Come passiflora


Genere: Narrativa Contemporanea

Autrice: Giovanna Ceriotti

28 ottobre 2021


Nora ha quindici anni, Tilde ottanta. Diventano vicine di casa senza volerlo, l'una affranta per la separazione dei suoi e il recente trasferimento, l'altra rinchiusa con determinazione nel suo mondo di vecchia. Nasce tra loro un'amicizia tenera e forte, con giornate trascorse nella semplicità della cucina e dell'orto di Tilde, dove confessarsi diventa normale davanti a un dolce tiepido o a un fiore di passiflora.

Ciao Lettori,
a ottobre è uscito il libro di narrativa di Giovanna Ceriotti “Come Passiflora”, edito dalla Golem Edizioni che ringrazio per la gentile copia ARC. Il romanzo è autoconclusivo.

Nora ha quindici anni, è una ragazzina molto sensibile e introversa. Il suo unico amico si chiama Oreste ed è con lei da quando lui era un cucciolo e lei una bambina di sette anni.
È molto arrabbiata con sua madre che ha deciso di trasferirsi in periferia dopo il divorzio dal padre, allontanandola dalla sua città, dalla sua piscina, dal suo adorato papà. Arrivate nella loro nuova casa, il rapporto con la madre diventa sempre più difficile e per entrambe è tanto complicato cercare di esprimere ciò che sentono e stanno attraversando.
Un giorno, grazie a Oreste,Nora fa la conoscenza di Tilde, un’anziana signora di ottant’anni che vive sola nella casa di fronte alla villa di Nora e che occupa le sue giornate curando il suo orto. Nora e Tilde si incontrano e si riconoscono, due anime affini che si specchiano; la ragazzina sente un’immediata sintonia con la sua vicina e Tilde riconosce in lei le emozioni di sé ragazzina, la rabbia, la solitudine di un carattere introverso. Da quel pomeriggio le due donne si incontreranno spesso, fino ad intrecciare un rapporto fatto di silenzi e confessioni, che aiuteranno Tilde ad affrontare i ricordi e Nora a vincere la sua rabbia, entrambe a superare l’isolamento.

Mi è piaciuto moltissimo leggere questo libro, così inaspettato, così diverso. La scrittura pacata, mai urlata, il racconto di uno spicchio di vita ordinario che oggi attraversano moltissime famiglie: il divorzio, la separazione, l’adolescenza di una ragazzina fuori dagli schemi, non manifesta, non aggressiva, isolata ma forte. La forza di questo romanzo sta nei personaggi e nel modo in cui l'autrice ci restituisce uno spaccato di vita ordinario senza essere banale o noiosa.

Ciò che di Nora mi ha colpita è il non essere un'adolescente aggressiva nelle sue manifestazioni. Personalmente quando sento parlare di adolescenza, l'immagine che mi ritorna è quella di ragazze e ragazzi alla moda, con atteggiamenti da uomini e donne molto più grandi di loro, sfrontati e onnipotenti. E, poiché non ho figli adolescenti, mi rendo conto che questa immagine mi viene dai ragazzi che vedo per strada o che mi riportano i mezzi di telecomunicazione. Nora mi ha restituito l'immagine dell'adolescenza priva di fronzoli, una ragazza sì introversa, sì sola, ma che, nonostante soffra per il suo isolamento, non si strugge per omologarsi, per essere accettata, non si arrabbia con il mondo perché “fuori” dal gruppo. La sua rabbia è tutta canalizzata sulla madre, sulla sua decisione di andare via, di strapparla alla sua normalità, a suo padre. Com'è stato bello vedere come si è abbandonata a Tilde quando ha capito che l'anziana signora l'avrebbe accolta così com'è, senza pretendere che fosse diversa, senza pretendere nulla se non la sua compagnia. Nora aveva solo bisogno di qualcuno che le si dedicasse senza aspettarsi nulla da lei e lei si è aperta, le ha dato tutto.

Tilde è un personaggio molto dolce, il modo in cui accoglie Nora, in cui si arroga la responsabilità di comprenderla e calmare la sua rabbia, con i suoi silenzi ma ricca di gesti molto più significativi e molto più eloquenti di mille parole. Le fa dono della sua storia, della sua saggezza.
Aanche la madre e il padre di Nora sono due bei personaggi, sono un uomo e una donna che affrontano il dolore del divorzio senza perdere di vista la loro figlia, dedicandole il loro amore, la loro comprensione.
Ma questo romanzo non è solo Tilde e Nora che si salvano, è anche una storia d'amore intensa, sofferta, racchiusa tutta nella citazione di Ozpetec del film “Mine Vaganti”; la nonna del film e la Tilde di questo libro si assomigliano molto.
Consiglio davvero la lettura di questo libro, dolce, pacato ma intenso, arricchente.

Voto libro - 4





 

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