The Gentleman Bastard sequence
- Gli inganni di Locke Lamora
- I pirati dell'oceano rosso
- La repubblica dei ladri
Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.
Ciao a tutti voi, lettrici e lettori!
Penso che tanti di voi abbiano sentito parlare della saga dei “The Gentlemen Bastards” scritta da Scott Lynch. Se non la conoscete, mettetevi comodi e leggete. Ve ne parlerò proprio oggi, partendo dal primo volume: “Gli inganni di Locke Lamora”, nella nuova ristampa di Oscar Mondadori.
“Catena sosteneva che non c’è libertà come la libertà di essere sempre sottovalutati.”
Con “Gli inganni di Locke Lamora”, Scott Lynch ci trasporta in un mondo nuovo, da noi inesplorato. A Camorr, città ricca di palazzi magnifici e ponti, troviamo il nostro protagonista. Locke Lamora è, all’apparenza, un uomo basso e inesperto quando si parla di armi. Mai pensereste che lui sia un ladro alquanto astuto, tanto da considerarlo quasi, in un certo senso, il re di Camorr. È un Robin Hood rivisitato, che ruba ai ricchi ma non dona ai poveri, tenendo per sé e i suoi compagni (i Bastardi Galantuomini) tutto il denaro e le ricchezze. Locke, nel giro di poco tempo, si ritrova coinvolto in una faida più grande di lui, che vede come protagonisti Capa Barsavi, mente criminale che ha molto potere su Camorr, e il Re Grigio, altro personaggio con cui dovrà fare i conti. Ci sembra impossibile che questo ladruncolo, di grande furbizia, si ritrovi intrappolato in una lotta del genere. E tutto per un segreto del suo passato che potrebbe sconvolgere gli ordini a Camorr in maniera del tutto singolare.
“Quando non sai tutto quello che potresti sapere, è il momento buono per chiudere quella fottuta grancassa ed essere educato.”
“Gli inganni di Locke Lamora” è diventato, senza se e senza ma, uno dei miei libri preferiti.
Ho amato Locke in ogni pagina. È uno di quei personaggi di cui sai tutto ma, allo stesso tempo, non sai nulla. Siamo al primo libro e, nonostante non abbia capito molti particolari della vita del protagonista, ne sono rimasta colpita e affascinata per il grande intelletto (nonché furbizia) che possiede e applica in ogni situazione. È di sicuro un personaggio geniale che non vedo l’ora di scoprire ulteriormente nei volumi a seguire.
Un’altra cosa che ho amato alla follia è stato il world building. Da sempre, sul podio ho posto quasi ogni scritto di Sanderson, ma credo che Scott Lynch, con le ambientazioni che ha creato, si piazzi proprio di fianco a lui. Ti fa venire voglia di teletrasportarti all’interno delle pagine, nonostante tutti i pericoli e le trappole in cui potresti ricadere.
"Un giorno, Locke Lamora, combinerai un casino così superbo, così ambizioso, così travolgente che il cielo si illuminerà, le lune gireranno e gli dei stessi cacheranno comete con gioia. E spero solo di essere ancora in circolazione per vederlo."
Per quanto riguarda lo stile di scrittura, la prosa è di un registro medio-basso. È semplice, ma non è per niente scarna, e questo la rende davvero apprezzabile.
Adoro il sarcasmo e la simpatia di questo libro, nonostante sia abbastanza cruento in vari punti. Ciò lo rende di un'originalità unica!
È un libro da cui è difficile staccarsi. Una volta entrata in questo nuovo mondo, per me è stato un duro colpo abbandonarlo, tanto che sono andata a rileggere qualche scena pochissimi minuti dopo la lettura.
Credo proprio che mi aspetterà un bel book hangover!
Voto libro - 5
Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all'estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato. Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri... e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c'è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte. Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani... su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo... Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare...
Ciao a tutti, lettrici e lettori!
Ormai la scrittura di Scott Lynch è una delle mie preferite. Dopo avervi parlato del primo libro dei “Bastardi Galantuomini”, non potevo non dedicarmi anche alla recensione del secondo!
Se pensate che “Gli inganni di Locke Lamora” sia di una meraviglia unica, sappiate che “I pirati dell’oceano rosso” non delude per niente le aspettative!
“Difficile” e “impossibile” sono cugini che vengono spesso confusi l’uno con l’altro, ma hanno pochissimo in comune.
Dopo aver rischiato e perso molto ne “Gli inganni di Locke Lamora”, i Bastardi Galantuomini sono tornati più forti di prima in questo nuovo volume della serie. Dopo essere scappati dalle armate Camorr, Locke Lamora e Jean Tannen si recano a Tal Verrar. Lì è presente la casa da gioco più grande dello stato, e i due non riescono a resistere al richiamo del denaro e dell’enorme sfarzo presente nella città. Si dice che in molti abbiano tentato di accedere al caveau della casa senza uscirne vivi e, anche se Locke e Jean ne dubitano, dovranno ricredersi. Faranno la conoscenza di un personaggio molto particolare, che li assolda come spie per consegnare alla giustizia un gruppo di pirati. Tenetevi di nuovo pronti a sarcasmo, battaglie e divertimento, ed esplorate l’oceano rosso con i nostri Gentlemen Bastards.
“Questo va oltre la follia” disse Locke dopo alcuni istanti di riflessione silenziosa e forsennata. “La più completa pazzia furiosa è uno stato di grazia razionale al quale non potete aspirare. Quelli che vivono per strada e bevono il proprio piscio rifuggirebbero dalla vostra compagnia. Voi siete più svitato di un cavallo.”
Parto subito dicendo che Scott Lynch, ancora una volta, non mi ha deluso affatto. Questo libro è stato un viaggio ricco di emozioni ed è stato in grado di illustrarci i personaggi meglio del precedente. L’unica pecca è che alcune scene sono state descritte in maniera troppo dispersiva, riempendoci di dettagli poco utili alla trama.
Credo che il libro, però, acquisisca sempre più potere e importanza man mano che andiamo avanti con i capitoli dedicati al gioco dei cinque anni. La trama de “I pirati dell’oceano rosso” è stata una delle più avvincenti che abbia mai letto.
Ho riso tantissimo in più occasioni, e non solo per l’avventura in sé. Non posso fare a meno di definire “brillante” il personaggio di Locke Lamora, per me ormai al primo posto tra i più iconici di cui ho letto nel 2020.
Ho inaspettatamente maturato anche un certo affetto nei confronti di Jean, apprezzandolo di più con il passare delle pagine.
Scott Lynch ormai ha vinto il mio cuore con quest’opera e, dato il finale pazzesco, non vedo l’ora di proseguire al più presto con il terzo volume, “La Repubblica dei ladri”.
Voto libro - 4.5
Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un... clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un'opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo. Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l'operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l'amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale. Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n'è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all'unica persona che sia in grado di tenergli testa - nel gioco dell'amore e in quello degli inganni - Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.
Ciao, lettrici e lettori!
Come sapete, la saga dei “Bastardi Galantuomini” di Scott Lynch è ormai un pezzo importante della mia esistenza. I miei sogni sono popolati da avventure folli e personaggi stravaganti, e il mio cuore ormai è tutto per Locke. Quindi potete benissimo immaginare con quale emozione mi sono buttata a capofitto tra le pagine del terzo libro, “La Repubblica dei ladri”, di cui vi parlerò oggi!
“Non mi aspetto che la vita abbia un senso” disse poco dopo “ma sarebbe certamente piacevole se la piantasse di prenderci a calci nella palle.”
Dopo il terribile cliffhanger de “I Pirati dell’oceano rosso”, leggere “La Repubblica dei ladri” è un’azione quasi automatica.
Dopo il loro colpo del secolo risultato fallimentare, ci ritroviamo davanti a due strade diverse. Da un lato troviamo Jean, ancora in vita dopo la sconfitta, mentre dall’altro c’è Locke, avvelenato, incurabile e, di conseguenza, in fin di vita. Quando tutto per lui sembra giungere al capolinea, arriva l’occasione che potrebbe salvargli la pelle, o dargli il colpo di grazia. Con l’avvicinarsi delle elezioni del Konsel, Locke è richiesto per svolgere varie “mansioni” per le diverse fazioni. Anche se in un primo momento sarà restio, le suppliche di Jean e la ricomparsa del grande amore della sua vita, Sabetha, lo porteranno ad accettare. Come andrà a finire? A voi scoprirlo!
“Smettila di essere così dura con te stessa. Siamo quello che siamo, amiamo quello che amiamo. Non dobbiamo giustificarci con nessuno… nemmeno con noi stessi. Mi sembra di ricordare di avertelo già detto.”
Mai avrei pensato che Locke si sarebbe innamorato così profondamente di una persona!
È stato un libro pazzesco, con dinamiche così appassionanti da far girare la testa.
C’è stata sempre un’ansia di base continua mentre osservavo Locke che non stava bene, poiché ho simpatizzato tantissimo con lui nel corso della storia e mi è dispiaciuto tantissimo. Ma ragazzi, un mondo senza Locke Lamora non è un mondo nel quale vale la pena vivere.
Sabetha è stato un personaggio molto interessante ed è stato bello vedere una presenza femminile così forte e determinata. Giuro che leggerei un intero libro su di lei senza esitare neanche un attimo (Scott, accogli la mia preghiera)!
“Così funziona la fortuna, giovanotto. Puoi protestare finché ti pare, convincerti che la situazione avrebbe potuto essere favorevole per te, ma sta’ sicuro che le cose possono sempre andare peggio. Sempre. Hai capito?”
Il problema della dispersione, riscontrato in precedenza, qui non è presente. È un libro che potrei definire perfetto, per storia e trama.
Raramente ho letto serie fantasy che partono in modo epico e diventano sempre più interessanti libro dopo libro. La serie dei “Bastardi Galantuomini” è quella saga che inizia con un libro epico e procede con dei libri mega epici. Non scende mai di livello, ma sale sempre più su.
Sapere che dovrò aspettare fino all’estate del 2021 per sapere cosa avviene nel quarto libro, mi provoca dolore fisico e psicologico!
Spero di aver messo abbastanza enfasi in ogni mia parola, perché questa saga DEVE essere letta assolutamente. Sono ufficialmente diventata una bimba di Scott Lynch. Sappiatelo tutti!
Un'ultima cosa: la mia valutazione per questo libro non è abbastanza. Vi prego di moltiplicare il numero che vedete per 1000. Grazie per l'attenzione.
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