Una dote di sangue
Genere: Fantasy
Scritto da: S. T. Gibson
25 ottobre 2022
Gli uomini che hanno ucciso la sua famiglia e bruciato la sua casa l'hanno lasciata a terra agonizzante, vittima di una guerra che nessuno ricorda più. Ma un misterioso straniero riccamente vestito la trova, la salva a un soffio dalla morte e le dona una nuova vita e un nuovo nome: Constanta, colei che è determinata a vivere. È così che la figlia del fabbro di un villaggio della Romania medievale diventa la sposa perfetta per un re immortale. Insieme attraversano i secoli e i paesi, da Vienna alla Spagna, da Pietrogrado a Parigi. Quando però lui coinvolge nella sua rete di passioni e inganni anche una machiavellica gentildonna e un attore squattrinato, Constanta inizia a capire che il suo amato è capace di atti orribili. E dopo essersi alleata con i suoi consorti di sangue – la bellissima Magdalena, il brillante Alexi – inizia a svelare gli oscuri segreti del marito. Constanta si ritrova a scegliere tra libertà e amore. Ma i legami costruiti con il sangue possono essere spezzati solo dalla morte.
Ciao, lettrici e lettori!
Ho atteso tanto prima di parlarvi del libro di oggi. In effetti, è da quando ho iniziato a leggerlo in inglese un bel po’ di tempo fa che avrei voluto dirvi di più, ma per un motivo o per un altro non l’ho più continuato. Quindi, ho approfittato della traduzione italiana per rimediare. Sin da quando è uscito in lingua originale, ha attirato i miei occhio, prima per la copertina, poi per la trama.
Avevo le aspettative così alte che la lettura quasi mi ha resa nervosa, aspettando qualche passo falso che mi deludesse. Sono felice di dirvi invece che è andato tutto liscio come l’olio. Anzi, è stato così tranquillo che stranamente è entrato in automatico nella mia zona di letture preferite e comfort appena l’ho concluso.
Si tratta di “Una dote di sangue” di S.T. Gibson, edito da Mondadori!
Ho atteso tanto prima di parlarvi del libro di oggi. In effetti, è da quando ho iniziato a leggerlo in inglese un bel po’ di tempo fa che avrei voluto dirvi di più, ma per un motivo o per un altro non l’ho più continuato. Quindi, ho approfittato della traduzione italiana per rimediare. Sin da quando è uscito in lingua originale, ha attirato i miei occhio, prima per la copertina, poi per la trama.
Avevo le aspettative così alte che la lettura quasi mi ha resa nervosa, aspettando qualche passo falso che mi deludesse. Sono felice di dirvi invece che è andato tutto liscio come l’olio. Anzi, è stato così tranquillo che stranamente è entrato in automatico nella mia zona di letture preferite e comfort appena l’ho concluso.
Si tratta di “Una dote di sangue” di S.T. Gibson, edito da Mondadori!
“Stare con lei mi ha fatta sentire così vivacemente viva. Era quasi abbastanza da farmi dimenticare di essere già morta.”
La storia si apre subito in modo un po’ cruento, partendo dal finale. Dopodiché, si va a ritroso, fino ad arrivare alla morte della nostra protagonista: Constanta, proveniente dalla Romania e figlia di un fabbro del villaggio. È proprio lei a raccontarci tutta la storia.
La sua famiglia è stata sterminata da un gruppo di uomini e lei non è stata un’eccezione. Ma sul posto, prima che lei morisse, è giunto un uomo tanto affascinante quanto pericoloso. Le promette che starà bene e le comunica che la salverà, rendendola sua moglie.
Da quel momento inizia una nuova vita per Constanta, fatta di immortalità e passione, ma anche di segreti e timore dell’uomo al quale ha affidato la sua vita in un istante e che, a poco a poco, ha imparato a conoscere e ad amare sempre più, legati l’un l’altro dal sangue salvifico di lui. O almeno, la giovane dai capelli rossi crede di conoscerlo.
Tra viaggi in tutt’Europa e “incidenti di percorso”, alla storia si uniscono altri due personaggi fondamentali: Magdalena e Alexi. I due entreranno ben presto nel cuore di Constanta.
Magdalena è di una bellezza disarmante, nonché incredibilmente astuta. È chiaro che il Suo Signore l’avrebbe amata e non è affatto sorpresa nello scoprire che anche lei, nei confronti di quella donna, prova sentimenti estremamente forti, decisamente più intensi di quelli che sente l’uomo.
Le due iniziano ad intrattenere un rapporto d’amore e di complicità, anziché rivalità per primeggiare nel cuore del loro Signore.
Alle due donne, come dicevo prima, andrà ad aggiungersi Alexi. Ed è lì che il caos comincia a manifestare le sue prime tracce. Il vampiro a cui tanto sono affezionati, che vedono come consorte ma anche come figura quasi paterna, inizia a mostrare una facciata mai vista, ricca di violenza.
C’è una piccola e semplice goccia che farà traboccare il vaso ormai pieno zeppo di rancore da anni, se non secoli. Constanta, con l’aiuto di Magdalena e Alexi, compirà un atto inaspettato ma necessario per ottenere la tanto agognata libertà.
E noi lettori non potremmo esserne più contenti!
“Ti piacevo di più quando ero come un dipinto a olio; perfettamente sistemata e silenziosa.”
Questo libro mi è piaciuto particolarmente, a partire dalla rappresentazione. Non ho letto molte opere con così tanti personaggi principali lgbt, e di certo sono ancor meno quelle con relazioni poliamorose.
“Una dote di sangue” racchiude tutto ciò e descrive ogni singola azione, sguardo o pensiero in modo estremamente poetico. La relazione è tossica e, anche se ogni tanto viene detto esplicitamente all’interno dell’opera, sono state tante le scene in cui l’attaccamento morboso, la sete di controllo e la limitazione della libertà si sono manifestati in modo implicito, facendomi però battere il cuore all’impazzata. Mi sono sentita malissimo per Constanta e in particolare per Alexi, un personaggio che ho amato alla follia nonostante sia arrivato molto più tardi all’interno del romanzo.
La narrazione avviene, come già ho specificato prima, dal punto di vista di Constanta. La decisione di raccontare la storia come se fosse una serie di lettere dedicate all’uomo che ha dato inizio alla sua seconda vita, che noi conosceremo solo con l’appellativo di “Mio Signore”, è stata a mio parere originale e ha dato una marcia in più al ritmo narrativo.
Anche lo stile di scrittura vi ha contribuito, poiché elaborato ma al punto giusto da non renderlo pesante.
Nonostante sapessi già dall’inizio come sarebbe andata a finire, la curiosità non ha fatto che aumentare man mano nel corso della storia. La mia immaginazione ha trovato pane per i suoi denti e, col passare delle pagine, ha elaborato sempre più modi in cui le cose sarebbero potute andare. Ovviamente non ne ha azzeccata neanche una! O meglio, credevo che ad un certo punto Constanta si sarebbe spazientita dopo una vita a stare zitta, servire e riverire, e quello è ovviamente accaduto.
Il coinvolgimento di Magdalena e Alexi ha dato un tocco in più a questo piano vendicativo, andando a sottolineare il legame così forte che li unisce, nonostante sia nato a causa di un essere così spregevole.
“Ho un’ultima promessa da farti, una che spero di non rompere mai. Prometto di vivere, riccamente e spudoratamente e con le braccia spalancate verso il mondo.”
L’ambientazione mi ha fatto un po’ arricciare il naso, poiché non sono molti i dettagli sui viaggi compiuti. Più che altro, Constanta fa dei resoconti molto veloci sul luogo in cui si trova al momento della parte di vita che sta per raccontare, ma non mi ha permesso di entrare pienamente nei luoghi dell’opera. Diciamo che mi sono sentita estranea ai paesaggi di Vienna o Parigi, ma totalmente presente nelle scene descritte.
Ho notato altre mancanze nel personaggio di Nostro Signore, che è alquanto ripetitivo nei modi di agire e devo dire che, a differenza degli altri personaggi, l’ho trovato un po’ vuoto, fatta eccezione per qualche plot twist. Credo però che sia un effetto un po’ voluto. Da come l’ho interpretata io, la storia non ha come protagonista il Signore a cui Constanta dedica la narrazione, bensì sé stessa e i suoi amanti alla ricerca di un briciolo di libertà, che è stata negata loro per troppo tempo. È il racconto di come si sono liberati dalle catene poste da chi aveva giurato di fargli rivivere una nuova esistenza, rendendoli però schiavi e illudendoli costantemente.
Ovviamente questo è il mio punto di vista quindi, essendo la lettura è soggettiva, è normale che voi lettori ricaverete messaggi diversi.
La traduzione è impeccabile e rende benissimo in italiano lo stile romantico e poetico di S.T. Gibson. Ricordo di aver iniziato tempo fa quest’opera in lingua originale e ripensando alle emozioni che provai durante quella lettura, penso di poter affermare che Tiffany Vecchietti ha fatto davvero un lavoro magistrale, rievocando le stesse impressioni.
Credo che sia un fantasy estremamente valido. I retelling di solito non mi fanno impazzire e ammetto di non apprezzare Dracula così tanto come invece faccio con altri classici, ma “Una dote di sangue” è un’opera che potrei addirittura considerare un piccolo gioiello contemporaneo. È una boccata d’aria fresca e le sue tematiche vi terranno incollati alla sedia fino al termine della lettura!
Voto - 4.5
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