Le figlie di Ys


Genere: Graphic Novel

Autore: M. T. Anderson

27 gennaio 2021

Ys, città di ricchezze e meraviglie, cela una storia di oscuri segreti. La regina Malgven ha usato la magia e i suoi poteri per innalzare le grandi mura che tengono al sicuro Ys dal mare tumultuoso che la circonda. Dopo l’inspiegabile morte della regina, le due figlie prendono strade diverse. Rozenn, l’erede al trono, passa il suo tempo nella brughiera circondata dalla natura e dagli animali selvatici, mentre Dahut, la più giovane, ama godere dei fasti della vita reale. Una storia ricca di intrighi, magia e mistero: cosa si nasconde dietro la ricchezza della leggendaria città di Ys?

Salve lettrici e lettori!
Sin da quando la giovanissima casa editrice Rebelle Edizioni ne aveva annunciato l’uscita, ho desiderato leggere “Le figlie di Ys”, scritto da M. T. Anderson e illustrato da Jo Rioux. La graphic novel prende ispirazione dalla leggenda bretone della città di Ys e la rivisita rendendo protagoniste due sorelle così diverse ma ugualmente forti.

Rozenn e Dahut sono figlie di una donna forte e coraggiosa, che ha cercato l’aiuto di un giovane re per sconfiggere un mago malvagio, per poi diventare la sua regina.
Eppure, anche le donne più incredibili sono soggette alla morte, specialmente quando utilizzano una magia che le consuma. Soprattutto quando quella magia viene sfruttata e spremuta per ogni piccola cosa.
L’intera città di Ys è stata creata dalla magia: le mura, le magnifiche cupole, e i mostri marini che attaccano le navi inglesi e portano a riva oro e gioielli che accrescono le casse della città. Il cibo, i banchetti, l’intrattenimento, gli incontri passionali, la città di Ys è una città del piacere, della sregolatezza e dissolutezza.
Ma mantenere questo stile di vita costa, il re ha bisogno che una delle sue figlie prenda il posto della madre.
Sarà la dolce Rozenn, amante della natura e degli animali, che preferisce passare le sue giornate nella brughiera con i capelli sciolti e scompigliati, o la determinata Dahut, distrutta dalla morte della madre, ferita dal tradimento del padre, e che cede facilmente a una rabbia distruttiva e potente?

“Tutti noi, per sopravvivere, divoriamo coloro che amiamo. Non possiamo farci niente! Sono quelli più vicini a noi, i più facili da raggiungere.”

Ho adorato tutto di questa graphic novel, dalle parole alle illustrazioni. Soprattutto le illustrazioni.
Adoro i colori; il verde è il mio colore preferito e domina le tavole in ogni sfumatura, accompagnato dalle varie sfumature di rosso. I tratti dei disegni sono fluidi, i paesaggi rappresentati rapiscono tanto quanto la storia che si dipana.
Ci sono alcune tavole (di cui la disegnatrice aveva parlato durante l’intervista al Lucca Comics online dell’anno scorso), quelle che mostrano le strade opposte prese da Rozenn e Dahut, che si susseguono sulle due pagine come un continuum al contrario, mi hanno emozionato profondamente.

Jo Rioux è stata davvero incredibile nella sua resa della storia e delle protagoniste, i suoi disegni mi hanno non solo incantata ma anche fatto provare mille emozioni.
Già solo graficamente, questa graphic novel tocca nel profondo. Immaginate, quindi, cosa riesce a fare quando si considerano anche le parole di M. T. Anderson.

“Ah. E a chi non succedono cose? Solo ai morti.”

Subito dopo aver finito la lettura sono andata a cercare la leggenda della città di Ys, per vedere cosa era stato cambiato e credo che la rivisitazione di Anderson sia magnifica.
Le due sorelle sono opposte ma complementari, sono due forze della natura, potenti e indomabili. Entrambe hanno sofferto tanto per la morte della madre, ma mentre Dahut, la minore, si faceva forza attingendo a rabbia e tristezza, ammirando i mostri creati dalla madre, Rozenn, la maggiore, l’erede al trono, inizia a preoccuparsi di che fine faranno quei mostri ora che non c’è più nessuno a controllarli.
Da bambine legate, le ritroviamo anni dopo, adolescenti, a vivere vite completamente differenti, cresciute con scopi diversi e più divise che mai.
Rozenn è rimasta fedele a sé stessa, anche se ha ignorato il suo ruolo nella città di Ya, sognando qualcosa di diverso; Dahut si è immersa nella magia, invece, diventando un’arma a doppio taglio, qualcosa di necessario, ma difficile da guardare negli occhi.
Anche il personaggio del re è molto interessante; da forte guerriero, diventa vittima di una magia che non conosce e schiavo di un piacere che non può controllare. La sua caduta dovrebbe essere la più dolorosa, eppure...

Il mito bretone da solo è già estremamente interessante, ma questo retelling lo rielabora in modo ancora più profondo, aggiungendo alla dissoluzione di un’intera città il fortissimo legame tra sorelle che, anche nelle differenze e la lontananza, riesce a superare ogni difficoltà, o almeno ci prova.
Ci sono in gioco forze troppo potenti, antiche e malvagie, che richiedono prezzi salati; ci sono i desideri di persone troppo importanti, per cui si farebbe di tutto, per cui si rinuncerebbe ad ogni cosa; ci sono sentimenti così potenti eppure così fragili, e scelte che determinano il destino di un’intera città.

“Non dimenticarlo mai: sono stata clemente.”

È stato tutto così interessante!
Davvero, non riesco a trovare una cosa che non mi sia piaciuta. La storia è emozionante e toccante, le illustrazioni sono stupende.
Sono assolutamente innamorata di questa prima pubblicazione della Rebelle edizioni e sono molto curiosa di scoprire cosa ha in serbo per noi in futuro.
Baci

Voto libro - 5











 

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