Una parmigiana da Dio e altre storie
Genere: Narrativa
Autore: Marzia Pistacchio
4 febbraio 2021
"Una parmigiana da Dio" segna il ritorno di Marzia Pistacchio con i suoi racconti a volte "cattivi", a volte malinconici ma sempre e comunque "politicamente scorretti". Come sua abitudine la cucina fa da sfondo e tra un racconto e l'altro ci propina ricette sapienti. Un libro di passione e di sentimento, di forza e di coraggio, di trasgressione e di ricerca impreziosito dalle suggestive fotografie di Marco Toschi.
Ciao, lettrici e lettori!
Oggi sono qui per per parlarvi di un’uscita estremamente recente, che ho amato tantissimo per una serie di motivi che vi esporrò in seguito.
Si tratta di “Una parmigiana da Dio e altre storie” scritto da Marzia Pistacchio e edito da Golem.
"Eppure le donne fanno tutto, a volte con l’aiuto di qualche intruglio magico, a volte no. A volte con l’aiuto di altre donne, a volte no. A volte con l’aiuto di amorevoli compagni, ma a volte no. A volte, semplicemente, fanno tutto lo stesso e da sole, imprecando, inciampando e senza nemmeno un paracadute che si apra, con il santino del martire polacco della signora Kralewski in una tasca, e il balsamo di tigre nell’altra."
Marzia Pistacchio mette insieme tutto ciò per cui prova un profondo interesse in un mix di ricette culinarie e problemi sociali, raccontati quasi sottoforma di miti e leggende (come se fossero distanti dal nostro mondo odierno, quando invece sono più vicini di quanto pensiamo), trucco teatrale e fotografia. In poche parole, quest’opera è un connubio di arti e pathos.
È diviso in quattro parti:
-Le ricette della pancia eretica;
-Le ricette della pancia gravida;
-Le ricette della pancia itinerante;
-Le ricette che non so dare.
Ognuna di queste parti è dedicata a determinate tematiche e molte di queste sono dei tabù. Cose di cui nessuno parla, o cose di cui tutti sussurrano per paura di dare voce piena a problemi che, una volta pronunciati, si materializzeranno nella loro completezza e diventeranno più reali.
Marzia mette tutto nero su bianco, senza freni e controllo, come viene specificato anche nei ringraziamenti. È un ricettario cosmico da tenere stretto al cuore e di cui memorizzare tutti gli ingredienti.
"Tutti davanti al televisore, con il fiato sospeso e lo sguardo assonnato verso il cielo.
Staranno tutti a guardare la luna. E io guarderò te. "
Ho amato moltissimo quest’opera per la sua poetica (o teatralità).
Ci sono fotografie che dicono molto più di mille parole e racconti che nella loro brevità racchiudono grandi significati. Ci sono storie più aspre dei limoni e altre più dolci del cioccolato. Tutte sono accompagnate da spunti di riflessione. Nei racconti ci sono gli ingredienti e, dopo ogni storia, è scritto il procedimento.
Questo schema alternato si sussegue fino all’ultima parte del libro, ossia “Le ricette che non so dare”.
La prosa di Marzia è bellissima e scorrevole. Ci sono delle variazioni nel suo stile di scrittura a seconda della storia che si vuole raccontare, quindi gioca con vari registri linguistici. E lo fa da Dio, come la sua parmigiana (di cui, mi raccomando, le melanzane vanno fritte!). Mi sento di chiamare l’autrice per nome perché, leggendo il suo libro, è come se avessi stretto un legame con lei che va oltre l’amicizia o addirittura la semplice conoscenza.
Consiglio vivamente questo libro molto particolare e spero che vi colpisca tanto quanto ha colpito me!
Voto libro - 5
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