Fuoco nel ghiaccio

 


Genere: romance m/m

Scritto da: Keira Andrews

12 ottobre 2022

La temperatura si abbassa e l’atmosfera… si surriscalda.


Tormentato da ciò che ha perso in Afghanistan, il capitano Jack Turner si trova a un punto di svolta. Una missione di routine nell’Artico lo strappa dal suo noioso lavoro d’ufficio, ma le cose con il Ranger canadese che dovrebbe guidarlo in quelle terre così ostili e pericolose partono con il piede sbagliato. Jack non sa quale sia il suo posto, ma di certo preferirebbe che non fosse nella stessa tenda del sergente Kin Carsen.


L’Artico scorre nelle vene di Kin, che non riesce a lasciarsi la tundra alle spalle. Vorrebbe poter vivere apertamente la sua omosessualità, ma l’estremo nord non è tollerante come il resto del Canada. Nonostante la solitudine è orgoglioso del suo ruolo di responsabilità di Ranger, incaricato di pattugliare le terre sterminate che conosce così bene. Ma con Jack si trova in un territorio sconosciuto, e quando una tempesta li isola dal mondo, tra di loro si accende un desiderio inatteso. Ben presto si ritrovano a lottare per la sopravvivenza, due sconosciuti che possono contare solo l’uno sull’altro.


Ciao lettori,
“Fuoco nel ghiaccio” dell'autrice Keira Andrews è un m/m autoconclusivo a sfondo militare che uscirà a novembre per la Triskell Edizioni, che ringraziamo per la copia recensione.

Il sergente Carsen è un nativo dell'Artico dove svolge anche le attività di ranger insieme alla sua squadra, mentre il capitano Jack Turner viene inviato nell'Artico a fini esplorativi. Il suo obiettivo è quello di comprendere le condizioni ambientali e le abilità necessarie a un militare per sopravvivere nelle vastità dei ghiacciai ed è la persona ideale data la sua esperienza in Afghanistan. Durante la missione i due uomini vengono bloccati da una tempesta di neve e sono costretti mettere a nudo loro stessi al fine di poter sopravvivere.

Questo libro parla di solitudine e luoghi remoti. I due protagonisti sono due militari sulle cui spalle pesano traumi di guerra e dolori personali che non permettono loro di ritornare a vivere. In un primo momento, l'Artico lascia il capitano Turner stranito, la vastità del nulla, il freddo, la desolazione della cittadina richiamano il vuoto che il deserto ha lasciato in lui dopo anni di missioni in Afghanistan. I suoi sentimenti di sufficienza per la cittadina e in generale dell'Artico traspariscono dalle sue parole, indispettendo più di una volta il sergente Carsen, che, invece, nell'Artico è nato ed è tornato perché quel luogo lo richiama come una sirena, nonostante i forti pregiudizi della comunità inuit non lo lascino libero di dichiarare apertamente la sua omosessualità.
Ma restare bloccati diversi giorni in una tenda a causa di una tempesta di neve costringe i due uomini ad aprirsi e a conoscersi e la loro attrazione reciproca emerge prepotente.

Di questo libro ho apprezzato soprattutto le descrizioni del freddo, di luoghi così remoti e alieni al nostro da essere inimmaginabili. Le condizioni di vita estreme in cui vivono le comunità autoctone sono quanto di più diverso dalle nostre si possano immaginare. Mi hanno ricordato le descrizioni della vita nel deserto africano nei romanzi di Wilbur Smith, ma trasmutati nel polare. E di quanto l'uomo riesca comunque a trovare la forza di sopravvivere anche in condizioni veramente estreme, piegando le sue abitudini alle condizioni che la natura costringe loro a rispettare, al rispetto e all'amore che quegli stessi uomini provano per la loro terra. Molto diverso da noi, che, al contrario, abbiamo reso inospitali territori molto più benevoli e ospitali, alterandone completamente le condizioni senza un minimo di riguardo, prendendoci tutto e offrendo niente in cambio.

Voto libro - 3











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