I sognatori


Genere: Narrativa

Autore: Karen Thompson Walker

5 Maggio 2020



Silenzio, come quando nevica. Una pace gelida, totale, a intorpidire le membra. E poi sogni, profondi quanto oceani, uno dopo l’altro, senza tregua. È ciò a cui va incontro chiunque si ammali del misterioso “virus di Santa Lora”, dal nome della cittadina in cui tutto ha avuto inizio. È una tersa notte di inizio autunno quando una studentessa del college del piccolo centro californiano si allontana da una festa in anticipo sulle compagne, si lascia cadere sul letto e non si sveglia più. Passano pochi giorni e il contagio dilaga. Sebbene le autorità si affrettino a mettere il college in quarantena, il morbo non cessa di mietere vittime: di casa in casa, di famiglia in famiglia, di sogno in sogno, Santa Lora soccombe alla misteriosa epidemia. Ma dentro l’involucro di quei corpi immobili, nei recessi di quelle coscienze sprofondate in un sonno che prefigura la morte, un turbinio instancabile di visioni, falsi ricordi, mezzi presagi – ora indecifrabili, ora più lampanti della realtà stessa – rimescola e sconvolge i destini di tutti. Straordinario romanzo corale sui temi dell’amore, del tempo che passa e del senso della vita, I sognatori scava a fondo nei personaggi e nelle dinamiche di una comunità in pericolo per disegnare la mappa definitiva delle nostre paure, dei nostri infinitesimali trionfi e delle nostre vulnerabilità.



Salve Confine,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che, ai giorni nostri e con quello che stiamo vivendo, è perfetto!
Si tratta de “I sognatori” di Karen Thompson Walker, edito DeA Planeta, che ringrazio per la copia digitale.
Nell’università di Santa Lora, in California, una sera dopo una festa una studentessa ritorna in camera sua, si butta sul letto addormentandosi di botto e non si risveglia più. 
In un primo momento di pensa ad una disgrazia ma quando, pian piano, altri studenti cominciano a fare la stessa fine, è chiaro che qualcosa non vada.
Si comprende che uno strano virus, un virus del sonno, sta colpendo non solo la piccola università, ma tutta la cittadina, avvolgendola in un’atmosfera tanto onirica quanto spettrale.
Nessuno riesce a comprendere la provenienza di questo virus né come si trasmetta.
Chi viene contagiato si addormenta e sogna. Sono sogni di cose normali, o ricordi più o meno falsati, visioni e presagi, desideri più reconditi. Alcuni si risvegliano, altri ne muoiono, altri ancora non si sveglieranno mai.
Lettori miei, da tempo non mi trovavo così in crisi nel recensire un romanzo!
Il piccolo riassunto che vi ho fatto sembra poco generoso e scarno di particolari, ma vi giuro che la storia che racconta è questa, né più né meno.
Quando, ancora nemmeno uscito, ho letto la trama di questo romanzo, sono rimasta affascinata e mi sono entusiasmata tantissimo perché prometteva bene, anzi benissimo. 
Sentivo il potenziale di questa storia che avrebbe raccontato di una vicenda così strana e particolare; quali sarebbero stati i personaggi che avrebbero combattuto e vinto attraverso le mille peripezie che già mi ero immaginata al solo pensiero?
La risposta è: nessuno!
Infatti “I sognatori” è un romanzo senza personaggi principali, eroi o eroine; si può definire corale nel senso più intrinseco del termine.
Non esistono personaggi a cui affezionarsi o di cui seguire le vicende; assisteremo ad una lunga fila di gente che si addormenta all’improvviso e comincia a sognare. Conosceremo nomi e cognomi di molti malati e di pochi la loro storia, ma mai in maniera approfondita, giusto quel tanto per presentarci la persona e per avviarci al sogno che farà. 
Ecco, forse si può dire che alcuni di questi “Belli Addormentati” li conosceremo un po' di più proprio attraverso i loro sogni, ma nulla più.
Sono i sogni quindi i protagonisti del romanzo, attraverso i quali l’autrice ha voluto esplorare l’animo umano, i desideri, le aspirazioni, le speranze. 
Sono sogni di gente normale e, pertanto, normali. Alcuni però sono spunti di riflessione per il lettore, che potrà riflettere sulle vulnerabilità, le fragilità dell’essere umano, le sue aspirazioni, i trionfi e i fallimenti.
Una cosa che ho apprezzato tantissimo è stato lo stile dell’autrice e l’utilizzo del presente, che di solito non mi piace, ma che qui dava l’immediatezza degli accadimenti e donava al racconto un’aura… onirica appunto!
Era come se fossi un osservatore diretto ed esterno, al sicuro dalla pandemia ma dentro ai fatti.
Purtroppo questa caratteristica tecnica non può fare il lavoro di tutto un romanzo.
La mancanza di personaggi con i quali empatizzare, la mancanza di una trama strutturata e pregna di eventi, la mancanza di risposte, almeno alle domande di base, hanno deluso le mie aspettative, di molto.
Probabilmente lo scopo del romanzo era più alto rispetto al puro intrattenimento e io non sono riuscita a coglierlo, ma tant’è! Questo è quello che mi è arrivato, questo è quello che ho presentato a voi.
Sta a voi adesso decidere se dare una chance a “I sognatori” oppure farvi scoraggiare dalle mie parole, oppure chissà, magari vi ho incuriosito e vi lancio la sfida di leggerlo e aiutarmi a capire ciò che non ho compreso per poter apprezzarlo pienamente. 
Vi auguro intanto buona lettura. 


Voto libro - 3







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