Sophia nei mondi storti. Una promessa è un impegno



Genere: Narrativa 

Scritto da: Moony Witcher 

6 luglio 2022 

Una bambina, Sophia, una bizzarra signora, Lady Margaret Prima Stelante, e un elegante e arrogante topo, Lord Buddy Butler, sono i protagonisti di questa grande avventura alla ricerca di Alvin, l’ultimo Senzatempo. Per ritrovarlo, Sophia viaggerà - grazie alla Spitofora, una clessidra magica - in terre lontane chiamate Mondi Storti, tra personaggi spaventosi, docili, e saggi, fino ad affrontare l’orribile Barone Jukor. Delicata e profonda, la storia di Sophia è un inno alla solidarietà e al superamento della timidezza. Perché ciò che è storto può essere diritto. Ciò che è buono può essere cattivo. Ogni cambiamento è possibile, quando si affrontano le paure e si accetta di crescere.

Salve salve!
Oggi vi parlo di un romanzo per bambini/ragazzi dal titolo “Sophia nei mondi stori. Una promessa è un impegno” di Moony Witcher (pseudonimo di Roberta Rizzo).
L’autrice non è nuova del genere, infatti ha scritto la famosa serie “La bambina della Sesta Luna”, che però non ho letto.
Il libro è stato pubblicato da Giunti, che ringrazio per la copia cartacea.

È il 1913 a Londra. Sophia ha 12 anni, è una bambina molto timida e vittima di tre bulle della sua classe. Loro sono nobili, mentre i genitori di Sophia non hanno titolo e il padre lavora tanto affinché possa frequentare una buona scuola per signorine.
Sophia adora le poesie di Emily Dickinson e sogna di viaggiare, ma è sola e triste.
La possibilità di scrivere lettere a un’anziana signora nobile, promossa dalla sua insegnante, porterà una ventata di magia nella sua vita.
La signora che le scrive è Lady Margaret Prima Stelante, una signora davvero eccentrica e con un segreto.
Lady Margaret non ha scelto Sophia per caso, ha deciso di scriverle proprio per la situazione in cui si trova e per la forza che nasconde sotto la timidezza. Ma soprattutto l’ha scelta per una missione importantissima: salvare i Mondi Storti.

«I Mondi Storti sono lontani da qui. Si trovano al di là delle ipocrisie. Sono una realtà che si rovescia e si raddrizza. Là la vita ha tutti i colori dell’arcobaleno. Tinte nitide e mescolate, nulla è mai preciso ma tutto è perfetto».

Senza dare alcuna informazione se non sottolineare l’importanza della sua presenza nei Mondi Storti, Lady Margaret spinge Sophia ad iniziare un viaggio davvero particolare atto a salvare i nuovi amici che troverà, ma soprattutto a capire sé stessa e a trovare la forza di reagire.

«Tu sei colei che troverà per me il mondo che ho perduto; troverai per me il bambino che se n’è andato».

Questo romanzo, purtroppo, è stato una delusione per me. Adesso vi spiego perché.
A parte il modo in cui è scritto, per me il vero problema è stato il modo in cui è stata trattata Sophia dai personaggi che avrebbero dovuto aiutarla a superare la sua timidezza.
Sophia viene continuamente sminuita dalle sue compagne di classe per il suo ceto e chiamata in modi offensivi; la tecnica di Lady Margaret e compagnia, per aiutarla a superare la timidezza è utilizzare gli stessi modi e gli stessi nomi offensivi utilizzati dalle tre bulle. In una serie di scelte in cui il fine giustifica i mezzi, Sophia continua a ricevere quelli che io reputo soprusi dai personaggi che dicono di volerla aiutare. La manipolano e approfittano del suo carattere mite facendole credere che sia lei a comportarsi in modo sbagliato quando pone delle domande più che dovute a cui non riceve risposta se non quando è ormai troppo tardi, costringendola a fare una promessa che mette in pericolo la sua stessa vita senza alcuna informazione utile per una scelta consapevole.
Lady Margaret rinchiude Sophia in una stanza con una porta di ferro che non apre nonostante la bambina urli e scalci spaventata dalla presenza di un topo parlante di cui non era stata informata che dovrebbe aiutarla, ma che a sua volta la bullizza e sminuisce ciò che la bambina sta provando.

Ad ogni modo, Lord Buddy (questo il nome del topo) e Lady Margaret la “convincono” a intraprendere questo viaggio, facendole promettere di compiere la missione, rifiutandosi sempre di darle spiegazioni o informazioni.
Sophia scopre tutto mentre è in pericolo e sempre con estrema difficoltà, come se dovesse guadagnarsi il diritto di sapere le informazioni che le sarebbero dovute.

Questa carenza di informazioni inficia anche sul word-building e sulla narrazione. Come Sophia, anche noi lettori non abbiamo idea di come sia il luogo in cui stiamo andando, per cui è stato davvero difficile per me provare entusiasmo per questo viaggio. Un po’ per il fastidio, un po’ per la narrazione “fredda”, non sono riuscita ad immergermi con Sophia nei Mondi Storti, ma sono stata una spettatrice esterna.
I luoghi descritti sono particolari, ricchi, interessanti e fanno sorgere tante domande. Domande che Sophia pone spesso, ma a cui, ormai potete immaginarlo, non vengono date risposte o, in alcuni casi, riceve mezze risposte.

Mi ha lasciata leggermente interdetta anche la scelta di alcune parole ed espressioni, come ad esempio “schiattare d’invidia”. Non so, non mi sono sembrate coerenti con il personaggio di Sophia, una bambina con una certa educazione che frequenta un determinato ambiente e, soprattutto, che vive in un certo periodo storico.

Per me “Sophia nei mondi storti” è una storia poco approfondita. I messaggi sono importantissimi, ma promuove un metodo di risoluzione negativo.
Solo Sophia mostra un comportamento positivo, soprattutto alla fine, nel tentativo di aiutare un’altra persona, ma se il resto del cast di personaggi è negativo, quell’unica nota positiva si perde nel marasma.
Se gli abitanti dei Mondi Storti avessero mostrato sin da subito le loro debolezze, ammettendo i loro errori, spiegando con sincerità a Sophia tutto ciò che aveva bisogno di sapere, la storia avrebbe avuto tutto un altro ritmo e sono certa che mi sarebbe piaciuta.

Ho un po’ di riluttanza anche per il modo in cui sono stati trattati i temi dello sfruttamento minorile e della morte. Mi è sembrato piuttosto superficiale.

Ovviamente questa è la mia interpretazione, il modo in cui io ho vissuto questo romanzo, magari voi potreste viverlo in modo differente. Fatemi sapere la vostra opinione.
Baci


Voto libro - 2










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