La consuetudine del buio


Genere: Giallo e Thriller

Autore: Amy Engel

30 aprile 2021

Eve Taggert non è estranea al lato oscuro della vita. È sopravvissuta a una famiglia disastrata e a una madre molto dura che non le ha certo insegnato la tenerezza, e adesso vive nella precarietà in una piccola cittadina sperduta nei Monti Ozark. Nonostante tutto non ha mai fatto mancare nulla a sua figlia di dodici anni, Junie, a cui vuole dare la vita che lei non è mai riuscita ad avere. Finché un giorno, nel parco giochi della cittadina, Junie viene trovata accanto alla sua migliore amica. A entrambe è stata tagliata la gola. La polizia brancola nel buio, ma Eve non ha intenzione di rassegnarsi. Deve scoprire chi ha ucciso la figlia. La sua ricerca di giustizia la trascina dai bassifondi della città fino alla solitudine dei boschi. Ma più di tutto, la riporta alle lezioni di vita di sua madre. Perché Eve avrà bisogno di tutta la crudeltà che le è stata insegnata per scoprire la verità.

Ciao, lettrici e lettori!
Ogni tanto sento di dover leggere qualcosa di diverso dai Fantasy a cui sono tanto affezionata. È stato questo uno dei motivi che mi hanno spinta a leggere “La consuetudine del buio”, un libro sconvolgente e a tratti ansiogeno, scritto da Amy Engel e edito da HarperCollins.

“Per le donne non ci sono alternative senza rischi, non ci sono scelte che non tornino indietro a colpirci in faccia. Junie non lo sapeva ancora, ma alla fine l’avrebbe imparato. Come tutte, prima o poi.”

“La consuetudine del buio” vede come protagonista Eve Taggert, donna cresciuta senza un padre e con una madre violenta, ma anche con il suo caro fratello Cal.
Vive in un paesino nei Monti Ozark, un luogo dove chi è in fuga può sempre rifugiarsi, dove tutti conoscono tutti e abbassano il capo dinanzi alle ingiustizie.
Eve abita con sua figlia di dodici anni, Junie. In tutti questi anni passati ha cercato di cambiare i suoi modi bruschi, tipici del contesto in cui è cresciuta, per essere un esempio per la sua bambina, a differenza di sua mamma.
Quando i cadaveri di Junie e la sua migliore amica vengono ritrovati in un parco, capisce che non è più tempo di tenere la bocca chiusa. Eve è disposta a tutto pur di scoprire la verità, fino a trascinarsi nei bassifondi della città e a riaprire vecchie ferite che non si sono ancora sanate del tutto.

La prima cosa che ho da dire è che questo libro non è per tutti. Ha in sé tante tematiche che potrebbero creare forte disagio, quindi consiglio di leggere i vari avvertimenti.
Questo libro l’ho letto principalmente di sera e ogni volta sono sempre andata a dormire in un fiume di lacrime. La storia è raccontata dal punto di vista di Eve e credo di essere entrata fortemente in empatia con il suo personaggio e le emozioni che ha provato per la perdita di sua figlia. Il suo passato è stato a dir poco turbolento e, alla fine dell’opera, si percepisce proprio la sua stanchezza e il desiderio di andare avanti.
In tutta onestà avevo già capito chi fosse il colpevole, ma non mi sarei mai aspettata un finale del genere. Ho trovato interessante ed estremamente importanti anche la madre di Eve, Jimmy Ray, Zach e Jenny, anche se sono poco presenti.

L’unica pecca di questo libro è che, giunta alla fine, mi sono resa conto che molti dettagli potevano essere evitati perché non erano utili alla storia, ma messi un po’ per allungare il brodo.
È un’opera che sconsiglio ai cuori deboli, ma che non posso fare a meno di consigliare per il suo essere intrigante. È un thriller molto ansiogeno dall’inizio alla fine e sa tenerti sulle spine.

Voto libro - 4.5









 

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