Nuovo Decameron

 

Genere: Antologia

Autori: Barbara Alberti, Chiara Barzini, Jonathan Bazzi, Jumpa Lahiri, Antonella Lattanzi, Ilaria Gaspari, Michele Mari, Strefano Massini, Michela Marzano, Chiara Valerio 

4 Febbraio 

Alla metà del XIV secolo Giovanni Boccaccio immaginò che, per sfuggire alla peste che nel 1348 stava decimando Firenze, sette giovani donne e tre giovani uomini si ritirarono in campagna, ingannando il tempo mangiando, danzando e, soprattutto, raccontandosi storie. Nacque così il Decameron, una raccolta di cento straordinari racconti, uno dei testi fondamentali della nascente letteratura italiana ed europea.

Oggi, in un periodo tristemente segnato dall’emergenza pandemica e dall’obbligo del confinamento, abbiamo chiesto a sette scrittrici e tre scrittori dei nostri giorni di prendere il posto dei dieci narratori dell’opera di Boccaccio, scrivendo un racconto che prendesse le mosse, con la massima libertà, dal Decameron. Il risultato è una raccolta bellissima, che gioca con l’originale con passione e ironia, tra fedeltà e tradimenti, con meravigliose invenzioni linguistiche (come il dialetto umbro di Barbara Alberti o l’eccezionale falsificazione dell’italiano trecentesco di Michele Mari) o di trama (Jonathan Bazzi, Chiara Valerio), capovolgendo il senso originale (Chiara Barzini, Ilaria Gaspari), o trasportando il Medioevo ai nostri giorni (Antonella Lattanzi, Michela Marzano), discostandosi dal testo boccaccesco cercando di riprodurne i temi profondi, come fa Jhumpa Lahiri, o rileggendo da vicino l’opera con un misto straordinario di immaginazione e conoscenza filologica, come nel racconto di Stefano Massini che apre la raccolta e, tra riferimenti puntuali e svolte inattese, ripercorre l’intero Decameron.

Un grande libro che, sorprendendo ed emozionando il lettore, mostra la modernità, perenne ed eversiva, di uno dei testi più belli e importanti di tutti i tempi.
 

Salve Confine, 
Il libro di cui vi parlerò oggi mi ha riportato indietro nel tempo a quando frequentavo il liceo, alla mia meravigliosa professoressa di italiano che aveva per la sua materia, la letteratura, una passione così grande e viva da affascinarmi ogni volta che apriva bocca. È grazie a lei se, nel tempo, mi sono sentita pronta per cimentarmi in letture come l'intera "Divina Commedia" di Dante o "Il Decameron" di Boccaccio. Proprio a quest'ultima opera citata si ispira il libro che ho letto, "Nuovo Decameron", una raccolta di dieci storie scritte da dieci autori italiani contemporanei, sette donne e tre uomini come da tradizione, che hanno ripreso o hanno tratto ispirazione da alcuni tra i cento racconti che compongono l'opera originale. 
Per i pochi che non lo sanno o che non lo ricordano, "Il Decameron" è un'opera scritta nel XIV secolo da Giovanni Boccaccio. Nell'introduzione all'opera, egli immagina un gruppo di giovani (sette donne e tre uomini, appunto) appartenenti all'alta società che, per fuggire dalla peste che imperversò a Firenze nel 1348, si riunirono in una casa in campagna per alcuni giorni. Per non soccombere alla noia, decisero di inventare e raccontare una storia ciascuno, ogni giorno per dieci giorni. Ogni giornata aveva un tema prestabilito, fatta eccezione per la prima e per la nona, che erano a tema libero. Queste novelle oltre a deliziare il lettore per i temi, spesso piccanti, offrono anche uno spaccato della società del 1300 che poco veniva raccontato. 

"[...] è già nell'aria, sta attaccata dappertutto, perché ci sono storie che se fai silenzio le senti risuonare oltre le parole." 

Ora, la HarperCollins, sulla scia del successo di un precedente esperimento simile, ha deciso di affidare a dieci scrittori italiani contemporanei il compito di riportare ai giorni nostri alcuni dei racconti di Boccaccio, traendone ispirazione o semplicemente riscrivendolo in chiave moderna. La scelta dell'opera non è, ovviamente, casuale. Le analogie sono chiare: la peste e il Covid, il confinamento e l'isolamento. Ma devo dire che, a parte l'idea geniale che mi ha convinta a leggere questa sorta di retelling, poco altro mi ha entusiasmata durante la lettura. Sinceramente, veramente pochi di questi nuovi racconti mi hanno convinta, ma non vi dico quali per non influenzare la vostra eventuale lettura, perché, come dico sempre, la lettura e il gusto sono assolutamente soggettivi. 
Sono anche consapevole che la raccolta Harper non voleva essere un tentativo di equipararsi all'originale, ma penso che si poteva fare molto meglio e lo scrivo con molta sincerità e anche con dispiacere. 
 
"Una donna non può vivere davvero finché non muore."
 
Una cosa che mi è piaciuta è stata la struttura dell'opera. Ognuno dei dieci racconti è stato preceduto da un "argomento della novella originale" nella versione di Boccaccio e da un riassunto scritto dai redattori della raccolta. Inoltre, prima di ogni racconto, troviamo il nome dell'autore e la giornata e la novella a cui si è ispirato. Questo dà la possibilità di andare poi a cercare, volendo, la novella originale di Boccaccio e dare la possibilità a chi non l'ha mai letto di andare a spulciare il Decameron. Questa è una cosa che vi consiglio!

 
 Voto libro - 3 
 

 

 

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