Iniziò tutto a Natale


Genere: Romanzo Rosa

Autore: Jenny Hale

5 Novembre

Una storia d’amore così perfetta che saprà scaldarvi il cuore
Holly McAdams adora trascorrere le vacanze di Natale nel piccolo chalet della sua famiglia tra le colline innevate, con la sua deliziosa porticina rossa e le luci colorate. E quest’anno è pronta per lei una sorpresa molto speciale… Dopo aver affrontato una tempesta di neve per raggiungere il rifugio, Holly e sua nonna trovano ad aspettarle un affascinante sconosciuto. Joseph Barnes aveva affittato la casa la settimana precedente, ma è rimasto intrappolato lassù a causa del maltempo. Determinata a fare del suo meglio per rendere le vacanze speciali per tutti, Holly comincia a decorare le stanze e a preparare deliziosi dolcetti. E così comincia ad affezionarsi al bellissimo sconosciuto, con il quale sente di avere sempre più cose in comune nonostante la diffidenza della sua adorata nonnina. Ma l’arrivo di Rhett Burton in paese, la stella della musica country che un tempo era il miglior amico di Holly o forse qualcosa di più, rischia di rendere la situazione molto complicata… Per fortuna è quasi Natale!



Salve lettori del Confine!
Eccomi di nuovo qui a parlarvi di un romanzo rosa a tema natalizio.
Il titolo è “Iniziò tutto a Natale” di Jenny Hale, pubblicato dalla CE Newton Compton editori.

La protagonista di questa storia è Holly McAdams. Holly ha sempre passato le vacanze di Natale nello chalet in montagna con la sua famiglia, ma la morte del nonno ha messo fine alla tradizione, così come all’allegria della nonna Jean.
Così hanno deciso di rimodernare e affittare lo chalet ai turisti.
Ma dopo due anni, Jean decide di passare il Natale lì, dove il ricordo del marito è più vivido, così nonna e nipote affrontano una tormenta di neve pur di trascorrere le festività come voleva la vecchia tradizione.
Ad attenderle allo chalet c’è una sorpresa: Joseph Barnes. Joe è l’affittuario della settimana precedente che non ha potuto prendere il suo volo di ritorno per via della tormenta.
Holly, decisa a non farsi scoraggiare dagli imprevisti e a far passare un felice Natale a tutti, soprattutto alla nonna, passa il suo tempo a decorare lo chalet e a preparare da mangiare. A sconvolgere tutti i piani è l’arrivo in città di Rhett Burton, stella della musica country e migliore amico d’infanzia di Holly.
Tra vecchie e nuove tradizioni, amici di vecchia data e sconosciuti in casa, il Natale non è certamente quello che Holly aveva programmato per lei e la nonna.



“La vita è come il Natale. Chiunque guardi ai piedi del nostro albero di Natale vedrà solo un angolo spoglio, ed è la stessa cosa che spesso pensiamo della nostra vita di tutti i giorni. Sottovalutiamo le ricchezze che ci circondano, ma nella vita, se cerchiamo bene, troviamo tesori nascosti dappertutto, nei posti in cui meno ce li aspettiamo.”

Questa famiglia ha anche un’altra tradizione, quella di nascondere i regali in giro per la casa anziché tenerli sotto l’albero. Il motivo, e penso anche il segreto della felicità, è che non bisogna arrendersi se non si trova subito ciò che può renderci felici, perché forse lo stiamo cercando nel posto sbagliato.
Questa è una delle cose che ho imparato da questa lettura sotto molteplici aspetti. L’autrice tende a rimarcare piuttosto spesso il valore delle piccole cose, soprattutto quando si è così vicini al Natale.

Mi sono molto affezionata ai personaggi di questa storia: al loro senso di famiglia senza legame di sangue, alla loro profonda umanità nello sbagliare, nel rischiare ma anche nell’arrendersi.
Holly è il prototipo della ragazza capace di sacrificare tutto per il bene di qualcun altro, sempre e fino in fondo, quella disposta a dare infinite possibilità anche contro i suoi interessi, e sono stata felice di vederla crescere.
Nonna Jean è esattamente come mi immagino tra qualche decade, diffidente e con la convinzione di avere sempre ragione (forse perché sono già un po’ come lei).
Joe non vuole rischiare e preferisce restare nella sua “comfort zone”.
Rhett conquista in ogni suo particolare (è pur sempre un musicista).
Tutti gli altri, quelli che creano la cosiddetta “cornice”, sono, in fondo, la rappresentazione di chi ci circonda, basta guardarci intorno e li incontreremo tutti.

La storia è narrata in terza persona e procede piuttosto lentamente: vengono narrate meno di due settimane, dunque la narrazione appare piuttosto minuziosa, tuttavia mai stancante.
Mi è piaciuto molto questo libro e, soprattutto, come è stato affrontato il tema della morte di un caro, affrontando la perdita dai diversi punti di vista, suscitando più nostalgia che tristezza. Non crucciatevi, però, il libro è cosparso di ironia e battutine piuttosto “provinciali”, che scateneranno la vostra ilarità anche nei momenti più inaspettati.
E poi c’è la componente musicale che non si disdegna mai!
Vi consiglio dunque questa lettura a tema con il periodo e vi auguro buona lettura.
Alla prossima. 
Aurora
Voto: 4.5 
  

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