Bridgerton serie


La serie è composta da: 
 
1. Il duca e io 
 
2. Il visconte che mi amava 

3. La proposta di un gentiluomo
 
4. Un uomo da conquistare
 
5. A Sir Phillip con amore
 
6. Amare un libertino
 
7. Tutto in un bacio
 
8. Il vero amore esiste 



Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

1 settembre 2020

Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato.

A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito.

E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi.

Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere - Dio non voglia! - zitella.

Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace.

Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà.

Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento…
 
 
Salve Confine, 
da un po' di tempo sentivo l'esigenza di cambiare genere e sapete bene come io vada dal romanzo rosa all'horror senza problemi, ma stavolta avevo bisogno di qualcosa di diverso che mi mancava da un po'. Il romance storico è stata la risposta alla mia irrequietezza e ho ricominciato alla grande grazie a Julia Quinn e la sua "Bridgerton series" di cui ho letto il primo volume, "Il duca e io", seguito a ruota dagli altri due, usciti tutti il 1 settembre per Mondadori, che ringrazio per l'invio del file. 
 
Siamo a Londra nel 1813, in pieno svolgimento della "Stagione", periodo in cui, tra balli e ricevimenti, si contrattano i migliori matrimoni nell'alta società, dove scapoli ambiti vengono cacciati da madri solerti che hanno figlie in età da marito. 
Simon Arthur Henry Basset, duca di Hastings, è lo scapolo più ambito tra tutti. Non solo è un duca, ma è anche affascinante e ombroso, nessuna donna riesce a mettergli la palla al piede e lui è deciso a mantenere stabile e duratura questa sua condizione perché non ha intenzione di prendere moglie. Mai e poi mai. 
Simon è deciso a far morire con lui la sua discendenza, questo perché vuole fare uno sgarbo al padre, il vecchio duca di Hastings, ormai morto. Il vecchio era andato disperatamente alla ricerca di un erede che la moglie non riusciva a dargli, fino alla nascita di Simon, accolta con grande giubilo e portata, alla fine, come un lutto quando il vecchio duca, davanti alla balbuzie e alla difficoltà di esprimersi del figlio, lo allontana da Londra e dalla sua vita. 

"Lui sentì un nodo alla gola che non aveva niente a che fare con i suoi balbettii. Si rese conto che era nient'altro che amore."
 
Simon è cresciuto da solo nella tenuta di campagna, accudito e amato dalla servitù e spronato a migliorarsi dalla governante, raggiungendo altissimi traguardi nell'istruzione e sconfiggendo il suo difetto, ma anche fermamente deciso a togliere al padre la soddisfazione di una discendenza. 
 
Dafne Bridgerton, quarta figlia dei visconti Bridgerton, è una giovane donna in età da marito che la madre, Lady Violet, vuole sistemare al più presto. Avendo ben otto figli da sistemare, l'urgenza si fa pressante. 
Anche Dafne vuole sposarsi, avere dei figli e un buon matrimonio, ma non vuole passare la vita accanto ad un uomo che non ama solo per non rimanere zitella. Lei vuole l'amore vero, vuole quello che hanno avuto i suoi genitori, e finché non l'avrà trovato non si sposerà mai. 
Peccato che, nonostante sia una bella ragazza, i pretendenti scarseggiano. 
 
"Dafne, che era sempre stata la ragazza che piaceva a tutti, ma di cui nessuno si innamorava, d'un tratto era diventata la "regina" della Stagione."
 
Quando Simon e Dafne si incontrano grazie al fratello di lei, Anthony, grandissimo amico di Simon, i due capiscono che possono trarre un vantaggio da un loro finto fidanzamento: Simon terrà lontane le madri fameliche e le loro figlie da sistemare, mentre Dafne, grazie al corteggiamento di Hastings, risveglierà l'interesse degli scapoli appetibili del paese, cercando tra loro l'uomo della sua vita.
Ma sarà possibile per entrambi recitare la parte degli innamorati senza cascarci davvero?
 
Quanto funziona bene il mio radar per le belle storie? Mi rispondo da sola: benissimo! 
Sono così contenta di aver letto "Il duca e io" che sento il bisogno di incitarvi a prendere in mano questo romanzo e a fare conoscenza con i personaggi che lo abitano, che sono meravigliosi, affascinanti, stupendi!
E non parlo solo di Simon e Dafne, ma dell'intera famiglia Bridgerton che non mancherà di conquistarvi. 
Partiamo proprio dal fatto che la serie è dedicata a questa bella famiglia della nobiltà londinese. Una madre di ben otto figli vedova dell'amato marito, scomparso prematuramente e in modo assurdo, che durante la Stagione cerca di sistemare i primi quattro figli di età da matrimonio. 
Ma non è di quelle che vorrebbero dare i figli al migliore offerente, cosa normale in quell'epoca. Lei per prima tifa per l'amore perché è stata fortunata ad averlo vissuto, perciò gioca molto ad essere insistente, ma in realtà è parecchio indulgente nei confronti dei figli. 
In questo romanzo li conosceremo tutti questi rampolli Bridgerton e scopriremo il carattere di ognuno di loro, e ad ognuno ci affezioneremo. 
Incontreremo poi altri personaggi che ricorreranno per tutta la serie e che intrecceranno le loro strade a quelle dei Bridgerton. 
 
Ma torniamo ai protagonisti di queso primo romanzo, Simon e Dafne. Simon mi ha toccato il cuore con la triste storia della sua infanzia e mi ha resa orgogliosa per il modo in cui si è riscattato. La sua testa dura nell'autopunirsi negandosi l'amore, pensando di stare punendo il padre, mi ha fatta tribolare tantissimo. Ora, non posso dirvi tutto perché vi ho raccontato molto, ma durante tutta la lettura vi farà arrabbiare moltissimo, poi però si farà perdonare, soprattutto perché dietro all'uomo duro e fermo nelle sue convinzioni si nasconde ancora quel bambino affamato d'affetto e approvazione. 
Dafne è una Bridgerton a tutti gli effetti, sia nell'aspetto fisico che nel carattere. È forte e decisa, sa quello che vuole ed è disposta a mettersi in gioco. Non manca però di mostrare le sue piccole fragilità, perché è anche figlia della sua epoca e paga il prezzo di alcune ingenuità che la rendono al lettore ancora più amabile e apprezzata. Dopotutto non chiede nulla se non l'amore. 

Per quanto riguarda il lato tecnico del romanzo, posso solo dire che è, per me, ineccepibile. È raccontato in terza persona e ci fa spaziare nella vita dei personaggi, offrendoci una piena visione della vita interiore di ognuno. Inoltre si presenta scorrevole e piacevolissimo alla lettura. 
La penna della Quinn è riconoscibile e fantastica, caratterizzata da ironia e sentimenti intensi, capace di dialoghi sferzanti e divertenti e descrizioni leggere ma esaustive che non risultano pesanti. 
Ho intenzionalmente evitato di parlarvi di alcune cose per conservarle per le future recensioni della serie, perché c'è ancora molto da dire e fare tutto subito non è mai un bene. 
Intanto cominciate a leggere questo primo romanzo e poi seguitemi con gli altri, vi aspetto alla fine del terzo con la speranza che Mondadori ci porti presto anche il resto. Buona lettura. 

Voto libro - 5




Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

1 settembre 2020

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell'alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle.

Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata "lo Splendore".

Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l'approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una "zitella ficcanaso" che non ha la minima intenzione di affidare l'angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere.

Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate.

L'impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli.
 

Salve Confine,
con questo freddo perfettamente in stagione e i postumi delle abbuffate natalizie, vorrei parlarvi finalmente del secondo volume della serie “I Bridgerton” di Julia Quinn, edito Mondadori, che a suo tempo mi ha inviato i file dei romanzi e che continuo a ringraziare.
Questa volta è il turno de “Il visconte che mi amava”, romanzo interamente dedicato ad Anthony Bridgerton, il visconte fratello di Daphne che abbiamo già abbondantemente conosciuto nel primo romanzo e che non ha perso tempo ad entrare nelle nostre simpatie.

Come sappiamo, Anthony è il visconte Bridgerton, essendo il fratello maggiore della famiglia, ha preso il titolo una volta che il padre è morto improvvisamente per la puntura di un’ape.  
È la stagione del 1814 e Violet Bridgerton, la mamma, dopo aver sistemato la figlia femmina maggiore, Daphne, si adopera affinché uno dei suoi figli maschi prenda moglie.
Anthony, nonostante la fama da libertino che lo precede presso ogni salotto, festa o ballo, è lo scapolo più ambito, tutte le madri dell’alta società di Londra lo tampinano per presentargli le loro figlie e, sebbene non abbia volontà di “sistemarsi” sa che deve farlo.
Non vuole sposarsi per amore, vorrebbe trovare una giovane donna che, come lui, non sia interessata all’amore, perché è convinto che, come il padre, morirà giovane e non vuole lasciare una vedova col cuore affranto.
Decide così che corteggerà “Lo Splendore” della stagione, Edwina Sheffield, una ragazza assolutamente bellissima e perfetta ma che non solletica il suo cuore né incontra i suoi gusti, sicuro che mai potrà innamorarsi si lei.
Edwina però ha bisogno dell’approvazione della sorella maggiore, Kate, che è una donna forte e indipendente, risoluta a trovare per l’amata sorellina l’uomo giusto per lei.
Anthony non lo è affatto, anzi è proprio il tipo di uomo da cui tenere lontana l'ingenua Edwina, perché Anthony è un libertino impenitente che farà soffrire la sorella.
Tra Anthony e la possibile futura cognata comincia così una guerriglia all’ultimo sangue, dove lui le giura di riuscire a sposare Edwina, fosse l’ultima cosa che farà, e dove lei si adopera in tutti i modi per evitarlo.
Non rimane al lettore di scoprire chi dei due l’avrà vinta…

“La fine non spaventa un uomo solo. L’adilà non terrorizza se si riesce a evitare di amare troppo sulle terra.”

In tutta onestà, devo confessarvi che ho letto questo romanzo e anche il terzo già qualche tempo fa e che, per postare la mia recensione, aspettavo l’annunciatissima uscita della serie TV ispirata alla serie libresca, per confrontare le due versioni.
Non c’era un motivo particolare, giusto il fatto che ho adorato questi romanzi, i personaggi e le loro storie ma soprattutto la penna della Quinn, che si è dimostrata ancora una volta competente e riconoscibile per stile e fluidità.
La lettura infatti è stata scorrevole, veloce ed appassionante. I dialoghi sono sempre pertinenti alle scene e ai tempi storici, ricchi di emozioni, passione e anche umorismo, come anche le parti descrittive capaci veramente di farci vedere e vivere quello che stiamo leggendo.
Anche la storia dedicata al primo fratello della numerosa nidiata Bridgerton, Anthony, non manca, come quella di Daphne, di pathos e sentimenti.

Anthony è un giovane uomo bello, affascinante e ricco, con un titolo nobiliare importante e una famiglia ingombrante di cui prendersi cura.
Ha votato se stesso ai suoi familiari nonostante la giovane età, ma non si è negato divertimenti e sollazzi di tutti i tipi, che gli hanno regalato una famigerata reputazione da libertino.
Nonostante questo, per le giovani donne nubili dell’alta società londinese costituisce il premio più alto a cui si può ambire, ha tutte le “qualità” che lo rendono lo scapolo più appetibile da accalappiare con o senza i sentimenti a fare da contorno.
Anthony però vive un grosso disagio, un dolore che non può dimenticare e che lo hanno portato a convincersi che presto morirà.
L’amato padre, uomo di grandi sentimenti, è morto giovanissimo per la puntura di un’ape lasciando la moglie e i figli privi della sua importante presenza, spezzando il cuore a tutta la famiglia per il dolore della sua perdita.
Anthony è convinto di condividere lo stesso destino del padre, ragion per cui, mai vorrà sposarsi per amore, non ha intenzione di lasciare una vedova inconsolabile, distrutta dal dolore, come è capitato alla madre.
Ma dovendo sposarsi per forza, decide di farlo escludendo i sentimenti a priori, quindi trovando una donna di cui non si potrà mai innamorare e che mai farà innamorare di lui.
La sua scelta cade sulla beniamina della stagione, Edwina Sheffield, bellissima ma priva delle attrattive caratteriali che lui preferisce in una donna.
Edwina è lusingata dal suo corteggiamento, ha inoltre il grosso fardello di sposarsi nelle migliori condizioni per occuparsi della madre e della sorella maggiore, Kate, che invece di sposarsi non ha intenzione e che è in procinto di superare l’età da marito, rimanendo zitella.
Kate ama la sorellina minore, sa che la sua bellezza non ha eguali e che, per la sua ingenuità, potrebbe contrarre un matrimonio infelice anche se conveniente ed è decisa a fare in modo che questo non accada.
Se non ha la bellezza sufficiente per spiccare nelle stagioni, almeno avrà la forza di occuparsi della sorella.
Quando capisce che il visconte ha deciso di corteggiare la sorella e che questa vuole la sua approvazione, Kate farà di tutto per impedire l’unione. Anthony ha una reputazione troppo brutta secondo i canoni che lei ha deciso per la sorella. Edwina merita un uomo che la ami e la rispetti, che le procuri felicità e amore oltre che benessere e sostentamento, e Bridgerton non è uomo per lei.
Con una situazione del genere e conoscendo Anthony, testardo e tenace com’è, non poteva che alimentare il fuoco della sua testardaggine e anche il fuoco della sua passione. Eh sì, perché per questa donna impertinente e testarda Anthony comincia a provare qualcosa.
 
“L’unica domanda è: il 1814 sarà l’anno in cui egli soccomberà finalmente alla beatitudine matrimoniale?” L’autore pensa di no.

Ho adorato questa coppia, così improbabile da risultare perfetta, ho amato le loro schermaglie amorose inconsapevoli prima, cariche di consapevolezza, e disperazione poi.
Nel romanzo continueremo a incontrare tutti gli altri personaggi, quelli a cui ci siamo affezionati ne “Il Duca e io”, e ne conosceremo di nuovi; sempre presente come un essere incorporeo ma determinante è la figura misteriosa di Lady Whistledown, a cui sto dietro perché anche io, come tutta la società londinese, voglio scoprire chi è.
Tutto in questa serie romance storica è perfetto e, cosa che ho apprezzato molto, nonostante sia fiction, tutto risulta aderire perfettamente al tempo storico in cui è ambientata.
Diversamente succede nella serie TV, dove la produzione e gli addetti si sono presi grosse libertà, che a mio parere gli conferiscono, nel complesso, un’atmosfera più favolistica e quasi distopica che si apprezza facilmente. Io personalmente ne sono rimasta colpita, perché, sebbene la regina e i nobili di colore siano assolutamente fuori contesto storico, danno quel tocco di originalità e di curiosità che non fa male.
Questa è stata una scelta sicuramente politicamente corretta, di inclusione e non l’ho trovata detestabile al contrario di tante persone di cui ho letto i commenti. Le licenze artistiche esistono e possono essere discusse ma non giudicate.
Bellissima la colonna sonora fatta da pezzi moderni adattati con strumenti e sonorità dell’epoca.
Vi annuncio che questa prima stagione, perché spero ce ne sia presto una seconda, tratta principalmente la storia di Daphne e Simon, introduce appena quella di Anthony, Benedict e Colin, sebbene aggiunga dinamiche che nei romanzi non ci sono.
Posso solo dirvi di correre a leggere anche il secondo romanzo della serie, e visto che ho già letto anche il terzo, di cui a breve avrete la recensione, vi consiglio di leggere anche quello.
Buona lettura.

Voto libro – 4.5


 

Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

1 settembre 2020


Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l'ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre.

Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell'incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura.

Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta.

Chi si celava dietro quella maschera?

Il giovane ha giurato a se stesso che l'avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l'ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento?

Perché certo Sophie non poteva essere al ballo… oppure sì?



Salve Confine,
come promesso, eccomi qui a parlarvi del terzo volume della serie “I Bridgerton” di Julia Quinn, edito Mondadori.
Il titolo in questione è “La proposta di un gentiluomo” e il Bridgerton protagonista questa volta è il secondogenito, Benedict.

Benedict Bridgerton non è meno ambito e bello del fratello Anthony, nonostante sia un secondogenito e non abbia diritto al titolo nobiliare di visconte. Far parte di questa numerosa famiglia fa gola a molte signorine da marito che provano il tutto per tutto durante “La Stagione”, e con Anthony fuori dai giochi, Benedict è sotto ai riflettori insieme al fratello minore, Colin, ragion per cui preferisce defilarsi durante le feste e i balli, dove le tecniche di accalappiamento dello scapolo si sprecano.
Ma la sera del ballo in maschera dato da Lady Bridgerton, Benedict incontra quella che sente essere la donna della sua vita. Passa con lei alcuni momenti in disparte da tutti e sente forte il legame che li tiene uniti, ma a mezzanotte la ragazza, come Cenerentola, deve andare via e nel farlo, perde il suo guanto.
Come può Benedict incontrarla ancora una volta se non l’ha mai vista in viso, se non conosce il suo nome né altro?
Lui non sa che dietro a quella maschera si nasconde Sophie Beckett, figlia illegittima del conte di Penwood, tanto sfortunata che alla morte del padre è rimasta a far da cameriera alla matrigna e alle sorellastre.
Non ha mai avuto grandi pretese, non ha mai davvero chiesto nulla, ha sempre guardato da lontano la bella vita della nobiltà inglese senza mai volerne prendere parte, ma quando si presenta l’occasione di andare al ballo in maschera di Lady Bridgerton non resiste, per una volta soltanto vuole provare l’emozione di assaporare ciò che le spetterebbe e che non osa chiedere, coraggio che le viene dal dover celare la sua identità dietro ad una maschera.
Non si sarebbe mai aspettata di conoscere un uomo come Benedict, non si sarebbe mai aspettata di conoscere l’uomo della sua vita, colui che non potrà mai avere.
L’incontro tra i due lascia un segno enorme in entrambi e, mentre Sophie acquista il coraggio di lasciare la casa paterna dove è trattata come una schiava, cercando lavoro altrove, Benedict comincia a cercare la bella in maschera deciso a volerla sposare. Purtroppo l’impresa è impossibile e, mese dopo mese, rinuncia alla ricerca, ma decide che nessun’altra donna prenderà il suo posto.
Quando i due si incontrano di nuovo, anni dopo, in circostanze particolari, Benedict non la riconosce, ma sente una forte attrazione, un trasporto particolare verso questa povera cameriera salvata dalle grinfie di malintenzionati. Non riesce a spiegarselo ma sente che deve prendersi cura di lei anche se mai e poi mai vorrà abbandonarsi al trasporto che prova nei suoi confronti, il suo cuore appartiene alla ragazza in maschera che tanto tempo prima glielo ha rubato a mai più restituito.

“Dischiuse le labbra e Benedict capì che doveva baciarla. Non era una volontà, ma una necessità. La necessità di averla accanto a sé, sotto di sé, sopra di sé. La necessità di averla tutta intorno, dentro di sé. Aveva bisogno di lei come l’aria che respirava. E, nell’ultimo istante di razionalità prima che le loro labbra si incontrassero, pensò che ne aveva bisogno proprio ora.”

Bella, bellissima storia d’amore anche questa terza, che la Quinn ha ben scritto col suo solito stile brillante e gradevole come i dialoghi a cui ci ha abituate, sempre arguti, intelligenti e pieni di sentimento.
I protagonisti qui sono Benedict e Sophie, due persone tanto diverse fra loro eppure complementari. Sin da subito sentono di appartenersi, di completarsi a vicenda, ma i tempi non sono maturi per loro, il destino li divide subito al loro primo incontro, ma il sentimento li tiene uniti nonostante il passare del tempo.
Benedict è così convinto di quello che ha provato, tenendola qualche istante tra le braccia, che decide che deve essere lei o nessun’altra.
Sophie, invece, scottata dalle delusioni che la vita le ha riservato, volta pagina e va avanti, ma non lo dimentica e infatti, non appena lo rincontra, dopo anni, tutto il sentimento che ha tenuto giù, in fondo alla sua anima, torna a galla, ma non se la sente di svelarsi a lui. Cosa potrebbe pensare Benedict?
In fondo lei è solo una povera cameriera in disgrazia, mentre lui è il secondogenito di un’illustre famiglia.
Benedict non la riconosce, come potrebbe? Lei indossava una maschera e un bel vestito, non gli stracci con cui l’ha salvata da alcuni signorotti poco gentiluomini, eppure la sua anima la riconosce all’istante, solo che lui è troppo amareggiato per darle ascolto. Scambia quel riconoscersi per un’attrazione, non può provare nulla per quella cameriera, il suo cuore è di un’altra.
Ho trovato questa situazione davvero molto emozionante, sebbene frustrante a tratti, ma solo perché noi lettori, da questa parte del libro, conosciamo già la verità.
Anche questo terzo volume della serie mi è piaciuto molto e mi ha appassionata tanto.
Alla fine della lettura mi sono sentita orfana di questa famiglia, visto che dei volumi a seguire non è stata annunciata l’uscita. E, soprattutto, rimango curiosa di smascherare la temuta Lady Whisteldown che, sì, è vero, nella serie TV viene svelata, ma non vedo l’ora di capire il come e il perché sia venuta fuori.
Vorrei aggiungere che non me ne importa se le storie sono piene di anacronismi, con comportamenti e situazioni che con lo stile regency cozzano un po’ e che non si sarebbero visti nel 1800. So soltanto che alla fine della lettura di ogni romanzo mi sono sentita bene, più leggera, soddisfatta, e quando una storia mi fa sentire bene non c’è errore o orrore (secondo alcune colleghe blogger) che tenga, quindi sì, mi sento di consigliarvi, di incitarvi a leggere questi meravigliosi romanzi.
Buona lettura.


Voto libro – 4.5





Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

16 marzo 2021

Colin Bridgerton è l'uomo più affascinante di Londra, lo sanno tutti. Penelope Featherington adora da sempre il fratello della sua migliore amica, e dopo una vita passata a osservarlo pensa di sapere tutto di lui. Fino a quando non scopre il suo più profondo segreto, e si accorge di non conoscerlo affatto. Ma anche Penelope nasconde un segreto, e per Colin svelarlo sarà la sfida più intrigante.



Salve Confine,
finalmente è uscito il quarto volume della serie “Bridgerton” di Julia Quinn.
Il gentiluomo di cui mi occuperò oggi è Colin, terzogenito della numerosa nidiata dei Bridgerton, che sarà protagonista insieme a Penelope Featherington di “Un uomo da conquistare”, uscito lo scorso marzo per Mondadori.
Penelope Featherington, a ventotto anni, è ormai considerata una zitella dalla società aristocratica inglese, ma a lei sta bene così.
Non ha più il peso della pressione sociale sulle spalle, che la costringeva a partecipare agli eventi delle Stagioni per trovare marito, quando rimaneva ai margini delle piste da ballo, imbarazzata perché nessuno la invitava mai a ballare.
Nessun corteggiatore per lei, costretta e infagottata in orribili vestiti scelti dalla madre, tutti trine e merletti dai colori che non le donavano affatto, come Lady Whisteldown faceva notare nel suo seguitissimo giornale.
E poi, è in meravigliosa compagnia, perché la sua migliore amica e coetanea, Eloise Bridgerton, è nella sua stessa condizione, ma per scelta.
Se lei avesse potuto scegliere, avrebbe scelto il fratello di Eloise, l’affascinante Colin, che ama in silenzio da sempre.
Colin, a trentatré anni, invece è considerato lo scapolo più ambito adesso che i suoi fratelli più grandi sono convolati a nozze.
Lui, però, di sposarsi non ha proprio intenzione. Ama troppo la sua libertà per legarsi a qualcuno, anche se sa bene che prima o poi dovrà farlo, fosse anche solo per far contenta la madre. Intanto continua a partire per viaggi in posti sempre più lontani ed esotici come se fosse eternamente in fuga da qualcosa.
Ma la Stagione del 1824 è destinata a cambiare la sua vita, perché giorno dopo giorno, festa dopo festa, ha cominciato a conoscere la nuova Penelope, una giovane donna dalla bellezza particolare, ben diversa da quella che fino ad allora aveva creduto di conoscere, goffa e insignificante, timida e silenziosa.
La donna lo guarda dritto negli occhi adesso e ha l’ardire di rispondergli per le rime e il lieve rossore che imporpora le sue guance piene, quando si accorge di essere stata insolente, lo turba non poco.
Da dove arrivano quelle nuove sensazioni?
Nel tentativo di scoprirne la provenienza, Colin scoprirà ben più di quel che cerca in Penelope, mooolto di più, ma anche lui cela dentro sé segreti e sentimenti contrastanti e toccherà a Penelope tirarli fuori, finalmente.

“Anche voi potete baciarmi” le sussurrò. Lei non fece altro che socchiudere gli occhi. “Un bacio” mormorò lui “è per due persone”.

Se avete letto le mie precedenti recensioni riguardanti la serie in questione, sapete già quanto io sia una fan sfegatata di questa famiglia di persone fantastiche.
Alla fine della lettura del terzo romanzo mi sono sentita orfana e malinconica, quindi potete immaginare come mi sia immersa nella lettura del quarto, non appena è uscito.
E poi, questo nuovo romanzo aveva come uno dei protagonisti la mia amata Penelope, la ragazzetta grassottella e sfigata, che viene notata solo in negativo, che viene schernita e trattata malissimo dalle sue coetanee ma che tiene la testa alta con umiltà, sempre.
Finalmente adesso è cresciuta e, benché sia una “zitella”, il suo personaggio si è evoluto in qualcosa di meraviglioso, forse proprio perché, in quanto zitella, non ha più nulla di cui preoccuparsi.
È evidente che questo sia il romanzo del riscatto del brutto anatroccolo, sappiamo già dall’epilogo di uno dei primi della serie che lei e Colin si sposeranno e forse proprio quell’epilogo ci ha incuriosite tanto, ci ha pompate a mille, facendoci chiedere il come, il quando e il perché. E non dimentichiamoci anche il grosso spoiler della serie TV che, nella prima stagione, ci lascia con una giovane Penelope che, dentro una carrozza, ci dimostra come un esserino, considerato inutile e insignificante come lei, possa avere tra le mani l’intera società aristocratica londinese.
Anche questo ci ha messe in attesa di questo romanzo, eccome!
E poi, Colin! Il terzo dei fratelli Bridgerton. Lo scanzonato, sempre allegro e gentile Colin.
Gli occhi verdi maschili più belli di Londra, l’anima leggera, lo spirito libero, sempre pronto alla risata e allo scherzo.
L’educatissimo e attentissimo Colin che più volte ha tratto dal disagio Penelope durante le feste dell’alta società, quando tutti la prendevano in giro crudelmente; non dimentichiamo di quella stro@**@ta di Cressida!
Se in questo romanzo conosciamo una nuova Penelope, Colin non sarà da meno perché scopriremo in lui una sorta di inquietudine, un’irrequietezza che non gli consente di arrivare a prendere ciò di cui ha bisogno perché non lo sa nemmeno lui di cosa è fatto. E allora organizza un nuovo viaggio e scompare per un po’, per tornare quando la mancanza di casa si fa troppo pressante. Ma ogni volta che torna, attorno a lui si fa sempre più evidente ciò che gli manca e allora risale su quella ruota.
Ma non questa volta! Questa volta c’è Penelope che lo trattiene, che con la sua delicata insolenza gli mostra la via.
Sono due anime affini questi due! Più di quanto possiate immaginare. E l’amore tra di loro non può che essere meraviglioso e tenero.
Non sto qui a dirvi che dal punto di vista tecnico il romanzo è perfetto, impeccabile e pieno di tensione e colpi di scena.
Lo stile della Quinn è riconoscibilissimo, la sua scrittura fluida ci condurrà dalla prima all’ultima pagina del libro in un battito di ciglia, facendoci rimpiangere di non avere già a disposizione il volume seguente.
Che dirvi di più? Non vi ho ancora convinti a leggerlo?
Sappiate allora che qui avremo una piccola anticipazione di quella che sarà la storia dell’impavida Eloise, eroina del prossimo romanzo dal titolo “A Sir Philip, con amore”, spero di prossima uscita.
Buona lettura allora.


Voto libro – 4.5




Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

20 aprile 2021

Sir Phillip si aspettava che Eloise Bridgerton, come tutte le zitelle, fosse bruttina e pronta a tutto pur di accasarsi. Ma si sbagliava! La giovane donna che gli si presenta è determinata e soprattutto bellissima. È lei però ad avere qualche dubbio, soprattutto quando scopre che Sir Phillip non è affatto un gentiluomo, e per di più ha due figli pestiferi che avrebbero proprio bisogno di una madre.



Salve Confine,
eccoci all’appuntamento, ormai consueto, con la serie “I Bridgerton” di Julia Quinn, che la Mondadori ha rispolverato con grande successo, dovuto anche alla trasposizione in serie TV di Netflix.
Oggi è il turno di conoscere meglio il quinto componente della numerosa cucciolata Bridgerton, la frizzantissima Eloise, protagonista del romanzo “A Sir Phillip, con amore”.
Eloise ha ventotto anno suonati ed è ormai una “zitella” per la società londinese.
Lei non se ne cura troppo; ha rifiutato ben sei proposte di matrimonio da parte di uomini facoltosi e di tutto rispetto ma che non ritiene adatti a lei per carattere. Lei è allegra, frizzante, chiacchierona, sin troppo acuta e intelligente per una donna dei suoi tempi, libera e indipendente, non vuole legare la sua vita a quella di qualcuno che non sappia apprezzare il suo modo di essere. Quando, però, anche la sua migliore amica e compagna di pettegolezzi e avventura, nonché di “zitellaggine”, Penelope, sposa suo fratello Colin, Eloise sente di aver perso qualcosa di importante, comincia a sentire il bisogno di avere accanto qualcuno che la comprenda e che la guardi come i suoi fratelli guardano le loro mogli.
Così, quando Sir Phillip Crane, col quale intrattiene uno scambio epistolare da più di un anno, le chiede di andare a fargli visita in campagna per provare a vedere se sono compatibili e progettare un eventuale matrimonio, lei accetta subito, senza nemmeno comunicarlo a lui o alla sua famiglia, fa i bagagli e parte nella notte, come una ladra.
Sir Phillip non aspetta visite, ma quando alla porta del suo palazzo in campagna si presenta una donna giovane e graziosa, tutto pensa tranne che questa possa essere la sua Eloise.
Vedovo e con due bambini pestiferi da crescere, e con i quali non sa come rapportarsi, Sir Phillip non cerca altro che una nuova madre per i suoi figli. Quando scrive a Eloise di provare a valutarsi a vicenda per un’eventuale proposta di matrimonio, lo fa solo per questo motivo; non avendola mai vista, pensa che la donna sia avanti con l’età e per giunta bruttina, come dovrebbe mai essere una zitella se no?
Eloise, da parte sua, non si aspetta di trovare un uomo, affascinante sì, ma con un carattere così taciturno e ombroso come non compariva nelle sue lettere e, soprattutto, con due bambini diabolici con cui confrontarsi, ma ormai si trova lì e, decisa a fare ciò per cui è arrivata, cioè capire se Sir Phillip può essere l’uomo per lei, prende la decisione di rimanere, ma non ha fatto i conti con la sua famiglia!

“Avrebbe commesso errori, era inevitabile, ma non sarebbero stati enormi e, con Eloise al suo fianco, era quasi certo di riuscire a fare qualsiasi cosa.”

Altro romanzo, altra emozione per questa fortunata serie Regency che ha conquistato il cuore di tutte le lettrici più romantiche.
Con i precedenti quattro romanzi, la Quinn ci ha abituate veramente male, ma, per fortuna, anche col quinto non si è smentita!
Dopo quattro recensioni, è inutile ripetere le caratteristiche principali della scrittrice di questa fortunata serie, ma facciamo un veloce e conciso recap: scrittura elegante ma leggera, lettura scorrevole, con dialoghi appropriati all’epoca ma ricchi di acume e spirito, inoltre con dei personaggi indimenticabili.
Il personaggio di Eloise è quello che mi ha più incuriosito e creato aspettative durante la lettura dei precedenti romanzi. Devo dire che sono rimasta soddisfatta dall’evoluzione del suo personaggio, ma mi sarei aspettata di più dalla sua storia. Con questo non voglio dire che non abbia apprezzato e amato leggere “A Sir Phillip, con amore”, solo che le aspettative sono maledette!
In realtà, conosciamo finalmente la parte reale e umana della giovane donna.
Lei è sempre stata libera e indipendente, fiera del suo modo di essere e delle sue scelte; a ventotto anni lo è ancora, forse più di prima, ma cominciamo a scorgere una sorta di delicata fragilità che non ci aspettavamo e che ce la fa amare ancora di più. Eloise sente la solitudine, e la sente anche se non lo è, considerata la sua famiglia numerosa, ma è una donna ormai e si rende conto di aver bisogno di quello da cui fino ad oggi è riuscita a scappare: l’amore. O quanto meno la realizzazione all’interno di una famiglia tutta sua.
Seguendo l’irruenza tipica del suo carattere, decide di scappare per raggiungere Sir Phillip, che questa opportunità gliela offre; le sembra il gesto più indicato sebbene non condivisibile socialmente.
Il personaggio di Sir Phillip è perfetto, costruito dall’autrice in maniera impeccabile.
Infanzia triste e dolorosa, matrimonio con le medesime caratteristiche, che non si è nemmeno trovato a scegliere, ma in cui si è trovato per onorare il fratello maggiore deceduto prematuramente. Ha due figli che ama ma che non capisce. Non sa come fare il padre perché il suo non è stato di certo esemplare e non vuole assolutamente emularlo.
Ha bisogno di una donna rispettabile che lo sollevi da quell’incombenza e che si prenda cura dei conti della tenuta mentre lui si chiude nella sua serra a condurre esperimenti sulle piante.
Non si aspetta di certo una bellezza come Eloise, né una donna con un caratterino come il suo, eppure ne rimane folgorato e spaventato, tanto che invece di provare a confrontarsi con lei per il motivo per la quale l’ha invitata se ne tiene lontano, tiene lontano il suo cuore.
Due personaggi così differenti, praticamente opposti, eppure perfetti l’uno per l’altra, almeno quando se ne accorgeranno anche loro. Noi lettori lo capiremo subito.
Bellissimi i siparietti con i fratelli di lei, Anthony, Benedict e Colin e un giovane e zelante Gregory, che ci faranno ridere un sacco e che ci faranno desiderare di far parte anche noi di questa memorabile famiglia.
Quindi, cosa aspettate? Correte a leggerlo che alle porte bussa già il sesto volume dedicato a Francesca.
Buona lettura.

Voto libro – 4.5






Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

18 maggio 2021

Dopo anni di dissolutezze, il noto libertino Michael Stirling ha deciso di cambiare vita: è bastata un'occhiata a Francesca Bridgerton per farlo innamorare come non avrebbe mai creduto possibile. Peccato che Francesca stesse per sposarsi… Tutto ciò è avvenuto tempo fa. Ora Michael ha ottenuto il suo titolo e Francesca è libera, ma continua a vederlo solo come un caro amico. Fino a quando non si ritrova, quasi casualmente, tra le sue braccia appassionate.


Salve Confine,
procediamo nella lettura della famosa (soprattutto grazie alla serie tv Netflix) serie di romanzi di Julia Quinn “Bridgerton”, edita da Mondadori, che ringrazio per l’invio della copia digitale.
Siamo arrivati al sesto romanzo e quindi alla sesta figlia di Lady Violet, Francesca.
Nei romanzi precedenti abbiamo letto veramente poco di lei e, finalmente, oggi ho l’opportunità di parlarvene un po’ dopo aver letto “Amare un libertino”, il romanzo a lei dedicato.

Francesca, la più silenziosa e riservata della nidiata Bridgerton, si è sposata con John, Conte di Killmartin. Il loro è stato un matrimonio d’amore, tanto felice sebbene durato pochissimo, nemmeno il tempo di concepire un erede per il titolo perché John muore. Non è uno spoiler considerato che nei precedenti romanzi apprendiamo che Francesca è vedova e inconsolabile.

Ad ereditare il titolo di Conte di Killmartin è il cugino e grande amico di John e di Francesca, Michael Stirling, un libertino impenitente che di ereditare il titolo nobiliare sembra non avere granché voglia. Dopo la morte del cugino, che lo ha distrutto, viaggia per il mondo, fermandosi in India, e lasciando a Francesca il compito di occuparsi di tutto quello che riguarda i possedimenti dei Killmartin.
In realtà Micheal scappa via proprio da lei, che è il primo e unico grande amore della sua vita da tempo immemore, ancora prima che lei e il cugino John si sposassero.

Qualche anno dopo questi avvenimenti, ritroviamo Francesca ancora addolorata per la morte del marito e arrabbiata con l’amico Michael per averla lasciata sola nel momento più brutto della sua vita, ma soprattutto con una gran voglia di maternità, che può risolvere solo prendendo di nuovo marito.
Decide così di partecipare alla stagione abbandonando, dopo anni, i colori del lutto, chiaro segnale che è di nuovo “sul mercato”. L’amore per John è ancora vivo dentro di lei, nessuno lo sostituirà, ma sebbene ancora giovane sente il suo orologio biologico ticchettare inesorabilmente.
È un caso fortuito che proprio nello stesso periodo Michael decida di tornare a Londra, convinto di aver dimenticato Francesca e di aver spento il fuoco che gli ardeva nel petto per lei.
Ma un sentimento così forte e passionale, non può mai spegnersi del tutto, rimane piuttosto a covare silenzioso sotto la cenere, in attesa che il più piccolo refolo di vento lo riporti a bruciare, più caldo e potente di prima.
Michael deve resistere al richiamo dell’amore, deve onorare la memoria dell’amato cugino e non può farlo corteggiando sua moglie, ma quando il destino ha in serbo ben altri percorsi per lui e Francesca, è inutile cercare di remargli contro, soprattutto davanti all’amore vero.

“Non c’era bisogno che lo amasse. Non ce n’era bisogno. Se lo ripeteva in continuazione da quando erano sposati, tanto da esserne quasi convinto. Non c’era bisogno che lo amasse. Ma doveva tuttavia sentirsi libera. Libera di essere felice. Perché se non lo fosse stata… Be’, quel pensiero l’avrebbe ucciso. Poteva vivere senza il suo amore, ma non senza la sua felicità.”

Che dire? Pensavo che mi sarei stancata presto dei Bridgerton, invece mi ritrovo ogni volta ad aspettare con trepidazione il prossimo romanzo in uscita.
Questo perché la scrittrice, Julia Quinn, è riuscita ad ammaliarmi con il suo stile particolare che unisce sentimenti, humor, intrighi, personaggi fantastici e storie avvincenti e piene di passione.
Non sto qui a ripetermi, dopo le cinque recensioni precedenti a questa sapete bene cosa mi piace e perché di questa serie, però questo sesto romanzo ha qualcosa in più o forse, semplicemente, qualcosa di diverso.
Fatto sta che, leggendolo, mi sono ritrovata completamente innamorata di Francesca e di Michael insieme, ma, stranamente, anche di John, di cui si legge pochissimo, ma quel pochissimo è scritto così bene che rimane nel cuore.

Francesca, come già detto, è la sesta sorella, quella silenziosa, riservata, meno rumorosa, ma non per questo priva delle attrattive tipiche dei Bridgerton. È bella, con occhi che non si dimenticano e con una forte personalità. Il suo sogno era quello di sposarsi per amore e si è avverato nel momento in cui il Conte di Killmartin ha posato gli occhi su di lei. Un matrimonio felice, affiatato ma di breve durata. La morte di John ha lasciato Francesca distrutta, avvolta nel suo dolore dignitoso sebbene priva di qualsiasi conforto, anche di quello del migliore amico suo e di suo marito, che fugge via quando ancora la pietra sulla tomba del cugino non è stata posata. Francesca rispetta il dolore di Michael, ma non comprende il suo comportamento, il suo fuggire invece di rimanere a piangere insieme. L’unica persona che può comprendere la sua perdita la abbandona al dolore, un dolore doppio perché non è l’unico che Francesca deve affrontare nel giro di un paio di mesi…

Francesca è uno dei personaggi di questi romanzi che mi ha sempre incuriosita, perché la si vedeva sempre di sfuggita e negli ultimi romanzi era sempre descritta sola, nel suo palazzo in Scozia, avvolta dal silenzio e dalla solitudine, lontana dal conforto della sua famiglia.
Nel sesto romanzo conosciamo però questo nuovo personaggio, Michael Stirling, futuro e inconsapevole Conte di Killmartin.
Michael non ha mai fatto tragedia del suo mancato titolo, che era toccato al cugino John e che forse non avrebbe mai voluto. Ha condotto la sua vita da scapolo benestante tra club e viaggi in giro per il mondo, passando da una donna all’altra, ma senza donare mai il suo cuore, che è sempre stato solo e soltanto dell’unica donna che abbia mai amato e che mai avrebbe potuto avere.
La sua lealtà è davvero ammirevole: lealtà nei confronti dei suo stessi sentimenti, lealtà nei confronti del cugino, lealtà nei confronti di Francesca. Un uomo leale, considerato un mascalzone, un libertino senza pari, molto bravo a dare di sé questa immagine, che tiene stretta per mascherare l’amore e la fedeltà verso suo cugino e la moglie.

Come non ci si può affezionare a due personaggi così e alla loro storia, perché hanno una bella storia da raccontarci.
Una storia che ci toccherà il cuore, che parlerà di infertilità, sofferenza e bisogno, ma anche di malattia, con grande delicatezza e semplicità.
Secondo me, “Amare un libertino” entra di prepotenza nella gara del più bel romanzo della serie o, quantomeno, si merita almeno un posto sul podio.


Voto libro - 5




Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

15 giugno 2021

Gareth St. Clair è nei guai: il padre, che lo detesta, è determinato a mandare in malora le sue tenute per rovinargli l'eredità. L'unica speranza è in un vecchio diario di famiglia, che potrebbe contenere i segreti del suo passato, e la chiave del suo futuro. Solo che è scritto in italiano. Hyacinth Bridgerton si offre di tradurlo; mentre approfondiscono il misterioso memoriale, i due si accorgono che le risposte di cui sono in cerca non si trovano tra le pagine, ma nel cuore dell'altro.



Genere: Romance Storico

Autrice: Julia Quinn 

13 luglio 2021


Gregory Bridgerton crede nel vero amore. Quando troverà la donna giusta, se ne accorgerà subito, ne è convinto. In effetti così accade, solo che… Hermione Watson è innamorata di un altro. Ma la sua amica Lucy, per salvarla da un'unione disastrosa, si offre di aiutare Gregory a conquistarla. E finisce per innamorarsi lei di Gregory. Peccato che Lucy sia già fidanzata e, anche se Gregory ha capito di ricambiare il suo sentimento, lo zio della ragazza non intende farle rompere la sua promessa…




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