Sex & Mayhem Series
Genere: M/M Romance
Autore: K.A. Merikan
7 ottobre 2020
Zolt. Gay. Seduttore. Predatore. Ossessione: ragazzi etero.
Leo. Etero. Motociclista. Preda. Ossessione: il vero amore.
Zolt sa che cosa vuole dalla vita… vile denaro per godersi la pensione in anticipo e andare ai Caraibi mentre gigolò gli servono da bere sulla spiaggia. Nel frattempo usa il suo banco dei pegni per affari illegali e una mazza da baseball contro chi cerca di mettergli i bastoni tra le ruote.
Quando si tratta di uomini adora dare loro la caccia, e la sua preda preferita e sfuggente sono gli etero. Fa di tutto per sedurli e divorarli. Se può essere la loro prima volta, ancora meglio.
Il suo prossimo obiettivo? Un motociclista. Non un tipo qualunque. Un fuorilegge, Leo Heller.
Leo ha le idee chiare sul suo futuro. Vuole una moglie, da i due ai quattro figli, forse un cane. Se l’amore fosse così semplice come gli altri lo fanno sembrare, Leo sarebbe già sposato.
Ciao lettori!
Oggi parliamo di “Fino a spezzare il biker”, scritto da Kat e Agnes Merikan e tradotto dalla Quixote Translation, che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima quest’opera.
Il libro fa parte di una lunga serie intitolata “Sex & Mayhem”, di cui il nostro è il numero sette.
Non conosco il resto della serie, quindi non posso dirvi se i libri sono tutti indipendenti oppure i due protagonisti sono stati introdotti in qualcuno dei precedenti, in ogni caso si legge da solo senza grossi problemi ed è autoconclusivo.
Leo e Zoltan sono i protagonisti indiscussi di questo piccante M/M: Leo Heller appartiene alla Smoke Valley MC, una tribù, se così si può definire, di tostissimi bikers il cui nucleo centrale è proprio la sua famiglia; famiglia piuttosto numerosa visto che Leo è uno di 9 fratelli, quasi tutti affiliati al Motor Club.
Zoltan, Zolt per gli amici, è il loro 'contrabbandiere', è il proprietario di un banco dei pegni della cittadina dove ha sede il Motor Club, e non disdegna qualche lavoretto sottobanco ben pagato dai motociclisti.
Zolt, nome azzeccatissimo, fatemelo dire, è un vero è proprio Pirata, alto e bello come un vichingo, tatuato dalla testa ai piedi, aggressivo e pronto a menare le mani quando l'occasione lo richiede.
Gay impenitente, Zolt si diverte a deviare ragazzi etero. Tiene traccia delle sue conquiste, con tanto di dettagli spinti, in un diario verde di cui va particolarmente fiero.
È un personaggio fuori dagli schemi a cui non siamo abituati, perché spesso le figure maschili non sbandierano la loro omosessualità oppure sono 'Drama Queen' alla Jack di Will&Grace (la serie, ve la ricordate?).
In più, Zolt ha un obiettivo: aggiungere alla sua collezione uno dei fratelli Heller...
"Leo Heller non è per tutti. Come un bel paio di Nike in edizione limitata...”
Ma se Zolt è un Pirata con la P maiuscola, Leo è un vero è proprio Cavaliere. Legatissimo alla sua famiglia, ha un progetto di vita che segue dritto come un treno: trovare una moglie, avere dai due ai cinque figli, sistemarsi in una bella casetta non lontana dal motor club e seguire gli affari di famiglia...
Peccato che il bel quadretto abbia una macchia che proprio non si vuole cancellare per quanto Leo si sforzi di farlo, e questa macchia è proprio Zolt.
“Zolt era una tempesta che rischiava di farlo naufragare su una costa frastagliata e distruggerlo".
Anche Leo è un personaggio fuori dagli schemi, perché nonostante sia un biker, con tutto quello che ne consegue, non nega i suoi sentimenti e non combatte l'attrazione crescente che sente per Zolt, non si nasconde, non soffoca la sua dolcezza e la sua gentilezza per rientrare in uno schema disegnato da altri (vedi la sua famiglia).
È un Cavaliere perché come tale si comporta, leale con la sua famiglia, onesto verso sé stesso e i suoi sentimenti, ma, soprattutto, sincero fino a farsi male con Zolt.
I due avranno un bel da fare a cercare di superare tutti gli ostacoli che incontreranno sulla loro strada, ma il lieto fine è assicurato.
Il libro è un concentrato di scene erotiche e sesso spinto, quindi non è adatto a chi non tollera questo tipo di letture, ed è focalizzato sulla crescente attrazione e sulla relazione tra i due protagonisti. Il resto dei personaggi e la trama sono in secondo piano e fungono da corollario, ma questo può essere una scelta stilistica delle due autrici o una mancanza della stessa, oppure, ancora, può essere dipeso dal fatto che siamo all'undicesimo libro della serie e le due non si sono perse in troppe chiacchiere (come spesso accade).
Ma, ahimè, la vera nota stonata del libro non è la trama o i personaggi appena accennati, ma la traduzione.
Sì, perché il libro è stato tradotto in modo approssimativo e superficiale, in molti punti ci sono storture linguistiche che hanno reso poco comprensibili interi periodi o comunque ne hanno alterato il ritmo di lettura e, come dice la nostra Katia, questo spesso va a discapito degli autori, perché chi non legge in originale attribuisce le dissonanze al poco talento o all'incapacità di chi scrive, senza invece rendersi conto che la colpa è da dare ad una cattiva traduzione.
Che dire... Avrei consigliato il libro soprattutto per l'originalità dei due protagonisti e gli avrei attribuito un punteggio di mezzo punto anche più alto, ma, per me, una cattiva traduzione è un forte limite, da questo deriva il mio punteggio finale. A presto e alla prossima.
Carmela
voto libro - 2,5
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