Demone nel bosco. Grishaverse

 


Genere: Fantasy

Scritto da: Leigh Bardugo - Dani Pendregast

27 settembre 2022

Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all'altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla... Questo graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato da Dani Pendergast, è il prequel di "Tenebre e Ossa", tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po' di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.


Salve salve!
Grazie alla casa editrice Mondadori ho avuto l’immenso onore di organizzare il review party per “Demone nel bosco” di Leigh Bardugo, graphic novel dell’omonimo racconto (in inglese “The Demon in the Wood”) con protagonista… il Darkling (o l’Oscuro, all’italiana)!
Il racconto non è mai stato tradotto in italiano ed è stato pubblicato in lingua originale nel 2014.
Il successo della serie TV “Tenebre e Ossa” su Netflix e il fascino di Ben Barnes nel ruolo del villain ha rispolverato questo brevissimo racconto che aiuta a capire meglio il tenebroso Darkling, trasformandolo in un graphic novel magnificamente illustrato da Dani Pendergast.
“Demone nel bosco” esce proprio oggi, sia in italiano che in inglese.
Fatte le presentazioni, passiamo alla storia!

“Cento nomi, una storia nuova per ogni villaggio, accampamento, città.”
Un ragazzino dai capelli scuri e dagli occhi grigi cammina nella neve insieme a una donna dai lunghi capelli scuri che gli pone una sola domanda, ancora e ancora: “Come ti chiami?”.

Centinaia di nomi, centinaia di posti abbandonati, una vita fatta di bugie e fughe. Perché loro sono Grisha, e non Grisha qualunque.
Sono manipolatori dell’ombra, temuti persino tra i Grisha stessi, ma accolti nei loro rifugi perché potenti.

Quel ragazzo è il futuro Darkling e la donna è Baghra, sua madre (che nella trilogia è stata accecata e allena i Grisha a sviluppare i loro poteri).
Prima di lui, i Grisha non avevano una casa, non avevano libertà, erano considerati abomini da abbattere. Dovevano nascondersi in accampamenti poveri e puzzolenti, costantemente impauriti.

“I primi uomini che videro un orso pensarono fosse un mostro. Il mio potere è insolito, non innaturale.”
“Un orso è comunque pericoloso. Ha artigli e denti e può dilaniare un uomo.”
“Gli uomini hanno lance e spade.”

Sappiamo che lo scopo del Darkling, nonostante i metodi discutibili, è quello di creare un mondo sicuro per tutti i Grisha, un mondo dove non vengano uccisi, catturati, torturati, sfruttati.
Nel breve racconto possiamo capire come nasce questa risoluzione, ma soprattutto quali sono gli eventi e le persone che hanno reso un ragazzino il Darkling.
È stata la madre, la quale gli ripeteva che lui avrebbe cambiato il mondo e la vita dei Grisha, che lui sarebbe stato il loro salvatore, il più potente, il più forte, l’unico, perché il loro potere è inarrestabile.
È stata una giovane Grisha, Annika, che gli ha raccontato dei Drüskelle e gli ha dato una nuova visione di sé stesso.
Sono stati i Grisha che li hanno accolti, impauriti da lui e sua madre, ma allo stesso tempo curiosi e bramosi del loro potere.
Sono state le decisioni, semplici scelte con una portata inimmaginabile.

“E ricordati che sei...”
“Eryk. Lo so. È il mio vero nome che temo di dimenticare.”

Avevo letto il racconto tempo fa, quando lessi la trilogia, ma ricordavo davvero poco. Infatti sono rimasta stupita e incantata ancora una volta dai colpi di scena che lasciano a bocca aperta e con il cuore sofferente: Bardugo style.
In poche pagine, la Bardugo riesce a definire alcuni eventi chiave che hanno definito il carattere e gli obiettivi del Darkling che conosciamo nella trilogia.
Avendo letto la trilogia, è fantastico cogliere i significati nelle parole non dette, soprattutto da Baghra.

L’idea di rendere il racconto un graphic novel è stata geniale, così come commissionare il lavoro a Dani Pendergast. Non conoscevo le sue illustrazioni, ma sono perfette: precise, dettagliate nei minimi particolari, quasi in movimento.
Ho adorato l’attenzione alle espressioni del volto, trasmettono perfettamente il carattere dei personaggi.
Sotto questo punto di vista Baghra è perfetta: ogni movimento delle sopracciglia o delle labbra trasmette tutto ciò che pensa, la sua altezzosità, la consapevolezza del suo valore. È meraviglioso.

“Il tuo vero nome è scritto qui. Tatuato sul tuo cuore. Non lasciarlo leggere
a chiunque.”

Le illustrazioni sono dinamiche, eleganti, naturali. Sembra quasi di guardare una serie animata invece di osservare dei disegni. Il movimento si percepisce soprattutto quando i Grisha utilizzano i loro poteri, le ombre iniziano ad allungarsi, terra e acqua si muovono in modo sinuoso.
Se avete letto altre mie recensioni di graphic novel saprete che sono fissata con i colori, e le scelte cromatiche di “Demone nel bosco”sono eccellenti: viola, bianco e nero predominanti si amalgamano alla perfezione e si uniscono agli altri colori creando effetti mozzafiato.
Mi è piaciuta molto anche la disposizione delle tavole, ben studiata e scorrevole.

“Finché questo cuore batterà, tu combatterai.”

Avevo adorato il racconto e confermo la mia adorazione anche per il graphic novel.
Tornare nel Grishaverse è sempre un’emozione. Leggere le parole della Bardugo è sempre un’emozione.
Non vedo l’ora di avere la copia fisica tra le mani, perché sono certa che sarà stupenda.
Baci

 
Voto libro - 5
 




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