Germaine Johnson odia il martedì


Genere: Narrativa

Autore: Katherine Collette

29 Agosto


Mi piace che tutto segua un ordine preciso.
Detesto gli imprevisti.
Ma è arrivato il momento di cambiare idea.

Germaine Johnson è una persona razionale. Ogni elemento della sua vita è analizzato ed espresso in grafici e tabelle, nessun dettaglio è lasciato al caso, tutto è sicuro e certo. Ha una vera passione per il sudoku, in cui è bravissima, ma proprio non le riesce di inserire in uno schema le persone. Motivo per cui Germaine ne fa volentieri a meno. La sua vita è così, e la rende felice.
Fino al giorno in cui qualcosa rimette tutto in discussione: viene licenziata. Una variabile che non aveva preso in considerazione. Deve al più presto trovare un altro impiego, ma mai si sarebbe aspettata di accettare un lavoro al Telefono amico per la terza età. Lì, passa le sue giornate rispondendo a mille e più improbabili richieste di anziani che alzano la cornetta per un nonnulla: niente di più irritante per una persona come lei, abituata a non sprecare neanche un attimo del proprio tempo. Ma la cosa che Germaine odia di più è il martedì. Perché è il giorno in cui i colleghi si riuniscono in sala mensa per i biscotti. Ma, soprattutto, perché il martedì è il giorno in cui è costretta ad andare al centro anziani e passare il pomeriggio in compagnia di chi la tartassa con inutili telefonate. Eppure, giorno dopo giorno, Germaine comincia a provare qualcosa che non sentiva da tempo. Qualcosa a cui non sa dare un nome ma che assomiglia molto al sentirsi utile. Perché di fronte alla minaccia del comune di trasformare il centro in un parcheggio, tutti gli anziani contano sul suo aiuto. Germaine, però, sa che non esiste una formula matematica per confermare la loro fiducia e, per la prima volta, è in preda alla confusione. I suoi amici numeri non sanno esserle di alcun aiuto. Ma ormai non è più sola, e sta per scoprire che, se vissuti insieme, le emozioni e i sentimenti fanno meno paura.
Un romanzo che, dopo agguerrite aste alla Fiera di Londra, è stato venduto in oltre 25 paesi. Accolto con ammirazione dalla critica ha conquistato i lettori. Perché Germaine Johnson siamo tutti noi quando ci barrichiamo dietro le nostre certezze per non rischiare. Ma basta un piccolo passo oltre per scoprire chi siamo davvero. E che gli imprevisti ci rendono migliori.

Salve Confine!
Il romanzo di cui vi parlo oggi è "Germaine Johnson odia il matedì" di Katherine Collette, uscito per Garzanti, che ringrazio per l'invio del file.

Germaine Johnson, poco più che trentenne, vive da sola in un piccolo appartamento ordinato perché non riesce a tollerare i comportamenti di Sharon, sua madre.
Ha una mente analitica che categorizza tutto, ragiona su calcoli numerici e previsioni, e questo spesso la fa apparire fredda e distaccata. Ama il sudoku e le sue abitudini. Lavora presso un'agenzia assicurativa, ama il suo lavoro e lo fa molto bene, tanto che è sicura di ricevere la promozione di cui si vocifera, e non perché è in una relazione intima e segretissima col capo...
Quando purtroppo Peter, il capo, le comunica che la promozione è andata ad un altro impiegato, la reazione di Germaine è talmente forte da meritare il licenziamento.
Riesce a trovare un lavoro che ritiene seccante e di poco conto al Comune, come operatrice telefonica del telefono amico per la terza età.
Divide l'incarico con Eva, una collega particolare con una passione per i biscotti e gli Slurpee, che Germaine, ovviamente, non condivide e detesta.
Germaine è frustrata, non vede sviluppi di carriera in quel buco d'ufficio, ma quando la Sindaca la chiama tutto cambia.
C'è un edificio comunale adibito a casa di ritrovo per anziani i cui frequentatori disturbano il Golf Club vicino. C’è bisogno di appianare la situazione, perché il proprietario, che è un amico stretto della Sindaca, ne sta subendo le conseguenze.
Germaine accetta subito non appena si accorge che il proprietario del Club altri non è che Alan Cosgrove, campione mondiale di Sudoku caduto in disgrazia per aver imbrogliato alla finale del 2006, o almeno così dicono, Germaine non ci ha mai creduto.
Lui è il suo mito e poco importa se adesso si fa chiamare Don Matthew per nascondere la sua identità, lei è disposta a tutto pur di aiutarlo e di farsi apprezzare da lui.
Ben presto l'ammirazione di Germaine si trasforma in qualcosa di più forte.
La ragazza sente di amarlo e sa che anche lui la ama, ma quando comincia a sospettare che quello che Don e la Sindaca vogliono fare del centro anziani non è esattamente quello che hanno detto a lei, Germaine si trova, per la prima volta in vita sua, ad avere dei dubbi.
Chi è veramente suo amico?
Da quale parte deve schierarsi? Se il suo cuore e la sua testa sono divisi in due, a quale parte deve dare ascolto?


"Mi sentivo meno impacciata, come se mi fossi tolta di dosso uno zaino pesante. Non era così difficile chiedere scusa. Forse, in fin dei conti, con la gente ci sapevo fare."

Nel romanzo, in realtà, Germaine non odia il martedì, ma proprio questo titolo un po' particolare mi ha attratta e portata a leggerne la trama e, devo dire, si è rivelata una lettura molto bella.
Ho trovato un romanzo che, in chiave ironica, presenta una storia molto profonda.
Germaine, come avrete capito dalla trama, è un personaggio davvero molto paricolare. Sebbene non se ne faccia parola, non venga mai nominato o detto chiaramente, Germaine è sicuramente nello spettro dell'autismo, tutto mi ha fatta pensare alla Sindrome di Asperger.
Non so se questo sia intenzionale da parte dell'autrice, ma l'assenza di etichette ha dato alla storia qualcosa in più.
Germaine sembra fredda e distaccata, non ha la capacità di comprendere le emozioni altrui, per questo non capisce chi davvero le vuole bene e chi invece si approfitta di lei. Questo la rende particolarmente vulnerabile. Una sorta di ingenuità che le fa commettere errori di cui per altro non si rende conto.
L'astuzia mal celata con la quale la sindaca si serve di lei è chiara a tutti quelli che le stanno intorno, i nuovi amici che ha ma che non capisce di avere, i suoi colleghi, gli anziani del piccolo centro ricreativo.


"Non pensavo che avere Alan nella mia vita mi avrebbe cambiata, ma pensavo che avrebbe migliorato l'esperienza di me stessa. Il mio bicchiere sarebbe stato più pieno, o perlomeno sarebbe sembrato più pieno, invece di farmi sentire come se tutti si fossero radunati e avessero concordato la dimensione specifica di un bicchiere e il volume di liquido mentre io vagavo con in mano una tazza gigante contenente uno schizzo minuscolo d'acqua."

L'amore per lei assume un significato diverso, diventa ossessione verso l'oggetto di tale sentimento, idealizzazione di quest'ultimo, ma il suo cuore è come quello di tutti e ben presto sentirà sentimenti nuovi che non comprende, ma che decide di seguire senza capirne il perché.
Per me, "Germaine Johnson odia il martedì" è anche un romanzo di crescita.
Si sente durante tutta la lettura questo senso di maturazione, di acquisizione di coscienza da parte di Germaine, che diventa poi ciò che la porta a cambiare atteggiamento nei confronti della madre, nel rapporto con lei.
Mi sono soffermata sulla protagonista, ma il romanzo ci regala ben altri personaggi molto particolari che il lettore avrà piacere di conoscere ed apprezzare, come Celia, la vecchietta ribelle che non si arrende e non cede per nulla al mondo, che sembra dura e sgorbutica ma che nasconde un grande dolore ancora vivo per la morte del marito e un cuore pieno d'amore da regalare a chi lo vuole, anche a Germaine.

L'autrice, attraverso un linguaggio tagliente e ironico, ricco di umorismo ma anche capace di evocare forti emozioni, ci regala una storia bellissima che induce alla riflessione.
La lettura scorrevole e costellata da eventi divertenti che strappano sorrisi fa in modo che la storia scorra via veloce, senza intoppi, che non risulti pesante anche nelle parti descrittive.
Correte a leggerlo, consigliatissimo.
Buona lettura.


 Voto: 4.5 


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