vede protagonisti due nuovi personaggi molto interessanti.
Marcie è una giovane vedova. Suo marito, Bobby, è morto da un anno, dopo aver “vissuto” per tre anni su un letto, bloccato dal collo in giù, in stato vegetativo.
Per lei sono stati tre anni difficili ma anche utili per prepararsi alla sua inevitabile dipartita, anzi, il fatto di aver potuto riabbracciare suo marito dopo la tragedia che gli era accaduta per lei è stato un dono.
Bobby era un Marine in missione a Falluja, in Iraq, quando un’esplosione lo ha ridotto in fin di vita. Sarebbe morto tra le macerie se il suo superiore in comando, Ian Buchanan, non lo avesse preso sulle spalle e portato in salvo, tra gli spari dei cecchini, rischiando la morte lui stesso.
Marcie è davvero grata a Ian, e glielo dice più volte, nelle sue lettere, dove racconta al Marine di suo marito, ma anche di lei, di come si svolge la loro vita. Quando Bobby muore, Marcie lo scrive a Ian, ma lui sembra sparito, da molto tempo non si fa più sentire né vedere, dopo la prima volta che era andato a trovare Bobby.
Marcie ha bisogno di parlare con lui, di trovarlo e dargli qualcosa che apparteneva al marito che per i due Marine ha un significato, ma non sa come mettersi in contatto con lui.
Ian sembra sparito anche per la sua famiglia, ed è così che Marcie parte sul suo maggiolino mal ridotto e pochi soldi in tasca, dopo aver saputo di un avvistamento dell’uomo in un luogo sulle montagne.
Ian, da più di cinque anni conduce una vita solitaria, quasi come un eremita, sulle montagne, in una proprietà che gli è stata donata da un vecchietto di cui si è preso cura dopo che quest’ultimo lo ha aiutato a venire fuori dal baratro in cui era caduto con un bel calcio nel sedere.
È uno chalet mal ridotto la sua nuova casa, senza luce né acqua corrente, con una latrina fuori in cortile e una vasca da riempire con un secchio per lavarsi. In inverno taglia legna e la vende per vivere e poter mangiare, mentre in estate aiuta una ditta di traslochi. Non ama stare in compagnia della gente, gli bastano la fatica fisica e i suoi libri come compagnia.
Quando Marcie, finalmente, lo trova, lui non è molto contento; la ragazza riceve un orrendo ringhio e una porta sbattuta in faccia, ma Ian non sa quanto Marcie sia determinata a parlare con lui e, poi, a cercare di andare finalmente avanti con la sua vita.
“Dunque ci sono due Ian, pensò. Quello che sembra solitario e un po’ cupo, e quello che si è fatto il suo posto nel mondo senza difficoltà. Solo che il suo mondo è di tipo diverso: non è quello ansioso, sovrappopolato, pieno di esigenze e obblighi, in cui vivono molti di noi. Il suo è un mondo quieto, e anche i suoi rapporti con la gente lo sono. Proprio come piace a lui”.
Anche se nel riassunto di quanto ho letto non ho nominato né Virgin River né i suoi amabili cittadini, ovviamente sappiate che incontreremo comunque i principali, quindi Jack e Mel, e le altre due coppie che si sono formate nei romanzi precedenti, Doc Mullins e compagnia bella.
Come sempre la cittadina e i suoi abitanti saranno presenti e faranno da sfondo alla vicende di Marcie e Ian, che questa volta sono gli unici protagonisti del romanzo, contrariamente a quanto successo nel precedente, il primo di questo cofanetto.
Qui ho ritrovato lo stile e la verve dei primi due romanzi, che nel precedente invece avevo perso di vista.
Nelle precedenti recensioni, ho già espresso il mio gradimento per lo stile dell’autrice, il modo vivido in cui descrive e porta in vita un’intera comunità rendendola perfetta e facendo nascere nel lettore la voglia di andarvi a passare le vacanze.
In “Le stagioni di Virgin River”, le vicende si svolgono quasi tutte all’interno e nelle vicinanze del fatiscente chalet di Ian… e della sua latrina!
Qui, durante le sere davanti alla stufa a legna, tra una cena spartana e un bagno rigenerante fatto in una vecchia vasca coi piedini riempita coi catini d’acqua messi a scaldare sul fuoco, conosceremo Ian e Marcie, e li conosceremo mentre rifaranno conoscenza l’uno dell’altra e cominceranno a riscoprire e comprendere se stessi.
La testardaggine di lei che fa breccia nel muro che lui si è costruito a dovere, gli accenni di sorrisi disabituati di lui che ravvivano la speranza in lei.
Non voglio raccontarvi molto di loro, perché sono personaggi da scoprire e comprendere poco alla volta, anche quando sembreranno incoerenti o inutilmente chiusi in se stessi.
Vi dico solo che questo lento spogliarsi di paure e corazze sarà davvero emozionante da leggere.
E, come sempre, la comunità di Virgin River darà una mano, e anche due!
Buona lettura.
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
RITROVARSI A VIRGIN RIVER
Un amore segreto e inconfessabile, una donna irraggiungibile! Paul Haggerty aveva quasi rinunciato a esser felice quando Vanessa è rimasta sola con un figlio piccolo e bisognosa del sostegno di un amico. Ma il destino sembra perseguitarlo perché, quando pensa di poter finalmente aprire il proprio cuore e dichiararsi, un ostacolo inaspettato si pone sulla sua strada.
SOGNARE A VIRGIN RIVER
Dopo anni passati a dedicarsi agli altri, Shelby McIntyre sta riprendendo in mano le redini della propria vita, e il primo passo è trasferirsi nella placida e accogliente Virgin River, dove pare che si respiri nell'aria solo amore. Incontra infatti l'affascinante Luke Riordan, per cui prova subito una forte attrazione. Lui però non è il tipo da legami duraturi, mentre Shelby merita un amore la A maiuscola.
A Virgin River, però, si finisce sempre per mettere radici. Allora perché non farlo con chi si ama?
Salve Confine,
da troppo tempo manchiamo in quel di “Virgin River”, quindi la recensione di oggi ci riporta lì, in quella comunità tra le montagne dove chi arriva rimane e chi rimane si innamora!
Siamo arrivati al quinto romanzo della serie, primo del secondo cofanetto edito Harmony, “Ritrovarsi a Virgin River” di Robyn Carr, uscito lo scorso dicembre.
Questa volta la storia centrale è quella che vede protagonisti Vanessa e Paul, che abbiamo conosciuto negli scorsi volumi.
Vanessa è una giovane vedova con un bambino appena nato. Suo marito Matt, un marine, è morto in guerra ancora prima di conoscere il suo bambino. A stare vicino a Vanessa, oltre al padre, ex generale dell’esercito, e al fratello, rimane Paul, amico di infanzia di Matt, compagno di scuola e anche lui ex marine.
Paul, lo sappiamo già, ha sempre amato Vanessa, ma ha preferito farsi indietro in favore del suo migliore amico e, nonostante la disperazione e la frustrazione di questo amore così grande ma impossibile, non ha mai pensato di rivelarlo a Vanessa. Ancora adesso che Matt è morto non riesce a dar voce al suo cuore, ha troppo rispetto del dolore di Vanessa ma anche del suo, perché anche a lui Matt manca tanto.
Non gli rimane che onorare la promessa che ha fatto al suo migliore amico, di prendersi cura della moglie e del figlio, ma a distanza. Così dopo la nascita del piccolo Matt, e assicuratosi della salute mentale e fisica di Vanessa, va via da Virgin River per tornare a casa sua, dove ha una ditta avviata di costruzioni e una vita amorosa praticamente inesistente, fatta di incontri rari con una ragazza alla quale ha sempre fatto presente la natura del loro rapporto.
In un attimo di grande sconforto, Paul commette l’errore di chiamarla e passare una notte con lei e, quell’unica notte, sarà fatale e diventerà un altro ostacolo nella lontana possibilità che tra lui e Vanessa possa mai succedere qualcosa.
Ma Vanessa ha imparato ad apprezzare Paul in maniera diversa dall’amicizia. Sono sempre stati molto vicini, ma mai avrebbe pensato di cominciare a provare un sentimento di natura diversa per lui, eppure…
«Forse per questo si dice che l’amore fa soffrire.»
«No, ragazzo mio, non è vero. L’hai detto tu stesso, è meraviglioso amare qualcuno e farci l’amore. La lontananza fa soffrire, una rottura o una infedeltà fanno soffrire. Ma l’amore… è la ragione per cui viviamo. Perché amare è bellissimo.»
Inutile dirvi che fa sempre piacere tornare a Virgin River.
Indipendentemente da chi siano i protagonisti principali di ogni nuovo capito, la cosa bella di questa serie è che ogni volta incontriamo nuovamente tutti e conosciamo nuovi abitanti che intrecceranno le loro vite a quelle dei vecchi.
Virgin River è una meravigliosa comunità da cartolina, dove tutti si conoscono e si aiutano nelle difficoltà, un luogo dove un locale, come quello di Jack, è l’ombelico della cittadina e non ce ne sono altri. Dove chi arriva, anche di passaggio, viene segnato nel cuore e prima o poi vi farà ritorno per un periodo o per rimanere per sempre.
Sappiamo bene quali sono le magie che questo posto fa al cuore delle persone!
Anche Vanessa si trova a Virgin River per stare vicino al padre adesso che Matt è morto e lei stringe sola, tra le braccia, il frutto del loro amore. Il dolore per la morte del marito è devastante ma può condividerla con Paul, che da sempre è il loro migliore amico. Non ha mai pensato a lui in modo diverso, eppure la vicinanza, la spalla che lui le offre, l’aiuto col bambino, il condividere il dolore, la mancanza, operano in lei un grande cambiamento. Matt rimarrà per sempre il suo grande amore, ma perché non dare una chance a questo piccolo sentimento che sta nascendo nel suo cuore?
Certo non è sicura che Paul possa provare le stesse cose per lei, e la confessione che lui le fa in seguito non aiuta certo questo piccolo sentimento a crescere e pretendere il suo spazio, ma la possibilità di tornare a sorridere, di tornare a sentirsi amata, preme più forte e, come tutte le donne di Virgin River, il coraggio per affrontare tutto non le mancherà.
Mi è sempre piaciuto il personaggio di Paul, forse proprio perché questa sua sofferenza amorosa, vissuta in maniera così stoica e umile, mi ha colpito sin dall’inizio, quando l’ho conosciuto nei precedenti volumi.
In “Ritrovarsi a Virgin River”, Paul si dimostra ancora più uomo e cavaliere che mai. Le decisioni che prende, il modo in cui si comporta nei confronti di una persona che cerca di imbrogliarlo, mettendo in pericolo la sua felicità, è davvero esemplare, e forse un uomo così è più unico che raro nella realtà, per cui ha sempre avuto la mia stima, ma qui ancora di più!
Sappiamo tutte, se abbiamo letto la serie dall’inizio fino a qui, che questi romanzi sono caratterizzati dal lieto fine che arriva, dopo attese e peripezie, ma arriva e ci lascia col sorriso, e questo non sarà da meno, ma non mancheranno i momenti tensivi e quelli che ci lasceranno col fiato sospeso.
Inoltre, ci verranno presentati nuovi personaggi e alcuni dei vecchi stringeranno relazioni, come Nikki, l’amica di Vanessa, e Joe, ex marine amico di Jack e Paul, oppure come il generale e la nuova e frizzante vicina, l’attrice famosa Muriel St. Claire.
Verrà messa nuova carne al fuoco, e il fuoco non mancherà di certo (capirete leggendo)!
Quindi, che dire? Non sarà certo un capolavoro letterario ma è la serie ideale per passare un po’ di tempo in relax, sorridendo, piangendo e desiderando di vivere in un piccolo cottage tra gli alberi con tanti marine come vicini di casa!
Buona lettura.
Voto libro - 4
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
16 Gennaio
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
DESTINAZIONE VIRGIN RIVER
L'abbraccio delle montagne e i sorrisi degli abitanti sono il caldo benvenuto di Virgin, sia per un vecchio amico come Rick Sudder sia per un nuovo arrivato come Dan Brady. Rick è distrutto nel fisico e nell'anima, ha bisogno di essere spronato dalle persone che gli vogliono bene. Dan ha un oscuro passato, che vorrebbe lasciarsi alle spalle per stabilirsi in questo luogo dalla natura incontaminata, dove oltre alla tranquillità di spesso si trova anche l'amore. Infatti chi meglio di Cheryl Chreighton può capire come si sente un outsider nel giardino dell'Eden?
NATALE A VIRGIN RIVER
Annie McKenzie non avrebbe mai pensato che trovare dei cuccioli abbandonati sotto l'albero di Natale di Virgin River le avrebbe cambiato la vita. Ma scoprire che il vecchio veterinario, il dottor Jensen, è andato in pensione e che il nuovo dottor Jensen, Nate, è un fusto niente male accende in lei una scintilla di interesse inaspettato. Annie e Nate hanno molte cose in comune, a partire dal'amore per gli animali. Ma come è possibile che a un uomo sofisticato come lui possa piacere una ragazza semplice cresciuta in una fattoria? Sarà un miracolo di Natale...
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
16 Gennaio
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
LE CAMPANE DI VIRGIN RIVER
Non si sente spesso di una chiesa messa all'asta su eBay, ma è quello che succede a Virgin River, e Noah Kincaid è il fortunato che se l'aggiudica. Ora dovrà trovare un'assistente che lo aiuti nelle pulizie e nella gestione delle attività. È solo per compassione che affida il lavoro a Ellie Baldwin, una ragazza bellissima e provocante, che ha alle spalle una lunga serie di guai. Lei ha bisogno di quel lavoro per riavere con sé i propri figli e lui ha bisogno del suo entusiasmo per conquistare la comunità locale. A Virgin River, l'amore è sempre in agguato.
NOVITA' A VIRGIN RIVER
Il pilota militare Sean Riordan non è più il ragazzo immaturo di quattro anni prima. Arrivato a Virgin River in licenza, incontra per caso la sua ex, Franci Duncan, e vorrebbe riallacciare i rapporti. Dopo qualche iniziale difficoltà, i due si parlano e scoprono di provare ancora una forte attrazione. Sì, ma non è l'unica cosa che li unisce. Forse è giunto il momento di scoprire se il giovanotto irresponsabile ha davvero lasciato il posto all'uomo che Sean sostiene di essere diventato.
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
Febbraio 2020
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
TRA I BOSCHI DI VIRGIN RIVER
Aiden Riordan ha deciso di cambiare vita, così ha lasciato il proprio incarico di medico della Marina e ora si sta godendo un meritato riposo tra i monti di Virgin River. È proprio nell'incanto dei boschi che incontra Erin Foley, anche lei vacanziera ma non troppo incline a socializzare. Aiden tuttavia non si dà per vinto finché non riesce a strapparle un bacio. Non sa, però, che il passato sta tornando a tormentarlo sotto le spoglie della sua folle ex moglie. Folle a dir poco! È infatti pronta a tutto pur di ostacolare i nuovi progetti di felicità di Aiden. Ma a Virgin River c'è posto solo per l'amore.
UN'EREDITA' A VIRGIN RIVER
Ogni nuovo arrivato viene accettato a braccia aperte dalla comunità di Virgin River. E lo stesso accade a Clay Tahoma, assunto come assistente alla clinica veterinaria del paese. Lo accolgono tutti con gioia tranne Lilly Yazhi, che memore di una brutta esperienza lo respinge nonostante l'attrazione che prova per lui. Intanto su Virgin River piove un'inaspettata eredità, che sulle prime crea un po' di scompiglio. La magia dell'amicizia, dell'amore e del rispetto, che fanno di questo posto tra i monti un paradiso in terra, aiuta come sempre a superare incomprensioni, difficoltà e paure.
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
13 Febbraio
Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.
CHIARO DI LUNA A VIRGIN RIVER
Lontano da tutto, ecco dove vuole andare Jillian Matlock! Ingiustamente accusata di molestie da un giovane collaboratore che frequentava da qualche mese, si rifugia nell'angolo di paradiso dove ha trascorso dei piacevoli giorni di vacanza con sorella. Prende in affitto la splendida casa di Hope McCrea e si lascia conquistare dall'idea di coltivare un orto speciale, cercando semi di qualità rare, proprio come faceva la sua bisnonna. A dire il vero non è l'unica cosa da cui si lascia conquistare. Quando infatti incontra per caso Colin Riordan, che è a Virgin River per riprendersi da un incidente, l'attrazione è subito forte e irresistibile per entrambi. Nessuno dei due ha intenzione di complicarsi la vita, ma in fondo, che cosa c'è di più semplice dell'amore?
UNA CHEF A VIRGIN RIVER
Kelly Matlock è una stimata chef di San Francisco, che a seguito di un'ingiusta accusa decide di partire alla volta di Virgin River, dove sua sorella Jillian possiede un'azienda agricola specializzata in prodotti biologici. Kelly si rende subito conto di essere in un posto speciale. La gente è accogliente, la natura incontaminata e il tempo sembra dilatarsi per fare spazio a tutto ciò che può rendere felici. Arriva anche l'occasione per incontrare l'amore, quello vero, basato su rispetto e passione: l'immediata attrazione che Kelly prova per Lief Holbrook è forte e contraccambiata. Lief si è però appena trasferito insieme alla figliastra Courtney, che ha da poco perso la madre. Anche le cose semplici spesso si complicano, ma a Virgin River la soluzione è sempre dietro l'angolo.
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
12 Marzo 2020
La vita a Virgin River scorre quasi in un'altra dimensione, avvolta nell'abbraccio protettivo dei boschi che la circondano. Il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi.
Per Conner Danson Virgin River rappresenta un rifugio più che per chiunque altro. È stato infatti testimone di un omicidio a Sacramento, e ora il Procuratore Distrettuale gli ha trovato una località tranquilla dove stare, in attesa che il processo finisca. Leslie Petruso, invece, sta scappando dal quadretto di felicità che il suo ex marito non risparmia di esaltare, quando si riferisce alla nuova moglie e al bambino che aspettano. A Virgin River, almeno, Leslie potrà starsene da sola, in santa pace. O almeno è quello che crede prima di incontrare Conner. Hanno più cose in comune di quanto appaia a prima vista, cuore spezzato compreso. Forse Virgin River opererà la propria magia un'altra volta.
Per Conner Danson Virgin River rappresenta un rifugio più che per chiunque altro. È stato infatti testimone di un omicidio a Sacramento, e ora il Procuratore Distrettuale gli ha trovato una località tranquilla dove stare, in attesa che il processo finisca. Leslie Petruso, invece, sta scappando dal quadretto di felicità che il suo ex marito non risparmia di esaltare, quando si riferisce alla nuova moglie e al bambino che aspettano. A Virgin River, almeno, Leslie potrà starsene da sola, in santa pace. O almeno è quello che crede prima di incontrare Conner. Hanno più cose in comune di quanto appaia a prima vista, cuore spezzato compreso. Forse Virgin River opererà la propria magia un'altra volta.
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
12 Marzo 2020
La vita a Virgin River scorre quasi in un'altra dimensione, avvolta nell'abbraccio protettivo dei boschi che la circondano. Il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi.
Quando Tom Cavanaugh torna a Virgin River per occuparsi del frutteto di famiglia, ha le idee chiare sul tipo di donna con cui metterà su casa: dolce, perbene e magari un po' ingenua. Un tipo da sposare, insomma. Niente a che fare con Nora Crane, che ha iniziato a lavorare al frutteto, nonostante si tratti di un'attività faticosa e decisamente stancante. Ma farebbe qualsiasi cosa per le sue due bambine. È abituata ad andare avanti e a rimanere a galla nonostante tutto, senza mai darsi per vinta e senza perdere la concentrazione. Allora come mai ha iniziato a pensare sempre più spesso a quel fusto del suo capo?
Genere: Narrativa
Autore: Robyn Carr
20 dicembre 2021
L'attesissimo ritorno a Virgin River con una storia inedita su nuovi inizi, nuovi amici e la magia del Natale.
Kaylee Sloan è una scrittrice in crisi di creatività che, decisa a sfuggire le distrazioni ed evitare le festività natalizie, prende in prestito una baita a Virgin River, certa che l'isolamento l'aiuterà a scrivere. Le basta guidare verso nord, tra le montagne e le maestose sequoie, per sentirsi ispirata, finché non si trova davanti alla baita distrutta dalle fiamme. Disperata si dirige al Jack's Bar e lì scopre una comunità pronta ad aiutare chi ha bisogno. Con l'avvicinarsi delle vacanze, Kaylee si scopre piena di meraviglia, perché non c'è posto migliore di Virgin River per trascorrere il Natale e aprire nuovamente il proprio cuore.
2 comments
Vista la serie su Netflix ho cercato i libri a cui si è ispirata. Raramente leggo il Rosa ma evidentemente in questo periodo di incertezze e di divano obbligatorio mi sono ritrovata a leggere i 17 libri uno dietro l'altro immergendomi in un'atmosfera in cui ho proiettato tutto il mio bisogno di evasione e di conforto.
RispondiEliminaNelle varie storie di vita si ritrova un pezzetto di noi, delle nostre esperienze. Credo che sia stata questa la molla che mi ha sostenuto fino all'ultimissima pagina.
Ora mi sento un po' orfana: non ho più un Virgin River dove rifugiarmi, ne ho incamerato un ricordo come quando si ripensa ad una vacanza. Si passa ad altre letture e chi vivrà vedrà.
Grazie a Il Confine dei Libri e a Valeria che ne ha ampiamente trattato la recensione.
Ivetta
(vmnctt99@gmail.com)
Prego! Sono contenta che il mio punto di vista ti sia stato utile.
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