Rock Bottom Series

I tipi come Tucker Moore non escono con ragazze come me.

I suoi scontatissimi addominali scolpiti sembrano essere stati forgiati dagli dèi, mentre io ho più curve di una strada di campagna.

Lui è un casanova che farebbe calare le mutandine a chiunque, invece io mi sento più a mio agio dietro l’obiettivo della mia macchina fotografica.

È il ragazzo della porta accanto, e la definizione per antonomasia di una pessima idea.

Non ho motivo di pensare a lui, e avrei dovuto scacciarlo dai miei sogni nel momento stesso in cui ha fatto capolino.

Avrei fatto meglio a non tentarlo; anzi, avrei dovuto soltanto confinarlo nella friend-zone.

Cosa che ho fatto, prima ancora che lui potesse pronunciare il fatidico “Solo amici”.

Non importa se passa più tempo a casa mia che sua, o se il suo sorriso mi fa venire le farfalle nello stomaco.

Si tratta soltanto di Tucker.

E prima di rendermene conto, ecco che diventa il mio migliore amico.

Per giunta, del tutto off-limits.

La nostra rovina è una gita fuori porta, e ho i bagagli così pieni che alla fine ho lasciato la lucidità a casa.

Perché Tucker sarebbe stato bene.

Ma io sarei finita nei guai con il ragazzo della porta accanto.

Come rovinarsi la vita in tre passi? Semplicissimo.

Primo: finire il college senza nessuna prospettiva di lavoro all’orizzonte.

Secondo: tornare a vivere a casa dei genitori perché, purtroppo, niente lavoro significa niente soldi.

Terzo: dimenticarsi di stalkerare sui social il ragazzo che ti ha spezzato il cuore prima di accettare un lavoro in una cittadina con una popolazione inferiore a quella di un festino del college il mercoledì sera.

Dovrei licenziarmi, ma vivere per sempre dai miei non mi sembra un gran progetto di vita.

Jase Hale è il ragazzo d’oro. Il nostro titolare pensa che abbia talento da vendere. La receptionist gli riserva più sorrisetti ammiccanti e prodotti da forno di quanto si possa considerare normale per una donna che potrebbe avere l’età della madre.

Io cerco di evitarlo a tutti i costi, lui e quel suo fascino innegabile.

Jase fa di tutto per farmi impazzire.

Ogni incontro mi lascia in preda alle vertigini.

Ogni sorrisetto mi manda lo stomaco in subbuglio.

Do per scontato che mi stia prendendo in giro, che sia tutta una provocazione, come sempre, ma quando mi solleva sulla scrivania e mi zittisce premendo le labbra sulle mie, mi ritrovo più confusa che mai.

Non mi importa se sta cercando di dimostrarmi che mi sbaglio. Non esiste che io mi faccia spezzare il cuore dallo stesso stronzo per ben due volte.

Ha già sprecato la sua occasione, e io non ho nessuna intenzione di finire nei guai, anche perché sarebbe tutta colpa del mio capo.

Cari lettori,

è tornata Holly Renee con il secondo capitolo della serie di romance autoconclusivi “Rock Bottom”.

Vi avevo detto che mi aspettavo molto da questa serie e di sicuro “Tutta colpa del capo” non ha deluso le mie aspettative. Ringrazio la CE Triskell Edizioni per avermi omaggiata della copia in anteprima.

Jase Hale è un ragazzo che ha lavorato sodo per ottenere la posizione che ora occupa. Per questo motivo, quella che più si avvicina a una famiglia per lui durante tutta la sua vita è quella del suo migliore amico Tucker e sua sorella Sophie.

“«Non ho più dieci anni. E non ho una cotta per Jase.»

Mia madre sollevò il tovagliolo per nascondere la bocca dalla mia vista. «O tredici, o sedici, o diciotto.»”

Sophie ha da sempre una cotta per Jase, anche quando per lui non era altro che la sorellina di Tucker. Hanno sempre vissuto in armonia fino a quando una serie di eventi non li hanno portati ad evitarsi e a palesare odio reciproco per ben cinque anni.

Perché cinque? Adesso Sophie è laureata e l’unico lavoro che riesce a ottenere è alle dipendenze del caro vecchio buon amico del fratello.

“Lei invece sarebbe stata un ottimo elemento. Lo sapevo. Non ero stupido.

Ciò che mi preoccupava era a che prezzo lo sarebbe stata.”

A complicare tutto, per Sophie, c’è il non piccolo particolare che il suo nemico appare perfetto a chiunque e anche la costante tensione tra i due che pare non essersi dissipata.

Riusciranno a trovare un nuovo equilibrio o resteranno sempre ancorati ai fantasmi del passato?

“E in un istante, l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era a come sarebbe stato mettere Jase Hale in ginocchio.”

Ormai quasi neanche leggo più le trame dei romanzi di Holly Renee, perché so di trovare sempre, o quasi, qualcosa che posso leggere in relativamente poco tempo, frizzante, pieno di divertenti pungolamenti tra i personaggi (divertenti per il lettore), la giusta dose di spicy e l’inserimento di qualche tema più attuale inserito tra un capitolo e un altro.

Mi piace poi come le storie siano indipendenti all’interno della serie, ma sempre collegate da piccoli avvenimenti o indizi sparsi.

Sicuramente questo romanzo non fa eccezione: ho adorato Jase e Sophie, sono proprio dei cuoricini testardi che non potrebbero vedere la realtà neanche se la leggessero su un cartellone pubblicitario. Vuoi per il rapporto con Tucker, vuoi per il rapporto di lavoro, si complicano da soli la vita.

La narrazione è fluida e avviene a PoV alterni in prima persona con l’inserimento di alcuni flashback, che permettono di “collegare i puntini” al momento giusto.

Consiglio assolutamente questa lettura se cercate gli elementi che ho elencato prima, soprattutto perché, in questa serie, sto leggendo una Holly Renee di livello superiore.

Vi auguro una buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione!

Sin da quando avevo posato gli occhi su Liam per la prima volta, avevo capito che era proprio ciò che desideravo. Non per tutta la vita. Solo per una notte.

Ma per quanto fossi certa che una notte insieme sarebbe bastata a scombussolare l’esistenza a entrambi, lui era altrettanto certo che io e lui fossimo una pessima idea.

Finché non ebbe bisogno di me.

Una settimana, una relazione finta e in più un’offerta che non potevo rifiutare. I nomignoli? Fasullissimi. I dettagli della nostra travolgente storia d’amore? Inventati di sana pianta. Il modo in cui mi baciava? Quello sembrava fin troppo reale.

Quella messinscena con Liam era fin troppo facile, proprio come dimenticarmi perché ero lì. Avevo solo due compiti. Convincere tutti quanti che eravamo innamorati e convincere me stessa che non lo eravamo. Ma non era così semplice. Lui mi faceva dimenticare con troppa facilità che in pratica mi pagava per fargli da fidanzata. Mi faceva dimenticare con troppa facilità che non c’era niente di vero. Era una settimana, ma era il mio cuore quello sull’orlo del precipizio.

Doveva essere tutta una finta. Le regole erano chiare, ma io sarei finita nei guai e sarebbe stata tutta colpa del finto fidanzato.

Cari amici del Confine,

è arrivata in Italia una storia che attendevo da quando ho letto il primo volume della serie romance “Rock Bottom” di Holly Renee, interamente pubblicata da Triskell edizioni, che ringrazio per l’ebook in anteprima.

“Tutta colpa del finto fidanzato” racconta la storia di Liam e Brooke (sì, esatto, gli altri due vicini di casa), che hanno già fatto scintille nei due libri precedenti, pur restando sempre e solo amici.

Entrambi riescono a convivere con questa convinzione per molto tempo, fino a quando Liam non dice una “piccola” bugia che lo porta a chiedere a Brooke di essere la sua finta fidanzata per una settimana. A casa della sua famiglia. Per il matrimonio di suo cugino.

“Ogni matrimonio a cui ero mai stata, o finivo per innamorarmi di qualcuno, oppure ci finivo a letto. Nessuna delle due era una buona idea, ma non aveva importanza.”

Non penso di essere in grado di quantificare quanto effettivamente io abbia amato questi due insieme. Avevo paura che le mie aspettative rovinassero in qualche modo la lettura, ma non è stato affatto così, anzi i vari “pezzi” collezionati nel tempo si sono incastrati e il risultato è stato strepitoso.

Grazie alla narrazione in prima persona a PoV alterni si conoscono meglio entrambi i protagonisti, il loro trascorso, le loro paure, i loro desideri e si legge, capitolo dopo capitolo, la loro evoluzione.

Sia Brooke che Liam sono stati delusi in passato, quindi non vogliono mai impegnarsi in una relazione amorosa, ma una finta che male può causare in fondo?

“Volevo che quella serata fosse dedicata soltanto a noi due, senza correre alcun tipo di rischio. Ma stavo cominciando a capire quanto fossi stato stupido. Ero sempre a rischio, ogni volta che stavo con lei. Solo che, fino a quel momento, non sapevo che Brooke stava diventando un rischio che ero disposto a correre.”

Il testo, come quello dei precedenti volumi, è scorrevole e coinvolgente, tanto da non riuscire a interrompere la lettura più di un paio di volte.

I libri di questa serie sono autoconclusivi, in teoria, ma sono tutti collegati e intrecciati in qualche modo: i protagonisti dei volumi precedenti diventano i secondari nei successivi, e viceversa. In questo caso, consiglio la lettura di “Tutta colpa del finto fidanzato” dopo aver letto almeno “Tutta colpa del vicino”, perché è da lì che parte tutto ed è da lì che è iniziato il mio hype.

Ovviamente conviene seguire l’ordine di pubblicazione anche per evitare inevitabili spoiler sui volumi precedenti.

Mi sembra ormai superfluo specificare che consiglio la lettura di questo libro, incredibile intreccio di chimica, dolcezza, maturità e divertimento, a tutti gli amanti del genere!

Buona lettura e alla prossima!

P.S.: penso ci sia stato un piccolo errore di traduzione per un nomignolo, ma non so se sia stato corretto nell’ultima revisione prima della pubblicazione.