La casa della seta


Genere: Storico

Autore: Kayte Nunn

L’insegnante Thea Rust, al suo ar­rivo in un esclusivo collegio nella campagna britannica, non ha idea di quello che la aspetta. Da oltre centocinquanta anni, infatti, la “Casa della seta” è un rifugio per ragazze in difficoltà. È un anti­co edificio dal passato travagliato, dove le ombre nascondono più mi­steri di quanti lei possa immagina­re. Thea ancora non lo sa, ma il suo destino sta per intrecciarsi con la sua storia. È la fine del 1700 e Ro­wan Caswell lascia il suo villaggio per lavorare nella casa di un mer­cante di seta inglese. Si tratta di un mondo del tutto nuovo per lei, e il suo talento erboristico attira fin da subito pericolose attenzioni.
Negli stessi anni a Londra, Mary-Louise Stephenson sogna di di­ventare una designer di seta, un lavoro, fino a quel momento, ap­pannaggio degli uomini. Porta con sé uno scampolo di stoffa prezio­sissima, con un intricato motivo floreale, destinato a cambiare il suo destino.


Ciao lettori,
“La casa della seta” è una delle nuove uscite della casa editrice della Newton Compton editori, che ringrazio per l'anteprima, un romanzo autoconclusivo di Kayte Nunn che Amazon inserisce nella categoria “romanzo rosa”.
Perché? Perché inserire nella categoria “rosa” un romanzo che di rosa non ha davvero niente? Anche se forse comprendo Amazon nella difficoltà di etichettarlo, perché, in effetti neache io saprei bene come definirlo, ma non andrei oltre il generico “narrativa”.

Thea Rust si trasferisce dall'Australia (suo Paese natale) in Inghilterra, perché assunta come docente di storia nel prestigioso collegio di Oxleigh, una cittadina a metà strada tra Londra e la famosa località balneare di Bath. Il collegio ha un'antica tradizione come scuola maschile che, per restare al passo con i tempi, ha deciso di aprire le sue porte all'universo femminile. La Casa della Seta, un'antica dimora così chiamata perché originariamente costruita proprio da un mercante di seta, ospiterà Thea e le 14 ragazze ammesse al collegio.
Thea è affascinata e spaventata da quest'antica dimora e dai suoi curiosi personaggi, i suoi rumori sinistri e le sue presenze che non riesce a spiegare, ma che la inseguono anche di giorno. Spinta dall'aura di mistero che aleggia nella casa, Thea inizierà a studiarne la storia e a indagare sui personaggi ad essa legati fino a scoprire l'inquietante segreto custodito tra le sue mura.
Parallelamente, scopriamo la storia della Casa ai suoi inizi, attraverso gli occhi della domestica Rowan, la seconda protagonista del romanzo.

Allora, amici, che dire di questo libro? Chi ha letto qualche altra mia recensione avrà notato che, anche quando il libro in recensione non mi ha entusiasmato, cerco sempre di evidenziarne comunque i lati positivi e farò così anche per questo libro, di cui mi ha attirato la copertina, lo stile dell'autrice, pulito e scorrevole, e la bellissima traduzione (ma queso si può dire di tutti i libri della Newton Compton, ha dei traduttori fantastici).
Ben diverso sarà il mio giudizio sui contenuti e sui personaggi. Ho trovato questo libro più un esercizio letterario che un romanzo vero e proprio, perché l'autrice vi inserisce di tutto e di più senza approfondire nulla. A cominciare dai personaggi, gli unici due che abbiamo un minimo di caratterizzazione sono proprio Thea e Rowan, gli altri si limitano ad essere dei riempitivi delle due storie.
Thea decide di attraversare l'oceano e arrivare a Oxleigh in memoria del padre che lì ha studiato durante la sua giovinezza e per la sua specializzazione, che si concentra sulla storia delle donne messe al rogo per stregoneria nel corso del 1700. Ma quello che sappiamo di Thea si ferma qui: chi è Thea, cosa la spinge, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, la sua storia, nulla.
Idem dicasi per Rowan, di lei sappiamo solo che è orfana, ha dei fratelli più piccoli e deve lavorare per aiutare gli zii. Diventa la cameriera del mercante di seta e la testimone/protagonista degli eventi tragici che lì avranno luogo.

Perché questo libro non mi è piaciuto nonostante il talento narrativo dell'autrice? Perchè non ha scopo. Molti sono i temi che la Nunn inserisce nel libro, il tema del maschilismo negli storici collegi inglesi e dell'ostracismo nei confronti di alunne e docenti donne, il rapporto padre/figlia che sembra essere molto complesso ma non è sviluppato, il tema della stregoneria e delle torture perpetrate sulle donne sospettate di stregoneria, sette femminili e esorcismi, fantasmi e spiriti inquieti... c'è di tutto in questo libro, peccato che non ci si concluda nulla.


Voto libro - 2




 

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