Hell's Library


La serie è composta da: 
 
1. The Library of the Unwritten 
 
2. The Archive of the Forgotten  
 
3. The God of Lost Words

 Genere: Fantasy

Autrice: A.J. Hackwith

Unitevi alla biblioteca e scatenate l'inferno nel primo libro di una nuova fantastica serie fantasy, dove libri incompiuti dai propri autori risiedono nell'Ala dei Non Scritti della Biblioteca del diavolo e personaggi inquieti emergono dalle loro pagine... Quando un Eroe scappa dal proprio libro e va alla ricerca del suo autore, Claire deve trovarlo e catturarlo con l'aiuto dell'ex musa e attuale assisitente Brevity e del demone fattorino nervoso Leto. Ma quella che sarebbe dovuto essere un semplice recupero va spaventosamente male, in una caccia che minaccia di rimodellare i confini tra Paradiso, Inferno... e la Terra.  
 
Salve lettori!
Oggi vi parlo di un libro che mi ha conquisto con due sole parole: Biblioteca e Inferno. “The Library of the Unwritten” di A.J. Hackwith è il primo libro della serie “Hell’s Library”, uscito nel 2019.
Non ne avevo mai sentito parlare finché una disegnatrice, che seguo su Instagram, ne ha fatto delle fanart che mi hanno spinto a cercare la trama, e ora eccomi qui a parlarvi di una biblioteca con sede all’Inferno piena di libri che non sono mai stati scritti...

“Le storie vogliono cambiare, e preservarle è il lavoro di un bibliotecario; questo è l’ordine naturale delle cose.”

Esiste un luogo neutro all’Inferno in cui le scaramucce politiche dei demoni e le decisioni di Lucifero non hanno importanza. Questo luogo è la Biblioteca. 
La Biblioteca ha due ale: la sala Arcana, che contiene oggetti magici rari ed estremamente pericolosi, e l’ala dei “Non scritti”, che contiene tutti i libri, passati, presenti e futuri, che sono stati immaginati dai propri scrittori ma non sono mai stati messi su carta, sono rimasti o rimarranno nell’immaginazione dell’autore, diventando reali solamente nella Biblioteca dell’Inferno.
Ovviamente ogni Biblioteca ha un bibliotecario o una bibliotecaria, che si tramandano conoscenze e perle di saggezza da millenni.
L’attuale bibliotecaria è Claire, seria e rigida, può sembrare fredda all’inizio, ma farebbe di tutto per i suoi libri.
Ha un’apprendista, Brevity, ex musa gentile e amichevole.
Il compito di un bibliotecario è, ovviamente, mettere in ordine i libri e rilegarli se iniziano a mostrare segni di vecchiaia, ma, soprattutto, devono controllare che nessuno dei libri si svegli e decida di scappare.
I libri sono oggetti inquieti, basta poco per far svegliare le storie; un autore ancora in vita, un pensiero di troppo, e un personaggio potrebbe diventare reale e cercare di raggiungere il proprio autore sulla Terra.
Claire è molto rigida con i libri che si svegliano; i personaggi devono subito rientrare nella propria storia prima di allontanarsene o di complicare la vita dell’autore.
Ma c’è un personaggio che è riuscito a superare le protezioni della Biblioteca senza far sospettare nulla a Claire, ed è finito sulla Terra ad intromettersi nella vita della sua autrice.

È un Eroe, capelli color del bronzo e zigomi definiti, che Claire, Brevity e Leto, un demone minore molto nervoso incaricato di informare Claire della fuga del libro, devono recuperare a Seattle.
Nonostante la reticenza dell’Eroe a tornare nel suo libro, Claire riesce a convincerlo, tra minacce e promesse, a seguirla, prima che l’autrice subisca danni inestimabili, ma l’Eroe non ha intenzione di andarsene senza cercare di sfidare il sistema, finendo per ferirsi gravemente.
Prima di tornare in Biblioteca per occuparsi di lui, Claire decide di restare per un po’ sulla Terra con Leto, che ha capito essere un’anima umana come lei, un adolescente che per qualche motivo ha deciso di punirsi non solo andando all’Inferno, ma anche prendendo le sembianze di un demone.
Ma a Seattle vengono intercettati da un angelo, Ramiel, il Tuono di Dio, un Grigori, uno degli angeli più importanti che ha perso tutto dopo aver deciso di prendere la parte degli uomini nel conflitto tra Dio e Lucifero, e di conseguenza è caduto insieme a lui. 

Dopo secoli di solitudine ha deciso di tornare in Paradiso e cercare perdono, finendo così in Purgatorio a smistare le anime che possono accedere in Paradiso.
Una di queste anime ha con sé un oggetto, un pezzo di carta molto antico dall’inchiostro verde, che emana odore di ozono e anice, tipico dell’Inferno. Questo pezzo di carta strappato fa parte della Bibbia del Diavolo e potrebbe causare danni incredibili, tra cui una guerra tra Inferno e Paradiso.
Ramiel ha il compito di trovare l’intero libro, al suo posto trova la Bibliotecaria.
Claire non sa cosa sia quel pezzo di carta, ma ne percepisce la pericolosità, per la Terra ma soprattutto per la Biblioteca, quindi diventa fondamentale per lei andare a caccia delle poche pagine rimaste della Bibbia del Diavolo e riportarle nell’unico luogo dove possono essere al sicuro.
Così, i nostri personaggi si imbarcano in un viaggio tra vari regni alla ricerca del libro più pericoloso mai esistito, inseguiti da Ramiel e uno degli angeli più potenti del Paradiso.

“Claire ha sempre vissuto secondo la solida filosofia morale che una persona non può mai avere troppe tasche, troppi libri o troppo tè.”

Nonostante la trama lunghissima, posso assicurarvi che quello che vi ho raccontato saranno, si e no, i primi due capitoli. 
“The Library of the Unwritten” è un’epopea, un canto eroico di personaggi che di eroico non hanno nulla, non nel senso convenzionale.
Claire, la Bibliotecaria, ha tanti rimpianti ed è molto dura con sé stessa, si dedica alacremente ai suoi libri e sembra severa, ma lo è per lo più con sé stessa. Prende il suo lavoro sul serio, prendersi cura dei libri è la sua vita e non ha intenzione di deludere la Biblioteca, per questo quando percepisce la minaccia del frammento della Bibbia del Diavolo decide di rischiare tutto per trovarla. 
La Biblioteca si trova in un luogo neutro, ma è comunque circondata da demoni affamati di potere, e i libri sono potere, sono potenziale non sfruttato, sono immaginazione, sogni e speranze mai sbocciate.
Ad appianare gli spigoli di Claire c’è Brevity, una ex musa. Brevity è pimpante e socievole, ha sempre un sorriso e una parola gentile, ha una facciata colorata e positiva, ma nasconde paure e insicurezze profonde che prendono il sopravvento quando si ritrova senza la guida di Claire.
Leto è un adolescente pieno di insicurezze, è convinto di aver fatto del male in vita, ma Claire percepisce che c’è molto di più sotto la superficie e cercherà in ogni modo di farglielo capire. Aiutare Leto è diventata la sua missione, anche se non capisce cosa la leghi così tanto al ragazzo.

“The Library of the Unwritten” è un libro bello pieno: di avventura, di culture, di emozioni, colpi di scena e scambi di battute ironiche e taglienti.
Chiariamo una cosa, qualsiasi cosa fosse successa in questo libro, io l’avrei accettata comunque, e sapete perché? 
Perché l’idea di partenza è geniale! 
Una Biblioteca all’Inferno... assumetemi, per favore!
Il fatto che conservi tutti i libri immaginati e mai scritti e che questi si sveglino se stimolati, è affascinante. È come se la Biblioteca fosse un personaggio senziente, i libri compagni fragili ma potenti di cui prendersi cura.
Davvero estremamente innamorata dell’idea e su di giri per le fantasiose bestemmie di Claire contro Sua Altezza infernale: esilaranti!
Ho adorato anche il fatto che vengano toccate diverse culture, quindi visitiamo diversi reami e vediamo in che modo il mondo terreno li ha influenzati. Questo intrecciarsi di credi, miti e storie mi ha affascinata tantissimo, è uno degli aspetti che mi è piaciuto di più.
Oltre all’avventura, aspetti molto importanti sono i personaggi, sia nella loro introspezione che nell’evoluzione dei rapporti tra di loro. (Abbiamo una ship? Direi proprio di sì!).
L’autrice dà voce a diversi tipi di traumi attraverso i personaggi, i quali affrontano sfide che riportano a galla paure e insicurezze da cui a volte vengono sopraffatti, ma dopo le quali si rialzano più forti, perché hanno qualcosa di molto importante per cui battersi.
C’è un approfondimento psicologico incredibile ed è quello che rende tutti i personaggi importanti per la storia, li rende umani, reali, vulnerabili, nonostante siano anime dannate, angeli, demoni, muse e personaggi di fantasia.

“Quanto sarebbe facile se ognuno conoscesse il proprio ruolo: l’eroe, l’aiutante, il cattivo. I nostri libri sarebbero più ordinati e le nostre anime meno logore. Ma che tu sia fatto di sangue o inchiostro, la storia di nessuno è così semplice.”

Avete capito, quindi, che questo libro è un insieme di tante, tante cose, è corposo e ciò pesa un po’ nello scorrere della storia. A volte si resta un po’ impantanati tra le riflessioni personali, ma si riprende terreno facilmente.
L’idea è fantastica, la trama è avvincente, i personaggi sono interessanti e ci si affeziona molto a loro, manca solo lo stile di scrittura, che è descrittivo al punto giusto e travolgente. 
Ho sottolineato talmente tante di quelle frasi, la maggior parte memorie dei bibliotecari, così tragiche, questo è l’aggettivo che mi viene in mente. Tutti loro hanno dato tutto se stessi per la Biblioteca, i suoi libri e le sue storie, è davvero una missione servirla e proteggerla.
Le spiegazioni sono necessarie ed estremamente interessanti, se siete affascinati dalla mitologia le apprezzerete sicuramente.
Insomma, nonostante il ritmo a volte rallenti un po’, credo che “The Library of the Unwritten” sia stato scritto proprio come era necessario, con i suoi personaggi problematici, la missione pericolosa, riflessioni, sfide e battute sarcastiche!
Sono davvero curiosa di leggere il secondo volume, “The Archive of the Forgotten”, uscito ad ottobre di quest’anno.
Che dire, grazie Biblioteca per aver permesso ad A.J. Hackwith di scrivere la sua storia!
Baci.

Voto libro - 4



 

 Genere: Fantasy

Autrice: A.J. Hackwith
 
La Biblioteca dei Non Scritti all'Inferno è stata salvata dalla devastazione totale, ma centinaia di potenziali libri sono stai distrutti. L'ex bibliotecaria Calire e la musa Brevity sentono la perdita di quelle storie e stanno cercando di abituarsi ai loro nuovi ruoli rispettivamente nell'Ala Arcana e nella Biblioteca. Ma quando i resti di quei libri iniziano a perdere uno strano inchiostro, Claire capisce che la Biblioteca ha mantenuto dei segreti con l'Inferno... e con i suoi stessi bibliotecari.

Claire e Brevity sono immediatamente in contrasto nel loro approccio all'inchiostro, e il potenziale potere che rappresenta non passa inosservato. Quando un rappresentante dal Muses Corps arriva alla Biblioteca per avvertire Brevity, l'angelo Rami e l'un tempo Eroe vanno alla ricerca di risposte in altri reami. La vera natura dell'inchiostro potrebbe cambiare radicalmente l'aldilà nel bene o nel male, ma dipende interamente su chi rimane a tenere la penna.  

Salve lettrici e lettori!
Con questa recensione torniamo all’inferno, o meglio nella Biblioteca che si trova all’inferno che abbiamo visitato in “The Library of the Unwritten” di A.J. Hackwith. Stavolta vi parlo di “The Archive of the Forgotten”, secondo volume della, credo, trilogia “Hell’s Library”.

Alla fine di “The Library of the Unwritten” ci sono state tante perdite dolorose e molti cambiamenti nei ruoli, ma soprattutto nelle relazioni.
La musa Brevity ora è la bibliotecaria e Hero, il personaggio rifiutato dal suo stesso libro, è il suo assistente. Claire è diventata Arcanista e cura l’Ala Arcana, con l’aiuto di Ramiel, l’angelo caduto che si è ritrovato all’inferno, legato a un gruppo di anime tormentate.
Niente è più come prima; non la Biblioteca, ormai adattatasi a Brevity, né la presenza di un’altra musa, Probity, e l’interesse della Muse Corpse, neanche la pozza scura e oleosa comparsa nell’Ala Arcana che richiama le Dame dalla loro stanza.
È da quel liquido comparso all’improvviso, che si rivela essere inchiostro, che la nuova avventura dei nostri protagonisti comincia.
Ma a differenza del primo volume, il gruppo stavolta è diviso dal dolore, dai sensi di colpa, dell’orgoglio e dalla testardaggine.
Claire deve fare i conti con i suoi fallimenti, Brevity non si sente degna di essere la bibliotecaria, Hero deve capire chi è, se un personaggio rifiutato, un cattivo o un assistente che ha finalmente trovato una casa. Ramiel è l’unico sicuro del suo ruolo e farà di tutto per aiutare la sua strana famiglia a fare pace con sé stessi. 

“L’inferno è un luogo per i sognatori che si sono svegliati e i libri ancora dormienti. In entrambi i casi, l’inferno è un luogo pronto per le storie.” 

Così come per il primo volume, i riferimenti a religioni, culture, personaggi mitici e fantastici, dominano il libro e io, ovviamente, li ho adorati!
Questo è il pregio della serie e il motivo per cui la amo così tanto!
Certo, i personaggi sono adorabili e le avventure super interessanti, ma è l’intreccio di così tanti riferimenti culturali, piccoli pezzi che ti fanno saltare dal posto di lettura entusiasta, che rendono questa serie il gioiello che è.
Il world building, tra l’altro, si sviluppa e si allarga; abbiamo visitato il Valhalla e Malta, stavolta viaggeremo fino all’Eliseo e alla Biblioteca delle cose non dette, e finiremo sul ponte di Cinvat dello zoroastrismo, fino a visitare un’ala dimenticata della Biblioteca infernale, un luogo estremamente triste per noi lettori, ma entusiasmante se si pensa a quanto questa storia è originale.
Poi, è tutto descritto in modo magnifico, con una precisione che permette di immaginare ogni dettaglio, senza però stancare. 

“Le storie hanno bisogno di un narratore. I libri hanno bisogno di un lettore. Queste vite non vissute sono nulla senza l’umanità ad ancorarle, a respirare vita nelle parti mancanti.” 

Ovviamente le avventure in questi luoghi fantastici sono accompagnate dai cammini personali che ogni personaggio deve affrontare, le responsabilità di cui prendersi carico e le ferite da ricucire.
Claire e Brevity non si parlano più e ciò causerà la maggior parte dei danni. Se solo si fidassero l’una dell’altra, se solo parlassero di quello che è accaduto smettendola di incolpare sé stesse e a incolparsi a vicenda, forse non avrebbero fatto scelte sbagliate.
Hero, invece, ha bisogno di trovare sé stesso, ha bisogno di avere una scelta, di dimostrare che se resta nella Biblioteca non è perché è costretto, ma perché lo vuole, lo ha scelto e ciò significherebbe che non potrà più essere considerato solo il cattivo di un libro.
Claire, Brevity, Hero e Rami sono una famiglia, devono solo capirlo e accettare l’importanza che hanno gli uni per gli altri.
Protagonisti importantissimi sono anche i libri, prima conosciuti e familiari, ora pieni di segreti molto pericolosi, che potrebbero ribaltare l’inferno stesso.
Bellissimi anche i pensieri dei vecchi bibliotecari e i loro apprendisti che aprono i capitoli, anche loro alla deriva, anche loro all’oscuro, finché non hanno unito tutti i pezzi, costretti a stare in silenzio, ma lasciando pezzi di conoscenza dove possibile, in attesa che il bibliotecario successivo li cogliesse e scoprisse questo segreto inconfessabile. 

Anche stavolta A.J. Hackwith è riuscita a conquistarmi con la sua storia che continuo a considerare originale e meravigliosa! E il terzo volume si prospetta, permettetemi il modo di dire in inglese, “a Hell of a ride”! Uscirà il 2 novembre 2021 con il titolo “The God of Lost Words” e non vedo l’ora di scoprire cosa succederà!
Baci

 
Voto libro - 4




Genere: Fantasy 

Autrice: A.J. Hackwith

2 novembre 2021 (inglese) 

Claire, l’affascinante Hero, l’angelo Rami e la musa diventata bibliotecaria Brevity hanno ottenuto l’impossibile scoprendo la vera natura dei libri mai scritti. 
Ma adesso che il segreto è stato svelato, l’inferno metterà a fuoco e fiamme ogni ala della Biblioteca nella sua ricerca del potere.

Per proteggere l’ala dei libri Non Scritti respingere le mire di Maphas, uno dei generali più sanguinari dell’inferno, Claire e i suoi amici dovranno decidere quanto sono disposti a sacrificare per proteggere il loro vulnerabile angolo nell’aldilà. 
Avere successo significherebbe riscrivere la natura stessa della Biblioteca, ma perdere significherebbe la fine. La loro unica possibilità di vincere è essere più furbi dell’inferno e scrivere un nuovo capitolo per la Biblioteca.
Per fortuna, Claire e i suoi amici sanno come la giusta storia, raccontata nel modo giusto, può causare una rivoluzione.


Salve lettrici e lettori! 
Purtroppo siamo arrivati alla fine di una trilogia che è stata per me una rivelazione. 
Ho conosciuto la Hell’s Library di A.J. Hackwith grazie a una fanart e già semplicemente il titolo della serie mi aveva convinto a leggerla. 
Sin dalle prime pagine di “The Library of the Unwritten” mi sono innamorata di ambientazione e personaggi, la cui storia giunge al termine in “The God of Lost Words”. 

Cercherò di non fare enormi spoiler, ma vi prego di leggere comunque con attenzione. 

Le scoperte fatte alla fine del secondo volume, “The Archive of the Forgotten”, hanno lasciato delle cicatrici profonde sia nelle mente che nell’anima dei protagonisti. 
Hero non è più una storia, Claire non è più un’autrice, Brevity ha perso la cosa più importante che aveva e ha sofferto per il tradimento di chi credeva non avrebbe mai potuto farla soffrire, Rami ha scoperto cosa significa tenere a qualcuno e cosa significa perdere quelle persone. 
Bibliotecari e arcanisti hanno anche scoperto la verità sulla Biblioteca, il suo segreto più grande, nel modo più spaventoso e terribile. 

“«Da cosa è formata una biblioteca?»
«Libri?»
«Mah! Non sempre.» La Biblioteca di Bjorn custodiva fantasmi e ricordi. Duat ha portato canzoni. La pozza di Eco custodiva lettere e missive. No, una biblioteca non era solo una pila di libri.”

Da quel segreto, e dalla loro capacità di tenerlo nascosto, dipende la loro salvezza e quella di tutti i libri nell’ala dei libri mai scritti.
Ma Malphas, temibile generale dell’inferno, non si lascia ingannare facilmente, ha fiutato qualcosa e non lascerà la presa finché non otterrà il potere racchiuso nella Biblioteca. 
Claire, Brevity, Hero e Rami dovranno trovare il modo di salvare la Biblioteca e le storie dalle grinfie dell’inferno. Per farlo dovranno trovare un nuovo reame disposto ad accoglierli e a dargli la propria indipendenza, un dio, un guardiano… tutte cose che sembrano scarseggiare. 
Inoltre, hanno bisogno dell’appoggio dell’intera Biblioteca, di tutte le sue ale nei vari regni celesti… anche di quelle dimenticate e ricoperte dalla polvere.
I nostri eroi e anti-eroi, quindi, non solo dovranno dichiarare guerra all’inferno, ma anche cercare una casa e un dio, ma, soprattutto, dovranno vincere il favore dell’intera Biblioteca e dei suoi occupanti, sperando che le loro decisioni non causino la fine di tutto. Compresi loro stessi.

“Pensavo di sapere tutto sulla Biblioteca, ma tutta questa impresa è stata una costante serie di smentite.”

Questa trilogia è stata una meravigliosa scoperta. Sin dal primo volume, A.J. Hackwith mi ha fatto innamorare dell’idea, dell’ambientazione, dei personaggi, dello sviluppo e della sua narrazione. 
È una narrazione che si prende i suoi tempi, che si concentra sulle reazioni dei personaggi e sull’esplorazione di mondi e idee particolari e originali. 
Oltre alla storia, che come le precedenti è avvincente, interessante e sviluppata benissimo, i personaggi sono la base della trilogia. 
Claire, Brevity, Hero e Rami sono diventati una famiglia; nonostante il male che ognuno pensa di sé stesso, condividono un amore che supera qualsiasi cosa, anche il fuoco dell’inferno. 
Claire si reputa una cattiva e non capisce come non possano trattarla come tale; si sente in colpa per tutto quello che sta succedendo alla Biblioteca, perché pensa siano state le sue mancanze come bibliotecaria a causare tutto. L’unico peccato di Claire, però, è stato quello di essere umana, fallace per natura e troppo testarda nella sua convinzione di dover fare quello che è giusto, anche se causa di dolore. 
Brevity è diventata più sicura di sé nel corso dei libri, è uscita dall’ombra di Claire, anche se non dimentica quanto sia importante per lei. Ha sofferto e ha perso qualcosa a lei caro, ma invece di provare rancore è maturata e ha compreso il suo valore. Le sue vecchie paure sono difficili da eliminare completamente, ma la sua famiglia le dimostra costantemente che sono solo quello, paure. 

“Leggere comportava sempre qualcosa. Soprattutto nella Biblioteca. Anche nel mondo degli esseri viventi, leggere significava qualcosa. Questa era la magia e questo era il pericolo. Alcune storie intrattenevano, altre intrigavano, altre ti salvavano la vita. […] Era sempre una scommessa, iniziare una storia. Non potevi mai essere certo della fine. Ma questo non ha mai scoraggiato alcun lettore.”

Hero, ora più che mai, non sa chi è: un cattivo, un eroe, un aspirante bibliotecario… Non è più una Storia, questo è certo, ma è l’unico a cui le storie danno ascolto. È diventato un Lettore, anche se non sa cosa significhi, sa solo che tutti lo chiamano così e, quando lo fanno, usano un tono solenne. 
Nonostante tutto, quello che desidera di più è semplicemente salvare le persone che ama. Hero è stato il primo a capire cosa significassero i sentimenti contrastanti nel gruppo; le sue risposte saccenti e sarcastiche nascondono un amore inarrestabile che fa sciogliere. 
Dopo il cammino tormentato dei primi due volumi, anche Rami ha compreso il suo ruolo e sé stesso. Rami è la figura autoritaria, sicura, imponente che porta calma e sicurezza nei momenti più critici. È stato spesso il primo ad arrivare alle conclusioni necessarie, pronto anche ad affrontare i demoni del passato per aiutare la sua famiglia. 
Tutti e quattro, quindi, hanno superato le loro paure, hanno schiacciato le voci maligne che li facevano sentire inutili, incapaci, indesiderati, per aiutare le persone e il luogo che amano di più. Non è stato facile, anche perché è un percorso che, alla fine, hanno dovuto compiere da soli, ma con la consapevolezza che, anche se separati, si stavano pensando. 
La loro è stata una bella crescita, per Brev e Rami è stata più naturale, infatti ho avuto l’impressione che hanno occupato meno spazio stavolta; mentre per Claire e Hero è stata più dura e accidentata ed è durata fino alla fine. 

“Il dio patrono della Biblioteca è chi ha bisogno di essa, chi crede ci sia bisogno di un luogo di storie e anime e sia disposto a costruirlo. A volte sono i bibliotecari e i curatori, a volte sono i narratori, ma altre volte? A volte sei solo tu. Tu, il lettore, che hai trovato la strada tortuosa verso le pagine. Tu hai una biblioteca dentro di te, non è vero? Storie, raccontante e non.”

Nei ringraziamenti, A.J. Hackwith ha raccontato di aver scritto questo libro nel pieno della pandemia, chiusa in casa con persone a rischio e questo le ha fatto capire l’importanza di dire “ti voglio bene” e “ti amo” senza riserve. Che è anche il motivo per cui alcuni personaggi erano più affettuosi del solito e si è “scusata” per questo. A me è piaciuta questa svolta nei sentimenti, anzi avrei apprezzato anche qualcosa in più! Ma cosa più importante apprezzo il messaggio che ha voluto trasmettere, che mi fa anche apprezzare la storia ancora di più. 

Stupende e azzeccate (e la cosa che più adoro di questa trilogia) sono le note dei bibliotecari raccolte nel registro. Possono passare anni, possono venire da luoghi diversi ed essere completamente differenti, ma sono tutti uniti dall’amore per la Biblioteca e per quello che proteggono e trovano sempre il modo di parlare agli altri bibliotecari, nonostante il tempo e le difficoltà.

“La storia sei tu. Tu il personaggio, tu il lettore, e l’acquerello di magia che si ottiene al confine tra i due. Amare una storia, odiare una storia, stancarsi di una storia, tutta la magia che una storia contiene tra queste due forze inamovibili e sconosciute”.

Tutta la storia, sin dall’inizio, ha avuto un tono davvero malinconico. Ho temuto tanto per la Biblioteca e i suoi abitanti, ho sperato e, alla fine, mi sono emozionata. Perché, nonostante la disperazione e le difficoltà, aveva dei bibliotecari davvero formidabili a combattere per lei, che non si sarebbero fermati davanti a niente e nessuno. 
È stato davvero toccante e ha portato a uno dei finali più belli che abbia mai letto. Davvero, davvero stupendo. 
Mentre leggevo speravo che potesse esserci un altro libro o qualche novella, ma, per quanto mi piacerebbe tornare a vagare per i corridoi della Biblioteca, non penso che sia necessario né giusto. 
La loro storia è stata raccontata, adesso tocca solo leggerla, amarla e non dimenticarla mai. Solo così potrà vivere in eterno ed evitare la Morte. 
Baci 


Voto libro - 5




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