La lettrice della stanza 128
Genere: Narrativa
Autore: Cathy Bonidan
4 Febbraio
Un amore impossibile. Un manoscritto perduto tra Montréal e Parigi. L’ostinata indagine di una lettrice.
Tutte le sere, cascasse il mondo, Anne-Lise Briard scivola tra le lenzuola e si lascia cullare dalle pagine di un buon libro. È un momento tutto per lei, un rituale al quale non potrebbe mai rinunciare. Perciò, quando nel comodino di un delizioso hotel della costa bretone trova un vecchio plico battuto a macchina, ne approfitta per rimpiazzare il romanzo che, distratta com’è, ha dimenticato di portare con sé da Parigi. Divorare in poche ore l’anonimo dattiloscritto – una struggente storia d’amore – e lasciarsi sedurre dal piccolo mistero che rappresenta per Anne-Lise sono tutt’uno. Ed ecco che, di colpo, un weekend fin troppo tranquillo si trasforma in un’avventura. Sì, perché a pagina 156 di quel racconto così trascinante è annotato un indirizzo – probabilmente quello dell’autore – al quale Anne-Lise decide di rispedire il malloppo, “con tante grazie per la bella lettura che mi ha regalato, sebbene senza volerlo”. Ricostruire le peripezie e i passaggi di mano che hanno portato il libro fino a lei non sarà facile, ma Anne-Lise si getta nell’impresa anima e corpo. Per scoprire il segreto di una storia capace di toccare il cuore e le vite di quanti la leggono. E trovare il coraggio di scrivere per sé un finale inaspettato.
Salve Confine,
eccoci ancora con un’altra lettura davvero carina e particolare che mi ha tenuto compagnia in questi giorni.
“La lettrice della stanza 128” di Cathy Bonidan edito da DeA Planeta, che ringrazio per l’invio del file.
Anna-Lise Briard è una donna molto curiosa e determinata che adora leggere, così quando una sera, mettendosi a letto nella sua stanza d’albergo, trova un manoscritto anonimo abbandonato nel cassetto di un comodino, comincia a leggerlo.
Il romanzo è così emozionante che Anna-Lise vuole assolutamente conoscerne l’autore e decide di mettersi sulle sue tracce grazie ad alcuni indizi e appunti lasciati tra le pagine.
Anna-Lise riesce nel suo intento identificando l’autore, un uomo burbero e solitario di nome Sylvestre, che le confessa di non essere l’unico autore di quel romanzo che aveva perso per disgrazia e che aveva lasciato incompiuto, ragion per cui la fine non appartiene a lui.
Anna-Lise, caparbia ed intraprendente, si mette sulle tracce di quest’altro anonimo coautore inconsapevole.
Si appassiona così tanto alla ricerca che ben presto riesce a coinvolgere amici e conoscenti e a risalire, passaggio dopo passaggio, alla persona che ha terminato per Sylvestre quella storia d’amore struggente.
Nel frattempo questa sua ricerca le ha permesso di conoscere e incontrare persone straordinarie, con vite interessanti e complicate con le quali crea un legame profondo e indissolubile. Inoltre, amori segreti e impossibili tenuti taciuti e nascosti nel cuore vengono alla luce, legando questo nuovo gruppo di amici per la vita.
“Le cose che lasciamo incompiute ci accompagnano per tutta la vita come dolori cronici, capaci di resistere ai migliori analgesici.”
È la seconda volta in un mese che mi imbatto in un romanzo “non canonico”, per così dire.
Anche questo, come “Ventuno verità sull’amore”, ci racconta la storia attraverso un espediente narrativo che, seppur non originale come le liste di Dan (il protagonista della mia scorsa lettura), risulta comunque abbastanza inusuale.
“La lettrice della stanza 128” è un romanzo esclusivamente epistolare, quindi fatto solo di lettere che i protagonisti si inviano l’un l’altro. Attraverso queste lettere li conosceremo e seguiremo il percorso fatto da un vecchio manoscritto, che nel corso degli anni ha cambiato proprietario e che a loro è arrivato come per caso stravolgendo completamente le loro vite.
“Ha scritto un testo che ha viaggiato nel tempo spargendo intorno a sé frammenti di felicità. Ha provocato incontri e trasformazioni nella vita delle persone, come solo le grandi opere sanno fare.”
Anna-Lise è colei che, grazie al suo carattere curioso e concreto, mette in moto una serie di eventi che la porteranno a viaggiare e conoscere persone che diventeranno fondamentali nella sua vita. Non si arrende davanti agli ostacoli, nemmeno davanti al carattere burbero e scontroso dello scrittore del manoscritto, Sylvestre, che lei continua a contattare tramite lettera per metterlo al corrente delle sue ricerche, nonostante l’uomo sia poco malleabile e propenso alla frenesia di Anna-Lise.
Altri protagonisti sono Maggie, amica di Anna-Lise, che abbandonata una carriera sicura si è isolata dalla grande città per rifugiarsi sulla costa bretone, avulsa a qualsiasi tipo di tecnologia, anche il semplice cellulare, comunica solo attraverso lettere e si fa trasportare dalla ricerca dell’amica aiutandola fino alla fine.
Altro personaggio di rilievo nel racconto è William, un giocatore di poker dalla vita turbolenta che ha sulle spalle scelte sbagliate e rimorsi, nonché la responsabilità di una madre con l’alzheimer, che nasconde nel cuore un triste segreto.
Il romanzo passa dalle mani di tanti altri lettori appassionati o improvvisanti e ad ognuno lascia qualcosa o sconvolge la vita.
Dalle lettere si evince che sia una storia di un amore struggente a cui il coautore fantasma ha dato un lieto fine, ma che Sylvestre non avrebbe continuato in quel modo, perché la storia che lui ha cominciato gli appartiene profondamente e racconta dell’amore impossibile della sua vita, finito prima ancora di cominciare.
Ma la magia delle parole opera in modi davvero straordinari e noi stessi ci appassioneremo a questo scambio di lettere così particolari.
Lo stile di questa autrice mi è piaciuto, stranamente direi, visto che, solitamente, i romanzi francesi non mi fanno impazzire.
Ho trovato la lettura scorrevole e veloce, una scrittura divertente e arguta che mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine.
Se cercate un romanzo particolare, con una storia intrigante che riserva tanti colpi di scena, allora questo è il romanzo per voi.
Buona lettura.
Voto libro - 4
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