BLOG TOUR Tolkien: il creatore della Terra di Mezzo e Tolkien: i tesori - Tolkien e gli Inklings

 

 
Tolkien e gli Inklings
 
In occasione dell’uscita dei magnifici “Tolkien: il creatore della Terra di Mezzo” e “Tolkien: i tesori” di Catherine McIlwaine, ho auto il piacere, grazie alla casa editrice Mondadori, di leggerli in anteprima e di dedicare loro un approfondimento incentrato sul nostro amato autore e gli Inklings.

Chi erano gli Inklings?
 
Quando mi viene posta questa domanda mi piace sempre rispondere così: gli Inklings (1930- tardo 1949) erano un gruppo oxfordiano di giovani amici e artisti, i cui due membri più illustri, filologi e medievalisti, diedero risposta ad un interrogativo importante: "Come ritroviamo quei valori necessari per orientare l'educazione delle nuove generazioni?" E queste risposte furono "Il Signore degli Anelli" e "Le Cronache di Narnia". Dunque comprendiamo che i lumi più splendenti di questo gruppo altri non sono che J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis.
Insieme a loro c'erano: Owen Barfield (1898-1997), antroposofo, devoto alle idee di Rudolf Steiner, autore di "The Ever Diverse Pair (1950); Lord David Cecil (1902-1906), esperto in letteratura biografica, profondamente cristiano; Neville Coghill(1902-1986), autore di "Theresa's Choice (1958); James Dundas-Grant (1896-1985), cattolico pio e capo coro dei laureandi a Oxford; Victor Dyson (1896-1975), cultore del Neoclassicismo, del Romanticismo e di Shakespeare; Adam Fox (1883-1977), filosofo e illustre professore di arte poetica ad Oxford; Robert Havard (1901-1985), medico, l'ammiraglio rosso di cui parla Lewis; Warren H. Lewis (1895-1973), fratello maggiore di Clive; Gervase Mathew (1905-1976), esperto in arte bizantina; Charles Williams (1886-1945), uno dei più vivaci declamatori all'interno del gruppo.

La nascita degli Inklings
 
La formazione degli Inklings, a differenza degli altri circoli letterari di Oxford, fu del tutto spontanea e informale. Lewis e Tolkien apprezzavano molto la reciproca compagnia, perciò avevano coltivato l'abitudine di incontrarsi per una birra il lunedì mattina al "The Eagle and Child" e quando scoprirono che questi incontri fatti di scherzi, teologia, politica e critica letteraria si rivelavano oltre che interessanti anche molto utili al fine del perfezionamento delle loro attività, iniziarono ad invitare più di un amico ad unirsi a loro. Alla fine si arrivò ad un totale di 19 uomini che si riunivano in colloquio tutti i lunedì e i giovedì, a volte anche in tarda notte. Ristorati dai tè molto forti di Warren e dalla pipa, i poeti a turno leggevano le loro poesie, i loro racconti e le loro traduzioni, aspettando poi quella che sarebbe stato il commento e la relazione dell'altro. Tolkien, in particolare, ogni settimana portava un capitolo de "Il Signore degli Anelli", senza rivederlo, lasciandolo così come la mente lo aveva prodotto, di getto.

Il cristianesimo e gli Inklings
 
Quando parliamo degli Inklings di certo non possiamo trascurare un aspetto che viene tirato continuamente in ballo dagli esperti: il cristianesimo. Sebbene potremmo facilmente metterci dalla parte di Warren quando egli rifiutò l'etichetta "cristiani di Oxford", che tutti ripetutamente attribuivano loro, i valori cristiani sono prepotentemente presenti nelle loro opere, nonostante i 19 e più amici siano stati anche atei, antroposofi e occultisti. Per amor di verità dobbiamo anche dire che gli studiosi tutt'oggi non sono d'accordo su quale sia il valore da attribuire al cristianesimo all'interno del circolo: c'è chi dice che la fede in Gesù sia stato il collante che li ha tenuti insieme (cosa su cui si può ribattere dicendo che tra i cristiani del gruppo erano presenti numerose differenze dottrinali che li portavano a scontrarsi più di una volta), chi dice che sia stato "l'atto primo" che ha mosso il motore che ha portato alla nascita delle loro opere più celebri e chi, invece, gli attribuisce un ruolo molto minore nella formazione artistica dei diversi membri.
Le fiabe pagane, le leggende nordiche e i racconti che Tolkien ha maneggiato e rimaneggiato per la sua Terra di Mezzo, però, non potrebbero essere prese in considerazione senza considerare l'importante ruolo svolto dall'Evangelium Cristiana di pietra angolare nella sua poetica. Basti ricordare che il nostro, pur popolando la sua mitologia di creature immortali, divine e semidivine, all'apice di tutto ha posto comunque un solo dio, la proiezione letteraria di quello rivelato nella Bibbia.

Tolkien e gli Inklings
 
Per quanto concerne l'influenza che il circolo ha avuto su Tolkien, ricordiamo che più volte sia lo stesso autore che Lewis hanno negato categoricamente il fatto che nel gruppo si influenzassero a vicenda. Ma anche volendo dare per vere le loro affermazioni, possiamo ancora trovare qualche elemento degli Inklings nell'opera tolkienana, quello più genuino e autentico: l'amicizia!
Il nostro può non aver ascoltato i consigli degli altri, ma sfido chiunque a non ritrovare in quegli attimi gioviali e conviviali, di canto e bevute, di sostegno, supporto e sacrifico per l'altro, nelle cronache della Terra di Mezzo, un chiaro esempio della vita condotta insieme da questi artisti.

Canto del cigno ed eredità
 
Come tutte le cose, anche gli incontri degli Inklings ebbero fine. Un primo e duro colpo venne dato loro dalla guerra, che portò con sé Williams, evento che dette vita anche all'unico sforzo letterario congiunto del circolo, ovvero gli "Essays Presented to Charles Williams" (1947). Eppure la sua morte aveva aperto una crepa così profonda che mai di richiuse. Per un po' di tempo gli incontri continuarono, ma non avevano più lo stesso entusiasmo che li caratterizzava e ben presto la piega differente che prese la vita di ognuno di loro li portò ad allontanarsi sempre di più. Sul finire degli anni quaranta un piccolo screzio mitopoietico, che riguardava la critica da parte di Tolkien dei primi capitoli de "Il leone, la strega e l'armadio", portò persino i due grandi lumi, Tolkien e Lewis, a prendere le distanze.
Pochi circoli letterari nell'epoca pre contemporanea ebbero tutta la risonanza che ebbero e hanno tutt'ora oggi gli Inklings. Tra un tentativo di riportarli in vita nel 2006, ai numerosi saggi che vengono pubblicati ogni anno su di loro, sembra che per la vera e propria “fine" degli Inklings si debba ancora aspettare, e noi fan di Tolkien non potremmo esserne più grati.

Per chi volesse approfondire tutto ciò di cui ho parlato, lascio le fonti da cui ho tratto questo breve approfondimento.

Bibliografia
 
Mcllwaine C., Stefano Giorgianni, trad. a cura di, “Tolkien, il creatore della terra di mezzo", Oscar vault, Mondadori Libri S.p.A, 2020, Milano.

Buongiorno T., "Dizionario della fiaba", seconda edizione, Lapis Edizioni, 2014, Roma.

Carpenter H., "Gli Inklings. C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien, Charles Williams e i loro amici, Collana Tolkien e i dintorni, Marietti Editore, 2011, Bologna.

Duriez C., "The Oxford Inklings. Their lives, writings, ideals and influence", Lion Books, 2015, Oxford, England.

Duriez C., Porter D., "The Inklings handbook: the lives, thoughts and writings of C.S. Lewis, Charles Williams, Owen Barfield, and their friends”, Chalice Press, 2001, Downtown, Saint Louis, U.S.A.

Sitografia
 

 
 I libri







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