La seconda vita di Missy Carmichael
Salve Confine,
La recensione di oggi è dedicata al romanzo "La seconda vita di Missy Carmichael" di Beth Morrey, uscito ad agosto per Garzanti.
Missy Carmichael è un'anziana signora inglese che vive nella sua grande casa tutta da sola. Il marito non c'è più, il figlio maggiore vive all'estero e con la figlia minore purtroppo non ha un buon rapporto. Da sempre dedita alla famiglia, Missy ora non sa che fare di tutto il suo tempo libero, la solitudine si fa sempre più pesante ed è difficile per lei uscire dal suo bozzolo. Fino a quando, durante una passeggiata nel parco, degli incontri particolari cambieranno la situazione. Conoscerà, infatti, una giovane mamma, Angela, e il suo figlioletto, Otis, che le riempirà il cuore sofferente per la mancanza che sente del suo nipotino. Poi incontrerà Silvye, una donna sola quanto Missy, ma per scelta, perché non ha voluto una famiglia. A piccoli passi, Missy tornerà a gioire della vita che ancora ha davanti a sé, mettendosi in gioco e cominciando a fidarsi del prossimo.
"Avevo trascorso una bella giornata, ma il calore e l'allegria servivano solo a sottolineare la prospettiva deprimente della mia passeggiata solitaria verso un posto ancora più solitario, mentre cercavo di aggrapparmi ai fili della mia vita precedente."
Ho voluto leggere questo romanzo incuriosita dalla trama e affascinata dalla cover, e alla fine di questa lettura posso dire di aver trovato un piccolo gioiello. Leggere "La seconda vita di Missy Carmichael" è stato per me come fare un viaggio all'interno delle mie emozioni. L'ho trovato un romanzo intenso e pieno di spunti di riflessione, che mi ha fatto compagnia per due pomeriggi ma che non dimenticherò tanto presto. Il merito va, ovviamente, all'autrice Beth Morrey, che ha creato innanzitutto un personaggio magnifico; lo ha disegnato così bene nella sua fragilità, nei suoi errori, nelle sue emozioni, da renderlo praticamente reale.
Sì, perché Missy non è solo una tenera donna anziana tutta sola che tenta di tornare alla vita timidamente. Nel romanzo, grazie a diversi salti nel passato, abbiamo la possibilità di conoscerla come giovane donna e poi ancora come moglie e madre, conoscendo pian piano una persona che nasconde grandi dolori e segreti. E forse proprio dal suo passato arriva il sentimento di diffidenza che Missy prova verso le altre persone, il motivo per il quale rimane nel suo bozzolo o che la spaventa nel momento in cui comincia a ritornare alla vita. Altro plauso all'autrice va fatto per la struttura del romanzo, che è raccontato in prima persona e avvicina il lettore alla protagonista in maniera più intima e coinvolgente. La lettura è dinamica, mai piatta, e i salti nel passato incorporati nel romanzo al momento giusto, regalano al lettore indizi preziosi per comprendere al meglio Missy e le sue scelte.
Ho sentito un forte coinvolgimento emotivo durante la lettura, forse perché la storia di Missy è talmente fragile e umana che ognuno può ritrovarsi un po' in lei. Quanti di noi perdono contatto con se stessi nell'atto di annullarsi per gli altri? Questo romanzo ci deve far riflettere sul fatto che donarsi agli altri, alle persone che amiamo, è un atto d'amore profondo, ma è importante non perdere se stessi nel farlo. Buona lettura.
Voto libro - 4.5
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