La bambina nei muri


Genere: Horror

Scritto da: A. J. Gnuse

4 Ottobre 2022

Elise conosce ogni centimetro della sua casa. Sa quale scalino scricchiolerà sotto il peso di un piede imprudente. Conosce tutti gli interstizi nei muri. Sa quali spazi possono accoglierla e tenerla nascosta. In fondo, è casa sua. La casa che i suoi genitori hanno costruito per lei. E la casa è il luogo più importante, dove bisogna stare, a tutti i costi. Anche Eddie la chiama casa. La stessa casa di Elise. Eddie sta diventando grande. Non vuole più credere alla ragazzina che a volte scorge con la coda dell'occhio. Vuole che lei sparisca. Ma quando anche il fratello maggiore si accorge della sua presenza, si presenta un dilemma: come possono liberarsi di qualcuno che non sono nemmeno sicuri che esista? E cosa succede se nel cacciarla invitano una minaccia ben peggiore a entrare nella loro casa?
Salve Confine,
lo scorso ottobre è uscito, per HarperCollins, “La bambina nei muri” di A.J. Gnuse. Con un titolo così e la trama che promette brividi potevo non leggerlo?
L’ho fatto e, sebbene non mi sono trovata a leggere il romanzo che avevo creduto, non sono rimasta comunque delusa perché è stata in ogni caso una bella lettura.

“Una casa resta sempre tua, anche dopo che te ne sei andata per crearne altre.”

Elise ha appena nove anni quando perde i genitori in un tragico incidente. È praticamente sola al mondo e vuole tornare nell’ultimo posto in cui è stata veramente felice con il papà e la mamma, la loro prima casa, quella che da poco avevano lasciato per trasferirsi in città.
Sfugge così agli assistenti sociali e quando, dopo un viaggio a piedi e al freddo, arriva alla vecchia casa, la trova occupata da una nuova famiglia, i Mason.
Ma Elise conosce benissimo la casa e riesce ad entrarvi comunque. Decide di rimanere lì a vivere per sempre, nonostante sia abitata da qualcun altro. Sarà la casa a nasconderla nelle sue fondamenta o tra le intercapedini nei muri, nella soffitta buia o dentro a cubicoli segreti dietro i mobili. La casa diventerà il suo guscio protettivo e lei ne sarà l’anima segreta. Solo così può continuare a vivere nonostante l’assenza dolorosa dei suoi genitori.
I Mason, poi, sono una famiglia tranquilla e prevedibile: la madre vende case, il padre insegna, i due ragazzi Mason, Malcom e Eddie, vanno a scuola e, durante le loro assenze, Elise può uscire dai suoi nascondigli per racimolare cibo, lavarsi, leggere e guardare la televisione.
Diventa però troppo incauta e Eddie si accorge di lei, dell’ombra che vede, con la coda dell’occhio, passare davanti alla porta socchiusa della sua cameretta o che sente di notte camminare tra i corridoi della grande casa. Pensa sia un fantasma o la sua immaginazione, ma quando anche il fratello maggiore si accorge che qualcosa non va e ne parla con lui, i due si fanno coraggio e cominciano a cercarla, forti di alcuni consigli che ricevono su un forum. Nel cercare di stanare la bambina nei muri commettono un errore più grande e pericoloso, e allora tutti saranno in pericolo.

“In chiesa ti raccontano di Dio e del Diavolo, e ti spiegano che c’è una netta differenza tra i due, ma quando sei bambino e sei in una casa che dovrebbe essere vuota, e invece senti aprirsi una porta da qualche parte, che differenza c’è? Ci sei tu, e c’è tutto il resto. Ogni oggetto e pensiero si ritorcono contro di te, e ti resta solo te stesso e il fatto si sapere. Ma una volta che sai, che lo sai come sai che sensazione danno quelle unghie sul tuo avambraccio, allora puoi combattere, puoi rassegnarti al fatto che morirai cercando di trovarli.”

“La bambina nei muri”, già solo dal titolo, mi ha provocato subito dei brividi e ha dato il via alla mia fantasia horror. Infatti ho subito immaginato fantasmi che vivevano tra i vivi, magari una vita parallela e incosciente di questi ultimi, qualcosa tipo “The Others” per capirci.
Ho trovato tutt’altro, ma non sono rimasta delusa come ho già detto, perché il romanzo mi ha tenuta sul filo per tutto il tempo della lettura, rintuzzando la mia curiosità pagina dopo pagina perché volevo davvero sapere come sarebbe andata a finire, quale sarebbe stata la sorte della piccola Elisa, ma anche dei fratelli Mason, se non di tutta la famiglia.
Ammetto che la storia non è molto verosimile, non trattandosi di horror ma di una sorta di thriller, parecchi eventi che accadono sono poco credibili, come il fatto che una bambina di soli nove anni abbia la capacità, l’esperienza e l’intelligenza di sopravvivere in determinate condizioni.
Però non ho voluto dare troppo peso a questa cosa, ho voluto pensare che l’essere umano, spinto dal dolore e dalla disperazione, possa arrivare a fare tutto, anche una piccola bambina sola e senza più i principali punti di riferimento.

“Sono ancora qui, mamma e papà. Mi ricordo ancora di voi.”

Mi sono lasciata andare tra le pagine, leggendo con avidità, non abbandonando, fino alla fine, lo ammetto, il pensiero che Elise potesse essere un fantasma che non sapeva di esserlo e che, in un qualche momento della narrazione, ci venisse svelato con un gran colpo di scena. Questo colpo di scena non c’è stato, ma ce ne sono stati altri e non mi sono dispiaciuti.

“Era mezza morta e non-morta: stava perdendo e si rifiutava di perdere. Non era con il mondo mentre il mondo andava avanti; viaggiava nella sua scia. Quella bambina nei muri era una bambina nelle stanze di una casa – quella casa – e ora un ragno in una tela rotta, che temeva i passi, il vento, i rami che cadevano.”

Ho apprezzato molto la trama, l’ho trovata originale e ben costruita.
La scrittura di Gnuse mantiene uno stile semplice e nudo, molto descrittivo, cosa che qualche volta ha spezzato un pochetto il ritmo narrativo, ma nulla che potesse rovinare la lettura.
I personaggi non hanno un background ben definito, sappiamo qualcosa del passato di Elise, poco o nulla dei Mason o di chiunque altro animi le pagine di questo libro, ma nemmeno questo disturba molto, se non che magari avremmo potuto entrare più in sintonia con Elise o con Eddie, altro personaggio di cui avrei volentieri esplorato i meandri della mente.

In sintesi, consiglio di leggere “La bambina tra i muri” perché, sebbene possa non soddisfare le aspettative che una mente malata come la mia si crea, lascia comunque piacevolmente sorpresi.
Quindi, se cercate qualcosa che vi metta la giusta dose di ansia e curiosità, ecco a voi la lettura giusta!
Buona lettura.

Voto – 4
 

 

 

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