Il mutilatore
Genere: Gialli e Thriller
Autore: Marco Paracchini
Tokyo, 2020. Sugli argini di un fiume viene trovata una valigia. Al suo interno c'è una ragazza fatta a pezzi. Questa scoperta raccapricciante si rivelerà ben presto essere il primo tassello di una serie di omicidi assurdi e incomprensibili. Chi si nasconde dietro a questi delitti? Il profiler Kenzo Tanaka, investigatore privato con grandi abilità deduttive, affiancherà ancora una volta l'ispettore Gamanote in una corsa contro il tempo per fermare l'artefice di questi orrendi delitti. La città di Tokyo fa da sfondo alle vicende narrate, ed emerge un lato di questa metropoli che non è quello luccicante degli appassionati di anime e manga. Il lato oscuro della città fa da contraltare alle anime nere che popolano le pagine del romanzo, in una vicenda in cui nessuno è come sembra e tutti nascondono terribili segreti.
Recensione
Ciao, lettrici e lettori!
Sono qui per parlarvi di un thriller terrificante che mi ha attirata subito per la trama avvincente.
Si tratta de “Il mutilatore”, scritto da Marco Paracchini e edito da Golem.
“Portiamo più cicatrici dentro all’animo che sull’epidermide e di tutti gli errori che facciamo è sempre e solo il tempo che ci presenta il conto. Lo dice sempre anche mio zio italiano: “La vita è come una cena al ristorante, alla fine del pasto ti viene presentato il conto. Nessuno può alzarsi dal tavolo senza aver pagato il suo”.”
“Il mutilatore” è un libro agghiacciante. La sua storia ha inizio con il ritrovamento di una valigia alquanto sospetta, pesante e chiazzata di sangue, in un piccolo corso d’acqua nei pressi della stazione di Ochanomizu. Quando una poliziotta interviene per scoprirne il contenuto, rimane nauseata da ciò che ha davanti: un corpo femminile mutilato, a cui manca però il busto.
Il caso viene affidato all’investigatore privato Kenzo Tanaka e all’ispettore Gamanote, che si metteranno sin da subito alla ricerca dello spietato assassino per fermarlo in tempo, prima che mieta altre vittime.
“È proprio il sistema sociale che è sbagliato eppure viene nutrito giorno dopo giorno con l’insensatezza della contemporaneità: si dà lode al sangue, si oscura l’amore e il sesso.”
“Il mutilatore” è stata un’opera spaventosa, ricca di suspense che aumenta pagina dopo pagina, non dando via di scampo al lettore e trattenendolo fino alla fine.
La prosa è semplice ma non banale. Ho apprezzato l’utilizzo costante di termini giapponesi, con delle note al margine che hanno sicuramente aumentato la mia curiosità e le mie conoscenze.
Non è stato un libro semplice da leggere, poiché composto da varie dinamiche complesse e momenti riflessivi. Molte scene mi hanno costretta più volte a chiudere gli occhi, come ha fatto lo stesso ispettore quando ha notato il contenuto della valigia in uno dei primi momenti di questa storia. Avrei preferito un ulteriore approfondimento su alcuni personaggi, poiché ce ne sono stati molti e varie volte sono entrata in confusione, non permettendomi di simpatizzare con loro.
"Penso anche che alcuni lavori ci strappano il senso della vita e più passa il tempo, più mi rendo conto che certe cose non riusciamo più a tenerle in un pugno."
Ci sono due cose che ho amato maggiormente: il prologo e il finale.
Forse sembrerà assurdo, ma ho riletto il prologo più volte, poiché mi è piaciuto il contatto diretto con il lettore prima ancora di avvicendarci nella storia.
Sul finale, ovviamente, non dirò nulla, se non che resterà impresso nella mia mente per la sua semplicità piena di spunti di riflessione.
Sarah
Voto libro - 4
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