La torre del corvo


Genere: Fantasy

Autrice: Ann Leckie 

 1 giugno 2021

PER SECOLI, Iraden è stata protetta dal Corvo, un dio che domina il territorio dall'alto di una torre nella cittadina portuale di Vastai. La sua volontà emana attraverso il Fittavolo, che con il suo tributo di sangue ne tiene in vita il potere. Sotto lo sguardo attento del Corvo, Vastai fiorisce, arricchendosi con i dazi che riscuote dalle navi di passaggio per lo stretto del Mare Interno.

Ma il Corvo si sta indebolendo. Il Fittavolo è scomparso e al suo posto ora siede un usurpatore, mentre ai confini si stanno radunando truppe straniere che hanno stretto alleanze con nuove divinità.

È in questo momento di pericolo che un dio - uno dei leggendari e temutissimi Antichi - vede giungere Eolo, al seguito di Mawat, erede del vero Fittavolo. E comincia a parlare, raccontando una storia che potrebbe aiutare Eolo e Mawat a fare giustizia. Così, mentre assiste il suo signore, Eolo scopre che la Torre del Corvo nasconde un segreto. Nelle sue fondamenta è celata una vicenda oscura che attende solo di essere svelata… e di mettere in moto una catena di eventi che potrebbe distruggere Iraden per sempre.
 

Ciao, lettrici e lettori!
Tra le nuove uscite Oscar Vault dello scorso mese, la prima a balzarmi all’occhio è stata “La Torre del Corvo” di Ann Leckie. È da qualche anno che ne sentivo parlare, sia in positivo che in negativo. Difatti, il rating di Goodreads è sempre stato molto basso e i numerosi pareri negativi stavano quasi per scoraggiarmi. Ma per fortuna non mi sono data per vinta e, una volta uscito in italiano l’ho iniziato. Ne sono stata alquanto sorpresa e non vedo l’ora di parlarvene!
 
“Forse la durata della propria vita non è importante, per quanto lo sia per i tanti esseri viventi che tentano disperatamente di sfuggire alla morte. Forse nella vita, lunga o breve che sia, l’importante è come la si passa.”
 
“La Torre del Corvo” è un romanzo alquanto complesso, e non è per niente facile entrare subito nelle dinamiche della storia.
Spiegare la trama è difficile, poiché anch’essa è ricca di meccanismi che non si riescono a comprendere se non si legge l’opera.
Ci troviamo a Iraden, paese protetto da secoli dal Corvo. Il Corvo è una divinità che risiede nella sua Torre a Vastai, una cittadina portuale. Mentre assiste al continuo progresso della città dall’alto, esso ha un portavoce che emana la sua volontà nel mondo: il Fittavolo, il quale morirà nel momento in cui il Corvo diventerà debole, offrendosi in sacrificio per rafforzare il suo potere.
Ma con la sua scomparsa e, al suo posto, la presenza di un usurpatore, il Corvo sta iniziando a indebolirsi e ai confini della città si stanno raggruppando delle truppe in nome di nuovi dei. Nel mentre, giungono a Vastai due ragazzi, Eolo, da una famiglia umile, e Mawat, erede del Fittavolo, che ben presto sveleranno il segreto che si cela dietro alla Torre del Corvo. Ma il prezzo della verità è molto alto e potrebbe portare alla distruzione di Iraden.
 
“Sono la Forza e Pazienza della Collina! E sono io il dio di Vastai che ha sostenuto Iraden finora! E tu, piccolo serpente, non sarai il primo dio che ho ucciso. E nemmeno il secondo.”
 
Informandomi sul libro online, già ai tempi in cui era in circolo in inglese, ho notato che è stato definito come retelling di Amleto e, per quanto ci sia effettivamente una leggera somiglianza con le dinamiche, non credo di essere d’accordo. Quest’opera è di sicuro un insieme di influenze da opere diverse, ma ciò che la rende particolare è la vastità di personaggi che contiene.
Ho amato la mitologia e le sue divinità e, soprattutto, il world-building che le ingloba. Esso è estremamente curato e le descrizioni sono così ricche di particolari che è quasi difficile stare al passo.
Un’altra particolarità, che però ho apprezzato meno, è la narrazione in seconda persona singolare. Di sicuro l’intento principale era quello di coinvolgere il lettore nella storia ma, per quanto originale, avrei preferito la classica narrazione in terza persona, non necessariamente con un narratore già onnisciente.
 
Con le sue descrizioni e lo stile di scrittura, è di sicuro un libro estremamente confusionario e, molto spesso, non è stato facile abituarsi a un certo andamento. Le battaglie strabordanti di dinamismo e gli intrighi divini, politici e non, si concentrano nella parte conclusiva di “La Torre del Corvo”, la quale è molto bella anche se la sua chiusura sembra un po’ forzata.
È quasi come se la Leckie avesse detto “Ah sì, giusto, quasi dimenticavo che si tratta un fantasy e che ha bisogno di azione”. Credo di essere arrivata alla fine di questo libro con più domande che risposte.
Al di là dei difetti (che, ricordo, essere basati perlopiù sul mio parere soggettivo), l’idea di base e la trama sono estremamente originali e, considerando l’ambientazione e i personaggi, vale assolutamente la pena leggere “La Torre del Corvo”.

 
Voto libro - 3.5
 

 


 

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