Plain Bad Heroines
Autore: Emily M. Danforth
Genere: Commedia horror
La nostra storia inizia nel 1902, alla Brookhants School for Girls. Flo e Clara, due studentesse suggestionabili, sono ossessionate l'una dall'altra e da un'audace giovane scrittrice di nome Mary Maclane, autrice di uno scandaloso bestseller. Per dimostrare la loro devozione a Mary, le ragazze istituiscono un club privato e lo chiamano The Plain Bad Heroine Society. Si incontrano in segreto in un frutteto di mele nelle vicinanze, il luogo della loro più selvaggia felicità e, in ultima analisi, della loro morte macabra. Qui è dove i loro corpi vengono poi scoperti, con una copia del libro di Mary accanto a loro, vittime di uno sciame di pungenti, arrabbiate vespe. Meno di cinque anni dopo, la Brookhants School for Girls chiude le sue porte per sempre, ma non prima che altre tre persone muoiano misteriosamente nella proprietà, ognuna in un modo molto preoccupante.
Più di un secolo dopo, l'ormai abbandonata e fatiscente Brookhants è tornata alla ribalta quando lo scrittore prodigio, Merritt Emmons, pubblica un libro di successo, che celebra la bizzarra storia queer che circonda l' "infestata e maledetta" Gilded-Age Institution. Il suo bestseller ispira un controverso adattamento cinematografico horror con protagonista l'attrice famosa e la it girl lesbica Harper Harper nel ruolo della sfortunata eroina Flo, insieme all'attrice di serie B e all'ex piccola star Audrey Wells nel ruolo di Clara. Ma mentre Brookhants riapre le sue porte e le nostre tre eroine moderne arrivano sul set per iniziare le riprese, passato e presente diventano severamente impigliati-o forse solo severamente sfruttati-e presto è impossibile dire dove finisce la maledizione e dove inizia Hollywood.
( Traduzione a cura de Il confine dei libri)
Recensione
Ciao a voi, lettrici e lettori!
Dopo aver perso tutte le mie lacrime per “Così si perde la guerra del tempo”, ho deciso di gettarmi a capofitto in una novità gothic horror comedy in inglese. Sto parlando di “Plain Bad Heroines” di Emily M. Danforth.
“Troppe cose avvennero quella notte, troppe cose avvennero prima di quella notte, e ancora troppe cose entrarono nel loro letto, si sedettero su di loro, e le tennero sveglie e pensierose, anche se non si dicevano l’un l’altra a cosa stessero pensando.”
Se vi aspettate un romanzo un po’ gotico e molto allucinante, allora avete trovato proprio il libro giusto! Preparatevi ad essere catapultati in una storia saffica, ricca di tragicomicità e situazioni surreali.
Il racconto si alterna tra una storia ambientata nel passato e una nel futuro. Entrambe le storie, intrecciate tra di loro, sono legate da avvenimenti macabri, partendo dalla tragica morte di Flo e Clara nel 1902, attaccate da uno sciame di vespe mentre amoreggiavano e leggevano il loro libro preferito di Mary MacLane in un meleto nei pressi della Brookhants School for Girls. Un secolo dopo, la vicenda fu di grande ispirazione per l’autrice Merritt Emmons, la quale narrò la storia utilizzando nomi diversi. Ebbe così tanto successo che decisero di creare un adattamento cinematografico, con protagoniste Harper Harper, attrice lesbica, e Audrey Wells, già famosa da quand’era bambina.
Ed è qui che ha inizio (o meglio, continua) un susseguirsi di eventi che vi terrà incollati alle pagine dall’inizio alla fine. Attenti, però. La maledizione è dietro l’angolo. Spero non siate i prossimi!
“Mi piace molto di più quando nessuno si aspetta niente da me e poi li sorprendo facendo qualsiasi cosa.”
“Gli standard sono così bassi che ci sbatteresti il piede contro.”
Premetto che leggere questo libro è come trovarsi sulle montagne russe. All’inizio la storia è stata abbastanza scorrevole, ma con qualche descrizione di troppo e una terminologia di difficile comprensione. Un’altra cosa che ha rallentato di molto il ritmo narrativo è la presenza di numerosi commenti che potevano essere omessi o citati solo brevemente. Nonostante questi difetti, ho apprezzato moltissimo lo stile di scrittura dell’autrice. È davvero originale, poiché il narratore esterno si rivolge direttamente al lettore, come se volesse raccontagli una storia. Anzi, più storie in una.
“Alex vedeva molto chiaramente quanto pericoloso potesse diventare un libro come quello di Mary nelle mani di ragazze così impressionabili, così privilegiate: ragazze che si baciavano, si accarezzavano e ridevano mentre si leggevano passaggi nel bosco; ragazze la cui posizione sociale dei genitori aveva insegnato loro che non c’era assolutamente nulla al mondo che non potessero sottomettere, acquistare o ignorare; ragazze che appiccavano incendi solo per vedere come altri tentavano, e fallivano, di spegnerli.”
Dalla seconda metà del libro, il ritmo narrativo è diventato, invece, fin troppo rapido, rendendomi difficile stare al passo con la storia.
Ciò che mi è piaciuto particolarmente è stato inserire come cardine principale il memoir di Mary MacLane. Gli estratti dal libro che ha dato vita a questa storia sono stati interessanti e molto belli, spunti di riflessione.
Non ho simpatizzato con i personaggi. Probabilmente è stata proprio la tipologia di narrazione a non farmi affezionare a nessuno. Dati gli eventi, avrei preferito una narrazione in prima persona, divisa in più punti di vista per avere un quadro più dettagliato di ciò che stava accadendo.
Sarah
Voto libro – 3
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