La gabbia
Scritto da: Silvia Ziche
Genere: Graphic novel
Dal: 4 Ottobre
A soffrire si impara e l’infelicità è un’arte che si apprende fin da piccole, grazie all’insegnamento di chi ci ha precedute. Antenate, nonne, zie, prozie si snodano in una processione che arriva da lontano, ognuna con il proprio fardello, fino a chi ci è più vicino: la madre. Una madre svalutante e glaciale per Serena, protagonista di questa storia ispirata al vissuto dell’autrice. Alla ricerca di una forma di salvezza, Serena recide i legami con la famiglia, il passato, gli amici, il paese dell’infanzia pieno di ricordi. Fino a quando quella madre terribile muore e la figlia dopo una lunga assenza ritorna.
Senza perdere l’ironia e l’acume tipici del suo stile, Silvia Ziche si misura con il suo primo libro fuori dai confini dell’umorismo, condividendo una storia privata eppure capace di parlare a quella parte indifesa, nascosta in molte e molti di noi.
Una storia personale e universale che unisce dramma e commedia, con una profonda e toccante analisi delle relazioni fra madre e figlia.
Salve lettori,
oggi vi parlo di un fumetto che ho avuto il piacere di leggere grazie alla casa editrice Feltrinelli. Si tratta di “La gabbia” di Silvia Ziche, della collana Feltrinelli Comics.
Cercando su internet ho trovato tanti lavori di quest’autrice, tra cui illustrazioni per Disney, Comix, Smemoranda, etc.
Io l’ho conosciuta solo oggi e devo dire che il suo modo di avvicinarsi ai lettori mi è piaciuto molto.
La storia parla di Serena, che ha appena perso la madre. Nel suo dolore inizia una conversazione, nella sua testa, con lei.
Una conversazione che avrebbe tanto voluto avere davvero, ma che non ha mai iniziato quando ne aveva la possibilità.
Serena le racconterà delle difficoltà incontrate nel loro rapporto, nell’avvicinarsi a lei; le spiega il motivo del suo comportamento freddo e distaccato, soprattutto quando si lamentava di non aver avuto altri figli al di fuori di Serena.
La madre risponde dicendo che forse non erano compatibili o che lei non ha mai avuto un comportamento da brava figlia.
Il problema è che Serena si è sempre sentita inadeguata, sbagliata, sola. Ribatte che neanche lei è stata una buona mamma, che il suo dolore e i suoi malesseri li sfogava su Serena attraverso i suoi comportamenti.
In un tu per tu tra madre e figlia, le due si confronteranno, ricavando un’analisi profonda della loro vita e del loro legame.
Ho letto questo fumetto in meno di un’ora, tanto la storia mi ha preso. È una lettura che ho sentito profondamente; sono tante le scene in cui mi sono immedesimata molto e non nascondo che mi ha rubato anche qualche lacrima.
“Le nostre antenate erano costrette a casa, piene di figli e doveri. Non potevano studiare, non avevano strumenti per decodificare la realtà, né per realizzarsi, non avevano il tempo per fermarsi a capire. Soffrivano di un dolore che non aveva parole per essere capito e per essere spiegato. E un dolore muto, incompreso, diventa un grumo insopportabile di disagio. L’unico sollievo possibile sembra quello di caricarlo sulle spalle delle figlie.”
È un confronto tra madre e figlia ben scritto e ben realizzato. Mette a nudo tutte le paure e i dubbi di una figlia riguardo a uno dei rapporti personali a volte più complessi nella vita di una donna. Non manca un pizzico di ironia, che non guasta mai.
Le vignette sono studiare nei minimi particolari. Mi è piaciuto molto il modo in cui i disegni erano legati alle parole, per cui è stato scelto con un carattere molto chiaro.
“Io non ci sono mai riuscita, a odiarti. Ho odiato la casa, il paese, tutto, ma non riuscivo a odiare te.”
Silvia Ziche in “La gabbia” racchiude una storia di verità, una tragedia travestita con ironia, una lettura profonda e toccante. Sin dalla copertina si può immaginare quale sia la trama e quanto possa essere profonda quest’opera.
Ho letto questo fumetto con piacere e lo consiglierò con tutto il cuore. Non fatevelo scappare.
Margaret
Voto 5
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