Come petali di ciliegio
Autore: Mia Another
Genere: Romance contemporaneo / New Adult
7 Febbraio 2023
Isabel Devlin è irlandese, ma da un anno si è trasferita a Tokyo per studiare tecnica del fumetto. Ha talento, è bella, sveglia e molto determinata a fare strada nel mondo dell’illustrazione. Vive in un monolocale con Mei, una sua compagna di corso e ha una storia con Tyler, che frequenta pediatria. Tyler vive con il suo amico di vecchia data Ryuu, un incrocio genetico tra occidente e oriente, un tipo bello e imperscrutabile. Studente di neurologia modello, ma anche sportivo, colto e profondo, questi si rivela essere un vero esperto di kinbaku, l’arte del bondage giapponese. All’inizio Ryuu dimostra una certa insofferenza nei confronti di Isabel, mentre Ty fa di tutto affinché l’amico accetti la ragazza di cui si sta follemente innamorando. Ma quando questa si trova a dover superare un esame di disegno sull’arte erotica della legatura, Ryuu acconsente a farle provare la pratica e questo basta ad accendere in lei il desiderio. Appena slegata corre da Ty per essere soddisfatta, ma presto si rende conto che non è lui che voleva. Tra la gelosia e l’insoddisfazione di Ryuu, il desiderio di Tylor di concretizzare con Isabel e lo spaesamento e l’incertezza di quest’ultima, la storia tra i tre si dipana in un crescendo di erotismo e sensazioni non sempre facili da decifrare...
Salve Confine!
La lettura di cui vi parlo oggi è piuttosto particolare per il suo genere.
È un romanzo erotico edito dalla Newton Compton editori il cui titolo è "Come petali di ciliegio".
L'autrice, Mia Another, aveva già auto-pubblicato il libro con un altro titolo, "Il filo rosso del destino", che mi è sembrato più adatto alla storia fin quando non ho letto gli ultimi capoversi di questo travolgente romanzo.
Travolgente è l'aggettivo che meglio inquadra ciò che è stata per me la storia. È un testo che travolge e sconvolge l'idea di romanzo erotico che si ha prima di iniziare a leggere.
Vi spiego meglio il perché.
Intanto, la storia è narrata, a capitoli alterni, dai due protagonisti, permettendo così di osservare la metamorfosi di ognuno di loro.
Il prologo è un’anticipazione in realtà, quindi ci ritroviamo già immersi nella storia dalle prime pagine, poi l’autrice fa un passo indietro portandoci a scoprire il mondo dei due personaggi principali.
Ryuu è un ragazzo di origini giapponesi che ha vissuto la sua vita a Seattle finché non ha deciso di seguire le orme del padre e di frequentare il college a Tokyo, da quel momento ha fatto sue tutte le tradizioni locali, soprattutto quelle che riguardano la meditazione, le arti marziali e il “kinbaku”, l’arte erotica della legatura.
Isabel Devlin è una ragazza irlandese che da un anno si è trasferita a Tokyo per realizzare il sogno di diventare fumettista, vive in un monolocale con la sua collega/amica Mei e sta frequentando un ragazzo originario di Seattle, Tyler, il migliore amico di Ryuu.
Tyler è dolce, parla la sua lingua e la fa sentire adorata, amata, e vuole che anche il suo migliore amico accetti la sua ragazza, così organizza una cena a tre per farli incontrare.
Ma quando Isa decide di raffigurare un soggetto legato per impressionare il suo professore, Ty non si trova affatto d’accordo, così Isabel si trova costretta a chiedere segretamente aiuto a Ryuu, sebbene mal si sopportino.
Così Isabel e Ryuu cominciano a vedersi di nascosto per delle lezioni di kinbaku e, ogni volta, Isa, dopo essere stata slegata, corre da Tyler per soddisfare i suoi desideri, ma continua a sentirsi insoddisfatta e, giorno dopo giorno, si trova sempre più divisa tra i due ragazzi.
Nel frattempo anche Ryuu combatte contro se stesso, contro il suo stesso onore e contro i capelli rossi della ragazza che gli ricordano sempre più il filo rosso della leggenda.
Circondati da questo turbinio di emozioni, accompagnati dal vento che sembra riflettere ogni avvenimento, ogni stato d’animo, questo triangolo si fa sempre più difficile.
“Non è una notte come tante. Ci sono troppi segni di cambiamento, sta per succedere qualcosa di importante. Terrò gli occhi ben aperti nei prossimi giorni. Sento che si sta avvicinando una tempesta.”
È tutto questo e molto di più a travolgere chi legge.
Personalmente non avevo idea esistesse questa particolare arte e, di sicuro, non conoscevo quello che è alla base, per non parlare di tutte le tradizioni del luogo e le leggende perfettamente inserite dall’autrice.
Sono stati inseriti poi diversi vocaboli giapponesi, opportunamente spiegati in un glossario dedicato, che hanno reso tutto più verosimile, fino ad una parola speciale che va a racchiudere tutto il libro in sé, dal titolo alla storia, che però non ho il cuore di rivelarvi e mi auguro vogliate scoprire da soli.
È un libro assolutamente scorrevole e totalizzante, che una volta iniziato vi spingerà a volerne sempre di più, di voler sapere come finirà.
È pieno di squarci paesaggistici così ben descritti che vi sembrerà di essere lì e di respirare la stessa aria.
Ogni personaggio ha la sua storia, che non risulta ingombrante nella lettura.
Per alcuni Isabel potrebbe essere una ragazza facile, Tyler un povero illuso e Ryuu un vile, ma di fronte a questa storia è quasi impossibile non immedesimarsi in ognuno e vi confesso che mi hanno anche emozionata in più punti, ho pianto per loro e per la casualità della vita.
Già in un’altra recensione vi avevo parlato del film “Serendipity”, ecco questo libro è una variante dello stesso tema.
A volte siamo convinti di scrivere noi il nostro destino, ma il suo zampino è inevitabile.
Ovviamente, per il tema trattato, non posso consigliare questo libro a tutti, soprattutto perché le scene in cui è raccontato il kinbaku sono piuttosto forti, anche se descritte con una sorta di rispetto e devozione verso l’arte.
Lo consiglio, però, a chi è abituato, anche poco, a leggere erotici, perché, per il suo genere, è tra i migliori che io abbia mai letto. Buona lettura!
Voto Libro - 5
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