Circe


Genere: Fantasy

Autore: Madeline Miller

14 Febbraio

Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.



Buongiorno lettori,
finalmente ho recuperato una lettura che volevo affrontare fin dalla sua uscita e che rimandavo da troppo.
Parlo di “Circe”, libro autoconclusivo di Madeline Miller che ripercorre la vita della storica e mitologica figura dell’oscura maga Circe, personaggio dei miti greci che molti di noi hanno studiato a scuola nel ciclo dell’Odissea.

Dell’autrice ho già letto –ed amato- “La canzone di Achille”, di cui trovate la recensione in blog, altro romanzo ispirato ai miti greci. In entrambe le sue opere l’autrice riesce egregiamente a coinvolgerci e trasportarci nell’antica Grecia, in un mondo popolato da dispettosi e crudeli Dei dell’Olimpo e Titani, raccontando però la storia da punti di vista che non sono mai stati presi in considerazione.

Conosciamo Circe solo come la maga che ha allungato il viaggio di ritorno a casa di Ulisse dopo la sua vittoria a Troia, colei costretta in esilio dai suoi stessi simili e che non manca di trasformare in maiali gli sperduti viaggiatori che approdano sulla sua isola. Ma cosa l’ha spinta a fare questo?
Non abbiamo risposte dai miti, così Madeline Miller ha saputo prendere un personaggio interessante quanto misterioso e ci ha raccontato ciò che nessuno ha mai fatto, permettendoci di scoprire la vera identità della maga.

Circe, figlia del Dio Elios e della ninfa Perseide, vive un’infanzia dura, sempre nell’ombra, silenziosa e timorosa, cercando di compiacere i genitori senza mai riuscirci, i quali preferiscono i fratelli a lei.
Giorno dopo giorno, decennio dopo decennio, vede i suoi fratelli e sorelle crescere e ricevere l’apprezzamento degli altri dei, mentre lei sembra essere sempre un passo dietro a tutti, giudicata troppo brutta, troppo stupida, sempre più vessata dai suoi coetanei e mai amata da quelli che le dovrebbero stare vicina.
Il mondo dell’Olimpo non è facile e, dopo aver trasformato senza volere la ninfa Scilla in un temibile mostro, viene mandata da Zeus, in accordo con il padre, in esilio a Eea, un’isola sperduta e inabitata, condannandola a passare tutta la sua eterna vita lì da sola.
È qui che Circe riuscirà finalmente a crescere e provare sempre meno obblighi verso quelli che l’hanno sempre trattata male, si discosterà dal mondo divino per appassionarsi alle erbe e alla magia della natura, che ha scoperto essere un suo dono proprio in questa costretta solitudine che Circe impara sempre di più ad apprezzare.
Ma, nonostante l’esilio che la tiene costretta nella sua isola, nulla vieta che altri sbarchino.
Circe così si troverà a stretto contatto con gli umani, marinai che chiedono asilo nella sua casa, e la sempre positiva giovane sarà costretta a fare i conti con la brutalità degli esseri umani.
È a questo punto che prenderà finalmente coscienza di se stessa e della donna, della dea, forte e indipendente che è.
Una donna che non ha bisogno di nessuno per sopravvivere, che può difendersi attraverso la magia che ha studiato con forza e volontà e che può prendersi da sola la felicità in cui sperava.


"Ecco il pensiero: tutta la mia vita non era stata che tenebre e abissi, ma io non ero parte di quelle acque scure. Ero soltanto una delle creature che le abitavano."

Questo è un libro il cui tema centrale è il riscatto di una donna sempre oppressa e denigrata e di come inizialmente sia diventata la maga oscura che tutti raccontano come conseguenza delle soppressioni, scoprendo una forza e una volontà che l’hanno resa temibile e indipendente.
Circe però cresce e matura, andando oltre alle convenzioni e trovando la sua strada, abbandonando la maschera che si era calata per proteggersi e diventando così ancora più forte, affrontando coloro che l’hanno sempre spaventata.
“Circe” è ambientato nell’era dei miti greci ma è terribilmente attuale, una lettura che consiglio a tutti di affrontare, con una protagonista molto più umana di quanto la sua natura divina possa far pensare e da cui dovremmo prendere esempio.

La scrittura di Madeline Miller è particolare e non nascondo che inizialmente bisogna abituarsi per poter affrontare la lettura in modo scorrevole. Ma con la sua grande conoscenza storica e mitologica e la sua capacità di reinterpretare personaggi, che per chiunque altro sono sempre stati solo note a piè di pagina nei libri scolastici, li rende vivi e reali e voi non potrete fare a meno di amarla.
Buone lettura. 



Voto: 5

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