Stepsister. Sorelle di sangue
Genere: Fantasy
Autore: Jennifer Donnelly
23 Giugno
In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c'è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l'ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra "cattiva" è vivere ai margini e che l'unica strada possibile è quella dell'infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l'unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c'è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro. Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo.
Salve lettori!
Oggi partecipo al review party di “Stepsister. Sorelle di sangue” di Jennifer Donnelly, e ringrazio la casa editrice Mondadori per avermi mandato in anteprima questa loro nuova uscita che mi aveva catturato tantissimo già dalla trama.
Una figliastra trattata da serva, un ballo in maschera, una scarpetta di cristallo, tutti conosciamo la famosissima favola di Cenerentola e il suo lieto fine.
La storia di questo libro, invece, inizia proprio quando la favola originale si conclude, ma da una prospettiva diversa. Le due sorellastre che osservano la carrozza portare via la sorella che hanno sempre maltrattato verso il roseo futuro che ha meritato, mentre loro rimangono nella loro fatiscente villa con i piedi destri sanguinanti e una madre dispotica. Abbiamo sempre pensato che meritassero quella fine dopo tutto il male che avevano fatto ad Ella, ma la morale non è mai del tutto bianca o nera, e nessuno si è mai fermato ad ascoltare le ragioni delle brutte sorellastre e a dare un contesto alle loro azioni. Forse non sono le cattive della storia come tutti hanno sempre immaginato...
Oggi partecipo al review party di “Stepsister. Sorelle di sangue” di Jennifer Donnelly, e ringrazio la casa editrice Mondadori per avermi mandato in anteprima questa loro nuova uscita che mi aveva catturato tantissimo già dalla trama.
Una figliastra trattata da serva, un ballo in maschera, una scarpetta di cristallo, tutti conosciamo la famosissima favola di Cenerentola e il suo lieto fine.
La storia di questo libro, invece, inizia proprio quando la favola originale si conclude, ma da una prospettiva diversa. Le due sorellastre che osservano la carrozza portare via la sorella che hanno sempre maltrattato verso il roseo futuro che ha meritato, mentre loro rimangono nella loro fatiscente villa con i piedi destri sanguinanti e una madre dispotica. Abbiamo sempre pensato che meritassero quella fine dopo tutto il male che avevano fatto ad Ella, ma la morale non è mai del tutto bianca o nera, e nessuno si è mai fermato ad ascoltare le ragioni delle brutte sorellastre e a dare un contesto alle loro azioni. Forse non sono le cattive della storia come tutti hanno sempre immaginato...
«Ah bambina, il mondo è fatto per gli uomini. Una ragazza brutta non verrà mai perdonata.»
Avevo altissime aspettative per questa storia e sono felicissima che non siano state per nulla deluse! Amo i retelling, soprattutto quelli che vogliono raccontare delle storie molto conosciute da un'altra prospettiva, come questo libro, così da portare il lettore a mettere in dubbio tutto ciò che ha sempre dato per scontato.
Ho apprezzato molto come è stata gestita la parte magica che c’era nella storia originale che viene rivisitata in modo meno “infantile”, affidandola alle credenze popolari e alla mitologia. Non ci sono fate madrine che con uno svolazzo della bacchetta esaudiscono i tuoi desideri, ma creature della natura che ti pongono davanti delle scelte e sta a te saper affrontare tutto nella maniera più giusta. Avrei preferito che uno dei personaggi provenienti dalla mitologia venisse rappresentato in modo un po’ diverso, secondo me poteva essere gestito meglio, ma non posso dire di più per non fare spoiler.
Ciò che sicuramente mi è piaciuto di più in assoluto sono stati i personaggi tutti perfettamente caratterizzati e con una personalità ben precisa.
L’autrice ha sfruttato la base già proposta dalla favola per costruire nei minimi dettagli i personaggi, dandogli un’ambientazione e una personalità reali. Sono personaggi che prendono decisioni, sbagliano e imparano dai propri errori, sono combattuti da sentimenti contrastanti e come tutti hanno paura di risultare vulnerabili nelle loro insicurezze.
Isabelle e Tavi, le sorellastre di Ella, dopo che hanno perso l’occasione di sposare il Principe per poter risollevare le finanze della famiglia, vengono sempre più discriminate dagli abitanti della piccola cittadina, hanno esaurito tutte le loro possibilità di essere fanciulle per bene, di diventare quello che la loro madre voleva per loro e di come tutti si aspettano siano delle giovani ragazze. Ma loro non sono mai state così e, finalmente, possono far cadere le maschere che non erano mai appartenute loro ed essere se stesse.
È così che scopriamo le loro reali personalità e ambizioni. Tavi ama le materie scientifiche e la matematica, passa il suo tempo libero a leggere libri di divulgazione scientifica e a fare esperimenti, vorrebbe tanto avere la possibilità di studiare ma sa che è impossibile per una donna, che è ritenuta una mente inferiore.
Isabelle, invece, è spericolata e affamata di avventure e ama andare a cavallo, da anni legge e rilegge il suo libro preferito che parla dei grandi condottieri della storia ma non si è mai fatta illusioni sul suo futuro, non ci sono donne importanti che hanno fatto la storia nei libri.
«Questo mondo, le persone che lo abitano –mia madre, Tantine- ci classificano. Ci chiudono in gabbie. Tu sei un uovo, tu una patata, tu un cavolfiore. Ci dicono chi siamo, cosa faremo, chi diventeremo. Perché hanno paura. Paura di ciò che possiamo essere.»
Così come le favole, questo libro ha una morale, un insegnamento profondo e molto importante. Nonostante sia ambientato in un mondo immaginario e ispirato ad un passato lontano, è più attuale che mai. Ancora oggi la parità non è assoluta e le persone vengono discriminate quotidianamente, qui il tema principale è proprio questo. Il disagio che prova chi è vittima di queste discriminazioni è profondo e l’autrice secondo me ha fatto un lavoro egregio con il libro, che mi ha trasmesso tante emozioni e mi ha fatto empatizzare con tutti i personaggi.
Consiglio questo libro a tutti, potrà apprezzarlo chi ama le favole, perché scopriranno una versione della storia su cui non si sono mai interrogati e metteranno in discussione preconcetti e pregiudizi, ma anche chi non gradisce il mondo fiabesco, perché questo libro è molto di più.
Voto libro - 5
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