The Nevernight Chronicle


Genere: Fantasy

Autore: Jay Kristoff

3 Settembre 
 
In un mondo illuminato da tre soli che non tramontano mai, la giovane Mia Corvere approda alla Chiesa Rossa, una sorta di "Hogwarts dei sicari". Vuole diventare un'assassina per vendicare la sua famiglia. Riuscirà ad entrare nell'esclusiva accademia?


Salve lettori!
Sappiamo tutti che, ultimamente, Oscar Vault sta portando solo bellissime notizie ai lettori di fantasy italiani, una tra le tante è la pubblicazione, a settembre, della “Nevernight Chronicle” di Jay Kristoff, già conosciuto in Italia per la serie “Illuminae Files”, pubblicata da Mondadori.
Già da tempo volevo iniziare questa serie e leggere “Nevernight”, attirata dalle meravigliose copertine americane, eleganti e feroci allo stesso tempo.
E in questa recensione vi parlerò proprio di “Nevernight”, primo libro di questa serie che sembra essere davvero epica!
Cercherò in tutti i modi di convincervi a leggerla quando verrà pubblicata in Italia o magari farvi capire se è una lettura che potrebbe piacervi.

Mia Corvere ha solo dieci anni quando sua madre la costringe a vedere suo padre “danzare”, impiccato come traditore, per aver cercato di rovesciare la grande repubblica di Itreya.
Dieci anni quando vede sua madre e suo fratello neonato venire trascinati verso un destino peggiore della morte.
Dieci anni quando proveranno ad ucciderla, ma un’ombra più scura delle altre le darà la forza di reagire e scappare.
Dopo quella terribile giornata, Mia ha un solo scopo nella vita: vendicare la sua famiglia uccidendo le tre persone che l’hanno distrutta.
E l’unico modo per farlo è riuscire a diventare Blade della Red Church, la chiesa di Niah, la Dea della Notte e Signora delle Morti Benedette.
Per sei anni, Mia si allenerà con Mercurio, l’uomo che l’ha salvata dalle strade di Godsgrave e l’ha aiutata a trovare la giusta strada per arrivare al suo scopo. Per poi, a sedici anni, intraprendere il viaggio che la porterà verso una meta misteriosa e violenta, che la avvicinerà al suo traguardo.
Ma il suo cammino non sarà dritto e senza incidenti, anzi, più di uno scossone la aspetterà, incidenti che mineranno la sua fiducia, la sua convinzione, sé stessa. Finché non crederà di aver perso di nuovo tutto e inizierà a combattere sul serio...

“Sarai una diceria. Un sussurro. Il pensiero che sveglia i bastardi di questo mondo sudando nelle nevernight. L’ultima cosa che sarai mai in questo mondo, ragazza, è l’eroe di qualcuno. Ma sarai una ragazza che gli eroi temeranno.”

Wow wow wow WOW! Lettori, sono innamorata.
Dalle recensioni sapevo che era stupendo, dalle cover lo immaginavo, ma leggerlo è un altro paio di maniche.
Questo libro mi ha conquistata dalla prima all’ultima pagina.
Mia Corvere è diventata uno dei miei personaggi preferiti! Intelligente, furba, abile con le parole, spietata, implacabile, e in mezzo al dolore e alla rabbia, che dovrebbero prosciugarla, ha ancora un cuore che riesce a provare compassione.
Ci saranno momenti in cui sarete follemente innamorati di lei, poi la rimprovererete, finché non la amerete ancora di più perché in realtà sapevate che è più furba di quel che fa pensare.
Il libro è diviso in tre parti: la prima parte è ambientata a Godsgrave e ogni capitolo oscilla tra passato e presente, per raccontarci la storia di Mia dalla fuga all’incontro con Mercurio; la seconda parte riguarda la ricerca di Mia della Red Church, l’incontro con Tric e il primo periodo nella chiesa di Niah; la terza parte è quella più movimentata, con i colpi di scena più forti, tante prove e tante morti, riguarda l’ultimo periodo di apprendimento e il plot twist che sconvolgerà l’intera narrazione.
I nomi delle tre parti sono evocativi e perfetti.
Molto spesso l’allenamento di Mia alla Red Church mi ricordava tanto quello di Arya Stark alla Casa del Bianco e del Nero a Braavos e ho apprezzato tanto questo parallelo.
Oltre allo sviluppo eccezionale della trama e dei personaggi, ci sono altre cose che ho adorato alla follia: il linguaggio, la struttura narrativa, la religione e l’astronomia correlata, l’ispirazione storica, il potere di Mia e il suo possibile significato.
Tutto, praticamente, ma lasciatemi spiegare il motivo.
Il nome della serie è “The Nevernight Chronicle”, ossia “Le Cronache di Nevernight”, e questo è molto importante perché il libro è strutturato proprio come una cronaca storica, una raccolta di fatti accaduti nel passato e poi trascritti per i posteri, che raccontano la storia dell’assassina più temuta e pericolosa dell’impero di Itreya.
Ciò che mi è piaciuto tanto, e che ha reso questo tipo di narrazione più realistico, sono state le note a piè di pagina molto divertenti e molto utili per quelle curiosità storiche o mitologiche che, spiegate insieme alla storia di Mia, sarebbero state fuori luogo.
Trovandoci in un nuovo mondo è importante delineare la struttura politica e religiosa, anche considerato che sono punti fondamentali nella storia di Mia, e l’autore l’ha fatto benissimo.
La politica è ispirata all’antica Roma, precisamente il passaggio dalla monarchia alla repubblica, che poi diverrà consolato e infine dittatura, e il console Julius Scaeva, primo nella lista di Mia in quanto colui che ha dato l’ordine di uccidere suo padre e rinchiudere sua madre, è un Giulio Cesare di fantasia.
Il linguaggio usato da Jay Kristoff è una delle cose che per primo mi ha fatto innamorare del libro.
Per l’ambientazione latina, molti nomi propri hanno i suffissi dell’antica lingua, come anche nomi comuni, ripresi dal costume dell’antica Roma. Ma l’antica Roma non è l’unica fonte di ispirazione italiana, anche Venezia, nella costruzione di Godsgrave e per le tradizioni carnevalesche ha influenza, tanto che l’autore ha inserito le due città nei ringraziamenti.
La religione è un altro aspetto curato benissimo, interessantissimo e che ha un ruolo importante nella storia di Mia.
C’è un altro motivo per cui questa serie si chiama Nevernight, ossia “mai notte”, ed è legato proprio agli Dei che guidano inesorabilmente il popolo di Itreya.
Nel modo di scrivere di Jay Kristoff ho apprezzato molto il fatto che lui utilizza spesso le stesse frasi per creare “parallelismi contrari”. Adesso vi spiego, perché so che non ha senso.
Nel primo capitolo, ad esempio, c’è un susseguirsi di passato e presente in cui ci viene raccontato un evento simile nelle azioni, ma opposto nelle intenzioni, e l’autore è riuscito a creare una struttura molto suggestiva iniziando i paragrafi con le stesse parole, ma accompagnati da aggettivi e verbi opposti.
Questo gioco di ripetizioni lo troviamo anche altre volte nel libro e rende la narrazione molto poetica. Vorrei potervi spiegare meglio, ma credo che solo leggendo capirete.
Last but not least, il potere di Mia. Mia è una darkin, la sua ombra è più scura di quella di tutti gli altri, perché non è sola. Mai sola. Con lei c’è Mr. Kindly, a cui vi affezionerete prima che di Mia.
Le implicazioni del suo potere sono tantissime e per ora oscure, e le cose che le permette di fare sono assolutamente fantastiche, anche se sarà riluttante a sfruttarlo del tutto.
Oltre Mia ci sono tanti altri personaggi, tra cui gli altri discepoli della chiesa e gli Shahiid, i maestri delle varie arti.
Alcuni saranno amici, molti saranno nemici, ma i più importanti saranno indimenticabili, soprattutto per la loro spietatezza.
Una cosa che tengo a specificare è che nonostante i personaggi siano per la maggior parte adolescenti, questo non è affatto un young Adult. Tengo a battere su questo aspetto perché ci sono state molte polemiche in America sul fatto che ragazzini leggevano questo libro, ma non contiene né un linguaggio né contenuti adatti.
Ci sono molte parolacce, scene esplicite di omicidi e di sesso. Vi ricordo che è una serie su un’assassina e il primo libro è ambientato in una scuola di assassini, quindi potete capire che non sfornano biscotti a lezione.


Comunque, da come avete potuto intuire da questo trattato, ho ADORATO “Nevernight” e non vedo l’ora di iniziare “Godsgrave” e di avere tra le mani “Darkdawn”. Ho come l’impressione che diventerà una delle mie serie preferite, come Mia già ha un posto nel mio cuore con le sue risposte pungenti e il coraggio.
L’autore ha creato un mondo molto molto interessante e ha trovato un pretesto narrativo geniale. Sono super soddisfatta da questa lettura, contenta di aver avuto finalmente il tempo di leggerla e che verrà portata presto in Italia.
Dopo tutto questo credo sia saggio salutarvi, sperando che sia riuscita a mostrarvi la meraviglia che è questo libro.
Baci!
 

 Voto libro - 5 





Genere: Fantasy

Autore: Jay Kristoff 

3 Settembre

Mia si è conquistata un posto tra gli assassini della Chiesa Rossa, ma sono in moltia ritenere che non ne sia degna. Prima di portare a termine il suo piano di vendetta, sarà costretta a vedersela con nuovi nemici e a fronteggiare pericolose congiure.




Salve lettori!
Purtroppo l’università rallenta i miei ritmi di lettura, ma non mi distoglierà mai dai libri che, ad un certo punto, prendono il sopravvento e pretendono di essere terminati.
Come è successo con “Godsgrave”, secondo libro della trilogia “Nevernight Chronicle” di Jay Kristoff, che verrà portata in Italia da Oscar Vault a settembre.
Un paio di settimane fa vi ho parlato di “Nevernight”, il primo libro, che mi aveva conquistato dalle prime pagine, lasciandomi adorante a costruire un altarino a Mia Corvere e al suo creatore.
Per “Godsgrave” dovrò costruire un tempio!
Lettori, io sono innamorata e assuefatta da questa storia e dalla sua protagonista, uno dei migliori personaggi mai creati!
Sono entusiasta ed estasiata e agognante per il terzo libro, ma soprattutto di avere i cartacei, quelle magnifiche copertine americane, tra le mie mani!
Ma bando alle ciance e passiamo a parlare di questa storia magnifica.

Un’avvertenza prima di iniziare il mio sproloquio.
Ho cercato di restare molto sul vago con la trama, soprattutto nei riferimenti al primo libro, e non ho usato nomi, quindi credo di poter affermare che non correte grossi pericoli di spoiler leggendo la recensione. Qualcosa l’ho detta, ma senza scendere nel dettaglio, tenendo lo spoiler al minimo. Non è stato facile, ma ci ho provato, quindi buona lettura sicura!

Sono successe tantissime cose alla fine di “Nevernight” che hanno portato Mia a prendere decisioni drastiche e pericolose e ad avere un’ombra più scura, abbastanza scura per tre: un fallimento che si è dimostrato una salvezza, un tradimento che ha rischiato di mettere in ginocchio gli assassini più pericolosi dell’impero, numerose morti, alcune delle quali hanno ferito dolorosamente Mia, ma anche una prima vendetta tanto agognata.
Nonostante tutto, Mia è diventata una Lama, è in tutto e per tutto una serva di Niah, Dea della Notte e Signora delle Morti Benedette. Le sue gesta l’hanno resa una richiesta ambita tra le Lame, non tra i Ministri sfortunatamente, soprattutto da un benefattore che ha richiesto la sua presenza a Godsgrave, avvicinando Mia a Scaeva e Duomo.
Peccato che la Red Church le abbia vietato di toccare il console e proprio a Godsgrave scoprirà perché, grazie all’aiuto dell’ultima persona con cui avrebbe mai pensato di collaborare.
Dopo essere venuta a conoscenza dei segreti della Red Church, Mia si renderà conto che l’unico modo per ottenere la sua vendetta su Duomo e Scaeva è quella di vincere i Venatus Magni, una lotta tra gladiatori, che si tiene quando tutti i tre soli di Aa sono alti nel cielo e l’unica occasione in cui Duomo si spoglia degli oggetti sacri che fanno stare male Mia e Scaeva si fa vedere in pubblico.
Ma il percorso per arrivare al Venatus non è facile: prima dovrà diventare una schiava, poi impressionare il sanguila più potente, diventare il gladiatore più forte e uccidere centinaia di persone in un’area per poter essere incoronata vincitrice.
Non proprio la cosa più semplice, soprattutto con i vari imprevisti che ovviamente Mia troverà sulla sua strada, ma l’unica per avere a portata di pugnale le due persone che odia più al mondo.
Nel frattempo, nella sua testa si fa sempre più pressante la domanda a cui sembra impossibile trovare risposta: chi è lei? A cosa è destinata? Cosa significa che è marchiata dalla Dea stessa?
E oltre le numerose domande, anche l’avvertimento di uno strano essere la tormenterà, insieme a una profezia che sembra presagire il ritorno di qualcosa o qualcuno di troppo grande e molto pericoloso.

“O Madre, Madre oscura, cosa sono diventata?”


Lettori, vorrei poter scrivere questa recensione completamente in maiuscolo per esprimere tutte le emozioni che sto provando in questo momento, ma sarebbe poco professionale e anche fastidioso.
Jay Kristoff si riconferma un autore formidabile, con una fantasia fenomenale e una scrittura spettacolare.
Come nel primo libro, anche questo è raccontato sotto forma di cronaca storica da un narratore esterno onnisciente, che ogni tanto aggiunge delle note a piè di pagina molto ironiche per spiegarci gli avvenimenti storici precedenti agli anni di Mia.
Anche questo libro è diviso in tre parti e nella prima parte i capitoli si dividono tra presente e passato, tra dove si trova Mia e come ci è arrivata. Per questo credo sia la parte un po’ più ‘lenta’, ma una volta preso il ritmo nulla potrà fermarvi dal concludere il libro seduta stante.
Arrivata al 40% sono caduta in un vortice da cui non sono riuscita ad uscire e mi sono trovata costretta a terminare il libro, perché appena lo posavo il pensiero di quello che sarebbe successo mi tormentava.
La trama che questo scrittore è riuscito a creare, i plot twist che aspettano ad ogni angolo, e il cliffhanger!!! Sono stupefatta e adorante! È un libro perfetto!

Mia continua a dimostrarsi un personaggio che si ama e si supporta, anche se a volte il dubbio si insinua tra i nostri sentimenti, nel profondo sappiamo chi è davvero Mia, sappiamo che ha sempre un asso nella manica per rivoltare la situazione. Le cose che dovrà fare per ottenere la sua giustizia sono violente e sbagliate, ma noi saremo comunque lì a tifare per lei, a sostenerla lungo il cammino su cui il fato l’ha posta.
Il suo destino è qualcosa di meravigliosamente grande e altrettanto pericoloso e voglio assolutamente vederlo dipanarsi. Da un lato temo l’arrivo di settembre, ma dall’altro lo attendo con trepidazione date le uscite che mi aspettano!
Conosceremo nuovi personaggi, i fratelli e sorelle gladiatori di Mia, ma ne troveremo anche di vecchi, che ci verranno fatti conoscere sotto un’altra luce.
Mister Kindly resta adorabile e più pungente che mai, sempre fedele alla sua Mia, nonostante tutto, e anche molto geloso.
Non oso immaginare cosa ci aspetta in “Darkdawn”, in uscita il 3 settembre, ma so che sarà epico e leggendario e formidabile e indimenticabile!
Io sono completamente persa di questa trilogia, sempre più affascinata dalla trama intricata che, capitolo dopo capitolo, nell’ombra, si dipana davanti agli occhi del lettore.
È un lavoro sublime, geniale, che mi sta lasciando con il fiato sospeso dal primo libro, adesso più che mai, e che si merita molte più stelle delle cinque che posso dargli.
Ripeto di nuovo che non è un young adult. A parte le scene di violenza, omicidio e combattimenti all’ultimo sangue, tutti descritti nei minimi dettagli, viene usato anche un linguaggio forte e ci sono diverse scene di sesso.

Queste sono le mie parole lettori, spero vi convincano a leggere questa meraviglia. Mia Corvere merita di essere conosciuta e osannata.

“Qual è il mio nome?”
“CorvoCorvoCorvoCorvoCorvo!”
“QUAL È IL MIO NOME?”
“CORVOCORVOCORVOCORVOCORVO!”

Baci 


Voto libro - 5





Genere: Fantasy

Autore: Jay Kristoff

3 Settembre


Il viaggio di Mia verso la vendetta sta per giungere al termine, ma qualcosa sta cambiando. Sepolto sotto le mura e le strade della città, un pericoloso segreto sta per emergere. E ora che i tre soli stanno per tramontare, riuscirà Mia a sopravvivere al proprio destino?



Salve lettori!
Probabilmente questa notizia vi sarà uscita dalle orecchie, ma, nel caso faceste parte di quella parte di popolazione che ancora non ne è al corrente, lo ripeto: il 3 settembre è uscito “Darkdawn”, ultimo libro della trilogia “Nevernight Chronicle” di Jay Kristoff.

Se non avete letto i primi due libri, vabbè non credo di dovervi avvertire.
Se invece li avete letti, cercherò di tenere lo spoiler al minimo o assente, come sempre, per non rovinarvi la sorpresa.

Dopo essere diventata una Lama della Chiesa Rossa, dopo aver vinto i Venatus Magni ed essere diventata l’idolo delle masse, Mia Corvere si è finalmente vendicata. Tutti gli uomini che hanno distrutto la sua famiglia e l’hanno costretta a una vita di sangue e morte, sono caduti e lei può finalmente ricominciare una vita diversa con il fratellino creduto morto.
Il caldo abbraccio della soddisfazione, però, viene spezzato dalla notizia della farsa messa in piedi dalla Chiesa Rossa, dalla notizia che il console Scaeva è ancora vivo e più potente che mai e che Mercurio, il suo vecchio mentore, è stato catturato e portato nella casa degli assassini di Niah.
Come anche i suoi nemici sanno, Mia farebbe di tutto per la sua famiglia, sia di sangue che acquisita.
Ma prima di poter correre a salvare l’uomo che più di tutti è stato un padre per lei, Mia verrà a conoscenza di un segreto che scuoterà tutte le sue certezze e di un destino che attende da millenni di essere assolto.
In un viaggio che la porterà inevitabilmente alla morte (non è spoiler, c’è scritto nel prologo di “Nevernight”), Mia affronterà mostri e divinità, re dei pirati ed esperti assassini, affiancata da vecchi compagni e nuove conoscenze, un nuovo amore e un vecchio rimpianto, un fratello difficile da conquistare ma molto sveglio, per arrivare ad una resa dei conti intrisa di odio e rabbia vecchi di millenni.

“Ogni scelta che ha fatto l’ha portata a questo momento. Ogni strada che ha percorso l’ha inesorabilmente guidata qui. Dove era da sempre destinata a finire.”

Miei cari lettori, il viaggio di Mia è giunto alla fine e io ne sono molto addolorata.
Ho amato sin da subito questa donna cresciuta troppo in fretta e la storia della sua vendetta.
Ritrovare lei e i suoi accompagnatori fatti d’ombra mi ha riempito di calore, come se fossi tornata a casa dopo tanto tempo; doverli salutare girata l’ultima pagina, invece, mi ha lasciato un buco nel petto, un senso di vuoto e di dolore, come se, chiuso il libro, un pezzo del mio cuore fosse rimasto incastrato tra le pagine con i suoi personaggi.
Personaggi che nel corso di tre libri sono cresciuti tantissimo.
A partire dalla nostra assassina, Mia, che non ha mai perso di vista la sua vendetta, ma ha iniziato a ragionare, a pensare alle conseguenze. 
Per otto anni ha vissuto con un demone che le risucchiava tutta la paura e per quanto l’abbia resa invincibile, l’ha resa anche incauta.
In tre anni ha capito che la paura è importante, nel giusto equilibrio: troppa non ti permette di fare nulla, poca ti convince di poter fare tutto.
Nella giusta misura ti fa rendere conto di ciò che hai da perdere, ma anche ciò che c’è da guadagnare, ed è qui il segreto.
Adesso Mia ha qualcuno per cui lottare. Oltre che per ottenere la sua vendetta, ha una famiglia, anche se non di sangue, disposta a tutto per aiutarla: rinunciare alla libertà, ai propri sogni, alla pace eterna.
Perché, nonostante le numerose morti che si è lasciata alle spalle, non ha mai perso la consapevolezza di quella parte di sé che la rende umana, che la rende una figlia grata, un’amante passionale, un’amica leale e una sorella gentile.
Ed è proprio questa scintilla che non si è mai spenta in mezzo a tutto il buio della sua rabbia, che la renderà l’unica in grado di poter assolvere un’ultima vendetta, un ultimo riscatto che porterà finalmente l’equilibrio nei cieli.
 
“Sono la figlia del buio tra le stelle. Sono il pensiero che sveglia i bastardi di questo mondo sudando nella notte. Sono la vendetta di ogni figlia orfana, ogni madre uccisa, ogni figlio illegittimo. Sono la guerra che non puoi vincere.”

Oltre a Mia, stavolta anche altri personaggi hanno più voce in capitolo, come Mercurio. Ho adorato le sue parti, la preoccupazione, l’amore incondizionato che prova per il piccolo Corvo, diventata la figlia mai desiderata.
Ho sofferto infinitamente per un altro personaggio, le sue parti sono quelle che mi hanno emozionato e fatto piangere di più. I sacrifici che ha compiuto per amore di Mia, ciò a cui ha rinunciato per lei, ciò che è diventato, l’hanno confermato un personaggio impossibile da non amare. Ho ancora davanti agli occhi le parole dell’ultima scena in cui compare e sento il cuore spezzarsi ogni volta.
Anche Adonai ha molto più spazio in questo libro e, che dire, a parte l’amore malato per la sorella, riuscirà anche lui a farci emozionare.
Ho volutamente evitato di parlare di Ashlinn; ho accettato il suo posto nel cuore di Mia, ma ciò non vuol dire che mi piaccia, quindi la salto e basta.

Il nemico (prima tre, poi nessuno, poi uno più un’intera chiesa di assassini corrotti dal denaro e dal potere), sempre sottovalutato nell’euforia della vittoria, si rivela astuto e pericoloso, più potente di quello che Mia credeva, soprattutto perché sa qual è il suo punto debole, il sangue, la famiglia, e lo sfrutterà fino alla fine. Finché non sarà la propria rovina.

Ciò che mi ha emozionato di più è come tutto ha avuto la sua conclusione, il suo compimento.
Tutti gli indovinelli, le prove, le coincidenze, tutto un percorso tracciato da millenni per compiere un destino tetro ma grandioso.
La presenza degli dei, Aa con i suoi tre furiosi occhi, le sorelle Tsana, Keph, Trelene e Nalipse, Niah, che incombe all’orizzonte, Anais, il figlio scomparso, diventano reali, vivi, presenti nella storia non solo nelle preghiere degli abitanti di Itreya, ma nelle azioni, nei sogni, nel cammino che porterà Mia alla fine della sua storia.

Ho detto spesso, e lo dirò sempre, che Jay Kristoff è un genio.
A parte il modo in cui ha concluso un’avventura, mettendo un punto ad ogni questione irrisolta o sospesa, lasciando il lettore sofferente e distrutto, sì, ma anche soddisfatto perché non restano domande aperte, ognuno compie il proprio percorso e lo conclude nel modo migliore per la storia e per il percorso personale, non per forza per il nostro cuore.
In più il suo modo di narrare è unico e meraviglioso: mi ha fatto ridere, mi ha sconvolto, mi ha fatto sorridere per gli assurdi (in senso buono) artifici letterari che ha utilizzato, mi ha fatto emozionare (nel bene e nel male), mi ha fatto piangere, tantissimo, mi ha accontentata.
Ha donato a noi lettori una storia di vendetta, crescita, scoperta, religione, avventura, politica, corruzione, storia, amore, amicizia, famiglia, ‘bisso e sangue, sotto forma di biografia, come un perfetto retore dell’antica Roma, senza mai farci annoiare, senza mai prendersi troppo sul serio (sì, parlo delle note a piè di pagina che mi hanno fatto morire dal ridere), facendoci restare sempre sulle spine e in agitazione, dandoci colpi di grazia assurdi, per poi donarci la conclusione giusta.

Provo emozioni contrastanti in questo momento. Da un lato avrei voluto leggere una storia completamente diversa, con un lieto fine per tutti, dall’altro (la me razionale), sa che è questa la conclusione perfetta per questa storia di perdita e di dolore, di tradimenti e vendetta, di sacrificio e rinascita.
Non tutti possono avere il proprio lieto fine (sarebbe stato irrealistico anche per un fantasy, soprattutto uno basato su omicidi e vendette), ma uno degli insegnamenti che lascia questo libro (sì, ha anche degli insegnamenti a parte parolacce e omicidi) è che perdonando si può essere felici per quello degli altri, si può raggiungere quella pace che permette di andare avanti e di essere soddisfatti di aver avuto anche solo per poco qualcosa di meraviglioso.
Altro insegnamento molto bello è che l’importante è ricordare.
Ricordare ed essere ricordati, perché “vivere nel cuore di chi ci lasciamo alle spalle è non morire mai. E bruciare nella memoria dei nostri amici è come non dire mai addio.”
E io ricorderò per sempre Mia, la sua storia e la sua famiglia.
Mi ha tenuto compagnia, mi ha fatto ridere e piangere, imprecare e sospirare di sollievo, per poi mettersi comoda in un angolino del mio cuore a forma di non-gatto.
Baci


Voto libro - 5

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