Wayward Children serie
La serie è composta da:
1. Una porta per ogni cuore
2. Tra tuoni e fulmini
Genere: Fantasy
Autrice: Seanan McGuire
26 aprile 2022
Da sempre, nelle giuste condizioni, i bambini scompaiono: vengono risucchiati dalle ombre sotto il letto, scivolano dietro gli armadi, cadono nelle tane di coniglio o in fondo a vecchi pozzi. E poi rispuntano... da qualche altra parte. Peccato che, spesso, i Regni Fatati non sappiano che farsene di nuovi bambini magici.
Anche Nancy era scomparsa, ma ora è tornata. Quello che ha vissuto, però...be', da lì non c'è modo di tornare. I bambini affidati alle cure di Eleanor West lo sanno fin troppo bene: ciascuno di loro sta cercando una strada per tornare al proprio mondo fantastico.
Ma l'arrivo di Nancy porta grandi cambiamenti nella casa, dove ogni angolo nasconde qualcosa di oscuro. E quando la tragedia irrompe, Nancy e i suoi nuovi amici sanno che toccherà a loro arrivare al cuore delle cose. Costi quello che costi.
Salve, salve!
Sapete bene che da quando ho letto “Middlegame” di Seanan McGuire è nato un grande amore per l’autrice.
Sto attendendo con ansia il 3 maggio per “Seasonal Fears” (seguito standalone di “Middlegame”), sto amando la serie middle grade The Upper-and-Under (spin-off di “Middlegame”) e quando ho visto che il 26 aprile sarebbe uscito in Italia il primo volume di un’altra serie dell’autrice… non potevo farmela scappare!
Quindi oggi parliamo di “Una porta per ogni cuore”, che apre la serie “Wayward Children”, letteralmente “bambini ribelli”.
Tengo a precisare che il genere è young adult, quindi i personaggi sono adolescenti.
A volte, nel nostro mondo si aprono porte che conducono a mondi completamente differenti, magici, incredibili. Porte che attirano i bambini e li risucchiano in mondi perfetti per loro, per i loro cuori, la loro casa. Alcuni bambini non tornano più indietro, altri sono costretti a tornare, per un motivo o per un altro. Chi torna ha ancora l’aspetto di quando è andato via, ma l’esperienza acquisita in quelli che sono stati anni nell’altro mondo.
Tra quelli che tornano c’è chi desidera dimenticare e chi desidera tornare. Ma le porte sono volubili e difficilmente si aprono di nuovo per chi è andato via.
Riadattarsi a questo mondo, però, è impossibile, per questo esiste la scuola di Miss West, un rifugio per tutti coloro che non hanno più un posto in questo mondo, ma che non perdono la speranza di tornare nella loro vera casa.
“Prima di attraversarne uno credevo che i portali per altre dimensioni non esistessero. Ora invece so che se apri la porta giusta al momento giusto, puoi finalmente trovare il posto che fa per te.”
Nancy è una di queste. Il suo mondo era un Aldisotto, una sorta di Oltretomba, dove ha imparato a restare immobile come una statua. Il suo era un mondo in bianco e nero, statico, opposto a questa realtà caotica e dai colori sgargianti. Lei è dovuta andare via dall’Aldisotto poiché il suo signore credeva che fosse in pericolo, perciò è sicura che riuscirà a tornare. Nel frattempo, però, il suo mondo è questo e deve arrendersi all’eventualità che la sua porta potrebbe non aprirsi mai più, come tendono a sottolineare con insistenza nella scuola.
L’obiettivo ora è ricominciare a muoversi, farsi degli amici, ma è difficile quando i mondi degli altri studenti erano fatti di caramelle e arcobaleni, mentre il suo era un regno di morti.
Lega, però, con i “disadattati” della scuola: Jack, una scienziata pazza, Christopher, finito in un mondo di scheletri, e Kade, un principe bandito dal suo mondo perché non era la bambina che le fate desideravano.
Il loro legame nasce più per necessità che per vero affetto, infatti si uniscono quando misteriose e macabre morti iniziano ad essere perpetrate a scuola e loro diventano i sospettati principali a causa dei loro mondi. Il vero responsabile, però, è un altro e le sue ragioni potrebbero essere terribili.
«Sai, da piccola ho letto Alice nel Paese del e Meraviglie, ma non mi sono mai fermata a riflettere su come doveva essersi sentita Alice una volta tornata al punto di partenza. Un’alzata di spalle e via, credevo. Io però non ci riesco. Ogni volta che chiudo gli occhi torno al mio vero letto, nella mia vera stanza, e tutto questo si trasforma in un sogno.»
Allora, le premesse di questo libro erano più che ottime: porte che si aprono su mondi assurdi e fantastici, ragazzi profondamente cambiati dal viaggio con il disperato desiderio di tornare nella loro vera casa, un sistema di mondi davvero interessante e complesso.
Già solo queste tre cose avrebbero potuto creare il romanzo perfetto. La prima parte del romanzo tesse molto bene questi temi: brevi spiegazioni qui e là sul sistema dei mondi, il racconto del disagio e del desiderio dei vari personaggi di tornarci, la sicurezza di appartenere a quei luoghi, che sono la loro vera casa.
Poi viene introdotto il mistero che, legato agli accenni di Nancy di essere stata rimandata indietro per la sua sicurezza, mi hanno fatto pensare a una minaccia che riguardasse tutti i mondi e i suoi visitatori, qualcosa di grande e pericoloso.
Insomma, mi aspettavo qualcosa di molto più complesso e arzigogolato che coinvolgesse tutto: i mondi, le porte e le capacità dei ragazzi che vi appartenevano.
Buona parte del romanzo mi aveva fatto sperare in tutto questo, mentre gli ultimissimi capitoli mi hanno lasciato a bocca asciutta e interdetta.
Però, però, è comunque il primo di una serie composta da 10 libri, quindi, voglio essere fiduciosa e continuare la storia prima di formare il mio parere finale.
Anche perché le basi sono quelle e sono assurdamente fantastiche: voglio attraversare queste porte, esplorare questi mondi, conoscere altri personaggi tormentati. Mi sono completamente innamorata del world-building, nonostante sia appena accennato: l’idea di porte che collegano vari mondi mi affascina estremamente, credo sia uno dei trope più magici e fantastici della letteratura e lo amo alla follia. Inoltre, mi fido di Seanan McGuire, deve esserci per forza qualcosa in agguato e io lo attenderò con trepidazione.
«È questo che la gente dimentica quando comincia a parlare in termini di buono e cattivo. Per tutti noi, i posti in cui siamo stati erano casa. Non ci importava se erano buoni o cattivi o neutrali o che so io. Ci importava solo che per la prima volta in vita nostra non dovevamo far finta di essere diversi da com’eravamo. Dovevamo solo essere. E questo sì che fa la differenza».
Un plauso va alla rappresentazione dei personaggi: Nancy è asessuale, Kade è un ragazzo trans, Jack mi ha dato l’impressione di essere fluida. È un romanzo intriso di queerness, che mira ad abbattere gli stereotipi e le barriere di genere: molto, molto apprezzato.
Lo stile dell’autrice, per me, è incredibile. Le parole della McGuire creano un’atmosfera a tratti oscura, triste e pesante a causa della disperazione dei ragazzi di non poter tornare a casa, a tratti piena di speranza, di amore e di idolatria quando parlano dei mondi che li hanno accolti e li hanno fatti crescere, poi di paura e mistero una volta iniziati gli omicidi.
Non è una storia che si dimentica facilmente; per quanto breve, lascia qualcosa in noi, un seme di curiosità verso l’affascinante assurdità di questi mondi e i miliardi di eventi che potrebbero accadere.
Sinceramente, sono molto curiosa di scoprire cosa succederà nel corso della serie.
Baci
Voto libro - 3.5
Genere: Fantasy
Scritto da: Seanan McGuire
29 novembre 2022
A diciassette anni le gemelle Jack e Jill hanno capito come tornare nel loro mondo e sono state spedite alla Casa per Bambini Irrequieti di Eleanor West. Questa è la storia di quanto successo prima… Jacqueline è la figlia che tutte le madri vorrebbero: tranquilla, educata, sempre vestita come una principessa. Se la madre ogni tanto è un po' severa, è solo perché crescere la bambina perfetta richiede disciplina. Jillian è la figlia che tutti i padri vorrebbero: audace, avventurosa, pronta a tutto. Il padre avrebbe preferito un maschio, ma insomma, ci si adatta. A cinque anni le bambine capiscono che non ci si può fidare degli adulti. A dodici scendono delle scale impossibili e scoprono che un finto amore non prepara a vivere in un mondo magico pieno di scienziati pazzi, morte e scelte da compiere. E che il lieto fine non attende proprio tutti.
Salve salve!
Finalmente ho recuperato “Tra tuoni e fulmini” di Seanan McGuire, secondo volume della serie Wayward Children (Bambini Irrequieti) e seguito di “Una porta per ogni cuore”, pubblicato da Mondadori Oscar Vault.
I libri della serie sono molto brevi e (se non ho capito male) standalone. Avendo letto questo secondo volume, ho capito che il primo, che mi era sembrato un po’ sottotono, era una sorta di introduzione al mondo e ai personaggi di cui andremo a leggere.
“Tra tuoni e fulmini”, ad esempio, torna indietro nel tempo e ci racconta la storia di Jack e Jill, le gemelle che hanno avuto un ruolo molto importante nell’indagine del primo volume.
“Le gemelle desideravano che gli altri le vedessero per com’erano veramente, invece di fermarsi al personaggio che qualcun altro aveva inventato per loro.”
Jacqueline e Jillian sono nate per il solo e unico scopo di completare il quadretto della famiglia perfetta tanto agognato da Chester e Serena. Il fatto che sono due femmine ha creato una crepa nella visione dei due adulti, subito aggiustata creando dei ruoli che le gemelle avrebbero dovuto ricoprire.
Jacqueline diventa la bambola da imbellettare e tenere lontana dallo sporco, bellissima e intoccabile; a Jillian viene affidato il ruolo di “maschiaccio”: capelli corti, pantaloni, sport e corse nel fango.
L’unica luce nella vita controllata e programmata delle bambine è la nonna, che le sprona a volersi bene e ad essere l’una la forza dell’altra, perché arriverà un giorno in cui potranno sopravvivere solo grazie all’altra.
Ma la nonna, all’improvviso, va via e le due gemelle iniziano ad allontanarsi l’una dall’altra per colpa dell’invidia, delle differenze imposte, del disinteresse.
Hanno 12 anni quando la loro porta si apre e le accompagna nella Brughiera, un luogo pericoloso abitato da creature notturne, violente, assetate di sangue… un luogo in cui, magari, potranno riscoprire sé stesse e abbandonare le categorie a loro imposte?
“Le Brughiere esistono in un perpetuo crepuscolo, nella pausa tra il fulmine e la resurrezione. Sono un luogo di infinita sperimentazione scientifica, di mostruosa bellezza, di conseguenze terribili.”
Quanto ho amato questo libro, una vera favola dark dall’ambientazione gotica e romantica.
La prima parte del libro ci presenta Chester e Serena, due persone (non si meritano di essere chiamati genitori) semplicemente egoiste: per loro Jack e Jill sono bambole da vestire e gestire a loro piacimento per assicurarsi potere sociale e lavorativo. Impongono alle figlie ruoli, passioni, abiti e caratteri, schiacciando, senza alcun riguardo, le personalità delle due bambine, spezzando senza alcun rimpianto il legame che con difficoltà cercano di costruire, rimpiazzando l’amore con invidia e rabbia.
La porta si apre alle bambine in uno dei rari momenti in cui è stato permesso loro di giocare insieme, eppure anche la Brughiera, per permettere loro di sopravvivere, le separa.
Di questo libro ho amato l’atmosfera oscura, pericolosa, ma ricca di possibilità. La Brughiera è un luogo freddo e selvaggio che completa, in un modo o nell’altro, le due sorelle.
Mi è piaciuto scoprire qualcosa in più sul funzionamento delle porte, sulla Brughiera e sull’associazione tra luogo e bambino.
Ho amato lo stile di Seanan McGuire, poetico ma senza troppi fronzoli, atmosferico ma diretto. Questo libro mi ha ricordato perché adoro tanto i libri di Seanan McGuire.
L’autrice riesce a creare dei piccoli gioielli fatti di mondi fantastici, di personaggi sfaccettati e di storie ricche di sfumature. McGuire ha un modo di narrare le sue storie davvero particolare; la sua voce narrante è sempre presente con commenti taglienti e di impatto, a volte freddi a volte necessari a ristabilire un equilibrio di cui non sapevamo di avere bisogno.
“Guardiamole crescere, assumere le nuove forme che sono state loro offerte, tramutarsi in ragazze che i loro genitori non riconoscerebbero, davanti alle quali storcerebbero il naso. Guardiamole ritrovare la loro vera identità in questo luogo battuto dal vento, dove anche osservare la luna, a volte, è pericoloso.”
“Tra tuoni e fulmini” è una perfetta favola dark che parla di capire sé stessi, di trovare il modo migliore per andare avanti, di genitori che impongono la propria volontà senza considerare il benessere dei figli. Nonostante il tema sia inserito in una storia fantasy, è facile vedere come sia possibile inserirla in qualsiasi contesto e, in tutti i casi, riuscirebbe a colpire profondamente.
Sono curiosa di leggere “Sotto un cielo di zucchero”, di cui purtroppo è stata spostata la data di uscita e di cui ora non si sa più niente. Dalla trama sembra che torniamo nel presente nella scuola di Miss West con nuovi personaggi. Chissà!
Baci
Voto libro - 5
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