Vieni via con me
Genere: Romance
Autore: Susan Elizabeth Phillips
30 Giugno
30 Giugno
Quando la vita la mette a dura prova, l'ostetrica e giovane vedova Tess Hartsong scappa il più lontano possibile e si rifugia a Runaway Mountain. In questa piccola e sperduta città sulle montagne del Tennessee, circondata dalla natura, spera di superare il suo dolore e trovare il conforto di cui ha bisogno per guarire. Ma, invece di pace e tranquillità, incontrerà un'artista enigmatica con una brama di solitudine; un folletto da fiaba con troppi segreti; un bambino indifeso; un mucchio di adolescenti curiosi e una città diffidente nei confronti degli estranei, e specialmente uno, testardo quanto Tess. Altrettanto caparbio e pervicacemente cocciuto, Ian North è un uomo difficile, intelligente e dotato ma con un'anima torturata, un uomo che mette in discussione nel profondo Tess e che farà crollare tutte le sue barriere. E, mentre si prepara a fuggire da questa nuova vita, Tess si chiede: si è persa? O ha finalmente trovato il suo futuro?
Recensione
Salve Confine,
Ritorna con grande attesa la Regina del romance, almeno per me, e ritorna alla grande con un emozionantissimo romanzo uscito a metà ottobre. Sto parlando di Susan Elizabeth Phillips e del suo “Vieni via con me” targato Leggereditore, che ringrazio per l’invio del file. Questa mia recensione farà parte del review party iniziato il 26 ottobre, che vi invito a seguire.
Tess Hartsong è una giovane vedova che, messa a dura prova dalla vita, molla tutto e si rifugia in Tennessee, a Runaway Mountain, in un piccolo centro, Tempest. Affitta un vecchio cottage isolato e lì cerca di scendere a patti col dolore di aver perso il marito, compagno di tutta la vita, Trav. Nel silenzio del bosco risuona la musica dalla sua cassa e lei balla seminuda sotto la pioggia per lavare via la sofferenza. Peccato che questo suo metodo non piaccia molto al suo vicino, Ian North (Ian Hamilton North IV), burbero, enigmatico e scontroso, un’artista che ha scelto quei luoghi silenziosi per concentrarsi sulla sua arte. L’antipatia tra i due è istantanea e vorrebbero evitarsi come la peste a vicenda, peccato che Bianca, la presunta moglie incinta del brusco Ian, non sia dello stesso parere e decida che Tess sia la sua nuova amica, la sua nuova ossessione, soprattutto quando scopre che lei è una ex ostetrica, che in un posto dimenticato dalla civiltà, nelle sue condizioni, è come una manna dal cielo. A causa di Bianca e di eventi tragici che il destino mette sulle loro strade, Tess e Ian sono costretti a vivere gomito a gomito, uscendo pian piano allo scoperto l’uno per l’altra, complice una neonata e l’arte che Ian non può fare a meno di assecondare. Non è tutto e non è solo questo, ma mi fermo qui perché devo assolutamente evitarvi qualsiasi spoiler riguardanti questa tragica, tenera, meravigliosa storia.
«Sarà un casino. Lo capisco. Ma troveremo la soluzione migliore per lei. Per tutti e tre».
«Tu odi i casini»
Ian fece una risata triste, secca. «Ecco dove sta l’ironia. Cercare di nascondermi dal caos ha finito per paralizzarmi, come artista e come uomo. La vita non sarà mai una perfetta composizione geometrica. Avrei dovuto accettarlo anni fa. La vita striscerà sempre sui bordi della cornice. Schizzerà sul pavimento e si riverserà per le strade. Sarà bello ma farà anche male. Questo significa essere vivi, creativi. Questo vuol dire amare qualcuno»
Chi non ha mai letto un romanzo della Phillips alzi la mano… e poi vada subito a porre rimedio a questa imperdonabile mancanza, perché non potete dirvi lettrici amanti del rosa senza aver lasciato il cuore tra le pagine di un suo romanzo. La signora Susan Elizabeth Phillips, indicata come SEP dalle sue estimatrici, è un’autorità di questo genere e la creatrice dello “sport romance”; è un’autrice di cui ho letto praticamente tutto e che, vi posso assicurare, non ha mai sbagliato un colpo, non ha mai fatto uno scivolone. E anche questa volta non è stata da meno.
“Vieni via con me” è narrato in terza persona nello stile classico ed elegante tipico della SEP, che ci fornisce il punto di vista di entrambi i protagonisti, facendoci entrare nelle loro vite e mostrandoci il loro passato, avvicinandoci alle loro emozioni. Tess è una ex ostetrica trentacinquenne la cui vita è stata ribaltata in maniera terribile a causa della morte del marito Trav. Con la sua morte perde non solo il compagno, l’amico d’infanzia, l’amico di una vita, l’unica sua certezza. Lei è una donna forte in tantissimi sensi, ha un carattere deciso e una forza d’animo davvero rari; balla per scaricare l’ansia, la tristezza, il dolore, quando la assalgono e le tolgono il respiro, ma poi si rimbocca le maniche e cerca la sua strada in quella nuova realtà. Riesce a trovare il suo spazio, seppur con molte difficoltà, nella ristretta cerchia degli abitanti di Tempest e grazie alla sua lingua tagliente e al suo grande cuore riesce ad ottenere il rispetto che merita. Non ha intenzione di aprire il suo cuore, né pensa di poter piacere, convinta di avere qualche chilo di troppo, ma è un dato di fatto che accetta senza patemi.
«Ma che problema hanno le belle donne con il peso? TI sei mai guardata allo specchio?» Essendosi bloccata sulla parola “bella”, rimase lì, col piatto in mano, gli occhi fissi su di lui, come una sciocca. Poteva giurare di avergli visto curvare le labbra in un sorriso. «Voi donne adorate dire quanto più profonde siate rispetto agli uomini, quanto siate più mature a livello emotivo; quanto gli uomini siano fondamentalmente degli stupidi poco illuminati, buoni solo a ruttare e grattarsi le ascelle».
«Non ho mai…»
«Allora rispondimi, genio: se voi femmine siete così consapevoli, mature e illuminate, perché così tante di voi» disse puntando la spatola verso di lei «sono insoddisfatte del proprio, e sbalorditivo, corpo?»
Ian è un famoso artista, nonché ricco ereditiere di una famiglia facoltosa. Ha cominciato la sua arte, la street art, come atto di ribellione nei confronti di un padre violento e di una madre anaffettiva che si gira dall’altra parte per non vedere i lividi e gli occhi pesti del figlio. Il suo silenzio e il suo essere scontroso, sono frutto di un’infanzia tragica che lo porta a credere che sia incapace di amare; la sua vita è la sua arte, che adesso ha bisogno di rinnovare. Cerca un cambiamento nella sua arte che troverà solo quando prenderà coscienza che questo può avvenire solo in funzione di uno più grande che riguarda la sua vita. La rivoluzione, ovviamente, arriva con Tess, con la voglia di dipingerla, di mettere su un blocco di carta pregiata ogni parte di lei, il particolare delle sue labbra, la sua mano, il collo del suo piede… Ma non può farsi coinvolgere da lei, perché il muro di ghiaccio che ha costruito per gli altri nasconde un cuore che ribolle di troppe emozioni.
«Finalmente ho capito perché fossi tanto ossessionato da loro (i disegni). Ho capito quanto fosse fondamentali per quello che voglio creare adesso.»
«La guerriera?»
«Lei fa parte del passato. Come le sue dimensioni, la sua audacia. Rappresenta l’artista che ero, e che sono fiero di essere stato. Ma i dettagli nascosti – le immagini prese dai disegni e che sono lì dentro, che si vedano oppure no - sono la novità, sono ciò che mi stavo perdendo. Quelle piccole immagini nascoste rappresentano le cose belle della vita. E nasconderla, nascondere quei dettagli in idee più grandi, bè… fa cantare il mio cuore».
Anche i personaggi secondari hanno un forte impatto sulla riuscita del romanzo, dai giovani di Tempest, confusi e disorientati dalle loro pulsioni sessuali tenute sotto pressione dalla mente ristretta della piccola comunità, agli avventori del locale in cui Tess trova lavoro, che la emarginano una volta e la includono quella successiva, come se non fossero capaci di prendere una decisione nei confronti della nuova straniera.
Vorrei dirvi tantissime altre cose, vorrei parlarvi della piccola Wren, lo scricciolo attorno al quale gira, se non tutto il romanzo, almeno la parte più dolce ed emotiva, quella che metterà in contatto Tess e Ian, ma poi vi rovinerei il primo momento davvero emozionante della storia, che arriva praticamente all’inizio e che precede tantissimi momenti di grande impatto emozionale. Però posso garantirvi che, emozione dopo emozione, vi ritroverete a chiudere questo libro senza accorgervi del tempo che passa, grazie a una lettura scorrevole e ritmata da dialoghi a volte divertenti e impertinenti, ma anche profondi e strappacuore, e da parti descrittive davvero molto evocative e mai noiose o pesanti.
Vorrei davvero che prendeste in mano questo romanzo per lasciarvi trasportare nella vita di queste persone, per passare momenti emozionanti che vi esulino per un po’ da questa terrificante realtà che stiamo vivendo. Ce lo meritiamo, così come la SEP merita tutta la nostra stima per quello che scrive e per la grandissima signora che è. Buona lettura.
Valeria
Voto libro - 5
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