Il viaggio mitico
Genere: Libri per bambini
Scritto da: Marilù Oliva - Matteo B.
Illustrato da: Claudia Plescia ù
17 maggio 2022
Vincent ha nove anni, si chiama come il famoso pittore dei girasoli e adora ascoltare le storie di eroi e dei della mitologia. Ha un fratellino speciale di nome Pablo, nato con un cromosoma in più, e gli vuole un mondo di bene, anche se a volte sembra un po’ scorbutico con lui. Vincent sa che dovrebbe vedere solo i colori belli del mondo, ma quando Serafino e la sua banda di bulli se la prendono anche con Pablo per la sua diversità, Vincent decide di intervenire. Che cosa può fare contro i super della classe? Lui non è certo uno degli eroi della mitologia: non è furbo come Ulisse né forte come Teseo o invincibile come Achille. Vincent è solo un bambino col nome di un pittore famoso… Ma se le storie non fossero solo storie e in ogni mito ci fosse un po’ di verità di cui fare tesoro? Età di lettura: da 9 anni.
Salve salve!
Non appena ho visto “Il viaggio mitico” nel catalogo DeAgostini me ne sono innamorata. La cover è perfetta in ogni suo dettaglio e la trama è davvero interessante, quindi ringrazio tantissimo la casa editrice per la bellissima copia che mi ha inviato.
Il middle grade è stato scritto da Marilù Oliva, conosciutissima per i suoi “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” e “L’Eneide di Didone”, e da suo figlio Matteo B., con l’intento di raccontare il valore della diversità.
Le magnifiche illustrazioni sono di Claudia Plescia.
Non appena ho visto “Il viaggio mitico” nel catalogo DeAgostini me ne sono innamorata. La cover è perfetta in ogni suo dettaglio e la trama è davvero interessante, quindi ringrazio tantissimo la casa editrice per la bellissima copia che mi ha inviato.
Il middle grade è stato scritto da Marilù Oliva, conosciutissima per i suoi “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” e “L’Eneide di Didone”, e da suo figlio Matteo B., con l’intento di raccontare il valore della diversità.
Le magnifiche illustrazioni sono di Claudia Plescia.
Vince va in quarta elementare, ma non gli piace la scuola. Non ha amici e quelli che lui chiama i “super”, Serafino, Oronzo e Venceslao, lo chiamano “nabbo”, ossia sfigato.
Nonostante Vince ci rimanga male quando viene escluso dai loro giochi, le cose peggiorano quando i tre chiamano Pablo, suo fratello, che ha la sindrome di Down, con un nome terribile.
Vince non sa bene cosa significhi il termine, così ne chiede il significato ai genitori a cena, senza specificare, però, chi l’abbia detto.
La delusione di non essere incluso nei giochi dei super e di essere imbrogliato ogni volta, unite alla rabbia per il modo in cui prendono in giro il fratellino, lo fanno sbottare e comportare in modo aggressivo.
Ovviamente gli adulti arrivano sempre nel momento in cui reagisce lui e mai nel momento in cui i super approfittano di lui o parlano male del fratello, per questo la colpa viene data sempre a Vince, che non viene creduto quando cerca di dire chi siano i veri colpevoli.
Ma, se nella realtà viene considerato il colpevole, nei sogni diventa l’eroe.
Prima di andare a dormire, la madre legge sempre a lui e Pablo un mito greco e stavolta sceglie la leggenda del Minotauro, un “diverso”.
Così, quando Vince si addormenta e inizia a sognare, viene catapultato a Cnosso, proprio il giorno in cui Teseo arriva sull’isola di Creta per uccidere il Minotauro. Vince, nonostante conosca la storia, non prova simpatia né per Teseo, che è un pallone gonfiato, né per Arianna, davvero antipatica. Finisce poi nel labirinto, dove incontra un Minotauro completamente diverso dal mostro che conosciamo tanto bene e…
Cosa succederà? Potete scoprirlo leggendo questa bellissima storia!
“«Quindi… non è un mostro? Siete proprio sicuri?»chiedo, ripensando alla domanda di Pablo.
«Un mostro?» ripete Dedalo, come se fosse una parolaccia. «Solo perché è diverso da te e, diciamocelo, non un campione di bellezza?»
«Anche tu sei diverso da noi» aggiunge Icaro additandomi. «Allora, sei un mostro anche tu?»”
«Un mostro?» ripete Dedalo, come se fosse una parolaccia. «Solo perché è diverso da te e, diciamocelo, non un campione di bellezza?»
«Anche tu sei diverso da noi» aggiunge Icaro additandomi. «Allora, sei un mostro anche tu?»”
Con un linguaggio molto semplice, siccome a narrare dal suo punto di vista è proprio Vince, e con uno stratagemma davvero interessante, Marilù Oliva e Matteo B. parlano di inclusività, di bullismo, quello meno evidente e non fisico, di vera amicizia.
Con i capitoli che alternano sogno e realtà, anche la nostra lettura sarà mitica proprio come il viaggio verso la comprensione di Vince.
“«Arianna mi odia» dice il Minotauro con una punta di tristezza nella voce.
«Perché?» domando.
«Si vergogna di me. Io rappresento… la diversità. E lei si considera la più alta rappresentante della normalità.»”
«Perché?» domando.
«Si vergogna di me. Io rappresento… la diversità. E lei si considera la più alta rappresentante della normalità.»”
All’inizio Vince è convinto che giocare con i “super” sia l’unico modo per vivere bene la scuola, per avere valore, nonostante più e più volte l’abbiano solo preso in giro, imbrogliato e maltrattato. Anche quando la sorella maggiore e il fratellino gli sottolineano l’ovvio, dicendo che i “super” sono solo tre, mentre la classe è formata da almeno altre venti persone, Vince è titubante: potrebbe davvero stare bene a scuola senza l’approvazione dei super?
Anche quando prendono in giro Pablo, per quanto ami suo fratello, la sua prima reazione è allontanarlo a scuola.
Aprirà gli occhi, ironicamente, quando nei suoi sogni si intromette il mito, che addirittura vivrà in prima persona, stupito dal fatto che, notte dopo notte, riprende sempre dallo stesso punto, come se quando si addormentasse tornasse nel passato a vivere realmente la storia del Minotauro.
Riscrivendo sia la storia che la figura del Minotauro, Marilù Oliva e Matteo B. lo ergono a paladino della diversità, ma non solo, mostrano l’ottusità delle persone, l’importanza della conoscenza e la possibilità di stare bene anche da soli o con pochi eletti, cioè le persone che ci fanno stare bene e che ci accettano in ogni nostra sfumatura.
È stata una riscrittura davvero interessante del leggendario “mostro”, isolato da un padre crudele, ignorato da una sorella vanesia, maltrattato da un popolo ignorante, il suo riscatto sarà bellissimo.
Riuscirà anche Vince ad ottenerlo? Non voglio dirvelo!
Vorrei che leggeste questa breve storia accompagnata da illustrazioni evocative in bianco e nero.
È una storia che farebbe bene a grandi e piccini, soprattutto ai grandi, spesso più insensibili dei piccoli, che in fondo imparano da quello che accade intorno a loro.
“Lui è davvero SPECIALE. Sono gli altri a vederlo diverso.
Sa chi ascoltare e chi no.
Sa chi sono le persone giuste e quelle che non ha senso stare a sentire.”
Sa chi ascoltare e chi no.
Sa chi sono le persone giuste e quelle che non ha senso stare a sentire.”
“Il viaggio mitico” non è un semplice titolo, rappresenta anche il nostro viaggio durante la lettura, un viaggio particolare, che ci mostra una storia secolare da un’altra prospettiva e quale strada può compiere un’altra storia, temo, fin troppo ordinaria.
Baci
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