La sirena di Black Conch

 


Genere: Narrativa Contemporanea

Scritto da: Monique Roffey

14 giungo 2022

Sono secoli che Aycayia nuota nelle acque dei Caraibi, al largo dell’isola immaginaria di Black Conch. Tantissimi anni fa era una donna giovane, la più bella del suo villaggio, che la maledizione delle mogli gelose aveva trasformato in una creatura marina, intrappolandola nel corpo di un pesce. Perché Aycayia non era solo bella, era anche sensuale, sprigionava un’energia erotica che risvegliava inquietudine e faceva paura. Per questo era stata punita. Da qualche tempo, alba dopo alba, il suo corpo di sirena emerge dal mare, attratto dalla melodia intonata da un pescatore solitario. Un giorno, mentre crede di avvicinarsi alla barca che conosce, Aycayia si ritrova preda di uomini senza scrupoli, che la catturano e la trascinano a terra come un trofeo. Sarà David, il pescatore dalla bella voce, a liberarla, e le sue cure e il suo amore la spoglieranno di pinne e squame, rimutandola in donna. Tra i loro due mondi, così infinitamente distanti, comincerà a vibrare un sentimento di fiducia, che diventerà indifeso abbandono, fino all’esplosione della passione, delicata e primitiva insieme. Ma non tutte le trasformazioni sono per sempre e, si sa, la gelosia – come l’amore – può avere la forza di un uragano. Un racconto che si snoda con la purezza delle favole, una fiaba moderna e dolceamara che intreccia con ironia gli ingredienti del mito al pungente realismo del quotidiano.


Salve lettori! Oggi vi parlerò dell'ultimo libro che ho letto: "La sirena di Black Conch" di Monique Roffey, edito da Marsilio, uscito lo scorso giugno.

"Ho visto il mare
Ho visto la sua gloria
Ho visto il suo potere
Il potere del suo regno
Ho nuotato nelle sue rabbie
Ho nuotato nel suo dolore"

1976. Sulle coste di Black Conch avviene un fatto miracoloso: una sirena viene pescata da un gruppo di pescatori. Il suo nome è Aycayia e non è sempre stata una creatura degli abissi. Secoli prima, infatti, faceva parte dei Taino che abitavano i Cairaibi. Un giorno però, le donne del suo villaggio, gelose del fatto che i loro mariti desiderassero la ragazza, si sono rivolti a una dea che ha maledetto la giovane e l'ha trasformata in una donna pesce. Adesso Aycaiya è di nuovo sulla terra e in qualche modo si trova a dover subire le stesse persecuzioni di una volta. Per fortuna farà la conoscenza di qualche alleato, David, un giovane pescatore che si innamora di lei e fa di tutto per conquistarne la fiducia, il piccolo Reggie, un bambino di 11 anni con menomazione uditiva che le insegna "a parlare con le mani" e Arcadia, sua madre e tra le uniche donne bianche del posto.

"In quel letto magico, consapevole di come il suo corpo reagiva alla lingua di lui, aveva finalmente compreso perchè era stato scacciata. A causa di quella sensazione potente. Era questo che aveva suscitato negli altri uomini, gli uomini delle altre donne non aveva mai capito il perché e il come di quella maledizione. Ma aveva a che fare con questo. Non aveva vissuto nulla di simile."

Amici lettori, è mio desiderio parlare di questo libro sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo.

Dal punto di vista oggettivo, la storia non è molto originale, ma a tratti è ben eseguita. Ci sono passaggi belli e uno stile che ricorda quello di Toni Morrison. Le descrizioni sono davvero vivide e potenti e i pensieri di Aycaiya, disposti quasi come se fossero in versi, sono piacevoli.
Non mancano però i difetti. Si trovano delle incongruenze temporali e anche "logiche", forse piccoli errori dovuti a un editing poco attento.

Dal punto di vista soggettivo devo purtroppo dire che questo libro non ha risuonato in me. Non mi ha lasciato niente, avrei potuto benissimo vivere la mia vita allo stesso modo anche saltando questa lettura. Sono diversi gli elementi che non ho saputo apprezzare. Innanzitutto il linguaggio scurrile, anche se appropriato nei passaggi dove è stato utilizzato, mi ha dato fastidio. Forse non ero dell'umore per questo tipo di lettura. 
Lo stesso posso dire delle scene di sesso, troppo "volgari" per i miei gusti. 
Ammetto anche di essermi trovato perplesso davanti alla descrizione di alcuni personaggi e rispetto alla loro caratterizzazione. Non ho sempre capito le motivazioni che li guidavano né ho visto coerenza in alcune delle loro azioni. Penso di aver trovato anche qualche stereotipo negativo, ma magari è stata una mia impressione.

Insomma, come avete capito il libro non mi è proprio piaciuto e questo un po' mi dispiace perché sia come si stava delineando la storia che alcuni passaggi li ho trovati davvero belli. Peccato. Ciononostante non voglio sconsigliare la lettura di questo libro a chiunque abbia deciso di leggerlo, soprattutto perché parte del voto che do è legata al gusto personale. Ci vediamo alla prossima lettura!


Voto libro - 2.5










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